[Cerchio] Fw: [nobiotech-it] Fw: [JUGOINFO] L'uranio fa noti…

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Szerző: clochard
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Tárgy: [Cerchio] Fw: [nobiotech-it] Fw: [JUGOINFO] L'uranio fa notizia solo se ad ammalarsi sono militari italiani

----- Original Message -----
From: "Red * Ghost" <red-ghost@???>
To: <CO_RO@???>
Cc: <no-ogm-ra@???>; <nobiotech-it@???>
Sent: Tuesday, September 28, 2004 10:25 PM
Subject: [nobiotech-it] Fw: [JUGOINFO] L'uranio fa notizia solo se ad
ammalarsi sono militari italiani


> ----- Original Message -----
> From: "Coord. Naz. per la Jugoslavia" <jugocoord@???>
> To: <crj-mailinglist@???>
> Sent: Tuesday, September 28, 2004 2:58 PM
> Subject: [JUGOINFO] L'uranio fa notizia solo se ad ammalarsi sono militari
> italiani
>
>
>
> L'uranio fa notizia solo se ad ammalarsi sono militari italiani
>
>
> 1. Lettera a Liberazione e Il Manifesto:
>
> Commissione d?inchiesta su Uranio Impoverito: Vittime militari, e le
> popolazioni civili? (Adriano Ascoli)
>
> 2. Da fonti giornalistiche:
>
> URANIO: UNAC; NUOVO CASO LINFOMA HODGKIN, MALATO CARABINIERE / E' un
> carabiniere l'ultima vittima / A Palazzo Chigi nessuno riceve il
> maresciallo gravemente malato
>
> 3. Un film sull'uranio impoverito alla Mostra di Venezia
>
>
> --- LINKS ---
>
> Sulla questione "uranio impoverito" (U238), anche nel caso iracheno,
> vedi: /
> ON DEPLETED URANIUM IN YUGOSLAVIA AND IRAQ SEE ALSO:
>
>
> Sick Guard members blame depleted uranium
> (by Jane McHugh)
> http://www.armytimes.com/story.php?f=1-292925-2810214.php
>
> Depleted Uranium (by Michael Berglin)
> http://english.pravda.ru/printed.html?news_id=14277
>
> Weapon of (long-term) mass destruction (by Felicity Arbuthnot)
> http://www.stopusa.be/scripts/print.php?id=20154
>
> WHO 'suppressed' scientific study into depleted uranium cancer fears in
> Iraq (by Rob Edwards)
> http://www.stopusa.be/scripts/print.php?id=22484
>
> Uranium casualties in Iraq
> http://www.uruknet.info/?s1=1&p=5833&s2=24
>
> DU, weapons of war
> http://www.uruknet.info/?s1=1&p=5777&s2=23
>
> Toxic pollution and killing in Iraq
> http://www.uruknet.info/?s1=1&p=5851&s2=25
>
> MoD accused of dragging feet over uranium test for Gulf war veterans
> (by Lee Glendinning)
> http://www.guardian.co.uk/print/0,3858,5023476-103690,00.html
>
> Times (UK): Sick Gulf veterans will be tested for depleted uranium (by
> Michael Evans)
> http://groups.yahoo.com/group/decani/message/83912
>
> Uranium Casualties (by Ron Chepesiuk)
> http://www.towardfreedom.com/sep04/uranium_casualties.htm
>
> The Invisible Threat (by Michelle Mairesse)
> http://www.hermes-press.com/depluran.htm
>
>
> === 1 ===
>
> (lettera inviata il 16 settembre u.s. a Liberazione e Il Manifesto)
>
> Commissione d?inchiesta su Uranio Impoverito: Vittime militari, e le
> popolazioni civili?
>
> Già nel "99, in seguito a notizie radiofoniche sfuggite al controllo e
> repentinamente censurate, circa l'utilizzo dalle basi italiane in
> missioni offensive (ed illegali, in barba alla nostra Costituzione)
> contro la Confederazione Jugoslava di aerei A10 (che sapevo dotati di
> proiettili con Uranio Impoverito), decisi di avviare una improvvisata
> campagna di controinformazione sull'uso di queste armi criminali, per
> le conseguenze che avrebbero avuto sulle popolazioni serbe, albanesi e
> rom che abitavano, legittimamente, il Kossovo e la Jugoslavia e per i
> militari che ne sarebbero rimasti vittime. Si iniziò con una campagna
> di sensibilizzazione in seno al movimento fiorentino, e ripetuti fax ed
> e-mail alle varie sedi romane. Fu la prima denuncia in questo senso, e
> ci volle un pò prima che la cosa trovasse ascolto nei giornali e nelle
> forze che almeno a parole si opponevano alla guerra contro la
> Jugoslavia. Poi, dopo i primi articoli su Liberazione e Il
> Manifesto, il comando NATO ammise, dicendo che l'uranio era in verità
> innocuo... ora invece si iniziano a riscontrare danni percentualmente
> rilevanti addirittura sui soldati impiegati in quelle zone, che hanno
> avuto un contatto indiretto con quelle sostanze, e non sono stati
> esposti al momento dell'esplosione di detti proiettili sugli obiettivi
> colpiti, quali saranno gli effetti subiti dalle popolazioni colpite in
> modo ravvicinato dalle esplosioni? Per ora nessuno possiede cifre
> indicative, e non pare che la cosa interessi a molti.
>
> Bisogna anche considerare che con la strategia militare (letteralmente
> terroristica) inaugurata dagli USA in Iraq nel 91/92, e proseguita in
> Bosnia, Kossovo-Jugoslavia, Afghanistan e Iraq, i principali bersagli
> per "convincere" i nemici alla resa sono proprio gli obiettivi civili.
> In Jugoslavia l'Esercito Federale perse solo poche decine di carri
> armati, ed il suo potenziale rimase (e rimane) pressochè intatto,
> mentre venne sistematicamente colpita l'industria chimica,
> metalmeccanica (ricordate gli operai bombardati?), gli acquedotti,
> ospedali, scuole, mezzi di trasporto pubblico, informazione
> giornalistica, infine dopo aver bombardato vicino al perimetro di un
> reattore nucleare proprio nei pressi di Belgrado, minacciando una
> Chernobyl a due passi da casa nostra, la Jugoslavia firmò la "pace"...
>
> Ora, a distanza di nemmeno 5 anni, nessuno parla più di quella guerra
> criminale, degli esiti nefasti della destabilizzazione di quelle terre,
> anche con l'appoggio a bande terroriste e mafiose che oggi "governano"
> un Kossovo monoetnico e prima compivano orribili delitti contro civili
> inermi e religiosi ortodossi con l'appoggio diretto dei "nostri"
> servizi militari e mediatici, dove sono rimasti solo albanesi e pochi
> serbi "carcerati" nelle loro case (e i rom sono fuggiti, cacciati in
> massa dai loro sobborghi), dove la disoccupazione è alle stelle e il
> disastro umano, culturale ed ambientale è terribile.
>
> Una commissione seria dovrebbe perlomeno indagare sulle condizioni di
> vita, salute, nascita e morte in quella terra (da noi) martoriata e
> sull'incidenza di particolari malattie sulle popolazioni fuggite o
> espulse dopo la "liberazione" alleata (molti alloggiano ora nei campi
> nomadi delle nostre città), se ne scoprirebbero tante... non è un caso
> forse che come avviene oggi in Iraq, anche in Serbia ed in Kossovo i
> primi provvedimenti delle autorità imposte dai vincitori sono stati la
> defenestrazione dell'intero corpo scientifico: coloro cioè che potevano
> dare corpo a un'analisi e comparazione dei dati, e a una memoria
> scientifica dei danni della guerra. Sarebbe opportuno far circolare
> informazioni al riguardo ed impedire un nuovo oblio sulle
> responsabilità della nostra classe politica, e parte dei vertici
> militari, in simili nefandezze.
>
> Adriano Ascoli (Pisa)
>
>
> === 2 ===
>
> URANIO: UNAC; NUOVO CASO LINFOMA HODGKIN, MALATO CARABINIERE
>
> (ANSA) - ROMA, 20 SET - Si chiama Ciro Nastri, 28 anni, carabiniere
> scelto del battaglione mobile carabinieri di Laives (Bolzano), con tre
> anni di servizio tra Kosovo e Bosnia. E' affetto da linfoma di Hodgkin,
> un tumore causato, secondo gli esperti, dalle contaminazioni da metalli
> pesanti tra cui l'uranio impoverito. Lo fa sapere l'Unione nazionale
> arma carabinieri (Unac).
> ''In convalescenza da oltre un anno - spiega l'Unac - Ciro Nastri e'
> costretto a sottoporsi a proprie spese, a cicli bisettimanali di
> chemioterapia presso il policlinico di Napoli. Costretto altresi' al
> silenzio dai suoi superiori che hanno tentato di dissuaderlo anche dal
> presentare domanda di riconoscimento da causa di servizio''.
> Rivoltosi poi all'Unac, e' stato inserito nel lungo elenco di
> carabinieri e militari assistiti dall'associazione ''che si e'
> mobilitata subito affinche' anche l'ultima vittima non rimanga come gli
> altri, abbandonato dallo Stato e dall'Arma dei Carabinieri, trovandosi
> tra breve riformato dal servizio senza diritto a pensione, ovvero senza
> alcun mezzo di sostentamento almeno secondo le vigenti leggi italiane''.
> L'Unione sta approntando una causa civile per il risarcimento dei danni
> a tutti i militari, nella quale saranno citati in giudizio il ministero
> della Difesa, il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ed il
> comando della divisione mobile che comprende ''tutti i reparti che
> hanno mandato e mandano uomini allo sbaraglio senza informarli dei
> reali rischi presenti sugli scenari di guerra''. L'Unac, tra l'altro,
> ha richiesto da tempo ''una legislazione d'emergenza, che tarda ad
> arrivare, al fine di aiutare gli sfortunati colleghi''. (ANSA).
> BBB-NE
> 20/09/2004 16:40
>
> ---
>
> http://www.ilmanifesto.it/
> il manifesto - 21 Settembre 2004
>
> URANIO - E' un carabiniere l'ultima vittima
>
> L'Unac (unione nazionale arma dei carabinieri) ha denunciato un altro
> caso di linfoma di Hodgkin riscontrato in militari che sono stati in
> missione in Bosnia e in Kosovo: a esserne affetto è un carabiniere di
> 28 anni, Ciro Nastri. Verdi e Comunisti italiani hanno chiesto che a
> lui e a tutti i suoi colleghi ammalati della stessa sindrome venga
> riconosciuta la «causa di servizio». In base alle attuali normative,
> infatti, al carabiniere verrà dimezzato lo stipendio al termine della
> licenza di 90 giorni per malattia. Dopo un anno scatterà la riforma del
> servizio, senza diritto alla pensione, non essendoci il requisito dei
> 14 anni di lavoro. Domani l'associazione nazionale assistenza vittime
> arruolate nella forze armate (Anavafa) ha indetto una manifestazione
> davanti a Palazzo Chigi, «affinché vengano ricordati e rispettati i
> diritti di tutti i militari di leva e di carriera, che si sono ammalati
> o sono morti, senza che ci fosse stato nei loro confronti alcun
> riconoscimento».
>
> ---
>
> da Liberazione, 23 Settembre 2004
>
> A Palazzo Chigi nessuno riceve il maresciallo gravemente malato
>
> Uranio, Diana resta fuori
>
> Pieno di dolori, senza più fegato né intestino, Marco Diana, 35 anni,
> ieri mattina alle undici si è seduto davanti Palazzo Chigi ed ha
> aspettato, invano, che qualcuno al governo lo ricevesse. Nonostante un
> telegramma di richiesta d'incontro inviato con largo anticipo al
> Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Così nell'attesa il
> maresciallo Diana ieri ha rilasciato interviste, per tutta la giornata,
> dosando il fiato e la voce sulla spinta dei dolori che gli mordono il
> corpo da quando il suo lavoro gli ha portato in dote un cancro allo
> stomaco di ritorno dalla missione in Somalia (sette anni fa). Prova
> vivente degli effetti collaterali dell'uranio impoverito, come lui
> stesso si definisce.
>
> Diana ieri era a Roma per il sit-in indetto dall'Anavafaf,
> l'associazione che tutela i familiari delle vittime arruolate nelle
> forze armate, per il rivendicare il diritto al riconoscimento della
> causa di servizio per tutti i militari di leva e di carriera deceduti o
> gravemente malati: 10.647 i morti tra il 1976 e il 2001 e a questi si
> devono aggiungere appunto, le vittime dell'uranio impoverito. A Marco
> ancora una volta, hanno sconsigliato di parlare, di portare in piazza i
> suoi diritti: il giorno prima di partire per Roma dalla sua casa di
> Villamassargia, in Sardegna, ha ricevuto telefonate da soliti vertici
> militari: «Volevano la lista degli integratori che mi permettono di
> nutrirmi e per i quali spendo in vecchie lire circa tre milioni al
> mese. Gli ho risposto di rivolgersi al mio avvocato. Conoscono bene le
> mie spese, la lista l'hanno avuta d tempo. Non voglio elemosina ma il
> riconoscimento dei danni subiti per mio lavoro». Marco è un fiume in
> piena. Alle sue spalle le fotografie di altri ragazzi in divisa che
> sono morti. Accanto a lui i genitori, ma anche i genitori degli altri
> ragazzi che non ce l'hanno fatta. C'è anche chi si fa coraggio
> guardando Marco, come il giovane artificiere reduce da missioni di pace
> nei Balcani, 25 anni, un cancro al testicolo asportato quest'anno. Da
> quando lo scandalo uranio impoverito è scoppiato, nell'inverno
> 2000-2001, sono ormai una trentina le morti riconducibili
> all'esposizione delle polveri di quello che gli americani chiamano dal
> '91 "metallo del disonore". E quasi 300 i militari con malattie legate
> ai micidiali proiettili. Sindromi tumorali che si assomigliano tutte,
> ma che non portano al riconoscimento della causa di servizio a un
> risarcimento per l'impegno nelle missioni di pace che in questo
> decennio - dalla Somalia in poi - hanno coinvolto decine di migliaia di
> militari italiani. La scorsa settimana è stata finalmente istituita una
> commissione di inchiesta del Senato sui danni da uranio impoverito. Ma
> è solo l'inizio. «C'è bisono di andare con urgenza al voto in aula per
> approvare la commissione. Il rischio di interferire da parte delle
> gerarchie militari, che possono ostacolare l'iter parlamentare, è molto
> forte. La pratica delle pressioni è peraltro assai consolidata, come
> dimostrano gli interventi ricattatori nei confronti di si ammala»
> spiega Gigi Malabarba, capogruppo Prc al Senato durante il presidio. Il
> timore di insabbiamenti è forte. D'altra parte come sostiene Falco
> Accame, presidente dell'Anavafaf, la questione non è tanto medica,
> quanto politico-militare. Sarà per questo che Berlusconi o chi per lui
> non ha voluto incontrare il maresciallo Diana.
>
> Sabrina Deligia
>
>
> === 3 ===
>
>
> http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/
> venezia/marra/marra/marra.html
>
> "Vento di terra" di Vincenzo Marra con attori non professionisti
> Film sulle scelte difficili e la battaglia per la vita di un ragazzo
> napoletano
>
> Storia di Enzo, contro la povertà
> e la morte da uranio impoverito
>
> La decisione di andare militare in Kosovo per battere la fame
> Il ritorno e la scoperta della malattia. Un'opera molto applaudita
> dal nostro inviato RITA CELI
>
> La locandina di "Vento di terra"
>
> VENEZIA - Il pubblico della Mostra, sempre severo e spietato con i film
> italiani, ha salutato con un lungo applauso la proiezione di "Vento di
> terra" di Vincenzo Marra, presentato nella sezione Orizzonti. Il
> regista napoletano, per la terza volta a Venezia, ha confermato il
> successo conquistato al suo debutto, nel 2001, con "Tornando a casa",
> premiato come miglior opera prima alla Settimana della critica. Dopo il
> dramma di un gruppo di pescatori siciliani, Marra ha scelto questa
> volta di raccontare la storia di Enzo, un ragazzo di 18 anni che vive
> con la sua famiglia nel quartiere di Secondigliano a Napoli,
> interpretato con grande intensità da Vincenzo Pacilli, attore non
> professionista come gran parte del cast composto da Vincenza Modica,
> Giovanni Ribera, Edoardo Melone e Francesco Giuffrida (volto noto al
> pubblico televisivo per aver curiosamente interpretato lo stesso ruolo
> nella fiction di Canale 5 "Carabinieri").
>
> Dopo l'improvvisa morte del padre, per aiutare la mamma e la sorella,
> sotto la minaccia dallo sfratto, Enzo deve fare scelte decisive. Non è
> un ragazzo spensierato come i suoi coetanei, il lavoro manca e per
> evitare di prendere una brutta piega, sceglie la carriera militare. "Il
> sottotesto della storia che racconto in questo film potrebbe essere: o
> la divisa o la malavita" spiega Marra. "Sono le uniche due alternative
> alla fame di molti ragazzi della periferia napoletana, come delle
> periferie di tante metropoli di tutto il mondo".
>
> "Questa storia nasce dalla riflessione sulle tante persone che di
> fronte a un evento drammatico, come lo è la morte del padre per Enzo,
> si ritrovano senza paracadute, senza coperture economiche e sociali,
> senza mezzi per sopravvivere. Per molti di loro, a Napoli come nei
> ghetti neri delle metropoli americane, l'unica vera alternativa è
> partire da soldato in qualche missione ben pagata", afferma il regista.
>
> Le circostanze costringono infatti il ragazzo a una scelta estrema, e
> parte per il Kosovo. Al suo ritorno, quando finalmente tutto sembra
> andare per il verso giusto, scopre di essere ammalato.
>
> "Io prima scrivo la storia, poi vado a verificare, perché non voglio
> raccontare stupidaggini. E in questo caso era tutto vero. Non sono
> affatto pessimista" prosegue l'autore. "La realtà che viviamo oggi è
> mille volte peggio di quella che si trova ad affrontare Enzo. Nel mio
> film è tutto molto realistico. Non mi sono inventato niente, e non
> poteva concludersi nel classico lieto fine, non è questa la realtà".
>
> La realtà è che una corrispondenza tra le missioni all'estero e la
> malattia "è ancora negata dalle autorità militari", sottolinea Marra,
> che ha voluto inserire nel film un avvocato che sta raccogliendo prove
> per conto di altri soldati che, come Enzo, si sospetta si siano
> ammalati per l'uranio impoverito. Un personaggio che costringe ancora
> una volta il protagonista a reagire. "Il finale lascia molte speranze?
> conclude l'autore, "non soltanto perché la sua famiglia ha trovato una
> casa, ma anche perché quell'avvocato rappresenta una società civile che
> non si arrende".
>
> (7 settembre 2004)
>
>
>
>
> --------------------------------------------------------
>
> ... PASSANDO SEMPRE PER LA JUGOSLAVIA ...
>
> http://www.cnj.it/TRIESTE161102/trascrizioni.htm
>
> Tutti gli interventi del convegno di Trieste (16.11.2002):
> testi di Gilberto Vlaic, Igor Canciani, Gordana Pavlovic,
> Vladimir Kapuralin (i na srpskohrvatskom: Socijalna i Ekonomska Situacija
> u Bivsim Jugoslovenskim Republikama - slucaj Hrvatske),
> Lino Anelli (Il caso Zastava), Ivan Pavicevac, Fabio Sebastiani
>
> --------------------------------------------------------
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