[NuovoLaboratorio] Carlo, ultimo domicilio conosciuto

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Autore: antonio bruno
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Oggetto: [NuovoLaboratorio] Carlo, ultimo domicilio conosciuto
lavoro repubblica

IL DRAMMA DEL G8
Carlo, ultimo domicilio conosciuto
Cartoline in piazza Alimonda da tutto il mondo. Ora sono un libro


L´altare è stato azzerato, non la memoria. Che ora sforna "Fragili,
resistenti"
Raccolte le centinaia di missive depositate dai postini sulla cancellata
Tra i simboli la maglia con Che Guevara e anche una pagina del Corano
MICHELA BOMPANI



Indirizzo: Carlo Giuliani, piazza Carlo Giuliani, Genova. Ne sono arrivate
a centinaia, da tutto il mondo, di cartoline così, in piazza Alimonda. E i
postini le hanno consegnate, puntuali e precisi. Adesso l´altare laico di
Carlo, la cancellata della chiesa di Nostra Signora del Rimedio, lo hanno
smantellato. C´è però un libro, che sta per uscire, edito da Terre di Mezzo
(con contributo di Cgil e Arci) e firmato da due ricercatori del
Dipartimento di Storia contemporanea dell´Università di Genova che
s´incunea tra i colpi di spugna e testimonia la memoria collettiva.
"Fragili, resistenti", s´intitola. Fragili, come la natura caduca di molti
messaggi, l´inchiostro dilavato dalla pioggia. Resistenti, come sono queste
testimonianze salvate dalla distruzione e dall´oblio. Lo presenteranno a
Genova, il 16 giugno, gli autori Fabio Caffarena e Carlo Stiaccini con il
professore di Storia Contemporanea dell´Ateneo genovese, Antonio Gibelli.
Anche se il luogo fisico della memoria, quello dell´uccisione di Carlo
Giuliani il 20 luglio 2001, nel pieno degli scontri tra manifestanti e
polizia nei giorni del G8 di Genova, è scomparso, così non è avvenuto per i
duemila messaggi lasciati da cittadini di tutto il mondo in piazza
Alimonda. Da allora, al 2004. Li hanno raccolti il professore e il suo
gruppo di lavoro, all´Università. In via Balbi 6, ultimo piano, c´è il
"Fondo Carlo Giuliani", sezione specifica dell´Archivio ligure di storia
popolare, diretto proprio da Antonio Gibelli.
I floppy disc trasformati in mini-vasi di fiori, le fettucce di nylon, le
immaginette di Padre Pio, le tessere della Cgil, un foglio scritto in arabo
con un passo del Corano, le magliette del Che, i biglietti del treno. Da
Barcellona, da Parigi. Anche le multe, dedicate. C´è la fotocopia di un
"diploma di medaglia Garibaldina", cimelio familiare di chissachi che, sul
nome del nonno o del bisavolo, ha sovrascritto "Carlo Giuliani".
Ancora si cerca di trovare la verità su quei giorni. È cronaca dell´altro
ieri il rinvio a giudizio dei 45 poliziotti della Caserma di Bolzaneto.
Fabio Caffarena e Carlo Stiaccini rivendicano al proprio lavoro soprattutto
un obiettivo, la conservazione della memoria. E la documentazione della
nascita - e della trasformazione - attraverso i duemila messaggi, di
un´autobiografia collettiva: «Sarà un libro con molte immagini - spiega
Caffarena - non solo da leggere, ma anche da guardare. Perché in piazza
Alimonda è stata scritta davvero un´autobiografia collettiva ed
infra-generazionale». Recuperate, scannerizzate, trascritte, inventariate e
salvate nell´archivio: le testimonianze di piazza Alimonda che troveranno
posto nel libro saranno un selezionato centinaio. Divisa in sezioni, la
pubblicazione tenterà di raccontare non la trasformazione di un dialogo tra
il mondo e un ragazzo, che lentamente diventa un simbolo. «Col passare del
tempo - indica Caffarena - i messaggi diventano sempre meno creativi e
sempre più riflessivi. Ovvero, aumentano le lettere lunghe, che tendono
all´autobiografia. Fino al giorno in cui abbiamo trovato un intero diario,
che una ragazza italiana ha lasciato in piazza Alimonda».
Fogli di quaderni con le "righe di terza", scritti a quattro mani da papà e
figlio novenne, ciascuno il suo spazio, per dire ciao a Carlo e raccontare
un po´ di sé. Lettere di mamme a mamma Giuliani, tragedie di figli perduti
che si oscillano a tempo, appese alla cancellata. Disegni di bimbi più
piccoli, pacchetti di sigarette squadernati e solcati da frammenti di
canzoni. De Andrè Guccini Ska-P. Non c´è l´odio, nelle duemila voci di
piazza Alimonda: «Non abbiamo trovato neppure una volta nominato il
carabiniere Placanica - riflette Fabio Caffarena - né messaggi minacciosi».
E poi Carlo, anche lui, finisce nel meccanismo adolescenziale,
dell´idoletto: «Parecchi messaggi di teen-agers - dicono gli autori del
libro - sono vere e proprie dichiarazioni d´amore a Carlo». Mamma e papà
Giuliani hanno contribuito alla raccolta dei materiali, nel libro invece
saranno poche le parole "estranee" a quelle dei messaggi: un´introduzione
di Gibelli, il saggio di una sociologa, di un linguista. L´intero ricavato
dalle vendite della pubblicazione andrà in beneficenza: sarà destinato alla
realizzazione di una scuola a Ramallah, in Palestina.
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"Eppure il vento soffia ancora...."

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