19 MARZO MOBILITAZIONE MONDIALE PER IL RITIRO DELLE
TRUPPE DALLIRAQ
Di ritorno dal Forum mondiale di Porto Alegre, dove
più di 150 mila persone hanno discusso
appassionatamente e deciso il programma delle prossime
mobilitazione del movimento no-global e no-war,
assistiamo in Italia ad un coro scandaloso di
esaltazioni dellintervento bellico in Iraq.
I risultati delle elezioni nel martoriato paese
vengono usati dalla destra per glorificare
laggressione militare ed il suo principale ideatore,
Gorge Bush, nonché i suoi servi minori come
Berlusconi. Ma anche a sinistra in tanti si
accodano: da quellAsor Rosa, coordinatore di una
imprecisata sinistra alternativa che chiede
incredibilmente al movimento no-war di rinnegare la
sua opposizione senza se e senza ma alla guerra,
fino al ben più rilevante centrosinistra prodiano che
si inventa un impresentabile piano in 7 punti che
rinvia alle calende greche e allintervento Onu
(listituzione, pienamente subordinata agli Usa, che
ha provocato con lembargo la strage di centinaia di
migliaia di iracheni) il ritiro delle truppe italiane
dallIraq.
Come Cobas non avevamo fatto previsioni sulle elezioni
in Iraq, essendo esse gestite dagli occupanti che,
senza alcun controllo imparziale, forniscono dati a
loro piacimento. Ma anche una eventuale significativa
partecipazione al voto dimostra il contrario di quello
che sostengono i laudatores di Bush e Berlusconi. I
cittadini/e iracheni, stremati dalla guerra, ne
vogliono uscire a tutti i costi: e una parte, forse
rilevante, di essi/e spera che, eletto comunque un
governo iracheno, gli eserciti occupanti abbandonino
lIraq.
Questo non è solo il nostro parere, ma soprattutto
quello delle componenti irachene presenti a Porto
Alegre (sciti e sunniti, religiosi e laici, moderati e
radicali) nonché delle aree del movimento anti-war
che, proprio per questo, hanno deciso di intensificare
la mobilitazione per la fine della guerra e il ritiro
delle truppe, mettendo al primo posto delle iniziative
programmate la Giornata mondiale del 19 marzo su
questo tema. Per questa data sono già ora previste
centinaia di manifestazioni in tutto il mondo (solo
negli Usa se ne svolgeranno oltre 500, mentre in
decine di altri paesi, dallIndia al Venezuela, dal
Giappone al Brasile, dallArgentina alla Corea e in
numerose nazioni europee, le manifestazioni saranno
nazionali e si svolgeranno nelle capitali: ed è certo
che la cifra aumenterà vertiginosamente nei prossimi
giorni, dopo lannuncio di Porto Alegre) che
porteranno in piazza milioni di persone per chiedere
limmediato ritiro delle truppe e la restituzione
dellIraq agli iracheni.
In questo quadro, una manifestazione nazionale con
tali obiettivi si svolgerà il 19 marzo anche a Roma.
Per discuterne organizzazione e modalità, tutte le
reti, organizzazioni, associazioni, forum e comitati,
nazionali e locali, interessati si incontreranno
domenica 6 febbraio a Roma (sede nazionale della
Confederazione Cobas, V.le Manzoni 55, metro A fermata
Manzoni, alle ore 10).
Piero Bernocchi
Confederazione Cobas
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