Rivoli (TO): via dei Disertori sostituisce c.so IV Novembre e via della Vittoria
A Rivoli in questo 4 novembre di guerra e di sfacciata esibizione militarista la toponomastica bellica è stata trasformata in ricordo ai Disertori di tutte le guerre.
Trovate le foto di alcune targhe stradali prima e dopo il passaggio degli antimilitaristi e il manifesto affisso in questi giorni in tutt'Italia a quest'indirizzo:
http://italy.indymedia.org/news/2004/11/673263.php
Rivoli (TO) 4 novembre 2004
Questa notte la toponomastica di Rivoli è cambiata: tutte le targhe stradali di corso "IV novembre" e di via della "Vittoria" sono diventate "Via Disertori di tutte le guerre". Il ricordo del massacro della prima guerra mondiale è stato sostituito con quello delle migliaia di uomini che hanno detto no, che si sono tolti la divisa, che hanno rifiutato di prendere parte alla carneficina. Molti di loro hanno pagato con la vita, falcidiati dal fuoco dei plotoni d'esecuzione. Per una notte sono stati sottratti all'oblio: questa mattina i lavoratori che affollano le fabbriche della zona hanno potuto disintossicarsi dall'orgia di retorica militarista con cui il governo e l'esercito hanno "festeggiato i massacri della prima guerra mondiale. Parate militari, esibizione di muscoli e carri armati, uniformi lustre nel centro delle principali città per celebrare la "vittoria" in una guerra nella quale milioni di proletari affogarono nel fango e nel sangue delle trincee. In nome della pat!
ria, d
ella bandiera, dei confini con i quali gli stati dividono la terra.
In questa giornata di lutto internazionale gli anarchici hanno voluto ancora una volta ribadire il loro rifiuto di tutte le guerre, di tutti gli stati, di tutti gli eserciti.
L'Italia è in guerra. Truppe italiane sono nei Balcani, in Afganistan, in Iraq. Uomini, donne e bambini muoiono ogni giorno a Falluja, Samara, in tutto il martoriato paese tra il Tigri e l'Eufrate.
Nel terzo anno della guerra permanente il nostro paese è in prima fila: la chiamano guerra al terrore ma il terrore che seminano è infinito, la chiamano guerra per la libertà ma non fanno che moltiplicare l'oppressione, la chiamano guerra giusta e ogni giorno cresce l'ingiustizia, la ferocia, lo sfruttamento bestiale
Noi non ci stiamo.
Vogliamo essere con decisione e fermezza uomini e donne di parte.
La parte delle vittime. Sempre. A New York come a Belgrado, a Gerusalemme come a Kabul, a Baghdad come a Roma.
Opporsi alla guerra, a tutte le guerre, lottare contro gli eserciti, tutti gli eserciti, è giusto e necessario per fermare il terrorismo. Il terrorismo degli Stati, quello che ha massacrato civili innocenti nelle trincee d'Europa e quello, altrettanto feroce, che ha seminato la morte a Panama, in Somalia, Cecenia, Serbia, Kosovo, Afganistan Iraq
La fine della politica di potenza, la sconfitta della logica del profitto, del militarismo e del fanatismo religioso sono l'unica via che apre le porte ad un mondo libero e giusto, un mondo senza Stati, né frontiere, né eserciti.
La vera pace è la libertà e la giustizia sociale. Per tutti. Ovunque.
In tutt'Italia gli antimilitaristi anarchici hanno affisso una locandina a lutto che riportiamo sotto:
IV NOVEMBRE: NESSUNA FESTA MA LUTTO INTERNAZIONALE
Guerra 1914-1918: milioni di proletari massacrati nelle trincee ad unico vantaggio del militarismo, delle industrie belliche e degli speculatori. Solamente in Italia: 600.000 morti e centinaia di migliaia di feriti gravi.
Guerra permanente 2001-2004: migliaia e migliaia di morti sotto le bombe, per fame e malattia tra i civili afgani e iracheni ad unico vantaggio dei potenti della terra. In Iraq, dal marzo 2003, le vittime sono tra le 20 e le 30.000, non si contano i feriti, i mutilati, gli avvelenati dall'uranio
Fuori la guerra dalla storia
Fuori gli eserciti dall'Iraq, dall'Afganistan, dal mondo intero
Federazione Anarchica Italiana - FAI
Sabato 13 novembre tutti a Mestre contro la NATO. Corteo antimilitarista antiautoritario alle 14,30 dai piedini di via Piave (di fronte alla stazione)
Torino venerdì 5 novembre alle 21,15 in corso Palermo 46 serata antimilitarista: "NATO, un'alleanza di morte"
Interventi di Stefano Capello collaboratore di Umanità Nova su "Crisi dell'egemonia USA e ruolo della NATO" e di Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000 "Le basi USA/NATO e il sistema militare italiano". Segue dibattito.
Si raccolgono adesioni alla partenza collettiva in treno per la manifestazione anti NATO di Mestre