[NuovoLaboratorio] mentre Abu Mazen è da Bush....

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Autore: Elisabetta Filippi
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Oggetto: [NuovoLaboratorio] mentre Abu Mazen è da Bush....
in Palestina niente cambia.... ricevo ed inoltro.
Elisabetta

Nablus, 22 Maggio 2005

Ciao a tutti e tutte,
nell'ultima mail vi avevo scritto che le incursioni notturne in citta’
non erano piu’ regolari, purtroppo a distanza di pochi giorni devo
correggermi.
Nel campo profughi di Balata in questa settimana l'esercito e’ entrato
ogni notte, ed ogni notte ha fatto arresti.
Venerdi’ notte hanno arrestato 5 persone tra Balata e Askar e ne hanno
ferite 3.
Due degli arrestati erano ricercati, uno in particolare, ha subito un
attacco da uno dei cani che l'esercito sta sempre piu’ spesso
utilizzando durante le incursioni. Questo cane gli ha strappato a morsi
un pezzo di polpaccio.
Dicono che ci sia un nuovo generale in capo nella base di Hurwara, uno
che era presente a Balata anche nella prima intifada, e che queste siano
le conseguenze della sua presenza.

Intanto gli abitanti di Gerusalemme Est, del villaggio di Beit Hanina
hanno fatto un appello alla comunita’ internazionale contro la
progressiva confisca della loro terra e delle loro case a causa della
costruzione del muro.
Continuo a domandarmi fino a quando potra’ durare questa situazione di
stallo.

A Nablus l'Almubadara (Iniziativa Nazionale Palestinese, ndr) da mesi
sta portando avanti una campagna contro la chiusura economica e militare
della citta’.
E' evidente a tutti che se c'e’ qualcosa che proprio non e’ cambiato in
questi mesi e’ la stagnazione economica dovuta alla chiusura-assedio
della citta’.
Il tasso di disoccupazione in citta’ e’ molto elevato e tantissimi
giovani (anche laureati) sono costretti a svolgere lavori sottopagati o
devono andare a lavorare a Ramallah.
Per cercare di dare una risposta a questi problemi il sindacato
unificato del tessile ha promosso la produzione di manufatti artigianali
da parte di otto gruppi di donne di zone diverse di Nablus.
I manufatti sono borse, astucci, vassoi, pannelli da parete, tutti
caratterizzati dagli intrecci e i dai colori dei ricami tradizionali
palestinesi.
Il sindacato ha promosso due esposizioni-vendita per queste donne e ora
sta trattenendo una piccola quota sul prodotto venduto (7%) per
promuovere progetti di sviluppo materiale ed umano delle donne stesse
(corsi sui diritti dei lavoratori, aiuto nel marketing).
La sfida e’ importante, non solo per il sostegno economico che si puo’
dare alle famiglie, ma anche perche’ grazie a questo progetto le donne
hanno potuto confrontarsi, conoscersi, imparare le une dalle altre.
Inoltre si aiuta a tenere in vita una tradizione culturale (quella del
ricamo artigianale) che altrimenti sarebbe dimenticata o travolta dalle
importazioni a basso costo da paesi esteri.
L'obiettivo finale e’ quello di riuscire a creare una piccola fabbrica e
quindi di istituzionalizzare il legame tra questi gruppi di donne fino a
farlo diventare qualcosa simile ad una nostra cooperativa. Se si
riuscira’ ad aprire la fabbrica, le donne potranno lavorare assieme
migliorando qualita’ e regolarita’ della produzione, e permettendo una
loro ulteriore emancipazione personale che non e’ facile ottenere quando
il lavoro viene svolto tra le pareti di casa.
Un primo saggio di questo materiale sara’ disponibile presso la bottega
del commercio Equo e Solidale "Bandera Florida" di Mirano, (Venezia). Se
poi il prodotto risulta vendibile facilmente e se il prezzo risulta
accessibile si potra’ provare a diffonderlo anche attraverso altre
botteghe o bancarelle.
Penso che il significato politico di questo progetto sia importante:
riuscire ad esportare da una citta’ che vogliono chiudere e soffocare.
Un modo in piu’ per combattere l'assedio di Nablus.
saluti a tutt*
Quico min Nablus

Presidio di pace a Nablus - http://assopace.blog.tiscali.it/
Associazione per la Pace - www.assopace.org