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Quasi 3 milioni di giornate lavoro perse per malattie respiratorie
Roma, 22 set. (Apcom) - Poco meno di dieci morti al giorno per smog nelle otto
maggiori città italiane e 4597 ricoveri ospedalieri all’anno per cause
respiratorie e cardiovascolari. Una media di 7400 decessi, più di 20 al giorno,
all’anno nelle trenta principali città del Paese, circa 2 milioni e 700 mila
giornate lavorative perse per un danno economico complessivo di 1 miliardo di
euro. Sono solo alcuni dei dati del dossier "Inquinamento e mobilità
sostenibile" che è stato presentato stamani, in occasione della "Giornata
europea senz'auto", dal coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. Una
giornata, nella quale, hanno sottolineato polemicamente i Verdi durante una
manifestazione di protesta davanti a Palazzo Chigi, "il ministero dell’Ambiente
non ha previsto alcun finanziamento per la sperimentazione di forme di mobilità
sostenibile".
"Invece di smog si muore - incalza Bonelli - basta guardare i dati sui danni
prodotti dal Pm10, le cosiddette polveri sottili, che rappresentano una vera e
propria emergenza sanitaria nei confronti della quale non è stata ancora
adottata una politica adeguata. Una politica che passi attraverso il
potenziamento di tramvie, linee di metropolitana, autobus a metano, incentivi
per la mobilità sostenibile".
In Italia la dotazione del parco veicolare è tra le più alte: 40 milioni di auto
passeggeri, 3 milioni e 250 mila veicoli commerciali, 5 milioni di ciclomotori.
Pesanti le ripercussioni sotto il profilo sanitario che il dossier presenta: il
4,7% di tutti i decessi osservati nel 1998, pari a 3472 casi, è da attribuire al
Pm10 e le città che pagano il tributo più alto sono Roma (1278 decessi), Napoli
(444), Milano (441), Torino (420), Genova (260), Bologna (242), Palermo (197),
Firenze (181).
La 'ricetta' dei Verdi per affrontare l’emergenza prevede 3 miliardi di euro da
investire nei prossimi tre anni per la rottamazione degli autobus più vecchi, la
realizzazione di reti tranviarie e metropolitane, la promozione dell’uso della
bicicletta per la realizzazione di piste e corsie ciclabili e appositi posteggi.