Noi precari e precarie, uomini e donne, italiani e migranti del coordinamento
cittadino lotta per la casa alziamo oggi i paletti della TENDA PRECARIA per
affermare con forza il diritto di tutti/e ad avere una casa.
In un momento in cui la metropoli Roma vive una situazione di emergenza sempre
più drammatica dovuta alle centinaia di sfratti, alle cartolarizzazioni, alle
grandi e piccole speculazioni immobiliari noi diciamo basta.
Il frutto delle disastrose politiche abitative attuate negli anni e le
politiche urbanistiche che hanno messo il Paese, ancora una volta, nelle mani
degli interessi forti di banche, imprese e speculatori del cemento, in assenza
di un investimento forte sulledilizia residenziale pubblica, hanno portato il
mercato degli affitti a prezzi irraggiungibili.
Un emergenza esplosiva resa ancor più intollerabile, nella nostra città, dalle
minacce dello sceriffo Serra, che continua ad agitare lo spettro di decine di
sgomberi di case e spazi abbandonati riqualificati ad uso abitativo.
Una emergenza che non trova risposte immediate ed efficaci e che vede
accumularsi ritardi mostruosi nellapplicazione dei provvedimenti previsti
allinterno della delibera programmatica sulle politiche abitative approvata a
Maggio dal Campidoglio. A partire dalle decisioni politiche del Ministero del
Tesoro che sta, di fatto, bloccando lacquisto di abitazioni degli Enti
Pubblici da parte dellamministrazione comunale.
Per questo il coordinamento di lotta per la casa da vita, da oggi, ad una TENDA
PRECARIA, tendopoli permanente di fronte uno dei tanti spazi inutilizzati di
questa città: il comprensorio del San Michele (via casale de merode).
Uno spazio di proprietà della regione in gran parte inutilizzato, dove ci sono
edifici vuoti, alcuni ristrutturati con soldi pubblici e dove si continuano a
sperperare risorse mentre sempre più gente rischia quotidianamente di finire e
finisce in mezzo ad una strada.
Per questo noi pretendiamo la riqualificazione di questi spazi da restituire
alla metropoli romana, alle esigenze del territorio, allemergenza abitativa.
Per questo pretendiamo servizi sociali e pubblici e la realizzazione di una
struttura daccoglienza per sfrattati, senza casa e precari/e dellabitare.
La Giunta Marrazzo e la Regione Lazio, non possono non mettere questo tema in
cima alla loro agenda politica e di concerto con il Comune aggredire la
disastrosa realtà dellemergenza abitativa a Roma.
Vogliamo lattuazione immediata di un piano straordinario di contrasto
allemergenza casa, il blocco immediato degli sfratti e il passaggio da casa in
casa, con la requisizione di immobili inutilizzati o lampliamento delle
strutture per laccoglienza dellemergenza abitativa.
Vogliamo un investimento forte sullEdilizia Residenziale Pubblica con nuove
acquisizioni, riutilizzo delle aree dismesse ed abbandonate, realizzazione di
edilizia residenziale sovvenzionata in aree 167 destinate alledilizia
popolare.
Vogliamo la revisione dei criteri di accesso allERP affinché la casa torni ad
essere un bene pubblico ed un diritto garantito a tutti e tutte.
A chi è sfrattato o cartolarizzato, a chi in questi anni a visto lievitare i
prezzi; a chi non ce la fa più a pagare affitti stellari; a chi, studente fuori
sede o migrante è escluso o ancora più sfruttato dal mercato; a chi, precario o
precaria è stanco di fare mille acrobazie per arrivare alla fine del mese; a
chi occupa per riprendersi parte di quel reddito che quotidianamente ci viene
negato,
ci vediamo alla TENDA PRECARIA.