[LeMacerie] che nessuno me la meni, non me ne sbatterebbe ni…

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Author: mickscopa
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Subject: [LeMacerie] che nessuno me la meni, non me ne sbatterebbe niente comunque: chi vuol leggere legga e chi non vuol leggere mandi nel cestino a volo: E' UNA LETTERA DI UN COMPAGNO ANARCHICO IN CARCERE


Questa lettera è di Tombolino,1 di quelli "che non stanno comodi" affatto e
che NON sono "gentili, paciici, civili". Più precisamente STA IN CARCERE ,
non può quindi essere "gentile, pacifico, civile".
E' un compagno anarchico in carcere, ok? Rispetto, quindi.

copia-incolla:

"Pell’anarchia non esiste rassegnazione, ne ieri, ne oggi, ne mai…
Il 27/07/04 lo stato “deterrente” (che terrorizza creando un nemico interno)
parte alla carica e arresta me e altri tre compagni per
l’operazione “Cervantes”; le accuse sono la solita ass. sovv. (270) e vari
reati specifici (270bis) come per me l’attribuizione della paternità del
pacco bomba che fece saltare la mano ad un servo dello stato, ragion per cui
viene anche ipotizzato e contestato il reato di strage.
La mia responsabilità viene collegata al ritrovamento di una lettera scritta
da me nel periodo che lo stato mi ha tenuto prigioniero nel carcere di
Regina Coeli, (12/12/03) perché ritenuto responsabile (secondo loro) di aver
pestato un altro servo infiltratosi nel corteo del 04/10/03 a Roma; dopo
quattro mesi di reclusione, tre dei quali ai domiciliari, la corte di appello
di Roma mi ha assolto.
In questa lettera era rappresentata una mano con qualche dito mozzato e
vicino una scritta: “più mani monche”; inoltre hanno trovato altre lettere
dove appariva scritto: “più arditi in giro, più dita sparse in giro”, scritti
da altri inviatomi nello stesso periodo (dicembre 2003).
Questi sono i grandi gravi indizi che dicono di avere per rappresentare la
mia colpevolezza e non mi spiego perché, trovandoli in data 20/02/04 durante
una perquisizione per droga e armi in casa di mio padre costretto ai
domiciliari, mi abbiano arrestato dopo ben cinque mesi!!?
Forse perchè le accuse erano ancora in fase di “montaggio”?
Perché anche sapendo che quello voleva essere solo un disegno e nessuna
rivendicazione per le dita saltate e per un attacco nei confronti di chi
difende anche con molta vigliaccheria il potere , è stato trasformato invece
nella principale prova su cui si basa la mia carcerazione?
Dopo l’interrogatorio di garanzia dove mi sono avvalso della facoltà di non
rispondere (29/07/04) mi è stato notificato il provvedimento di censura sulla
corrispondenza, il 06/08/04 gli avvocati si appellano al tribunale della
libertà, ma in un periodo del genere nessuno si prende la responsabilità di
ritenere inammissibile il nostro arresto - tengo a precisare che
personalmente non ritengo opportuno un arresto per nessuno, che sia colpevole
o innocente.
Nel frattempo protesto contro questa ennesima montatura giudiziaria dello
stato contro uomini che non accettano le sue regole ribellandosi
quotidianamente, con l’unico modo rimastomi: lo sciopero della fame a
singhiozzo perché in quel periodo avevo tanti problemi fisici.
Il 10/08/04 arriva “finalmente” il rigetto del tribunale della libertà, -
finalmente in quanto l’attesa della speranza di una possibile scarcerazione è
una delle peggiori sofferenze inflitte dal carcere.
Dopo qualche giorno decido che forse sia il momento di reagire diversamente e
non più autolesionandosi ulteriormente e interrompo lo sciopero; inoltre
anche se non coindagata mi vengono bloccati i colloqui con la mia compagna e
la mia famiglia e solo dopo cinquanta giorni, il 13/09, finalmente li
sbloccano!
Si passa da un’attesa snervante all’altra aspettando le motivazioni del
rigetto per così poi poter presentare il ricorso in cassazione, motivazioni
che verranno presentate a fine settimana appena qualche giorno prima del
tempo massimo (60 giorni). Leggendole ci si rende sempre più conto di quanto
tutto questo sia solo una montatura ma nonostante ciò nessuno, né giudici nè
p.m, intende prendersi la responsabilità per l’eventuale scarcerazione,
essendo tra l’altro piene di parole insignificanti che cercano soltanto un
filo conduttore a sostegno di questa fantomatica organizzazione, cadendo
spesso in contraddizione con l’ordinanza iniziale a cui si ricollega più
volte.
I legali preparano l’istanza per appellarsi in cassazione e la presentano
alla corte suprema in data 03/11, nel frattempo fuori la solidarietà nei
nostri confronti non si è mai arrestata e spero che mai nessuna repressione
esercitata possa farlo!
I primi giorni di novembre a milano scoppiano vari ordigni e subito dopo
arriva veloce la risposta dello stato perquisendo le nostre celle; il mandato
farebbe testo a una fantomatica missiva arrivata alla direzione dei 4 carceri
dove siamo reclusi e alla ricerca di quant’altro possa valere come
rivendicazione .Premetto che in quel periodo ero sottoposto a censura della
corrispondenza, comunque i 6 rappresentanti della digos Napoletana si
portavano via qualche opuscolo e lettere
Anche i primi di marzo avvengono nelle vicinanze di caserme di Genova e
Milano altri episodi, a seguito dei quali il Ministro degli Interni
dichiara: “gli anarchici alzano il tiro non più con piccoli ordigni ma con
un’autobomba!!!” dopo gli attentati avvenuti in Sardegna nelle vicinanze di
un lager di stato.
Ditemi se questo modo di agire da parte delle istituzioni cosa è se non
un “deterrente”?
Il 16/12 ho l’ opportunità, dopo tanti mesi, di vedere tante facce di amiche
compagni/e a Viterbo in occasione di un udienza per un’ occupazione, nel
2001, di alcune palazzine disabitate ed abbandonate da anni al degrado in
Bagnaia ed è stato veramente uno dei pochi momenti che ricorderò più
intensamente in questi mesi anche se il dispiegamento dei cani da guardia è
esagerato… anche in questa occasione abbiamo potuto ancora una volta vedere
la funzione “deterrente” dello stato.
Questa mia gioia l’ho vissuta anche il 21/1, come ogni qualvolta che vi
sapevo fuori le mura di un carcere a gridare la nostra rabbia .
L’1/2/05 viene revocata la censura sulla corrispondenza.
L’8/2 mi arriva l’ennesimo avviso di garanzia dalla procura di Napoli come
persona sottoposta ad una indagine per minacce in concorso (art 610-110), con
altri appartenenti all’ organizzazione eversiva F.a.I /s.i per l’ invio di
una missiva al direttore “porcellin” del carcere di poggioreale dell’11/11/04
con contestuale notifica di presenziare per l’11/02/05 ad un interrogatorio
al quale non risponderò
Sinceramente non ho mai cercato di analizzare questa ennesima manovra che
penso abbia solo lo scopo di un ulteriore pressione psicologica nei miei
confronti, vista anche l’assurdità di questa ulteriore accusa, pressioni a
cui io rispondo ridendo .
Però è proprio questo il discorso che voglio affrontare, perché in questi
mesi abbiamo dovuto affrontare tanta pressione?
Mi viene da pensare la cosa più semplice che è quella che lor signori
(accusa) abbiano pensato ad un nostra possibile rassegnazione facendo il loro
gioco con le manovre scaturite dalle loro menti aguzze.
Basterebbe confermare la loro tesi d’accusa consegnata ai magistrati dai
miseri digossini e ros che hanno avuto il loro bel da fare per montare
intercettazioni e riuscendo a far diventare rivendicazione un disegno .
È bello poter essere sicuri che nella lotta anarchica di fronte a tanta
violenza da parte dello stato in passato come in futuro, nessuno di noi si
rassegni!!!!!!!!
Nei mesi passati non ho perso lo spirito ribelle e mai ho abbassato
la “china” di fronte alle loro mille provocazioni o umiliazioni ,sinceramente
anche se recluso,non mi sento impotente e a modo mio come è giusto che sia
continuo a lottare con i miei metodi che prevedono anche la solidarietà per i
detenuti come me…mai ho girato la testa dall’altra parte di fronte a una
discussione tra guardia e detenuto ,purtroppo mi sono reso conto che molti lo
fanno e mi chiedono il motivo per cui io non lo faccio.
Bè è facile per chi mi conosce immaginarlo,ma per chi non mi conosce sappiate
che per me l’egoismo è una di quelle cose che il potere inculca nella maggior
parte delle persone per mantenere inalterata la forza degli oppressori sugli
oppressi.
All’inizio di questa esperienza pensavo di trovare piu’ voglia da parte di
tutti i detenuti di lottare per garantirci almeno condizioni migliori ,invece
ora mi rendo conto di quanto una legge illusoria come la Gozzini possa
placare la rabbia feroce e le varie situazioni che si vennero a creare negli
anni settanta, ottanta tra i detenuti pronti a tutto pur di ottenere un
miserabile miglioramento.
Purtroppo anche con le chiacchierate che mi faccio con gli altri detenuti è
difficile analizzare e approfondire anche discorsi discorsi e questo mi fa
molto male ed è la mia sofferenza più grande…ma penso che tutti condividano
l’idea che uno dei metodi “frustranti”del carcere sia quello di isolare
determinati soggetti da altri”ribellosi”.
Vi assicuro che l’isolamento non lo determina nessun muro né sbarra ma bensì
esso è determinato dall’ impossibilità affrontare discorsi in cui si crede.
Marzo è un mese che ho aspettato con molta fiducia e speranza per la
cassazione fissata dopo quattro mesi per il quattro marzo però invece nella
stessa giornata i miei carcerieri mi comunicano la scomparsa di mio padre
avvenuta in data 03 03 05 .
Penso che la morte di qualcuno a cui si vuole bene è pesante da accettare,
ancora di più è resistere alla buffa situazione che si era venuta a creare
nella mia cella, dove i miei carcerieri hanno provato ad abbozzare un poco di
parole confortanti zittiti dalla mia espressione di rabbia soprattutto nei
loro confronti e uscendosene immediatamente dalla cella :buffoni!
Il 05 03 vengo tradotto nella chiesa del mio paese per partecipare all’ultimo
saluto a mio padre dove oltre alla splendida cornice dei compagni accorsi per
sostenermi anche in questa situazione difficile, trovo purtroppo una
situazione raccapricciante con la presenza di tanta sbirraglia. Penso che non
è come avrebbe voluto lui! Come al solito le guardie si danno da fare per la
riuscita della classica commedia:creare quella “paura” di fronte a un
pericoloso terrorista.Terrorista per me è lo stato che cerca di accentuare
qualsiasi episodio che sia di matrice anarchica, musulmana, o una che vada ad
attaccare organi facenti parte di esso,condannando poi i presunti
responsabili ad anni di galera.
Nei giorni successivi vengo a sapere l’esito negativo della cassazione.
Rivendico il mio essere anarchico e condanno qualsiasi processo inflitto
dallo stato borghese.
Chiunque si contrapponga al potere borghese di stato anche solo con le idee
sa che si potrà trovare al posto nostro di oggi…ma di certo questo non
rappresenterà mai la nostra sconfitta!!!Anche se nella loro giustizia non ho
fiducia e non ci credo,non rifiuterò mai la mia difesa fino a quando non ci
sarà più nessuna possibilità di essere nuovamente libero, e presenzierò a
qualunque udienza a mio carico ignorando chi mi giudica e sorridendo ai miei
compagni.
Esprimo tutta la mia solidarietà a chiunque si ribella a ciò che c’è di
opprimente, alle migliaia di detenuti/e sparsi nelle infinite galere di
stato.Spero di vedervi tutti/e in aula a Viterbo il 29/04 per continuare a
dichiarare il nostro affronto al nostro oppressore,vi saluto con un pugno
chiuso e una mano aperta fieramente!!
Tombolino
Mi farebbe piacere che questo mio comunicato girasse il più possibile e
soprattutto arrivasse a tutti/e i|le compagni/e detenuti/e
Marco Ferruzzi
via Nuova Poggioreale 170
c.c Poggioreale sez.Venezia
Napoli"