giro da redditoxtutti...
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NAPOLI:  la democrazia autoritaria!!
   Da diversi mesi su ispirazione del Governatore Bassolino i Palazzi del potere
cittadino e regionale sono chiusi ai movimenti di lotta ed alle loro legittime
rappresentanze  sindacali.
      Ogni forma di comunicazione e di relazione è stata  unilateralmente -
interrotta delegando alla Questura la gestione militare della piazza e di ogni
forma del conflitto sociale.
      I disoccupati, i precari, gli studenti, i lavoratori, le comunità in lotta
contro la diffusione territoriale delle discariche di immondizia non hanno più
spazi di agibilità politica e di dialettica contrattuale.
      Nella Regione Campania  ed in particolare nella città di Napoli  ogni
espressione di lotta e di disagio sociale che non è compatibile ed asservita
con i poteri forti riceve, esclusivamente, la terapia del manganello e la
repressione giudiziaria.
      Inoltre con lapprossimarsi della campagna elettorale le varie
manifestazioni dei partiti vengono blindate e sigillate contro ogni presenza
scomoda e contraddittoria.
      Lultimo episodio è accaduto nella serata di Lunedì 7 marzo. Dopo un
Corteo pacifico e regolarmente autorizzato i disoccupati/orientati dellRdB
Precari Autorganizzati volevano allestire,  nellarea pedonale adiacente
Palazzo S. Lucia, dei gazebo informativi. Per tutta risposta la polizia ha
caricato vigliaccamente i senza-lavoro impedendo, con la forza, lallestimento
di questi gazebo.
       Evidentemente la tanto sbandierata fase degli Incontri con la società
civile che Bassolino e i partiti dellUnione intendono svolgere è riservata
solo alle proprie conventicole, alle lobby affaristiche e speculative ed
allarticolato arcipelago del proprio universo clientelare di riferimento.
      Il tutto utilizzando il nuovo questore, Oscar Fiorilli, il quale ama
dichiarare che il suo lavoro è esclusivamente la tutela dellordine pubblico
a tutti i costi e non quello del mediatore sociale.
      Facciamo Appello a quanti, a vario titolo, animano il conflitto ed il
dissenso sociale affinché si adoperino per arginare questa asfissiante
normalizzazione autoritaria delle modalità del conflitto nella città di Napoli
e nellintera Regione.
     Sfidiamo alla coerenza politica e programmatica quanti si dichiarano al
fianco dei movimenti sociali e poi tacciono nei confronti dellevidente
manomissione degli spazi di agibilità, di organizzazione e di lotta.