[Badgirlz-list] ancora femminismo accademico

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Author: Errata
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Subject: [Badgirlz-list] ancora femminismo accademico



From: monica baroni <baroni@???>

raccolgo e rilancio l'invito di laura a riflettere su
quella che sembra
essere una tendenza generale del femminismo accademico
e non solo. gia'
quando è nata qualche anno fa la rete 30something la
questione delle
relazioni di potere intra e intergenerazionali era
sentita da tutte (le
cosiddette giovani studiose e ricercatrici) come un
nodo politico ed
etico
centrale. ma la difficolta' di andare a fondo di
questa grossa
contraddizione interna al femminismo si faceva sempre
piu' forte quanto
piu'
il metterci le mani implicava una presa di posizione
critica che non
fosse
solo distruttiva. il laccio delle relazioni tra donne
e la sua spesso
vuota
retorica ci ha spesso impedito di liberarci da questo
doppio legame
costringendoci verso una pratica della continuita'
rispetto ad una
della
rottura e di fatto rendendoci complici di quelle
stesse dinamiche. il
ricatto psicologico e molto materiale esercitato sui
nostri corpi e sui
nostri desideri va quindi denunciato prima di tutto
rendendolo
manifesto,
perche' quando si parla di precarietà si deve saper
vedere quali sono i
punti e gli incastri di questa precarizzazione anche
quando e forse
sopratutto quando avviene tra donne che si definiscono
femministe e che
magari riescono perfettamente a scindere tra la
teoria del femminismo
e
quelle che sembrano le ineluttabili "regole del
gioco". insomma e' come
se
alla fine davvero il femminismo fosse diventato un
brand come un altro,
un
economia culturale che legittima una schizofrenia
normalizzata ma
mascherata
da spirito rivoluzionario. ora, io sinceramente non
voglio fare alcun
discorso purista sul femminismo e sulle donne, ne' mi
faccio il viaggio
della rivoluzionaria che sia femminsta e/o precaria,
anzi. quello che
riconosco è che mi sento ai margini del femminismo e
contemporaneamente
al
centro di nuove strategie bio-politiche (che
riguardano sicuramete la
precarizzazione del lavoro ma anche quella psichica) e
che questa
soggettività emergente non riesce a darsi un nome e a
dirsi. credo che
forse
la novità in temini generazionali per quanto riguarda
la nostra vita di
femministe, e cio' che ci accomuna, sia proprio il
fatto che
condividiamo
il non essere veramente qualcosa di definito, ma non
perche' non ci sia
sostanza, ma perche' c'e' una sostanza mutevole o
mutante che forse
rinuncia
a solidificarsi e a identificarsi. io non so bene dove
porti questo mio
sentire, ma mi andava di condividerlo.
e poi siccome c'e' in previsione un incontro a bologna
durante la prima
meta' di giugno appunto dedicato a noi
precarie-femministe, penso che
questi
temi potrebbero trovare spazio per un confronto. non
c'e' ancora data
precisa but keep in touch!

monica








    
        
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