[Hackmeeting] MOCA, HM, ecc.

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Autore: Elettrico
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Oggetto: [Hackmeeting] MOCA, HM, ecc.
jaromil wrote:
>
> parlando della rete e del mondo digitale, dove l'anarchia trionfa
> diventando metodo di produzione e libero scambio dei saperi.
>


sì, se seguiamo l'approccio romantico sì.
se invece seguiamo un altro filo, quello più materiale, che per forza di
cose è meno affascinante, io mi trovo a dover fare alcune considerazioni.

1. il libero scambio e l'anarchia dei saperi in rete sono - quasi - un
dato di fatto - ma non esiste solo il mondo della rete e le convention
di noi minchioni, esiste tutto un mondo là fuori, rifugiarsi nel
"trionfo dell'anarchia" e nella fiducia cieca per la tecnologia è da
malati: un esempio per tutti, molto attuale, è il processo che sta per
subire autistici/inventati a causa di pagine critiche contro trenitalia.
mi piacerebbe sapere cosa si fa/come ci si muove in questi casi per
garantire il "libero scambio dei saperi" contro i cattivoni dei
tribunali real-life.

2. il potere si rende perfettamente conto che qualcosa di troppo
sfuggente c'è, e quindi emana leggi ad hoc per controllare il fenomeno,
non per impedire o distruggere (come amano raccontare) ma per tenere
traccia di tutto e dotarsi di strumenti che potrebbero un domani servire
contro alcuni "troppo pericolosi"

3. chi si scambia oggi kill bill volume 2 in rete non corre - quasi -
nessun pericolo: il suo scambiarsi file non è preoccupante per il
sistema. perchè?

4. perchè in genere chi lo fa non ha un background politico, non ha
ragionato sul perchè si scambia i files, non ha un'idea di
autoproduzione e creazione collaborativa, non è cresciuto in alcun modo
e si trova ancora impatanato dentro ad un sistema a cui comunque non ha
la minima intenzione di ribellarsi, e quindi ne ha paura

5. già fa paura - anche se poi i ragazzini finchè non succede qualcosa
se ne fregano - scoprire che la multa che dovrai pagare ti prenderà i
prossimi 5 anni di lavoro o che la condizionale dura solo tre anni e il
carcere non è poi così lontano. spaventa chiunque, figuriamoci uno che
di questo non ha mai ragionato e non ha una coscienza politica delle
pratiche che compie

6. tutta questa manfrina che qualcuno potrebbe scartare dicendo "sì ma a
me che me ne fotte di chi scarica kill bill" sta venendo applicata a
tutta una serie di cose e con una concertazione da parte dei poteri
statali assai forte. e quando diverrà un "terrorista" chi viola dei
brevetti? oppure quando diventerà un problema fare "azioni violente"
come un netstrike perchè sarà "terrorismo"?

7. come non collegare tutto questo a quello che sta succedendo fuori
dalla rete? io insegno ad usare pgp, se lo usano per comunicare dei
pericolosissimi "sovversivi terroristi" quanto ci metteranno a imporre
che informazioni di un certo tipo non devono circolare e chi tiene dei
corsi è un "terrorista"? (adesso immagino già tutti "ahahaha ma
figurati", mi permetto di ricordare che nelle ultime indagini che hanno
coperto le pagine dei giornali di "pericolosi sovversivi" contano una
serie di reati che comprendono il possesso di stampa vietata)

8. se non diffondiamo una consapevolezza più amplia di cosa si sta
facendo ma ci affidiamo solo a un laconico "tanto siamo ++ bravi" (cosa
che può dire solo chi non ha mai subito repressione e quindi pensa che
siano tutti meno forti di lui) sapremo reggere il colpo?

9. se continueremo tutti a diventare simpatici e dialoganti "white"
saremo in grado di capire quando ci stanno mettendo sotto del tutto?


secondo me, no.

e queste sono solo 9 minchiate scritte di fretta in una mail, ma ce ne
sarebbe da dire.


--

Volevamo misurarci con la dura realtà. Ma essa è mutevole, e la verità è
fluida e sfuggente.

http://www.autistici.org/underscore/acari/elettrico/publickey.txt
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