Ci auguriamo che le mail arrivate a nome di esponenti di Rifondazione non corrispondano nè nel tono, nè per gli apprezzamenti politici alle posizioni ufficiali di Rifondazione di Lucca. Visto poi che la nostra presa di posizione "sofferta" non si riferisce certo in primo luogo alle scete del PRC, ma alle tendenze generali di un quadro politico sempre più "chiuso" nei confronti delle conflittualità locali ci sorprende l'astio con cui si è voluto immediatamente rispondere al nostro messaggio.
E ' assolutamente inaccettabile l'accusa di qualunquismo che ci viene rivolta con assoluta leggerezza che denota un'atteggiamento tutt'altro che non-violento nei confronti di posizioni legittimamente diverse da quelle altrettanto legittime di un partito importante come Rifondazione Comunista, con il quale peraltro condividiamo anche attualmente l'appoggio alla candidatura a sindaco di Massimo Duranti al comune di Coreglia.
Altrettanto inaccettabile è l'attribuzione che ci viene "appiccicata" da parte di Eugenio di considerarsi gli unici depositari dell'ambientalismo. Certo è che non rinunciamo, nè rinunceremo mai alla nostra autonomia ed indipendenza. Certo è che è vero purtroppo che parecchie "vertenze" che stiamo conducendo a livello locale ci vedono, di fatto, soli insieme ai comitati ed alle associazioni presenti sul territorio. Solo per fare alcuni esempi citiamo il caso dell'opposizione al progetto Lucart, all'Alce di Fornoli, all'impianto di bricchettaggio di Gallicano ed al ventilato progetto di gassificazione ed infine, ma non per ultimo, all'inceneritore di Castelnuovo, dove pure l'assessore incaricato è frutto di un accordo con Rifondazione Comunista. Anche mettere in vetrina posizioni che vengono attribuite a Rifondazione Comunista come quella di adesine alla campagna "Rifiuti Zero" è frutto di eccessiva disinvoltura. Ci auguriamo che il PRC a livello nazionale e regionale faccia davvero propria questa posizione, intanto però spesso ci troviamo a dover fare i conti con posizioni che vanno in altra direzione (vedi Grosseto, Massa-Carrara, ecc.) forse perchè si ritiene prioritario raggiungere accordi programmatici con un centro-sinistra totalmente favorevole all'incenerimento dei rifiuti e all'assimilazione della combustione degli stessi e delle biomasse a fonti alternative di energia.
Lo stesso caso della Campania, da Daniele riportato, conferma questo paradosso. Da un lato si è sostenuto i comitati di Acerra contro l'inceneritore e si è rotto anche l'accordo di maggioranza, dall'altro alle imminenti elezioni regionali Rifondazione è tornata a sostenere Bassolino che, proprio pochi mesi fa era definito, giustamente da l PRC campano "il principale sostenitore della logica dell'incenerimento". Ci risulta che nel "programma del governatore" la termovalorizzazione è definita la "strategia vincente" per superare l'emergenza rifiuti. Posizione confermata anche da una intervista pubblicata proprio stamattina dal settimanale "Avvenimenti". Prendiamo atto dei distinguo di Rifondazione ma francamente non ci tranquilizzano, tanto piàù che nella lettura del programma elettorale del PRC si continua a fare affidamento sul recupero energetico derivante dai rifiuti residui.
Fatte queste precisazioni rimaniamo assolutamente disponibili ad un confronto pubblico, questo anzi era il senso del messaggio che avevamo inviato definendo già in partenza la nostra una "provocazione" che vuole richiamare tutte le forze sane della sinistra e dei movimenti a non rilasciare a nessuno "deleghe in bianco" ed a puntare soprattutto sul tessuto di "conflittualità locale" che è l'antidoto più importante, a nostro avviso, alla trasformazione della democrazia in burocrazia da parte dei gruppi di potere.
Rossano Ercolini e Fabio Lucchesi
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