[Lecce-sf] il carnevale...

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Ti rispondo con "ordine e disciplina proletaria" ( lo dico per ridere
ovviamente e tendo a precisarlo perchè l'ironia , in questi tempi abitati
da fedeli ed oranti, è un bene scarso) :

i) la questione del presidenzialismo (alla pugliese) è dirimente ed
essenziale per una cultura realmente democratica. Le forme di governo
autoritarie, quale l'elezione diretta del presidente della giunta,sono
strumenti organizzativi inventati dalla borghesia reazionaria per garantire
l'ordine pubblico economico e la stabilità dei mercati.Il presidenzialismo
non è meno antidemocratico ed autoritario se il candidato si dichiara di
sinistra. Del resto non basta dichiararsi di sinistra, occorre fare cose di
sinistra. Sembra ,dunque , assai strano , per chi abbia una minima
consapevolezza della teoria democratica dello stato, che un comunista ed un
democratico come Vendola si sia prestato al populismo uninominalistico ed
abbia deciso di utilizzare gli strumenti istituzionali dell'autoritarismo
liberale e del sistema di potere imperialistico americano.

2) Non mi sembra di riscontrare nei discorsi di Vendola( mi riferisco a
quelli tenuti in questi giorni) la nostra cultura, i nostri bisogni, la
nostra visione della società.
     I suoi discorsi più che essere coerenti con la cultura del conflitto di
classe e con la domanda di democratizzazione e di socializzazione
dell'economia e della politica che hanno caratterizzato i movimenti di massa
sin dagli anni '70, mi sembrano ,viceversa, protesi ad avallare una logica
di tipo interclassista analoga a quella
della CGIL che privilegia la "concertazione".Quella logica, cioè, che è
contraria al conflitto come cuore della democrazia e che è favorevole alle
"triangolazioni", ossia  a quello "scambio diseguale" che non tiene conto
del fatto che le forze  di governo (sia di destra che di sinistra) ed i
padroni che ad esse fanno riferimento(oggi la confindustria è filo-ulivo),
si trovano su un terreno politico e sociale omogeneo e, pregiudizialmente,
contrario ai lavoratori.Il caso di Nardò è emblematico di questa logica. Non
saprei spiegarmi altrimenti il silenzio dei DS, del sindacato e della stessa
Rifondazione.Sono portato a presumere che i titolari della ditta Scorza
siano grandi elettori del centrosinistra, perchè un caso eclatante,  come
quello della "riduzione in schiavitù" degli operai , se fosse stato
attribuibile ad  una imprenditoria vicina al centrodestra,  avrebbe assunto
ben altro rilievo e non avrebbe generato  il silenzio e l'omertà. In
un'assemblea a Nardò, il segretario regionale di rifondazione , nonostante
la presenza degli operai della ditta Scorza, ha svolto un discorso generico
sulla flessibilità nell'era della globalizzazione ed ha effettuato una
recensione di un libro sul lavoro, non assumendo impegni di denuncia e di
lotta.Questa presenza politicamente significativa di Rifondazione
nell'assemblea di Nardò dimostra che Vendola è consapevole della situazione
neretina e che preferisce parlare , in generale e genericamente, di
sfruttamento della manodopera , di caporalato e di precariato. Il conflitto
di classe si fà ,invece, con i nomi ed i cognomi, facendo riferimento alle
situazioni reali, agli uomini in carne ed ossa e non alle figure
astratte.Del resto, le recenti delibere a favore del Regina Pacis, promosse
da rifondazione e dai ds, riflettono questo" astrattismo". Quando promettono
denaro e prebende , non nominano,infatti,  Don Cesare o Ruppi ma parlano
genericamente di benemerite istituzioni salentine impegnate in opere
umanitarie in Moldavia.;


3) Non mi riconosco ,pertanto, in quelle posizioni che si dicono di sinistra
ma che sono ,invece, assimilabili a quelle della "sinistra borghese"della
fase liberale o, comunque , precedente il passaggio alla società di
massa.Con quelle posizioni, cioè, che svuotano completamente il carattere di
classe della posizione e della funzione del lavoro nel sistema dei rapporti
tra società e stato.Posizioni che mistificano la realtà dei rapporti sociali
e finiscono per identificarsi con gli interessi dell'ideologia dominante(
ossia dell'impresa, anche se si chiama "Divella"). I diritti dei lavoratori
non sono una mera variante dei diritti della "persona" umana.Non si può,
insomma, nel 2005, tornare ad una semplice distinzione fra "diritti civili"
e "diritti politici", quale quella teorizzata dalla borghesia agli albori
dello stato di diritto liberale.Una distinzione che delegittimava la classe
operaia , anche nell'esercizio di quei diritti civili e politici pur
astrattamente riconosciuti,proprio perchè, in materia
economico-sociale,venivano effettivamente e prioritariamente garantiti solo
i diritti di proprietà e dell'impresa che costituivano ,quindi, dei veri e
propri poteri.
Essere di sinistra nell'era della mondializazioe dell'economia non può
implicare il ritorno ad un generico umanitarismo deamicisiano eliminando
ogni valore di classe
al rapporto di lavoro, equiparando la situazione di sfrutamento e di
alienazione del lavoratore a quella di una qualsiasi "persona". Non possono
confondersi i "diritti civili" ed i "diritti dei lavoratori" in un contesto
di generici principi sulla "dignità della persona" . La rivendicazione di
una generica "cittadinanza sociale" serve a nascondere la specificità
dell'organizzazione capitalistica e a determinare l'abbandono del
perseguimento dell'obiettivo della democrazia sociale, ossia l'obiettivo
della sottoposizione del potere di accumulazione delle imprese al controllo
politico e sociale dei cittadini e dei lavoratori.

4)Le scelte per una qualunque forma di presidenzialismo (elezione diretta
del capo dello stato, del primo ministro, del presidente della giunta
regionale) sono la premessa necessaria per intaccare i diritti sociali e
quello che viene chiamato"stato sociale".Questa deriva oggi coinvolge anche
Rifondazione come,del resto , è dimostrato dalla convergenza di Bertinotti
con il pannellismo sul terreno della concezione dei diritti civili, del
referendum, delle primarie, del partito transnazionale , non violento e
radicale.

5)Non ti meravigliare ,quindi,se come marxisti abituati all'analisi teorica
non separata dalla prassi ( e , dunque, non professorale ,non accademica e
non intellettualistica) rifiutiamo di astrarci dalla politica e cerchiamo
di applicarla a quanto accade oggi ,a livello locale e nazionale,
effettuando le opportune valutazioni .Non ti meravigliare se non ci sentiamo
coinvolti in questo carnevale interclassista per l'elezione plebiscitaria di
un capo. Fitto è repellente e non lo voteremo come non abbiamo mai votato
personaggi favorevoli alla guerra ( anche se in campagna elettorale le
infamie degli adepti dei comitati elettorali possono schizzare di fango le
persone più linde e pulite, come accade ai malcapitati che passeggiando ,per
la città , all'uscita dallo stadio possono essere schizzati dal fango
delle pozzanghere solcate dalle macchine clacsonanti ed imbandierate della
tifoseria salntina).Voteremo Vendola ma senza entusiasmi e convinzione, solo
perchè riteniamo che ,probabilmente, con la sparizione politica di Fitto, si
determinerà un terreno piùà favorevole al rilancio della lotta di classe.
No alla tifoseria interclassista, Si alla prospettiva socialista . Oggi e
sempre :Classe contro Classe!.




----- Original Message -----
From: "Alessandro Presicce" <alessandro.presicce@???>
To: "la mailing-list del Lecce social forum" <forumlecce@???>
Sent: Saturday, February 12, 2005 3:32 PM
Subject: Re: [Lecce-sf] il carnevale...


Tutti noi, nei limiti di quanto ognuno ha potuto, abbiamo partecipato, in
questi anni, alle lotte sul campo nel nostro territorio. Tutti noi abbiamo a
cuore il tema della democrazia e ci turiamo il naso a votare con il sistema
uninominale.

Ma non è che per questo dovremmo astenerci sempre (o decidere di non
partecipare alla campagna elettorale), anche quando si candida una persona
che è sempre stata vicina ai nostri temi e alle nostre battaglie, anche
quando, per la prima volta, sono portati a chiare lettere sulla "scena
politica" le nostre parole d'ordine, le nostri sogni di giustizia gridati in
tante piazze in quasti anni dal nostro movimento.
.
Non voglio dilungarmi a ricordare che Nichi Vendola è stato sempre contro i
CPT, ha seguito da sempre lo sviluppo della vertenza del regina pacis della
nave Engin, partecipando alla nostra conferenza stampa, scrivendo
interrogazioni parlamentari, scrivendo persino una lettera aperta a Ruppi,
che ha fatto il giro del mondo, per ricordargli che l'insegnamento del
Vangelo non contempla la gestione dei Cpt.
Vendola è stato sempre dalla parte degli sfruttati e la sua storia politica
e umana lo dimostra. Nei suoi comizi di questi giorni sta sempre mettendo al
centro lo sfruttamento della manodopera, il caporalato, le mafie del lavoro,
il precariato che sta rubando il bene prezioso della speranza nel futuro a
milioni di giovani.

Ora, quando Vendola andrà a Nardò scoprirà, se non lo sa, che quello di cui
parla e per cui si èè sembre battuto, è successo anche lì. Ma sinceramente
non mi sento di convenire con te, che peraltro hai sempre votato, anche
candidati invotabili che votarono a favore della guerra in più occasioni.

Ora senza ricorrere alle tue boutade tipo Eliogabalo e facezie del genere,
rispondi a questa domanda: per chi credi che voteranno i padroni della ditta
Scorza di Nardò?
Per chi ha legalizzato il caporalato, distrutto lo statuto dei lavoratori e
macinato le vite di milioni di precari, o per chi si è sempre battuto contro
questo scempio disumano?

Ale

----- Original Message -----
From: Gaetano Bucci
To: Paolo Barrucci ; 'la mailing-list del Lecce social forum'
Cc: Iside Gjergji ; patrizia.calasso@???
Sent: Saturday, February 12, 2005 10:53 AM
Subject: Re: [Lecce-sf] il carnevale di eliogabalo impazza


Anni ininterrotti di organizzazione politico -culturale finalizzata allla
riflessione critica sui grandi temi ( dalla globalizzazione economica ,alle
riforme costituzionali,ecc.),
le attuali iniziative che sono in preparazione anche per questo anno,
rendono ingiuste e superflue le critiche rivolte a me ed ai compagni che ,
turandosi il naso , voteranno per Vendola.Meraviglia ,invece, che persone
che si considerano compagne o giuristi democratici non si prendano neanche
il fastidio di partecipare alle iniziative di studio e di riflessone
organizzate, con sacrifici , dagli altri. Probabilmente se facessero lo
sforzo di uscire dalla subalternità gregaria che gli spinge ad agitarsi solo
quando c'è da incensare un capo, e partecipassero al confronto politico e
culturale sui grandi temi, comprenderebbero che la democrazia non è il
presidenzialismo dove una massa di sudditi cerca di sensibilizzare una
mummia sui propri problemi e bisogni, ma un processo partecipativo e di
controllo che parte del basso e che trova la naturale confluenza nelle
assemblee popolari ed elettive ( locali e nazionali).Del resto ,non capisco
di cosa parli la compagna quando riduce il socialismo alle campagne
elettorali (oltretutto per l'elezione diretta del capo e con il
maggioritario) ed alle le votazioni . I compagni hanno ,da sempre , saputo
che quello che decide non è il voto ai soci della "pasta divella" ma la
lotta di classe.Presto si terrà una grande assemblea pubblica sul lavoro nel
Salento (l'iniziativa si intitolerà "Salento porta di schiavismo") ove
saranno presenti tutte le realtà di base.Spero che i giuslavoristi
democratici avvertano il bisogno di essere presenti offrendo il loro
contributo critico ed analitico e non perdano tempo a scrivere i copioni per
lo spettacolo eliogabalico.

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Per informazioni sulla lista o ausilio tecnico:
forumlecce-admin@???