[Hackmeeting] Chiuso sito antimperialista

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Autore: Carlo Gubitosa
Data:  
Oggetto: [Hackmeeting] Chiuso sito antimperialista
Ma che succede tutto d'un tratto? Il caldo di questi mesi ha dato alla
testa a qualcuno?

>Date: Tue, 05 Jul 2005 17:28:15 +0200
>Subject: American freedom: chiuso il sito del Campo
>From: SEZIONE ITALIANA <campoantimperialista@???>
>
>http://www.antiimperialista.org
>Notiziario del Campo Antimperialista .... 5 luglio 2005


[SNIP]

>1. AMERICAN FREEDOM: CHIUSO DALLE AUTORITA’ AMERICANE IL SITO DEL CAMPO
>
>La notte del due luglio il sito del Campo (uno dei siti di riferimento
>degli antimperialisti di tutto il mondo, migliaia di contatti giornalieri)
>e’ stato chiuso. O meglio fatto chiudere dalla autorita’ americane. Il
>Server che ospitava fisicamente il nostro sito, come del resto la gran
>parte dei siti web, si trovava infatti negli USA. Una volta contattato
>l’Hosting ci siamo ben presto resi conto che cio’ non era dovuto a ragioni
>tecniche o amministrative. La conferma che si e’ trattato di una decisione
>politica ai massimi livelli imperiali l’abbiamo avuta ieri. Ci e’ stato
>infatti segnalato da compagni americani che il sito
>http://www.politicalfailures.com (sito legato ad ambienmti militari e
>purtuttavia non neocon) pubblicava nella sua home page un editoriale che
>esprimeva sdegno per il fatto che un Server USA ospitasse un sito che
>pubblicizza la raccolta di “DIECI EURO PER LA RESISTENZA IRACHENA”.
>Leggere per credere (riportiamo il testo originale in lingia inglese):
>
>Supporting Iraqi Resistance?
>=>Antiimperialist Camp <http://www.antiimperialista.com/> is a site you
>may have never heard of but you should. Antiimperialistas is a group of
>European anti-war and anti-globalization supporters. They have every right
>to voice their opinions or stance, but what makes this site interesting is
>this. There solicitation of funds for “support the Iraqi resistance
><http://www.antiimperialista.com/free-iraq/view.shtml?category=44&id=1067790764&keyword>”.
>It states “We therefore invite all the anti-imperialists who oppose the
>American Empire without any ideological and religious precondition to
>start an international collection of funds supporting the Iraqi national
>resistance movement: we ask every person to donate 10 euros. The Iraqi
>national resistance front in formation will decide upon their
>utilization.” BBC reporter Tamsin Smith first reported this in November
>2003 in “Italian group backs Iraq fighters
><http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/3277029.stm> “. The "Antiimperialista"
>organization’s internet campaign (then hosted by and American company)
>asks people to send "10 Euros to the Iraqi resistance". They indicated
>that they collected 12,000 euros ($14,165) at that time and admit the
>money used could be used to buy weapons. The story again recently surfaced
>in US News and World Report titled “National Security Watch: Eurolefties
>fund Iraq insurgency
><http://www.usnews.com/usnews/news/articles/050623/23euroleft.htm>”. On
>June 30th (yesterday) the Italian police searched the house
><http://www.antiimperialista.com/en/view.shtml?category=9&id=1120140793&keyword=+>
>of “their comrade” Emanuele Fanesi. The warrant issued by the public
>prosecutor of Perugia, stated that the measure was part of an inquiry on
>the offence of “association with the aim of international terrorism and/or
>subversion of the democratic order”. Antiimperialist Camp in a press
>release stated that “beside the computer and various political materials
>the entire documentation regarding the campaign “10 Euro for the Iraqi
>Resistance” was confiscated. The 10 Euro campaign had been launched right
>after the onset of the occupation of Iraq. With the attack of the
>guerrilla against the Italian troops in Nasseriya it became the target of
>the pro-imperialist and warmongering press as well as of a parliamentary
>inquiry.”
>I have several problems with this site including: (1) That is it hosted by
>an American company located in Utah
><http://toolbar.netcraft.com/site_report?url=http://www.antiimperialista.com>
>. (2) Its overall philosophy and (3) Requesting funds for so called
>“resistance” fighters, especially since funds they admit could be used to
>buy weapons. Weapons that end up killings Iraqi citizens and military
>forces serving under many flags, including the American flag at the
>request of the current Iraqi government. The American hosting company for
>this site is WestHost Inc., 200 N Spring Creek Parkway, Providence, UT.
>Now I’m all for making a buck but why any company would host this site is
>beyond me. I find it hard to believe that Antiimperialist Camp cannot
>find a hosting company, perhaps in Italy, to express their beliefs. No
>American company should touch this organization requesting funds that
>could be used against us and Iraqi citizens.<=
>
>
>In soldoni, col bon ton tipico del politicamente corretto, si intima
>all’Host americano di chiudere il sito di un movimento che raccoglie fondi
>per sostenere la Resistenza irachena. Detto fatto. Passavano poche ore che
>l’amministratore in capo del server ordinava l’oscuramento del nostro
>sito. Ma ci sono, tra le righe, un paio di cosette interessanti. La prima
>e’ che l’editoriale fa riferimento ad un articolo del 23 giugno del
>diffusissimo settimanale americano US news and world report il quale
>sferra un attacco frontale al Campo Antimperialista
>(http://www.usnews.com/usnews/news/articles/050623/23euroleft.htm),
>nell’ambito di un’isterica campagna contro I presunti “fiancheggiatori
>europei del terrorismo”.
>La seconda strana cosetta è che il sito in questione
>(politicalfailures.com) era gia’ informato, a poche ore di distanza, della
>perquisizione avvenuta il giorno prima (in Italia) ai danni del nostro
>Emanuele intestatario del conto corrente postale su cui tanti cittadini
>hanno versato il loro contributo alla Resistenza.
>
>Tutto questo conferma sia il morboso interesse imperiale verso l’attivita’
>del Campo sia il successo della campagna DIECI EURO PER LA RESISTENZA
>IRACHENA, ma non scuote certo la nostra determinazione. Nessuno mai potra’
>tapparci la bocca e obbligarci a dire il falso: quella irachena e’
>RESISTENZA legittima ad un’occupazione illegale e imperialista e non
>terrorismo. Per cui riteniamo un sacro dovere aiutare i partigiani
>iracheni, quali che siano le minacce che vi vengono rivolte, quale che sia
>il prezzo che (abbiamo pagato) e dovremo pagare per affermare questa
>elementare verita’.
>Per di piu’ noi siamo tranquilli dato che da quel conto corrente non e’
>uscita neanche una lira. Perche? Perche’ sin dal’inizio dichiarammo (di
>contro alle falsificazioni strumentali della stampa
>anglo-americana-italiota) che avremmo consegnato tutta la cifra non a
>questo o a quel gruppo combattente, ma all’eventuale Fronte Unito della
>Resistenza, ovvero ad un soggetto realmente rappresentativo della
>Resistenza popolare.
>Quindi, fermo restando che chi combatte contro i torturatori di Abu Ghraib
>e i neonazisti a stelle e striscie, non e’ un terrorista ma un partigiano,
>questa inchiesta finira’ come quella del 1. Aprile 2004 (arresti di
>Moreno, Maria Grazia e Alessia): in un grande fiasco.
>Ma la nostra serenita’ non ci fa dimenticare la inaudita gravita’ di cio’
>che sta accadendo. Il fatto che saremo in grado in qualche giorno di far
>risorgere il nostro sito non deve far pensare a chi ci segue, a chi ci
>sostiene, che si tratti solo di un gioco. Gli apparati di sicurezza dello
>Stato, aizzati da americani e israeliani, sostenuti da alcuni settori di
>politici italiani al loro servizio, sono decisi a romperci la schiena in
>qualche modo. Allora, tutti dovete sapere che difficilmente, da soli,
>potremo resistere all’attacco. Se saremo lasciati isolati potrebbero
>riuscire nel loro scopo. Per questo, senza elemosinare alcun che’,
>facciamo appello alla solidarieta’ di quanti si sentono vicini alle nostre
>idee. E chiediamo questa solidarieta’ pure a quanti ci voltarono le
>spalle, abboccando a quella infame campagna di denigrazione che ci
>presento’ come... fascisti e rosso-bruni. Ora anche i sassi hanno capito
>chi c’era dietro quella campagna. In tanti, a sinistra, dovrebbero, se non
>fare ammenda, almeno riflettere. Siamo e venimmo attaccati per il
>coraggio, la prontezza e la coerenza coi quali demmo il via al movimento
>internazionale di appoggio alla Resistenza irachena. Immediata
>solidarieta’ merita anzitutto Emanuele, vittima di una perquisizione
>avvenuta il 30 giugno e inquisito, probabilmente assieme ad altri
>compagni del Campo, sulla base del famigerato Art. 270bis. Ne
>dimentichiamo William Frediani (militante del Campo da un anno in carcere,
>sempre con l’accusa di Associazione sovversiva contro l’ordinamentro dello
>Stato) e tutti i detenuti antimperialisti rinchiusi nelle patrie galere e
>tra essi i fratelli immigrati di fede islamica.
>
>Ovviamente tutti quanti potete decidere di stare zitti, di non alzare un dito.
>Ma non venite a dirci domani che non sapevate o non avevate capito.
>Volenti o nolenti, “siete tutti coinvolti”.