[Consumo critico - Milano Social Forum] URGENTE!!! FCC ed EQ…

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Author: silmara@tin.it
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Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum] URGENTE!!! FCC ed EQUAL
Cari tutti
facendo un oneroso copia-incolla, vi giro la corrispondenza da domenica
sera ad ora nelle mailing list GdL Equal e FCC (in due diverse mail, credo
che una sia troppo corposa). Vi prego (nonostante il consistente sforzo
richiesto) di leggerla al più presto, per poter avere elementi utili alla
discussione in riferimento all'ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI STASERA (ore 21,
via Angera presso la solita sala Acea) alla quale sarebbe necessario che
intervenissero tutti i soggetti del FCC. Domani c'è infatti il secondo incontro
del GdL Equal, ed è impensabile che i rappresentanti del FCC (Sandra, Mario,
Ester ed io) vi arrivino senza valutazioni/decisioni collegiali.
A stasera, spero, un abbraccio
Silvia


1^ MAIL DI GIOVANNI ACQUATI - DOMENICA, ORE 21
Chiedo a tutti di verificare se all'indirizzario a cui viene spedita tale
mail manca qualcuno che era presente nell'incontro precedente. Per esempio
so che c'era presente Marchesi, di cui non ho la mail. Chiedo per favore
a
Silvia di inviarle.
Come Mag2/Agemi consideriamo questo al momento il gruppo di riferimento.


Scusate tutti per il ritardo ma non ci è stato possibile inviare tutto
prima.
In allegato lo schema generale e sintetico del progetto, con idea ed
obiattivi di base e contenuti delle fasi.

Ricordo a tutti quanto segue:

a) siamo (Mag 2 ed AGEMI) ben consapevoli dell'importanza del progetto,
ci
stiamo investendo risorse consistenti, siamo molto presi per altre
sollecitazioni di partenariato su altri progetti equal, per cui se ci
prendiamo del tempo più del previsto è perchè non possiamo fare altro.

b) Le decisioni che prenderemo vorremmo che fossero il più possibile
discusse e condivise con tutto l'FCC: l'abbiamo voluto perchè è con esso
che
si potranno realizzare gli obiettivi proposti.

c) Sappiamo, e credo sia chiaro anche a voi, che in ultima istanza saremo
noi a decidere ed a prenderci le relative responsabilità, dopo aver il più
possibile discusso e sentito i vostri pareri e suggerimenti.

d) Come vedete i partner ufficiali sono pochi, così è anche richiesto dalla
Commissione Europea: devono essere di spessore, riconosciuti ed operativi
da
tempo oltre che interessati ed utili alle problematiche da noi prospettate
con tale progetto. Se ne deduce che già da ora possiamo affermare di
escludere che l'FCC possa diventare partner ufficiale anche qualora si
costituisse in associazione.

e) La fase più importante sarà la fase 2 ovvero quello dell'attuazione
pratica che inizierà a partire dalla metà del 2005 circa. Fino a quando
effettivamente (speriamo!!) verrà approvato il nostro progetto
(settembre/ottobre), non ci sarà nulla di particolare da fare. Si dovrà
cominciare a ritrovarsi seriamente solo dopo l'avvenuto ok: avremo tutto
il
tempo per trovarsi ed organizzarci meglio fra tutti i partner aderenti
(soggetti informali come FCC in primis, associazioni, ecc... come da
allegato), oltre che per apportare aggiornamenti ed integrazioni che nel
frattempo saranno maturate, anche relativamente al lavoro che,
indipendentemente dall'accettazione di tale progetto, il FCC comunque dovrà
continuare a fare.

Per questo chiedo a tutti di non farsi prendere ora da particolare ansia:
è
soprattutto interesse nostro che il progetto passi per la grande portata
politica e sociale che potrà avere ed inoltre perchè non vogliamo perdere
tutti i soldi investiti in questa fase!. Altre riflessioni le faremo insieme
martedì sera.

Ciao a tutti -
Giovanni per conto di mag 2/agemi


Allegato
1. O B I E T T I V O DEL PROGETTO

REALIZZAZIONE DI UN DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE. L?idea di fondo del
DES è quella di collegare le realtà dell?economia solidale locali creando
dei circuiti economici, in cui, per quanto possibile, le esigenze dei vari
nodi della rete (consumatori, commercianti, produttori) vengono soddisfatte
tramite relazioni dirette di ?reciprocità? tra gli uni e gli altri. In questo
modo si dovrebbe creare un circuito ?virtuoso?, in cui le diverse realtà
che producono si sostengono l?una con l?altra attirando collaborativamente,
in un primo tempo, le preferenze dei consumatori ?critici? o ?consapevoli?
e, in un secondo tempo, ?contaminando? il territorio circostante (piccolissima
distribuzione, PMI, anziani, ecc?).

2. MACROFASI

1. INFORMAZIONI Acquisizione di tutte le informazioni (lettura delle risorse,
delle iniziative e sviluppo locale e integrato, in generale, e dell?economia
sociale e delle competenze specifiche esistenti e, di conseguenza, di quelle
mancanti/necessarie.
Individuazione delle reti degli attori potenzialmente interessati al Progetto
DES (si eredita dalla prima fase un elenco di attori con i quali si discute
per verificare come sviluppare il progetto: interviste, ecc ?).
Individuazione dei fattori ostativi e di quelli di successo delle ?best
practices? in riferimento alla gestione/creazione/sviluppo delle Reti (particolare
riferimento sarà fatto alla teoria dell?anello debole per lo sviluppo di
nuove Reti). Estensione alle ?best practices? nazionali e internazionali
da prendere come uno dei punti di riferimento.

2. INDIVIDUAZIONE DELLE PROCEDURE per la gestione del DES: problema del
fatturato e della dimensione della singola azienda; problema della forma
legale; politica delle convenzioni e del pricing di come favorire, cioè,
lo scambio privilegiato all?interno del DES sulla base di un sistema di
valorizzazione dei prodotti/servizi che deve essere concordato; problema
del ?prezzo sorgente? (prezzo che viene proposto dal produttore e tracciabilità
del prodotto che giustifichi il prezzo); politica dell?investimento degli
esuberi finanziari, in un primo tempo e di tutte le risorse, in un secondo
tempo; vincolo forte sulla garanzia del lavoro con il riassorbimento delle
eccedenze altrui; politica di marketing del prodotto; definizione delle
regole per l?allargamento (dimensione dei nuovi partecipanti: problema delle
COOP!); problema della comunicazione; problema di mancanza di progettualità;
gestione dei conflitti interni, ecc

3. CREAZIONE DEGLI INDICATORI DI PERFORMANCE. Gli indicatori di sostenibilità
non tradizionali (economici, ecologici, sociali) elaborati a Rio - come
quelli del Wuppertal Institute - utilizzano alcuni indici estranei alle
misure consuete: sono però il risultato di un?osservazione esterna che non
si è confrontata con gli attori sul territorio; si deve quindi - partendo
da questi sistemi evoluti che mettono in evidenza le varie classi - utilizzare
il sistema dell?Arbre des Connaissances per arrivare alla definizione e
alla creazione di Indici di nuova generazione, che ancora non esistono,
sulla condivisione e della partecipazione e di indicatori che valutino la
sostenibilità sociale ed ecologica nel territorio del DES

4. FORMAZIONE dei ?facilitatori di reti sociali? che saranno in grado di
individuare il valore aggiunto comune; di creare dei ?temi federatori?,
e di utilizzare quei metodi e quegli strumenti affinché le finalità del
DES vengano accettate dagli attori che continuano a mantener i loro interessi
di parte. Interventi di formazione sugli attori stessi del distretto.

5. CREAZIONE E GESTIONE DEL CENTRO SERVIZI (CS): è innanzitutto una struttura
fisica, degli spazi che diventano il Centro di collegamento delle unità
che costituiscono il DES e che si fa carico dell?applicazione delle Procedure
condivise, della gestione dei problemi e dell?applicazione delle soluzioni.
Il CS diventa la struttura che capitalizza l?esperienza - che si forma in
progress in un processo bidirezionale di in/formazione con i propri membri
- la logica che permette la riproducibilità del ?laboratorio progettuale?
e la diffusione dei risultati. Organizza l?operatività giornaliera di tutti
i settori di intervento dell?economia solidale/alternativa sviluppando e
gestendo in proprio le risorse telematiche e informatiche. È responsabile
dell?integrazione dell?offerta che copre tutti i settori dell?economia solidale
mettendo insieme le regole comuni. Fornisce le consulenze diversificate
e propone le soluzioni operative. È unico per più DES.

6. CREAZIONE DI UN PORTALE INTERATTIVO WEB per la raccolta di ordini e la
gestione delle attività all?interno del DES.

7. MONITORAGGIO: per estrapolare, infine, dalla prassi la teoria.

3.PARTNERS

1. Partner Referente : AGEMI
2. Partners Proponenti: MAG 2; FCT (da decidere se CEDCO e FORMAPER debbano
essere partners oppure utilizzati da FCT); RETE DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA;
CAES; BPE (POPOLARE DI MILANO?), Enti pubblici e/o associazioni di Comuni
3. Rete: Mondolfiera; ACF; Lilliput; FCC; AIAB; ACEA; ANCI-Lombardia; ASMN;
Chico Mendes; GAS; CONGES; ACCESSO, Socialpress (diventano con le rispettive
competenze membri sostenitori del Centro Servizi).


2^ MAIL DI GIOVANNI ACQUATI - LUNEDI' MATTINA
Ho recuperato tutti gli indirizzi mail.
Per sicurezza, visto che ne avevo alcuni sbagliati, rimando tutto quanto
spedito ieri sera (domenica) con l'aggiunta della sintesi del 1° incontro
del 25 maggio scorso.
Tutto era già pronto venerdì e dunque sono io il responsabile di tale
ritardo. Avevo promesso di spedire tutto io appena avessi ricevuto le mail,
ma trovandomi in giro per lavoro sono riuscito a scaricare e spedire
qualcosa solo domenica sera e questa mattina finalmente il testo di sintesi
del primo incontro in FCC. Scusate di nuovo. Ci vediamo domani sera, Martedi
1 giugno, alle 20.00 in Mag 2 Via Angera 3.

'VERBALE' RIUNIONE DI MARTEDI' SCORSO - GRUPPO DI LAVORO EQUAL
SINTESI INCONTRO COMITATO POLITICO             25 MAGGIO 2004



PERSONE PRESENTI    ENTE O SOCIETA? DI RIFERIMENTO
Maurizia Guerini    GRUPPO MAG
Guido Busato    GRUPPO MAG
Alberto Brugnoni    GRUPPO MAG
M. Vitiello    GAS
Vittorio Lovera    CAES ? FORUM CC
Sandra Cangemi    RETE DI LILLIPUT ? FORUM CC
Silvia Marastoni    SOCIAL PRESS - FORUM CC
Michele Papagna    ACEA ? FORUM CC
A. Marchesi    AIAB  - FORUM CC
Ester     Tesista FCC




INTERVENTI

G. BUSATO:
Intervento introduttivo di circa 15 minuti attinente:
ü    Obiettivo dell?incontro
ü    Sintesi delle cose da fare
ü    Proposta di come organizzare il flusso di informazioni (accettato da tutti
i presenti)
1.    Invio del primo e generale materiale informativo (obiettivi del progetto,
Possibili partner, fasi progettuali) entro venerdì per lasciare qualche
giorno di riflessione a tutti.
2.    Accentramento del coordinamento operativo e informativo nel gruppo Mag
? agemi
3.    Convocazione di un Comitato politico per la settimana successiva per
avere avallo sul materiale informativo inviato.
4.    Nomina, se possibile, da parte del Forum di 2/3 persone rappresentanti.
5.    Organizzazione virtuale di una mailing List per inviare a tutti in tempi
brevi la documentazione successiva, corposa e analitica.


A. BRUGNONI: l?intervento, della durata di circa venticinque minuti, ha
riguardato la presentazione piuttosto dettagliata delle conclusioni cui
è giunta la riflessione svolta fino a questo momento sulle Macrofasi che
dovrebbero costituire il programma di lavoro di Equal: Mappatura; Individuazione
delle procedure e delle linee-guida; creazione degli indicatori di performance;
formazione; sperimentazione; creazione e gestione di un Centro Servizi;
creazione di un portale interattivo; monitoraggio. È stata anche data qualche
indicazione sugli ambiti geografici dove esercitare l?azione del laboratorio
Equal e su cosa si intende per realizzazione di un DES. Sono poi seguiti
interventi più corti in risposta alle diverse domande.

M. VITIELLO: ha capito perfettamente il senso del ns. progetto: ?il ?Modello?
è un grosso lavoro che bisognerà definire con grande attenzione: il ns.
è un lavoro fondante e costitutivo che avrà grande risonanza unendo il lavoro
di struttura alla prassi. La pubblicazione che ne uscirà sarà il nuovo libro
fondante dei prossimi 20 anni per un sistema economico in nascita che, per
adesso, non conosce procedure standard?.
Il CS unico è limitante deve essere distribuito e delocalizzato perché
il DES non è un palazzo è una rete: quindi dovrà essere sul territorio e
con più poli. Lo si potrà magari differenziare con centri gerarchici oppure
con differenziazioni funzionali utilizzando magari i centri che già esistono
mettendoli a un livello più basso: è il caso dell?informatica; o dell?INTERGAS
che ha sviluppato delle competenze e fa orientamento per coloro che esprimono
un desiderio di avvicinari al mondo del consumo critico.
Problema politico di coinvolgere le strutture pubbliche che stanno ripensando
il pubblico in termini di partecipato: per esempio il comune di Sesto che
ha fatto partire un GAS comunale fatto con l?agendo 21. Il comune di Pieve
Emanuele che ha fatto decollare Nuovo Municipio con un sistema di partecipazione
e cogestione.

A. MARCHESI: AIAB ha una visione meno tetragona del DES: secondo lui è è
troppo chiuso per i loro associati che sono agricoltori che gravitano su
Milano e hanno allevamenti in mezza-Lombardia. [però poi gli ho spiegato
che per adesso è un di-stretto per via della sperimentazione e poi diventerà
un di-largo e si è messo a ridere - NdR].  Mi segnala i fatti seguenti che
possono essere di interesse per il ns. progetto:
?    Hanno cooperative che utilizzano carcerati o persone in libertà vigilata;
?    Hanno intrapreso rapporti con realtà agricole della Serbia e della Bosnia
per mettere a punto dei capitolati per la certificazione biologica dei loro
prodotti; in questi paesi fanno anche formazione ed è stato loro chiesto
la presentazione di un vademecum;
?    Alcuni loro produttori intervengono in Romania per l?allevamento biologico;
?    AIAB nazionale ha avuto approvato un progetto europeo molto importante,
di cui mi invierà a tambur battente i dati e il programma di appartenenza.
Adesso vogliono utilizzarlo per la distribuzione del biologico nei punti
vendita ?tradizionali? e vorrebbero in seguito farlo diventare un canale
per la distribuzione di tutti i prodotti etici (ass., finanza ecc.).


V. LOVERA: importanza di coinvolgere le periferie nel laboratorio perché
è un ambito di svantaggio e di rischio ma è anche l?unico ambiente in cui
si trovano produttori e consumatori.

M. PAPAGNA: progetto molto ambizioso e interessante. Rilevante l?ambito
territoriale perché non dobbiamo considerare la provincia e Milano come
territorio disgregato ed operare per la costruzione di socialità all?interno
delle periferie come pezzi di collegamento tra la Milano disgregata e l?hinterland.

S. MARASTONI: presenta le sue perplessità sulla tempistica sottolineando
la forzatura di questo progetto.
Su invito del coordinatore G. Busato presenta le seguenti richieste:
1.    ampliare il numero dei rappresentanti del Forum all?interno del comitato
politico Progettuale
2.    presenta la volontà del FCC di aderire non come aderente ma come Partner
operativo costituendo un?Associazione ad hoc.
3.    presenta la volontà di aderire con enti e organizzazioni che si riferiscono
alle attività da Lei svolte personalmente.


G. BUSATO fa presente che tali proposte saranno oggetto di una valutazione
e conseguente decisione del Gruppo Mag 2, ovviamente esteso al FCC.


La riunione si conclude alle 21.