Paragonate il numero di vegetariani inglesi al resto d'Europa e riflettete.
E' una mentalità differente. E la compassione ha i suoi limiti.
Penso che sia inevitabile che in questo secolo ci sia una risposta violenta se non si risolve il problema della sofferenza delle creature viventi.
Non lo auspico, perché il terrorismo fa paura, ma lo leggo nella logica consequenzialità degli eventi.
Perché?
Perché con la crescita del livello coscienziale l'idea che bisogna fare a pezzi un essere vivente per mangiarselo, digerirlo, defecarlo non può più essere recepita, assorbita dalla psiche evolvente. C'è un profondo rigetto. E comincia sempre tutto con una minoranza lacerata, confusa, ferita e spesso "casinara" e disorganizzata.
E' impensabile che la psiche evolvente accetti che si continuino a buttare dai campanili somari vivi per la delizia della popolazione iberica con il prete benedicente.
Come la psiche ad un certo punto dello sviluppo coscienziale non è riuscita più accettare l'idea che esistessero schiavi, così non accetterà più che altri esseri viventi siano torturati, massacrati, masticati, ingoiati e defecati.
Gli schiavi che andavano bene per Socrate, per Platone e per Aristotele, ad un certo punto della storia del mondo non andarono più bene, e la psiche occidentale, che aveva raggiunto un certo tipo di sviluppo coscienziale, rigettò l'idea che potessero esistere schiavi.
Il mondo anglosassone all'avanguardia dell'osceno mercato degli schiavi, che cominciò intorno al 1450, ad un certo punto decise, per l'evoluzione della coscienza, che quel traffico infame doveva finire. E lo fece finire: i neri che non avevano un'anima - come gli animali per il macellaio di Padre Pio - la riacquistarono dopo profondi sconvolgimenti e grandi conflitti.
Nel 1807 il traffico osceno divenne illegale, dopo aver distrutto la vita di milioni di africani in un olocausto nel quale almeno un milione perì e 10 milioni furono costretti a vivere come schiavi.
E lo stesso avverrà con la fame del mondo.
Ad un certo punto della storia del mondo l'idea che uno spazio della grandezza dello stadio dell'Atalanta o del Southampton si riempia di 30.000 bambini la sera per svuotarsi la mattina, a causa della loro morte per fame, malattie e stenti, per riempirsi nuovamente la sera e svuotarsi il mattino seguente, diventerà inaccettabile. La psiche lo rigetterà. La psiche rigetterà l'idea che 24.000 persone muoiano ogni giorno di fame in un mondo osceno di obesi, di yuppie, di ricchi depravati e di deficienti gaudenti. La psiche rigetterà l'idea che sia possibile accettare un mondo ove il 64% degli abitanti del Mississippi è sovrappeso e il 24% disperatamente obeso mentre, altrove, un bambino su tre non riesce a mangiare, uno su quattro vive con meno di un dollaro al giorno e uno su tre soffre per malnutrizione nei primi cinque anni.
I grandi problemi della fame nel mondo, del massacro animale, del contenimento delle nascite e del rispetto della natura saranno affrontati inesorabilmente in questo secolo con le buone o le cattive. Non c'è scampo.
Una grande civiltà evolve nella compassione e nel rispetto di ogni forma di vita o si distrugge.
Per me è impensabile che un ipotetico pianeta nel braccio di Perseo, nella nostra galassia, che ha avuto un'evoluzione e una vita di mille anni superiore alla nostra, sguazzi ancora nel capitalismo selvaggio, nel cannibalismo specista, nella fame del proprio mondo, nella distruzione oscena delle proprie foreste e si avveleni con un folle traffico.
Una civiltà evoluta sarà socialista, democratica, antispecista e vegetariana e aborrirà ogni forma di violenza verso uomini, animali e piante.
Una civiltà avanzata contemplerà il mondo berlusconiano come un infimo prodotto di un medioevo - tecnologico - mediatico, come l'espressione della volontà di potenza che si esprime nell'egotico e rilucente squallore del vuoto fasto, dell'ignoranza e del lusso volgare.
Di conseguenza?
Di conseguenza o le cose cambieranno o assisteremo a scenari da Esercito delle 12 Scimmie. Un film profetico che non va consegnato all'oblio ma va compreso e interiorizzato. Un film diretto in maniera espressionistica da Palin, quindi sfortunatamente poco comprensibile ma di chiara natura profetica.
Dietro la facciata buffonesca, dietro l'apparenza cialtronesca degli animalisti delle "12 scimmie" si agita qualcosa di letale che sprofonda la specie assassina nel ventre sotterraneo della terra restituendo il mondo agli animali e alle piante. E nel tempo di Bin Laden quella è una storia che dovrebbe far riflettere.
In breve tutto il cianciare piagnucolante e autoflagellante delle anime belle, dei figli della luce vegani e dei "Jesus- vegetarian" verrà trasceso da atti che si svilupperanno per la crescita evolutiva della psiche. E lo sviluppo sarà pacifico o sboccherà nel terrore.
Per quanto tempo ancora si dovrà sopportare il volo dell'asino iberico che si sfracella dal campanile durante una sagra?
Ad un certo punto qualcuno si chiederà: come è stato possibile accettare per millenni quest'orrore inaudito, tremendo, degenere?
Come è stato possibile ignorare quest'oceano di sangue, di corpi massacrati e macellati, di torture indicibili, di vergogna, di orrore?
Come è stato possibile accettare che un re inglese come Giorgio V massacrasse, durante le battute di caccia, un milione di uccelli all'anno, e la sera pregasse il suo Dio - gentleman in giacca tweed?
Qualcosa, alla fine, scatterà.
Condivido l'idea del terrore descritta nel libro?
Sarebbe come chiedere a Dostoevskij (lo cito solamente come fulgido esempio di chiarezza): "Fedor Mihalovic lei massacra vecchiette usuraie con l'ascia come Rasko'l'nikov, l'antieroe di "Delitto e Castigo"?
oppure: " Fedor Mihalovic la pensa come Stavrogin, il terrorista de "I Demoni", riguardo al mondo?"
Io non ho mai sparato a nessuno; ho solo immaginato una situazione che esploderà nei prossimi anni, e l'ho proiettata, come il Bruce Willis delle 12 scimmie, nel tempo presente dell'italietta gaudente e berlusconiana. L'ho inserita nel mondo di Gasparri, Bossi, Taormina, Dell'Utri, Previti, Fede, Sgarbi e dell'immane Borghezio.
Perché?
Perché l'italietta berlusconiana di Gasparri, Bossi, Taormina, Dell'Utri, Previti, Fede, Sgarbi e dell'immane Borghezio è infinitamente comica, pittoresca, cialtrona e assurda. E si presta perfettamente come scenario apocalittico a quello che ho immaginato.
Federico, nell'Assassino Cherubico, è un uomo scosso dall'orrore che ha veduto, agisce come migliaia di persone vorrebbero agire, ma non hanno le palle di farlo. E nell'agire, si copre, si occulta facendo credere che siano ipotetiche Brigate Verdi Internazionali ad eliminare i mostri. E questa mistificazione produce, incredibilmente, una proliferazione di Brigate, che operano secondo rigidi schemi di terrorismo selettivo. E fanno molto sul serio.
Nadali è uomo oscillante tra il pacifismo dei "figli della luce" e il terrorismo futuro a venire (se verrà). E pensa come tanti. Ma a differenza di tanti agisce.
E se pensate che "L'Assassino Cherubino" è violento, in realtà è quisquilie al paragone delle "12 scimmie" di Elizabeth Hand o di "Rainbow Six" di Tom Clancy.
Perché l'ho scritto?
Perché sono convinto che quello che racconto (in altri modi) avverrà anche se mi fa paura e non lo auspico e preferirei con tutto il cuore una soluzione pacifica.
Ho solo descritto in una fiction romanzesca quello che il futuro potrebbe presentarci come reazione improvvisa e inaspettata alla violenza e al male.
Ho conosciuto gente che vive ai limiti di questa esperienza. In bilico tra l'agire e l'attendere.
Come i monaci Zen che dicono che il Nirvana è a un dito di distanza dal naso così la violenza è vicina ai loro cuori disperati e impotenti.
Qualcosa li trattiene ancora, ma non a lungo, e presto non sarà più possibile farlo e qualcosa succederà. E avverrà perché c'è gente che ha fretta. Avverrà se nulla cambierà. E questa, credete, è da parte mia, la scoperta dell'acqua tiepida.
Federico, il personaggio dell'Assassino Cherubico, è un serial killer pazzo o un angelo vendicatore?
E i giovani che agiscono secondo i principi del terrorismo "selettivo" sono dei serial killer o degli angeli vendicatori?
Serial killer! Grida la maggioranza silenziosa della normalità pippobaudiana.
Serial killer! Grida la minoranza gandhiana.
Angeli vendicatori! Grida un mare di gente che ho incontrato, e che odia i torturatori come i bambini con i quali ho parlato.
E' una deduzione logica ineccepibile: se io penso che gli animali sono esseri viventi e come tali vanno difesi perché non dovrei reagire all'orrore del perenne massacro come i palestinesi hanno reagito, giustamente, alla sopraffazione?
Penso anch'io quello che pensa Nadali?
Via signori..necessitano altri fulgidi esempi?
"Signor Mann, ha venduto l'anima al diavolo come Adrian Leverkuhn nel suo Faustus?"
"Signor Conrad, ha messo su anche lei, nel Congo, un miniregno barbarico da "Cuore di Tenebra" come Kurtz- Marlon Brando?"
Io non ho mai sparato ai cacciatori.
Però quando mi si pararono minacciosamente, davanti casa, con i fucili, in un alba brumosa, forse l'avrei fatto. Non posso negarlo. L'ho esperimentato sulla mia pelle. E' a quei quattro idioti armati che devo il mio povero libro.
*****
Ripeto: solo un tipo di violenza è giustificato: quello dell'oppresso verso l'oppressore, e solo quando tutte le altre opzioni sono esaurite.
Lo ripeto per chiarezza: solo quando tutte le altre opzioni sono esaurite.
E se l'oppresso non è in grado di difendersi, allora, un giorno, qualcuno lo farà. Come il mondo è intervenuto a Timor Est per mettere fine allo strazio, qualcuno un giorno prenderà le armi per difendere gli ultimi della terra, gli animali, e lo farà in questo secolo.
E vendicherà i tori massacrati nelle corride, gli asini lanciati vivi dai campanili iberici, i cavalli e gli altri animali torturati e deportati verso i macelli-lager, gli animali vivisezionati e violentati, i cani randagi uccisi a sprangate, i gatti perseguitati, gli uccelli trivellati dai proiettili, i mari e i fiumi avvelenati, gli alberi tagliati, gli elefanti massacrati, le foreste bruciate.
E vendicherà tutti i deboli - umani o non umani - sopraffatti dalla violenza.
Paolo Ricci
fonte:
www.ahimsa.it
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