Auteur: Gabriele Focosi Date: Sujet: [Forumlucca] Amnesty Italia replica al ministro Pisanu
COMUNICATO STAMPA
CS79-2005
AMNESTY ITALIA REPLICA AL MINISTRO PISANU
La Sezione Italiana di Amnesty International ha espresso il proprio
rammarico per il fatto che, in occasione della Giornata mondiale del
rifugiato - la ricorrenza in cui ciascun governo dovrebbe annunciare o
assumere iniziative concrete per porre fine alla sofferenza di milioni di
persone in fuga dalla persecuzione, dalla guerra e dalla tortura - il
ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu abbia ritenuto di dover attaccare
l'operato di un'organizzazione internazionale che protegge i diritti umani
dei rifugiati e dei migranti da decine di anni.
Le espressioni usate dal ministro Pisanu - tra cui 'provocazione' e
'diffamazione' - per definire richieste d'incontro, sollecitazioni al
rispetto del diritto internazionale e rapporti di Amnesty International,
trovano scarso riscontro nelle modalita' con cui molti governi dell'Unione
europea dialogano e discutono, spesso criticamente, con Amnesty
International su un tema particolarmente complesso come quello dell'asilo.
Il rapporto sui centri di permanenza temporanea e accoglienza (Cpta) in
Italia, presentato ieri a Roma, non e' frutto dell'esigenza di visibilita'
dei 'dirigenti italiani' di Amnesty, bensi' di un lungo lavoro di ricerca
condotto dal Segretariato Internazionale dell'associazione, che ha sede a
Londra. Contemporaneamente, le Sezioni di Amnesty International di Spagna
e Regno Unito hanno presentato due rapporti sulle politiche in materia di
asilo nei rispettivi paesi.
Inoltre, in riferimento alle dichiarazioni del ministro Pisanu secondo cui
Amnesty International avrebbe avuto espressioni di 'plauso alle azioni
illegali compiute a danno del nostro paese dalla Cap Anamour',
l'organizzazione per i diritti umani chiede al ministro di dimostrare la
presenza di simili espressioni in qualunque suo documento pubblico
(dichiarazioni, rapporti, comunicati o altro). Nel luglio 2004, in
realta', Amnesty International aveva ricordato al governo italiano gli
obblighi derivanti dal diritto internazionale dei rifugiati e dal diritto
internazionale del mare e conseguentemente il dovere di garantire il
soccorso - come poi effettivamente avvenuto - nonché l'accesso alla
procedura d'asilo per le 37 persone che si trovavano a bordo della nave.
La Sezione Italiana di Amnesty International, infine, esprime la propria
amarezza nell'apprendere che il ministro Pisanu continuera' 'ad ignorare
simili provocazioni'. Oggi stesso l'associazione per i diritti umani ha
formalmente inoltrato al Viminale una nuova richiesta d'incontro.