[NuovoLab] Re: [ambiente_liguria] Torna il nucleare: Burland…

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Autor: Edoardo Magnone
Data:  
Para: ambiente_liguria, brunoa01
CC: forumgenova, forumambientalista, fori-sociali, forumsociale-ponge, ambiente_liguria
Assunto: [NuovoLab] Re: [ambiente_liguria] Torna il nucleare: Burlando possibilista
Sull'argomento "nucleare" civile-militare ricevo e quindi rigiro...

Edoardo Magnone


____________________________
www.forumcontrolaguerra.org

Smantelliamo le basi militari e gli arsenali nucleari in Italia

Incontro nazionale a Roma il 17 novembre

Palazzo Marini, via del Pozzetto 158, ore16.00

In tutta Italia i comandi militari USA e NATO stanno procedendo
all’allargamento delle basi militari sottoponendo il territorio ad una
ulteriore militarizzazione. Alcune di queste basi ospitano armi nucleari, in
altre attraccano unità navali a propulsione nucleare. In molte realtà locali
sta crescendo la preoccupazione e l’insofferenza per la presenza di queste
strutture militari rese operative o installate in base a protocolli segreti di
cui il Parlamento o le comunità locali non sanno nulla.

Giovedì 17 novembre, presso la Sala delle Colonne della Camera dei deputati, a
Palazzo Marini, Via del Pozzetto 158, saranno presentati due progetti di legge
a firma del deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli. Il primo (Pdl n. 5971)
riguarda l’indizione di un referendum consultivo sullo smantellamento degli
armamenti nucleari presenti sul territorio nazionale, teso a dare ai cittadini
la possibilità di esprimersi sull’opportunità di mantenere negli insediamenti
militari italiani e stranieri, nonché nei poligoni di tiro, a costi
elevatissimi per l’intera collettività, dispositivi nucleari che comportano,
per tipologia e caratteristiche intrinseche, un elevato rischio per la
popolazione, sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo sanitario.
Il secondo (Pdl n.6100), propone la desecretazione automatica di tutti i
documenti coperti da segreto di stato la cui stipula risalga ad oltre 25 anni
fa. Nel nostro paese, infatti, poco o nulla si è fatto per garantire che i
cittadini potessero avere accesso reale alle informazioni, in particolare a
quelle che riguardano i rapporti e i patti di collaborazione stipulati negli
anni dal Governo italiano con altre nazioni o organismi sovranazionali e a
quelle inerenti le attività dei servizi di sicurezza. La nostra storia recente
dimostra che, proprio riguardo a questi ultimi due temi, l’apposizione
sistematica del segreto di Stato ha inciso negativamente sia sui rapporti tra
l’opinione pubblica e l’esecutivo – come dimostra la crescente ostilità di
quelle popolazioni costrette a convivere sul proprio territorio con basi
militari straniere insediate grazie a patti bilaterali segreti - sia
sull’accertamento della verità riguardo a una serie di tragici avvenimenti che
sconvolsero la vita del Paese negli anni settanta e ottanta del secolo scorso,
durante il periodo della cosiddetta « strategia della tensione », e di cui
ancora nulla si conosce per quanto concerne le responsabilità e i ruoli
ricoperti da apparati dello Stato in seno alle trame eversive che segnarono
quegli anni.

Il Comitato nazionale per il ritiro dei militari dall’Iraq da tempo è
impegnato affinché lo smantellamento delle basi militari e delle armi nucleari
diventi un punto centrale nell’iniziativa del movimento contro la guerra. Con
questo obiettivo invitiamo tutte le realtà a partecipare attivamente
all’incontro del 17 novembre per discutere come gestire questi due progetti di
legge sia a livello nazionale che nei territori.

N.B: è necessario l’accredito e la giacca. Chi vuole partecipare all’incontro
deve far pervenire nome e cognome entro il 14 novembre a:
viadalliraqora@???; agorapi@???; bulgarelli_m@???
oppure telefonare e lasciare nome e cognome a 06-67608786

Comitato nazionale per il ritiro dei militari dall’Iraq


_________________________
Scrive brunoa01@???:

> lavoro repubblica
>
> L´annuncio di Guarguaglini: "Si riparte con il nucleare"
> Ansaldo 2005, ritorno al futuro
>
> Scajola: "Il referendum è stato un errore, quella scelta ci costa ancora oggi
> moltissimo"
> COSTANTINO MALATTO
>
>
> Dopo diciotto anni il termine "nucleare" esce dall´ombra nella quale l´aveva
> costretto il referendum del 1987 e torna a campeggiare nel marchio di una
> società. Anzi: della sua società. Dal 1° novembre rinasce infatti Ansaldo
> Nucleare, società Finmeccanica con una paio di centinaia di dipendenti e un
> capitale sociale "il più esiguo possibile", come tiene a sottolineare lo
> stesso presidente della capogruppo, Pierfrancesco Guarguaglini. Il quale
> getta acqua sul fuoco («È poco più di un cambio di maglia, gli stessi tecnici
> che oggi fanno parte della divisione nucleare di Ansaldo Energia si potranno
> presentare come rappresentanti di una società per azioni dal nome storico»),
> ma inutilmente: vicino a lui c´è il ministro della Attività Produttive,
> Claudio Scajola, che invece sul nucleare punta molto. E non perde l´occasione
> di riaffermare con forza le sue convinzioni: «Il referendum sul nucleare è
> stata una scelta errata - afferma - : si scelse di fuggire, fu l´abdicazione
> della pol
> itica al compito di indicare le prospettive a lungo termine. Eravamo i
> secondi al mondo come tecnologia e come produzione. Quella scelta ci costò
> moltissimo: se avessimo proseguito su quella strada avremmo sviluppato un
> grande settore industriale e oggi potremmo avere energia a costi del 30%
> inferiori a quelli attuali».
> Non è senza significato il fatto che la nuova società abbia sede centrale a
> Genova. Il capoluogo ligure fino alla metà degli anni Ottanta è stato la
> capitale del nucleare. Tornerà ad esserlo? Scajola non ha dubbi, Guarguaglini
> fa lo gnorri, il presidente della Regione Claudio Burlando nicchia: «Certo a
> Genova il nucleare ha una grande tradizione - dice - Il palazzone al fianco
> della Fiera, che ora ospiterà un albergo, i genovesi lo chiamano ancora
> Palazzo Nira come ai tempi in cui c´erano gli uffici del settore. Che Ansaldo
> Nucleare possa operare all´estero per non perdere know how e mercato mi
> sembra una scelta doverosa».
> In realtà il nucleare di Ansaldo si è ridotto ma non è mai stato
> completamente abbandonato. Anche dopo lo smantellamento della struttura
> industriale nucleare, sulla quale l´allora amministratore delegato Giovanni
> Gambardella aveva puntato tutte le carte produttive, è rimasto un nucleo
> composto da circa 180 tecnici che opera ancora nel settore. Lavora per
> esempio in Romania, in Francia, ha buone prospettive per partecipare allo
> "spegnimento" dei sottomarini nucleari in Russia. Ma per Scajola la nascita
> di Ansaldo Nucleare va più in là della semplice ingegneria societaria: è
> l´indicazione di una rinnovata "via italiana al nucleare" che secondo il
> ministro è una strada obbligata: «L´obiettivo del governo - spiega Scajola -
> è cambiare il mix per la produzione di energia elettrica, oggi tutta affidata
> al petrolio, unendo il gas e il carbone pulito. Puntiamo anche sulle energie
> alternative: il bando sul solare è stato un successo, in dieci giorni abbiamo
> avuto 3.500 domande, prossi
> mamente faremo il bando anche sull´eolico. Ma dobbiamo entrare nel nucleare,
> riacquisire le competenze che abbiamo perso».
> Nel settore energetico Finmeccanica punta sul nuovo accordo tra Ansaldo
> Energia e Siemens: un´intesa grazie alla quale Ansaldo Energia potrà
> continuare a produrre senza limiti di tempo e senza il riconoscimento di
> royalty tutti i tipi di macchine costruiti fino a oggi. Ansaldo Energia, ha
> detto Guarguaglini, stima 800 milioni di ricavi nel 2005, 1.100 milioni nel
> 2008 e 1.200 milioni nel 2012. Le previsioni indicano la progressiva
> diminuzione delle quote derivanti da manifattura e impianti e l´aumento dei
> ricavi nel comparto service e nel nucleare, che nel 2012 peseranno
> rispettivamente per il 38% e per il 9%. L´accordo con Siemens, ha aggiunto
> Guarguaglini, consente anche di adeguare tecnologicamente le macchine
> esistenti, di cooperare caso per caso con Siemens, di diventare leader nel
> settore del service tra gli operatori indipendenti. La costituzione di
> «Ansaldo Nucleare» ha un valore di portata storica per il futuro industriale
> ed economico di Genova - ha dichiarato il so
> ttosegretario agli Affari Regionali Alberto Gagliardi - e restituisce a
> Genova il primato di capitale dell´industria nucleare italiana, fatto di
> lavoro, ricerca, tecnologia e innovazione».
> -----------
> secoloxix
> A Genova rinasce Ansaldo Nucleare
> Finmeccanica torna a scommettere sull'atomo
>
>
> Genova L'Italia torna al nucleare. E Genova ne ridiventa la capitale.
> L'annuncio arriva, nella tarda mattinata di ieri, all'inaugurazione della
> nuova sede delle aziende genovesi di Finmeccanica, alla Fiumara. A parlare è
> il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola: «Nascerà Ansaldo
> Nucleare, una nuova società costola di Ansaldo Energia, con la missione di
> restituire al Paese il patrimonio tecnologico e di conoscenza andato perduto
> dopo il referendum del 1987».
> Subito dopo è il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier
> Francesco Guarguaglini, a fornire i dettagli operativi: «Ansaldo Nucleare
> sarà operativa dal prossimo primo novembre e in essa confluirà l'attuale
> divisione nucleare di Ansaldo Energia, per meglio valorizzare le peculiarità
> del "business". Gli obiettivi sono quattro: un accordo strutturale con gli
> operatori italiani e in particolare la Sogin (azienda controllata dal Tesoro
> specializzata nello spegnimento delle centrali atomiche ndr); il
> consolidamento delle posizioni nelle aree in cui Ansaldo è già operativa,
> come in Romania; il rafforzamento delle attività di manutenzione degli
> impianti attraverso specifici investimenti; la penetrazione del mercato
> europeo nelle attività di ricostruzione delle centrali».
> «L'Italia è drammaticamente indietro - spiega il ministro - e deve
> assolutamente recuperare terreno. Genova e l'Ansaldo sono il nostro "nocciolo
> duro" e da qui abbiamo deciso di ripartire».
> Genova torna capitale dell'atomo
> L'annuncio del ministro e del presidente di Finmeccanica all'inaugurazione
> della nuova sede genovese dell'holding. «L'Italia deve recuperare il terreno
> perduto»
> Scajola: «Nascerà Ansaldo Nucleare». Guarguaglini: «Operativa da novembre»
>
>
> Genova L'Italia torna al nucleare. E Genova ne ridiventa la capitale.
> L'annuncio arriva, nella tarda mattinata di ieri, all'inaugurazione della
> nuova sede delle aziende genovesi di Finmeccanica, alla Fiumara. «Nascerà
> Ansaldo Nucleare, una nuova società costola di Ansaldo Energia, con la
> missione di restituire al Paese il patrimonio tecnologico e di conoscenza
> andato perduto dopo il referendum del 1987»: il ministro delle Attività
> produttive, Claudio Scajola, scandisce le parole. La folta platea che lo
> ascolta ha un sussulto.
> Nello stupore dei volti si coglie la sorpresa provocata dalla notizia. Subito
> dopo è il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier
> Francesco Guarguaglini, a fornire i dettagli operativi: «Ansaldo Nucleare
> sarà operativa dal prossimo primo novembre e in essa confluirà l'attuale
> divisione nucleare di Ansaldo Energia, per meglio valorizzare le peculiarità
> del "business". Gli obiettivi sono quattro: un accordo strutturale con gli
> operatori italiani e in particolare la Sogin (azienda controllata dal Tesoro
> specializzata nello spegnimento delle centrali atomiche ndr); il
> consolidamento delle posizioni nelle aree in cui Ansaldo è già operativa,
> come in Romania; il rafforzamento delle attività di manutenzione degli
> impianti attraverso specifici investimenti; la penetrazione del mercato
> europeo nelle attività di ricostruzione delle centrali».
> Nella conferenza stampa che segue la parte protocollare dell'appuntamento,
> Guaguagualini chiarisce che Ansaldo Nucleare farà capo al 100% ad Ansaldo
> Energia, e attraverso essa a Finmeccanica, ma è Scajola a delineare meglio i
> contorni di una scelta che marca politicamente la gestione del settore
> energetico, con probabili ricadute polemiche nei rapporti fra i due Poli.
> «L'Italia è drammaticamente indietro - spiega il ministro - e deve
> assolutamente recuperare terreno. L'ultimo piano energetico risale al 1988,
> entro il prossimo febbraio conto di poter varare quello nuovo. Ma le
> iniziative sono già partite: con la Francia, grazie agli accordi fra Enel ed
> Edf, abbiamo stabilito di poter partecipare ai progetti delle centrali
> nucleari di nuova generazione e questo ci impone di recuperare il più
> rapidamente possibile il "know how" che abbiamo smarrito. Genova e l'Ansaldo
> sono il "nocciolo duro" di questo patrimonio e da qui abbiamo deciso di
> ripartire».
> Rimettendo in discussione il referendum e quindi tornano a costruire impianti
> anche in Italia? Il ministro non si spinge fino a tanto, chiarisce che
> «quella referendaria è stata una scelta scellerata, compiuta da una politica
> scappata dalle proprie responsbailità», ma una timida apertura all'ipotesi di
> ridiscutere tutto la compie quando afferma che «l'argomento va affrontato
> senza tabù e senza pregiudizi, quindi neppure escludendo che il Paese torni a
> ospitare delle centrali nucleari».
> Nel frattempo, però, «partecipiamo ai progetti stranieri e ci garantiamo, se
> non altro, la possibilità di acquistare successivamente energia a un prezzo
> inferiore a quello attuale». Il titolare delle Attività produttive, peraltro,
> guarda con attenzione alla fase transitoria e qui fissa i paletti della
> strategia messa in campo: «Stiamo cambiando il "mix" del nostro
> approvvigionamento. Oggi siamo totalmente dipendenti dal petrolio, entro il
> 2010 almeno nell'elettricità ci saremo riconvertiti sul gas e sul carbone
> pulito».
> Non secondario è il capitolo delle fonti rinnovabili: «Siamo ripartiti con il
> solare (i pannelli, ndr), e in dieci giorni sono arrivate 3.500 domande, e
> contestualmente ci muoviamo sugli impianti eolici: tutto ciò ci serve anche
> per rispondere meglio alle prescrizioni del protocollo di Kyoto sulla
> riduzione delle emissioni nell'atmosfera». C'è dunque una strategica complesa
> e complessiva che trova una singola coincidenza con le affermazioni che quasi
> contemporaneamente compie il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel
> Barroso, parlando al tavolo dei leader europei riuniti nel Castello di
> Hampton Court: «Bisogna affrontare lo shock energetico guardando a tutte le
> fonti alternative, nucleare compreso».
> L'aspetto politico della vicenda non sfugge. Accanto a Scajola siede il
> presidente della Regione Liguria, il diessino Claudio Burlando, e la domanda
> è inevitabile: come si comporterà il centrosinistra di fronte all'indicazione
> sul nucleare che potrebbe ricevere in eredità dall'attuale governo. La prima
> reazione è affidata a una battuta: «Mi pareva strano che potesse essere solo
> una giornata di festa...». Poi l'affondo: «Ho già detto, e confermo, che un
> Paese che in materia di energia si affida a un referendum deve interrogarsi
> su dove stia andando». Definisce «positivo il fatto che l'Italia partecipi a
> progetti europei con una propria società appositamente costituita» e non
> trova «scandoloso che ciò avvenga sia nel settore dello spegnimento delle
> centrali, sia in quello della costruzione».
> Non va oltre, però, il governatore ligure - «non tocca a me» - consapevole
> che per il centrosinistra si tratta di un nervo scoperto. Nella coalizione
> alla quale appartiene c'è una forte corrente "nuclearista" guidata da
> Pierluigi Bersani (Ds) ed Enrico Letta (Margherita), ma anche un fronte di
> dura opposizione, che fa capo ai Verdi di Alfonso Pecorario Scanio e alla
> Rifondazione comunista di Fausto Bertinotti. Ci sarà di che mediare quando
> Romano Prodi dovrà affrontare, durante la stesura del programma dell'Unione,
> l'argomento.
> Guarguaglini sorride sornione e va per la sua strada. «Già oggi la divisione
> nucleare di Ansaldo Energia fattura intorno ai 50 milioni di euro e con le
> 120 persone che la nuova società riceverà in eredità da quella attuale potrà
> crescere. Il "decommissionig", cioè lo smantellamento del nucleare, è un
> settore che ci interessa molto, sia per quanto riguarda i sommergibili
> atomici ex sovietici sia per quanto riguarda le centrali per la produzione di
> energia, ma guardiamo con attenzione anche ai Paesi dove si costruiscono i
> nuovi impianti. In Romania ci siamo già, altrove siamo pronti a sbarcare». E'
> il sigillo al ritorno di Genova sullo scacchiere mondiale dell'atomo.
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>
> Luigi Leone
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