[Cm-roma] Bentornati !

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> Ciclodidattica: quanto sopra! attendo forse (Forse!!) con speranza il
venerdì di Nunzio per potermi rimettere all'opera con le dispense troppo a
lungo trascurate.

Caro Temistocle bentornato! Per tua fortuna hai più di 3 anni e non rischi
di essere
definito terrorista (devo indagare sui tuoi genitori comunque!) e che
vengano arrestati come tali i tuoi insegnanti, comunque se vieni alla
ciclodidattica prenderò le mie precauzioni e farò l' insegnante in
incognito!
Leggi qui, se già non ti era arrivato:

"Sì, abbiamo ospitato un "terrorista" ... di tre anni!

Quando queste righe saranno lette, noi saremo in prigione. Per qualche
giorno. Qualche settimana. Qualche mese. Qualche... Il nostro "crimine"?
Aver fondato e animato una scuola libertaria. Bonaventure. E di avervi
accolto, senza formalità, dei bambini di ogni orizzonte (anche i figli
dei cattolici). E di esserci affezionati ad un marmocchio alla deriva al
punto di averlo accolto presso di noi per due anni e mezzo. Di ciò, che
risale a qualche anno addietro, oggi ci si rimprovera. Perché?

Semplicemente perché il piccolo in questione è risultato essere figlio di
una coppia di militanti dell'ETA arrestati qualche settimana fa. Lo
dobbiamo precisare: ignoravamo questo dettaglio.

Dobbiamo inoltre precisare (i genitori si erano presentati come gente che
aveva problemi di "documenti" (1), noi avevamo qualche dubbio sui veri
motivi della domanda di scolarizzazione e di asilo che ci avevano fatto.
E, infine, dobbiamo precisare: ci assumiamo del tutto il fatto di
scolarizzare, educare e di accogliere tutti i marmocchi del mondo in
difficoltà senza inquisire sulla loro identità o le motivazioni dei loro
genitori. È kosì!

Perché pensiamo che i bimbi non sono responsabili dei loro genitori (2),
a noi soltanto importerà il loro sguardo annegato di foschia. Potrebbe,
una scuola libertaria, rinunciare ad essere terra d'asilo senza perdere
la sua "anima"? Dei libertari che non spalancassero la loro porta ed i
loro cuori a dei bambini bisognosi d'istruzione, di educazione e di
amore, potrebbero essere dei libertari? Non ne dubitiamo: questo genere
di discorsi è completamente incomprensibile dalle Autorità ed al
cittadino modello. Per tutti costoro, non si accoglie per due anni e
mezzo (e poi ogni tanto, durante le vacanze), il marmocchio di terroristi
senza far parte, poco o tanto, della confraternita. Che vale dunque
spiegar loro, inoltre, che le lotte di liberazione nazionale che mirano
all'instaurazione di un nuovo Stato, con dei nuovi padroni e dei nuovi
dirigenti, non fanno parte delle cose gradite agli anarchici. Che il mito
di una cosiddetta lotta armata che oppone qualche fionda a dei missili
Tomahawk rasenta, per noi, il grottesco. Che l'assassinio ogni tanto di
una figura di second'ordine, siano essi poliziotti o militari, è per gli
anarchici un vero e proprio insulto alla morale universale ed
all'intelligenza politica. E che, per queste ragioni, è semplicemente
impensabile che noi potessimo intrallazzare con certe concezioni di una
rivolta alla quale - d'altro canto - non contestiamo una certa
legittimità. Se a questo si aggiunge che la brezza che spira oggi è
quella della criminalizzazione di qualunque comportamento che sia pure
debolmente "dissidente", è dunque chiaro che abbiamo il profilo
politico-mediatico per essere messi alla gogna. Fa parte della guerra.
Sociale. Resta che il mondo sarà sempre diviso in due, con da una parte
coloro che, durante la seconda guerra mondiale, hanno accolto i piccoli
Ebrei ed altri (gli Israeliani li hanno definiti "i giusti"); e,
dall'altra, quanti hanno organizzato (o partecipato) ai rastrellamenti ed
alla deportazione di quegli stessi bambini. Con da una parte, da noi,
sull'isola di Oleron, quelli che hanno organizzato (o partecipato) nel
1941 a respingere verso i fascisti spagnoli una cinquantina di bambini di
repubblicani baschi che erano venuti, in barca, dopo la disfatta, a
rifugiarsi presso il paese della rivoluzione e dei diritti dell'uomo. E,
dall'altra, gente semplice come noi che sempre saranno terra d'asilo per
tutti i bambini del mondo. In queste condizioni ci si perdonerà, non
potendo imboccare il sentiero dell'onore, perlomeno di aver rifiutato
d'imboccare quello del disonore. Essere liberi o riposarsi, diceva
l'antico poeta.

Tale è e sarà sempre la questione.

Ebbene sì, noi abbiamo dato alloggio ad un "terrorista" di tre anni. Gli
abbiamo insegnato a leggere ed a scrivere. Gli abbiamo anche trasmesso i
valori della libertà, dell'eguaglianza, dell'autogestione e del mutuo
appoggio. Gli abbiamo insegnato che le genti di Charente come i Baschi,
erano prima di tutto cittadini del mondo. E l'abbiamo semplicemente amato
come il pargoletto di un essere umano in difficoltà per un mucchio di
cose. E persistiamo a non averne vergogna. Ti abbracciamo forte, piccolo
ranocchio. Tieni ben strette le mani su quei sassolini di sogno ai quali
di avvinghiavi quando avevi nostalgia di mamma e papà. Le storie dei
grandi non impediranno per sempre che tu possa vivere la tua vita
serenamente. Ti aiuteremo con tutte le nostre forze ed il nostro cuore.
Con amore

24 ottobre 2004
Jean-Marc Raynaud
Thyde Rosell

(1) Nel settembre 2004, l'Ispettorato Accademico di Rennes, su richiesta
della polizia dell'aria e delle frontiere, ha inviato ai direttori e alle
direttrici delle scuole una lettera per riscontrare la presenza di un
bambino, senza menzionare il motivo della ricerca. Un direttore ha
risposto. Ed è così che un figlio di "senza documenti" si è ritrovato in
un centro di detenzione. In ottobre 2004, l'Ispettorato Accademico di La
Rochelle, ancora senza menzionare il motivo, ha semplicemente diramato un
messaggio della polizia che ricercava il nostro piccolo protetto. Ed
anche là vi è stata una risposta. Da qui la nostra presente situazione.

(2) Lo statuto di Bonaventure inizia con: Che siano il "frutto" del caso,
dell'abitudine, dell'errore, dell'ignoranza o dell'amore, i bambini non
scelgono mai di vivere. In queste condizioni...




> Sgombero Snia : la notizia mi pare più che non...infondata visto che è

la stessa già pubblicata da "la Repubblica" (dei prosciuttari) già
parecchie settimane fa...non conosco bene la zona, ma credere in uno
sgombero "parziale" dell'area significa convincersi che i mezzi per
l'opera di "bonifica" (???) arriveranno in elicottero !!!! Sbaglio?

Spero che tu ti sbagli, comunque sto pensando di mettere all'ordine del
giorno della prossima assemblea di ciclofficina il capitolo di pag. 96 de
"Il Ciclista" di Grioni, anno 1910 gentilmente fornitomi dal segretario Pol
Pot, specificatamente al capoverso
"veniamo ora ad una questione delicata: è opportuno che il ciclista giri
armato?".
Quantomeno è opportuno che il ciclista sia previdente e questo mirabile
testo già a suo tempo all'avanguardia ci fornisce ampie basi teoriche di
discussione!
Ancora non riesco ad avere ben chiaro se ci convenga ribellarci, come quel
barbone a suo tempo suggeriva insistentemente, sostenendo che non avevamo da
perdere che le nostre catene! Una volta che ho perso la catena i pedali mi
sono risultati inutilizzabili e sono tornato dalle barricate fino a casa a
piedi! Di sicuro il Bellinov suggerirebbe "non avete che da perdere le
vostre ruote libere", e non posso escludere che pure questo non crei qualche
problema!
Come vedi, caro Temistocle, l'organizzazione delle brigate ciclistiche non è
cosa di poco conto, e forse i tempi non sono maturi. In ogni caso ci stiamo
preparando: pensiamo di ordinare diversi supporti per carabina originali
della Brooks (degnamente illustrati sempre sul Grioni).
Che gli eventi non ci colgano impreparati!
Sinceri saluti.

ergoPOWER TO THE PEOPLE!


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