(
http://www.cunegonda.info/27bici.htm)
Una petizione a favore della bici
La Fiab è la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Già dalla sua definizione si capisce che dietro cè un disegno mal concepito. In un panorama complesso e globalizzato la Fiab guarda ancora alla bicicletta come un oggetto al quale dedicare amicizia, escludendo dalla sua comunicazione tutta una fascia di utenti ciclisti che hanno un rapporto col mezzo a pedali che non è di pura e un po fanatica amicizia, ma semplicemente di un distratto quanto ragionato utilitarismo. Insomma, come avviene nella maggior parte dei paesi europei.
La Fiab è una associazione che avrebbe certamente bisogno di un ricambio ai vertici, di una svolta nella comunicazione, di una maggiore professionalizzazione dei suoi organismi, per uscire definitivamente da quel circuito di iniziative un po vacue come Bimbinbici, Cantine aperte in bicicletta, e svariati cicloraduni di amatori, per intraprendere seriamente un discorso serio su una rivoluzione possibile della mobilità che in Italia è ancora lontana dal realizzarsi.
La scarsa rappresentatività di questa associazione in un contesto tematico così importante è stata ulteriormente dimostrata dal fatto che il Ministero dellAmbiente ha rigettato la richiesta della Fiab di essere riconosciuta quale associazione in difesa dellambiente. Certo, è vero che la richiesta della Fiab è stata dettata probabilmente da motivazioni tecniche che le avrebbero consentito di accedere a un maggior ventaglio di finanziamenti pubblici, ma è anche vero che così facendo lattuale governo ha disconosciuto alla mobilità ciclistica un ruolo fondamentale nella difesa dellambiente. Cose da pazzi.
Ormai dovrebbe essere evidente per tutti: la bicicletta è un mezzo di trasporto che fa bene all'ambiente. Basta guardare cosa succede nelle nostre città per colpa del traffico motorizzato (caos, inquinamento, incidenti, ecc.). Eppure, visto che in Italia la bicicletta è sempre stata considerata un "attrezzo sportivo", la FIAB a scanso di equivoci ha sempre dovuto premettere di non essere un'associazione sportiva o per il tempo libero.
La FIAB invece è nata dal federarsi di gruppi locali cosidetti "cicloecologisti", ed è nata subito come associazione pseudo-ambientalista, per promuovere "l'uso della bicicletta con iniziative per migliorare mobilità e qualità della vita urbana e per la pratica di una forma di escursionismo rispettosa dell'ambiente". Una formula troppo ambigua, se vogliamo essere obiettivi.
Tuttavia, nonostante il dilettantismo della Fiab, la motivazione addotta dal Ministro - lo scopo prioritario dellassociazione è la promozione delluso della bicicletta, non configurabile prioritariamente come finalità di protezione ambientale - contraddice tutte le indicazioni sulla mobilità sostenibile finora pervenute dal Ministero stesso.
Ministero cioè che, sotto diversi governi, ha finanziato convegni e pubblicazioni a favore della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile (ad. es, la famosa pubblicazione della UE "Città in bicicletta, pedalando verso l'avvenire").
Insomma, non è possibile pensare che, dopo quanto è già stato fatto ed è già stato detto dal Ministero stesso, questo receda a posizioni per le quali la bicicletta è un gioco per bambini o un attrezzo sportivo, senza valenze trasportistiche e di protezione ambientale. Ma chi è che, con iniziative ridicole come Bimbinbici, comunica la bici come un gioco per bambini? La Fiab, appunto! Il mezzo è il messaggio: la Fiab passi in libreria e si compri McLuhan.
In attesa che la Fiab trovi gli spunti per diventare una associazione veramente in difesa della mobilità ciclistica, e quindi veramente impegnata in difesa dell'ambiente, e che lasci da parte quella serie di iniziative, certamente remunerative se vendute a pacchetto a scuole ed enti locali, che la denotano soprattutto come associazione "per il tempo libero", non ci rimane che una petizione a favore della bicicletta come mezzo di trasporto rispettoso dell'ambiente.
Chiediamo pertanto anche la vostra solidarietà con questa PETIZIONE ON LINE, per chiedere al Ministero di rivedere questa sua decisione, palesemente, manifestamente contraddittoria con ogni politica di mobilità sostenibile.
Firma la petizine online:
http://www.fiab-onlus.it/index.htm
[Redazione Cunegonda Italia]
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:-)
cicloveeg
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