Alle 18:59, martedì 25 maggio 2004, Paolo Bellino ha scritto:
> Ma di che? se marco spiega meglio quale dovrebbe essere l'argomento del
> dibattito (lo propone lui, non io, quindi aspetto una traccia) magari ci si
> capisce meglio tuttu.
Ok, mi sembra giusto, dopo aver alzato tutto questo polverone.
La traccia che era uscita fuori, chiacchierando con Luis e Gigi Riccardi
(azz! sono circondato da Luigi...), è:
"Fiab e CM - Ciclisti Urbani tra Rappresentanza e Movimento"
...che è un titolo che significa tutto e niente. :-)))
Quello che è importante è che ci si parli, perché è vero che io non comprendo
voi (uso il singolare solo perché non voglio parlare a nome di altri), ma è
altrettanto vero che i partecipanti alla CM, almeno quelli con cui sono
venuto in contatto in questi giorni, hanno di noi "della Fiab" (...solo
un'etichetta) scarsa conoscenza ed una visione stereotipata.
Tanto per fare un'esempio, questo ribadire l'idea di una "struttura
gerarchica" a me sembra un voler demonizzare l'avversario...
Ti stupirà sapere che le leggi correnti _impongono_ alle associazioni di
nominare un responsabile, e quando mi sono accollato questa rogna (perché ti
assicuro che è una rogna non da poco), il "presidente uscente" mi ebbe a dire
la seguente lapidaria frase: "un anarchico non può fare il presidente!"
Boh, forse aveva ragione, forse sono troppo incline a compromessi per essere
un vero anarchico, forse sono troppo anarchico pure per l'anarchismo (che non
ho mai studiato...), fatto sta che l'associazione va avanti, il lavoro si fa,
i soci sono soddisfatti e io non riesco a "sbolognare" la carica ad alcuno...
La CM è davvero un evento a sé, ma non è un momento di confronto... si può
pedalare insieme, ma in quel contesto non ci si riesce a conoscere davvero.
Il mio punto è che io (vedi sopra) voglio agire per far crescere il numero di
biciclette nella mia città, molti di voi pure, abbiamo punti di vista
diversi, confrontiamoli! Cerchiamo, se c'è, una forma di agire comune da
affiancare a tutte le altre che ognuno porta avanti in modi propri.
Uniamoci, perchè divisi siamo tutti più deboli. :-)
A chi è spaventato per l'organizzazione penso che non ci sia da organizzare un
bel niente... se c'è una stanza l'unica cosa da dire in giro è: "sabato sera,
in quella stanza, i ciclisti si parlano", fine.
A te ti va di parlare con me di queste cose? Cominciamo da due!
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
(Luigi Pintor)