[Forumlucca] Un'articolo sul rapimento che mi pare significa…

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Author: Alessio Ciacci
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Subject: [Forumlucca] Un'articolo sul rapimento che mi pare significativo.........

Salam al Kubaisi aveva ricevuto una visita delle due volontarie il giorno prima del rapimento: "Non si sentivano sicure"
"Le due Simone avevano paura"Lo rileva un consigliere Ulema
Secondo l'uomo il rapimento sarebbe opera di uomini dei servizi segreti, per mettere all'angolo chi aiuta l'Iraq

ROMA - Simona e Simona iniziavano a sentirsi poco sicure a Bagdad. Quella tranquillità, almeno apparente che le aveva accompagante per anni, sembrava essere scemata d'un colpo. A rivelarlo è Abdul Salam al Kubaisi, componente del Consiglio degli Ulema che ha incontrato Simona Pari e Simona Torretta lunedì 6 settembre, il giorno prima del rapimento. "Proprio pochi giorni prima di essere rapite, le due ragazze italiane avevano denunciato pressioni. Insomma a Bagdad non si sentivano più sicure", ha dichiarato Abdul Salam al Kubaisi.

Le due ragazze si sono presentate da Kubaisi - il quale si dice convinto che dietro al sequestro ci siano i servizi segreti - insieme al loro traduttore Raad, sequestrato anche lui. "Erano venute qui per organizzare un convoglio di aiuti da inviare a Falluja sotto assedio. Chiedevano il mio aiuto", spiega Kubaisi.

"Erano impaurite e tese, mi hanno riferito che qualcuno stava esercitando forti pressioni su di loro - aggiunge, senza citare i protagonisti di tali pressioni - Mi hanno anche chiesto un consiglio: se era il caso che la loro organizzazione, Un ponte per Bagdad, continuasse a lavorare in Iraq. Qui infatti - ha aggiunto - ci sono tanti gruppi che non amano le Ong schierate contro la guerra e gli Stati Uniti". "Le ragazze - continua Kubaisi - mi hanno comunque riferito cose che ora non posso raccontare per non mettere a repentaglio la loro vita".

L'esponente del consiglio degli Ulema sostiene di ritenere che a rapire le due Simone sia "un gruppo nuovo, sconosciuto, che non sembra riconducibile nemmeno alla guerriglia. Per me - conclude al Kubaisi - è gente dei servizi segreti con l'obiettivo di mettere all'angolo chi aiuta il popolo iracheno non accettando la presenza statunitense in Iraq". (13 settembre 2004)
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