http://www.eskimo.altervista.org/news.htm
kokoradio, è nata da circa due settimane
per promuovere una non utopica alternativa
al copyright: la creative commons licence,
ovvero uno strumento legale ideato da un
gruppo di giuristi americani mossi dalla
stessa sensibilità che ha dato vita alla
G.P.L. (General Public Licence) e al
progetto GNU (Gnu's Not Unix) creati da
Richald Stallman, papà del software open
source. Proprio quest'ultimo mi ha fatto
scoprire, circa un'anno fa, creative
commons consigiandola sul suo sito per le
opere d'ingegno diverse dal software.
La bellezza di tali licenze sta nel fatto
che la paternità dell'opera rimane
attribuita e non c'è rischio che qualcuno
lucri alle tue spalle nonostante i tuoi
file girano liberamente condivisi in rete.
Per ora il progetto coinvolge le
giurisdizioni di pochi paesi, comunque è in
atto una normativa a livello europeo.
Craeative commons Italia esiste
operativamente dal dicembre 2004, ma ci
sono ancora varie controversie da
affrontare nei confronti della lobby delle
lobby: la SIAE. Speriamo che questo muro
venga abbattutto e sia sempre più comune la
possibilità di fruizione dagli archivi
pubblici.
Kokoradio nasce anche per prevenire e far
rimanere tali quei pregiudizi che possono
dare alito a critiche sulla qualità della
"copyright music" contro ciò che è "open
music", dimostrando che non vi è alcuna
differenza se non, nella seconda soluzione,
una più forte passione e voglia di regalare
emozioni.
Classico esempio è l'affermazione di Bill
Gates, il quale sostiene che un software
sviluppato a pagamento è senz'altro
migliore di uno sviluppato in una comunità
no-profit di programmatori, sappiamo tutti
come stanno andando le cose.
Chiunque si trovi in linea con quanto
sopra, supporti la libera circolazione
delle idee, faccia un giro sul sito
creative commons e magari segnali qualche
"MP3 libero" da aggiungere nella playlist
di kokoradio.