Inoltro da altra lista, anche se è una mail di qualche giorno fa.
ciao uccio
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carissim*
vi chiedo di avere la forza di andare
fino in fondo al documento della rete no cpt
che vi incollo qui sotto
non è una questione di pochi o da poco
parla di cpt
di detenzioni preventive
di galera per chi decide di portare avanti le lotte
parla di molt*
purusa
Le sentenze di condanna per i nove attivisti del nord est, coinvolti negli
scontri al Porto Vecchio di Trieste il 24 ottobre del 1998, sono state confermate
dalla Corte di Appello di Trieste.
Per alcuni di loro, che hanno accumulato condanne complessive per anni di
reclusione tra il primo ed il secondo grado, se la Cassazione dovesse confermare
le precedenti sentenze, si prospetta la galera.
In quel giorno si era tentato di entrare assieme ad una delegazione autorizzata
nel cpt, voluto dall'allora Governo D'Alema, destinato ai migranti privi
di documenti.
La battaglia di quel giorno fu determinante nella chiusura del centro il
mese successivo.
Anche a partire da quella iniziativa le resistenze contro le galere etniche
si sono moltiplicate: dall'interno i migranti reclusi hanno organizzato rivolte,
scioperi della fame, evasioni; dall'esterno gli attivisti hanno praticato
la disobbdienza ad una legge ingiusta in molteplici forme, dando vita a piccole
e grandi iniziative che vanno dal monitoraggio allo smontaggio, dalle delegazioni
ai blocchi dei rimpatri.
Due giorni dopo il Forum nazionale che ha visto a Bari schierati 15 Governatori
regionali contro la detenzione amministrativa, arriva questa sentenza.
Se la maggiore parte delle Regioni in Italia comincia a sostenere la battaglia
portata avanti dai movimenti ciò vuol dire, da un lato, che la coscienza
collettiva è oramai matura per determinare la chiusura dei cpt e, dall'altro,
che i movimenti devono ritenersi ancora più legittimati a proseguire sulla
strada da anni intrapresa.
L'obiettivo di questa condanna, allora, ha un valore tutto politico: neutralizzare
quel vasto movimento che dall'entrata in vigore della legge Turco-Napolitano
ha preteso la chiusura dei cpt dichiarandoli illegittimi.
Di fronte a questa ingiusta condanna siamo indignati e ci riteniamo direttamente
colpiti, perchè con essa si intende colpire il corpo vivo delle mobilitazioni
per la libertà di movimento delle persone.
E' per questo che si impone una forte partecipazione al calendario delle
iniziative deciso a Bari dall'assemblea dei movimenti per la libertà di circolazione
e per la chiusura dei centri di detenzione per migranti, il 10 luglio :
Campeggio a Licata, in Sicilia, organizzato dalla rete antirazzista siciliana
tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto;
Giornata di mobilitazione ed azione articolata sui territori a settembre;
Le manifestazioni nazionali per la non apertura dei cpt di Bari e Gradisca
ad ottobre;
La manifestazione per l'abrogazione della legge Bossi-Fini a novembre.
In continuità con l'assemblea del 10 invitiamo a sottoscrivere questo comunicato
e a partecipare alla realizzazione delle giornate previste.
Liberi tutti/e!
Nessuna persona è illegale!
Rete No Cpt Bari
nocpt@???
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