[NuovoLaboratorio] amianto , monfalcone si va al processo

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Venerdì 22 Ottobre 2004

GIUSTIZIA|La soddisfazione dell'Associazione esposti all'amianto

Amianto, Monfalcone verso il maxiprocesso

Il Gup di Gorizia dispone dispone la trasmissione al procuratore capo del
Tribunale di Gorizia degli atti dell'inchiesta Valent, l'operaio dell'ex
Italcantieri morto nel 1998 a causa di una neoplasia polmonare maligna

Saranno trasmessi al procuratore capo del Tribunale di Gorizia, Carmine
Laudisio, gli atti relativi all'inchiesta per concorso in omicidio colposo,
che vede indagati Giorgio Tupini e Manlio Lippi, entrambi di 82 anni, per la
morte del monfalconese ex operaio dello stabilimento di Panzano (Gorizia)
della Italcantieri (oggi Fincantieri) Antonio Valent.

Lo ha disposto ieri, con un'ordinanza, il Giudice per le udienze preliminari
del Tribunale di Gorizia, Massimo Vicinanza. Valent è morto nel 1998 a causa
di una neoplasia polmonare maligna originata, secondo l'accusa,
dall'esposizione all'amianto.

Lippi e Tupini fra il 1966 e il 1968 avevano ricoperto rispettivamente la
carica di direttore dello stabilimento e di presidente del consiglio di
amministrazione. La trasmissione degli atti decisa dal Gup prevede che essi
vengano riuniti con gli altri fascicoli (almeno 600 già aperti) giacenti
nella Procura goriziana e relativi ad altri casi di morti sospette legate
all'amianto. Tale ordinanza prelude ora all'istituzione di un maxiprocesso
sull'amianto, che vedrebbe come controparte gli ex vertici della Fincantieri
e che dovrebbe riguardare quindi altri casi di morti sospette legate
all'esposizione all'amianto.

A questo proposito, per il 30 novembre è in programma un'altra udienza
preliminare, per la morte dell'ex operaio dello stabilimento Giuseppe
Piazza, deceduto nel 1995 a causa di una neoplasia polmonare maligna.
Nell'udienza sarà coinvolto anche Vittorio Fanfani, di 85 anni, fratello
dell' ex presidente del Consiglio Amintore, nel cda dell'Italcantieri nel
decennio 1974-1984

Per Davide Bottegaro, portavoce dell'Associazione esposti all'amianto di
Monfalcone (Gorizia), che rappresenta le famiglie di circa duemila operai
morti per malattie riconducibili all'esposizione alla fibra cancerogena, con
la decisione di ieri del Gup di Gorizia nell'inchiesta sulle morti
all'Italcantieri «è stato ottenuto un grande risultato«. Il giudice, ha
osservato Bottegaro, «ha deciso di prendere in considerazione la tragedia
dell'amianto nel suo complesso, senza limitarsi ai casi singoli. Si va verso
un maxiprocesso che finalmente potrà dare l'idea delle dimensioni immani del
dramma delle morti per amianto nel Monfalconese».

Il maxiprocesso rappresenta un primo coronamento della battaglia portata
avanti dalla nostra Associazione in questi anni. «Il giudice ha compreso in
pieno le nostre istanze - prosegue il presidente dell'associazione - Ora,
però, le cose si complicano perché i tempi si allungheranno, la magistratura
dovrà produrre una quantità enorme di documenti, tantissime saranno le parti
lese. Ma noi abbiamo fiducia - ha aggiunto - speriamo che si arrivi presto a
una soluzione. I familiari di coloro che hanno perso la vita a causa
dell'esposizione all'amianto, hanno diritto di vedere la fine di questo
processo, di avere finalmente giustizia».