[NuovoLaboratorio] latte fresco nuove etichette più traspare…

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Autore: ANDREA AGOSTINI
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] latte fresco nuove etichette più trasparenti
da lanuovaecologia.it
Lunedì 6 Giugno 2005

MADE IN ITALY|
Le sanzioni andranno da 1.600 a 9.500 euro

Latte fresco, una questione di etichetta


Latte.Multe salate da domani per chi commercializza confezioni che non riportano le indicazioni di provenienza e mungitura. Entra in vigore l'obbligo di indicare l'origine del prodotto per impedire che al consumatore venga venduto per italiano latte munto da mucche "straniere"
Multe salate da domani per il latte fresco venduto in confezioni che non riportano l'etichetta con tutte le indicazioni di provenienza e mungitura. Entra infatti in vigore l'obbligo di indicare l'origine del latte fresco, per impedire che al consumatore venga venduto per italiano latte che invece è stato munto da mucche francesi, slovene, austriache o bavaresi trasportato in cisterna e imbustato in Italia. Per pubblicizzare questa nuova norma e per informare i consumatori, la Coldiretti ha promosso per oggi la giornata nazionale del latte fresco italiano, un prodotto fondamentale nella spesa e nella dieta degli italiani che ogni giorno ne acquistano oltre 2,5 milioni di litri.
La violazione dell'obbligo con la mancata indicazione dell'origine è sanzionata con una multa compresa tra i 1.600 e i 9.500 euro. L'etichettatura, sostiene Coldiretti, contribuisce a far chiarezza sul latte commercializzato nel nostro paese dopo che nel 2004 sono salite a 17 milioni di quintali le importazioni di latte sfuso (+3%), trasportato in Italia per essere lavorato e trasformato in formaggi, yogurt e latte alimentare made in Italy. Sul totale del latte consumato si stima che fino a oggi una busta su 3 sia stata confezionata in Italia, ma con prodotto importato dall'estero senza alcuna informazione per i consumatori.
Con questo provvedimento per il latte si anticipano i decreti previsti dalla legge 204 dell'anno scorso, secondo cui occorre individuare in tutti i settori le modalità di indicazione del luogo di origine in modo da impedire di etichettare come italiani prodotti come l'olio spremuto da olive tunisine o la passata ottenuta da pomodori cinesi. Si apre dunque la strada per fare uscire definitivamente la produzione agricola nazionale dall'anonimato e consentire ai consumatori scelte di acquisto consapevoli.
«Di fronte agli allarmi sanitari che si rincorrono nell'Europa allargata l'etichettatura di origine è anche - sostiene Coldiretti - una necessità per intervenire tempestivamente e togliere dal mercato prodotti a rischio, come nel recente caso della diossina nel latte individuata in Olanda, Belgio e Germania, senza mettere in pericolo la salute dei cittadini o coinvolgere nella crisi imprenditori incolpevoli. L'indicazione di origine del latte fresco accelera il percorso già iniziato a livello europeo dove sono state adottate norme per l'etichettatura di origine della carne bovina a partire da maggio 2002, per l'indicazione della varietà, qualità e provenienza dell'ortofrutta fresca, il codice di identificazione delle uova a partire da gennaio 2004 e dal primo agosto l'obbligo di etichettatura anche per il miele».
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