[Incontrotempo] stop bolkestein sicilia

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Aihe: [Incontrotempo] stop bolkestein sicilia
NO ALL'EUROPA DEI MERCANTI E DEI PROFITTI
PER L'EUROPA SOCIALE E DEI DIRITTI


È attualmente in discussione un progetto di direttiva (legge europea) che
ha come scopo quello di rendere tutti i servizi forniti dai 25 stati
membri dell'Unione europea prodotti economici. Di conseguenza, settori
essenziali, quali la cultura, l'istruzione, le cure sanitarie e tutti i
servizi relativi ai sistemi nazionali di protezione sociale, potranno
essere soggetti alle stesse forme di concorrenza economica delle merci.
Tale direttiva, annunciata come un provvedimento rivolto a "diminuire la
burocrazia e i vincoli alla competitività nei servizi per il mercato
interno", è nei fatti un PERICOLOSO PROVVEDIMENTO DI ATTACCO ALLO STATO
SOCIALE E AI DIRITTI DEL LAVORO NELL'INTERA UNIONE EUROPEA.
La direttiva introduce il c.d. principio del paese d'origine secondo il
quale un fornitore di servizi è sottoposto alla legge del Paese in cui ha
sede l'impresa e non a quella del Paese dove fornisce il servizio. Ci si
trova di fronte a un vero e proprio incitamento legale a spostarsi verso i
Paesi dove le normative fiscali, sociali e ambientali sono più permissive.
L'applicazione di tale principio consente di destrutturare e smantellare
il mercato del lavoro nei Paesi in cui è organizzato e protetto:
un'impresa polacca che distacchi dei lavoratori polacchi in Italia, ad
esempio, non dovrà più chiedere l'autorizzazione alle autorità italiane se
ha già ottenuto l'autorizzazione dalle autorità polacche e così a quei
lavoratori si applicherà solo la legislazione polacca. Infine il principio
consentirà alle imprese ad interim di distaccare lavoratori interinali
negli altri Stati membri senza la minima restrizione, alle condizioni
salariali del Paese d'origine. Un altro aspetto non meno preoccupante
riguarda la sanità. Infatti, un fornitore di cure che si stabilisca in un
Paese non è più tenuto a rispettare il sistema di sicurezza sociale del
Paese ospite.
Ci si trova in presenza della volontà deliberata da parte della
Commissione europea di togliere agli Stati il potere di decidere della
loro politica sanitaria. Se approvata la direttiva implicherà un
deterioramento dei sistemi legali legati alle pensioni, all'assistenza
sociale e alla copertura delle cure sanitarie a vantaggio dei sistemi
privati. Significa altresì la deregolamentazione dei nostri sistemi
educativi. Inoltre, l'applicazione di questa direttiva comporterà la
rimessa in discussione dei diritti dei lavoratori, così come sono stati
fino ad ora garantiti dalle leggi nazionali dei paesi dell'Unione europea.

In SICILIA le conseguenze di una simile direttiva sarebbero devastanti,
visto che nonostante gli incentivi pubblici, a fondo perduto, per
investire nel Sud si continua a smantellare il già esiguo apparato
produttivo ed il lavoro nero si diffonde sempre più, nonostante la
legalizzazione di una miriade di lavori precari. D'altra parte si
diffondono forme neoschiavistiche di sfruttamento dei migranti, che
fuggendo dalla miseria e dalle guerre, hanno la fortuna di salvarsi dai
frequenti naufragi e dalla reclusione nelle nuove galere etniche (CPT), in
cui rischiano di essere rinchiusi senza che abbiano commesso alcun reato.

Per costruire un'EUROPA SOCIALE E DEI DIRITTI è essenziale che tutti i
popoli del Mediterraneo possano concorrere in maniera democratica e
partecipata alla gestione delle risorse del territorio. Per tale ragione
bisogna mettere in collegamento le realtà locali del Mediterraneo affinché
si possa instaurare un percorso comune di lotta al Neoliberismo e alla
mercificazione dei beni comuni, per la riappropriazione dei nostri
territori. Nell'ottica dei rapporti di solidarietà fra i popoli del
Mediterraneo è necessario combattere l'attuale proposta di costituzione
europea, lottare per l'abolizione del GATS, esigere l'abolizione degli
accordi di Shengen e del programma delle grandi opere, come il ponte sullo
stretto. La preparazione del Forum Sociale del Mediterraneo (FSMed) a
Barcellona il prossimo giugno ci dovrà vedere impegnati ad abbattere i
muri della fortezza Europa, le politiche neoliberiste di massacro sociale
ed a costruire Ponti di cooperazione e di Pace tra i popoli.


Stop Bolkestein Sicilia
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