Inizio del messaggio inoltrato:
> Da: DoNotReply@???
> Data: 20 novembre 2005 12:07:48 CET
> A: marcantonio.lunardi@???
> Oggetto: La proposta di direttiva bolkestein prosegue il suo cammino: 
> il modello sociale europeo È in pericolo
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> LA PROPOSTA DI DIRETTIVA BOLKESTEIN PROSEGUE IL SUO CAMMINO:IL MODELLO 
> SOCIALE EUROPEO È IN PERICOLO
>>
>> Care amiche, cari amici,
>>
>> Torna Bolkestein!
>>
>> Pericolo al parlamento europeo il 22/11. Pericolo a consiglio 
>> Competitività il 28/11.
>>
>> Andiamo, all'azione verso tutti i parlamentari europei, i nostri capi 
>> di Stato e di Governo, e la Presidenza inglese dell'Unione europea.
>>
>> www.stopbolkestein.org
>>
>> Care amiche, cari amici,
>>
>> Da quasi due anni il Parlamento europeo e il Consiglio Competitività 
>> discutono del progetto di direttiva sui servizi nel mercato interno 
>> proposta dalla Commissione europea (la famosa direttiva 
>> “Bolkestein”). Tali dibattiti sono attualmente giunti ad una fase 
>> cruciale dal momento che il voto nella commissione per il mercato 
>> interno e per la protezione dei consumatori (IMCO) del Parlamento è 
>> previsto per il 22 novembre. Il Parlamento dovrebbe, in seguito, 
>> adottare il suo parere espresso in prima lettura in occasione 
>> dell’assemblea plenaria nel gennaio 2006 (per questa data è già 
>> prevista una mobilitazione di massa).
>>
>> Il Consiglio Competitività si riunirà parallelamente il 28 novembre: 
>> nell’ambito di tale riunione verrà fatta la sintesi delle posizioni 
>> di ciascuno dei 25 Stati membri in relazione agli articoli che 
>> richiedono un approccio delicato.
>>
>> Al suo stato attuale, il progetto di direttiva è inaccettabile: si 
>> tratta sostanzialmente di un progetto di deregolamentazione del 
>> mercato dei servizi.
>>
>> Inoltre, il suo campo di applicazione trasversale lo rende una 
>> minaccia per la realizzazione di compiti d’interesse generale e mette 
>> a rischio il ruolo di regolamentazione dei poteri pubblici a livello 
>> nazionale, regionale e locale.
>>
>> In sintesi, l’applicazione del principio del paese di origine come 
>> regola generale condurrebbe al dumping sociale, fiscale, ambientale 
>> in tutta l’Unione europea.
>>
>> Insomma, la direttiva Bolkestein rappresenta una vera e propria 
>> minaccia per il modello sociale europeo.
>>
>> Il punto della situazione è il seguente:
>>
>> Per quanto riguarda il Parlamento europeo il voto in sede di 
>> commissione inizialmente previsto per il 5 ottobre è stato 
>> posticipato al 22-23 novembre p.v.
>>
>> In questa fase la maggior parte dei parlamentari europei sembra 
>> andare nella direzione della direttiva mediante l’adozione di una 
>> serie di emendamenti che non danno luogo a critiche sostanziali da 
>> parte nostra. Siamo tuttavia giunti ad un momento chiave nell’iter 
>> parlamentare per quanto attiene alla proposta di direttiva 
>> “Bolkestein”. È di fondamentale importanza che il voto nella 
>> commissione per il mercato interno del Parlamento europeo giunga a 
>> buon fine il prossimo 22-23 novembre, vale a dire quello per la 
>> tutela effettiva dei servizi d’interesse generale che sono nella 
>> fattispecie istruzione, sanità e cultura. È quindi d’obbligo una 
>> mobilitazione di massa.
>>
>> Per quanto riguarda il Consiglio dei Ministri, la proposta di 
>> direttiva è inserita nell’ordine del giorno della riunione del 
>> Consiglio dei Ministri del 28 novembre. Il Consiglio attende di 
>> vedere quale sarà il segnale del Parlamento.
>>
>> La presidenza britannica ha intrapreso grossi lavori di carattere 
>> tecnico anche sugli argomenti più controversi. A oggi le 
>> ripercussioni della posizione assunta dagli Stati membri sono 
>> insostenibili. Per quanto riguarda il campo di applicazione, le sole 
>> eccezioni che godono dell’appoggio della maggioranza degli Stati 
>> membri sono la fiscalità ed il gioco d’azzardo. Solamente un numero 
>> molto ristretto di Stati chiede l’esclusione esplicita del settore 
>> audiovisivi, sanità e istruzione. Per quanto riguarda il principio 
>> del paese d’origine, 17 Stati membri sostengono la sua applicazione, 
>> di cui 11 senza alcuna riserva. Finlandia, Spagna, Svezia e Austria 
>> nutrono una serie di interrogativi di natura giuridica. Al contrario, 
>> in relazione al distacco dei lavoratori, si è delineato un fronte 
>> teso a non affrontare questa problematica nell’ambito della 
>> direttiva; si tratta sostanzialmente di Francia, Italia, Austria, 
>> Svezia, Danimarca e Belgio.
>>
>> Azione!
>>
>> Chiaramente il momento è decisivo. Ogni iniziativa dei cittadini 
>> diretta al Parlamento europeo e al Consiglio Competitività è di 
>> capitale importanza. A questo fine troverete qui sotto un modello di 
>> messaggio di posta elettronica per la richiesta di appoggio agli 
>> emendamenti che tutelano le rivendicazioni della petizione che 
>> potrete indirizzare a:
>>     1     tutti i parlamentari europei, in particolare a tutti i membri 
>> effettivi e supplenti in seno ad IMCO, e ancor più ai 
>> vostri parlamentari nazionali di ogni partito;
>>     2     ai capi di stato e di governo del vostro stesso paese (se non 
>> addirittura agli altri!), alla Presidenza britannica e ai membri del 
>> governo britannico che presiederanno il Consiglio Competitività.
>>
>> È più che mai essenziale che i nostri parlamentari europei e che i 
>> nostri governi sappiano che noi stiamo in allerta! Auspicando di 
>> poter contare sul vostro perenne sostegno, porgiamo a tutti/e i 
>> nostri “saluti militanti”.
>>
>> www.stopbolkestein.org 
>>
>> Modello di messaggio di posta elettronica da inviare ai parlamentari 
>> europei, ai capi di stato ed ai governi dei 25 Stati membri, alla 
>> Presidenza britannica ed ai rappresentanti della Presidenza del 
>> Consiglio Competitività.
>>
>> Gent. Sig.ra,
>>  Egr. Sig.,
>>
>> In qualità di cittadina/cittadino sono molto preoccupato dalla 
>> proposta di direttiva “Bolkestein” che mira all’apertura totale del 
>> “mercato dei servizi in Europa”. Il concetto  di dare “pieno potere 
>> al mercato” è per me fonte di forti preoccupazioni. I servizi offerti 
>> alle persone non sono merci che si devono vendere o comprare. I 
>> servizi d’interesse generale come l’istruzione, la cultura, la salute 
>> e gli audiovisivi devono essere preservati dalle regole della 
>> concorrenza. Per questo motivo ho firmato la petizione 
>> www.stopbolkestein.org che sarà vostra premura leggere rilevandone le 
>> rivendicazioni.
>>
>> Sono fiero di annunciarLe che a oggi le firme elettroniche e cartacee 
>> della suddetta petizione ammontano a 100.000 e che non meno di un 
>> centinaio di organizzazioni sostengono questa nostra iniziativa.
>>
>> So che, in sede parlamentare, siete occupati a discutere della 
>> predetta proposta di direttiva e che sono stati messi sul tappeto 
>> vari emendamenti. So anche che il Consiglio Competitività valuterà a 
>> fondo la questione. Vi prego a questo proposito di considerare le 
>> rivendicazioni espresse dalla petizione nel momento in cui Lei, il 
>> Suo gruppo, il Suo partito, il Suo paese dovrà pronunciarsi in seno 
>> al Parlamento europeo, in sede di governo e del Consiglio 
>> Competitività in relazione alla problematica.
>>
>> Facendo seguito alle rivendicazioni contenute nella petizione esprimo 
>> il mio appoggio e vi chiedo di sostenere oggi gli emendamenti tesi a:
>>     1     ridurre drasticamente il campo di applicazione della direttiva, e 
>> più particolarmente mediante l’esclusione dei servizi d’interesse 
>> generale e di interesse economico generale, in particolare 
>> l’istruzione, le cure sanitarie ed i servizi sociali, i servizi 
>> audiovisivi, di fornitura di gas, elettricità, acqua, i servizi 
>> ambientali così come le agenzie di occupazione interinale;
>>     2     riconoscere che la direttiva sui servizi debba essere utilizzata 
>> solamente a titolo complementare rispetto alle direttive settoriali 
>> esistenti o future, così come rispetto alle disposizioni della 
>> Convenzione di Roma sulle normative applicabili agli obblighi 
>> contrattuali e a quelle del Progetto di Regolamento “Roma II” 
>> relativo alle normative applicabili agli obblighi non contrattuali; 
>> tali normative devono essere prioritarie rispetto alla direttiva sui 
>> servizi;
>>     3     riconoscere il fatto che la direttiva sui servizi non debba 
>> pregiudicare in nessun modo l’applicabilità del diritto al lavoro del 
>> paese di occupazione, inclusi i contratti di lavoro collettivi, né 
>> tanto meno l’applicazione della direttiva sul distacco dei 
>> lavoratori;
>>     4     permettere agli Stati membri di continuare a mantenere le 
>> condizioni imposte ai prestatari di servizi per ragioni imperative 
>> d’interesse generale, conformemente con quanto disposto dalla 
>> giurisprudenza della Corte di giustizia;
>>     5     fornire un’alternativa al principio del paese d’origine che, ad 
>> ogni modo, non deve essere applicato ad un ambito nel quale non sia 
>> stato raggiunto un adeguato livello di armonizzazione;
>>     6     lanciare un processo di armonizzazione ambizioso in materia di 
>> regole legate ai regimi e alle procedure di autorizzazione, alle 
>> richieste dei prestatari di servizi, alla pubblicità, ai contratti ed 
>> alla responsabilità del prestatario; tale armonizzazione dovrebbe 
>> riguardare solamente i servizi che rientrano in questa direttiva, 
>> fermo restando che i servizi d’interesse generale di cui al punto 1 
>> ne rimangono esclusi.
>>
>> È per me fondamentale ottenere delle garanzie sul futuro dell’Europa, 
>> sul suo modello sociale e quindi anche in merito alla Sua posizione 
>> riguardo alla predetta direttiva. In attesa di un fermo e convincente 
>> riscontro da parte Sua, auspico di poter contare sul Suo impegno 
>> personale riguardo a questo tema di cruciale importanza. Leggerò con 
>> attenzione la Sua risposta e considererò con determinazione ogni 
>> iniziativa da Lei proposta.
>>
>> Auspicando che la Sua scelta possa placare le mie preoccupazioni e 
>> impedire lo sfaldamento del nostro modello sociale europeo porgo 
>> distinti saluti.

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