[NuovoLaboratorio] ilva nuovo incidente

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Autore: Andrea Agostini
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] ilva nuovo incidente
da la repubblica.it

DOMENICA 13 MARZO 2005

LA PROTESTA
Dopo l´ultimo grave incidente, giovedì presidio dello stabilimento e nuovo
esposto in procura
"Sempre meno sicurezza all´Ilva"

«Il comitato di sicurezza si dovrebbe vergognare. Da quando è entrato in
funzione gli incidenti e i morti sono aumentati». I Cobas dell´Ilva di
Taranto, dopo l´ennesimo grave incidente di mercoledì scorso, tornano a
chiedere certezze e maggiori garanzie, anche per le aziende dell´indotto e
per quelle che lavorano in appalto al colosso del Gruppo Riva. Giovedì i
rappresentanti dello Slai torneranno in Procura per presentare un altro
esposto, sull´ultima vicenda, e organizzeranno un presidio di protesta
davanti alla portineria degli stabilimenti (alle 9).
L´ultimo incidente si è verificato quattro giorni fa. Un operaio di 43 anni,
dipendente di una ditta appaltataria del servizio di manutenzione alla
Batteria 7, stava lavorando sulla macchina «guida cocke» insieme a un
collega, quando una lamiera d´acciaio poggiata sulla passerella è stata
toccata per errore da un carro cocke messo in azione da un altro operaio che
non si era accorto delle operazioni di manutenzione in corso. La lamiera è
caduta sulle gambe dell´uomo, che da mercoledì è ricoverato al reparto di
Ortopedia del Santissima Annunziata di Taranto. Ha entrambe le gambe rotte
in più punti e rischia di perderne l´uso. «Ad oggi - spiegano i
rappresentanti dello Slai Cobas - ancora non conosciamo il nome della ditta
per la quale quell´operaio lavora, sintomo evidente di una gestione
selvaggia degli appalti all´Ilva. Si lavora all´insegna del minor costo,
massimo sfruttamento e massima insicurezza, con operai precari, ricattati.
Con aziende che non ammettono garanzie e che non hanno rappresentanti per la
sicurezza». Il sindacato insiste sulla necessità che all´interno degli
stabilimenti Ilva, venga istituto un pool di ispettori, visto che «il
comitato di sicurezza non può lavorare - spiegano i Cobas - perché assume
decisioni che vengono poi disattese nella gestione quotidiana».
(il. fi.)