[Cerchio] Tortura monouso

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Author: Boccadorata
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Subject: [Cerchio] Tortura monouso

CONTRORDINE
Tortura monouso
ALESSANDRO ROBECCHI
Come italiano sono davvero sollevato: mi potranno torturare, ma una
volta soltanto. Spero di non essere sollevato per le palle, perché temo
faccia parecchio male anche la prima volta. Dopo l'emendamento leghista
passato alla Camera (forse vergato da Bossi direttamente sulla
lavagnetta con la quale comunica con i suoi bravi) siamo finalmente un
paese più civile, allineandoci in questo al vecchio Iraq di Saddam, alla
Corea del Nord e agli amici yankee Guantanamo style, senza dimenticare
gli antichi aztechi. Che sollievo. Politicamente, si vocifera di uno
scambio: tu mi voti la tortura e io ti voto la Gasparri. Secondo voi,
cosa sceglierebbe Silvio se fosse posto al tragico bivio tra il
legalizzare la tortura e salvare Rete4? Indovinato. Eccoci qui con la
tortura monouso. Niente paura, la legge non passerà con l'emendamento
celtico: persino qualche colonnello fascista ha detto (dopo aver votato
a favore) di non gradire. Quanto ai centristi - anche loro dopo aver
votato - paiono contriti, e il capogruppo Volonté ha detto che farà
scudo col suo corpo (testuale) per bloccare la legge.


E' la prima volta a memoria d'uomo che il corpo di Volonté serve a
qualcosa. Dal punto di vista pratico, la legge cambierà abitudini e
procedure, anche la cartellonistica sarà aggiornata, con grandi avvisi
tipo: attenzione - vietato torturare per la seconda volta. Ora
aspettiamo la circolare esplicativa. Mi spiego: se torturandomi mi
strappano le unghie, per dire, la reiterazione scatta alla seconda
unghia? Oppure possono strapparmele tutte e dieci (orrore! magari tutte
e venti) in una sola seduta, e conta per una tortura sola? Ammetterete
che è un punto da chiarire. Del resto per un pubblico ufficiale,
l'eccesso di zelo è sempre gradito: se invece di darti una sberla può
dartene due, certo non si lascerà scappare l'occasione. Quel che resta
sono dubbi di natura più profonda, quasi filosofica. Uno: non avevamo
una legge sulla tortura, il che a due secoli e mezzo dal Beccaria suona
bizzarro. Due: si è deciso di fare una legge ad hoc, evidentemente
perché il problema esiste. Nessuno si mette nel 2004 a fare leggi contro
le ordalie, i sacrifici umani o il cannibalismo, semplicemente perché si
suppone che quelle cose non esistano più. Ne deduco che non è così per
la tortura. Avrei altre curiosità un po' morbose, tipo: potendo
torturare la gente almeno una volta, si attrezzeranno speciali salette
alla bisogna, tipo Bolzaneto, per intenderci? Oppure ci si affiderà
all'improvvisazione, grande qualità nazionale, e ognuno ti potrà
torturare dove più gli aggrada o gli fa comodo? Non è un dettaglio,
perché con questa norma è evidente che si può torturare soltanto a colpo
sicuro, buona la prima. Nessun pubblico ufficiale con la testa sulle
spalle e rispettoso della legge correrà l'assurdo rischio di torturarti
per due volte (reato!) e si preoccuperà molto di ottimizzare la prima
seduta. Servono dunque strumenti adatti, grande professionalità e
utensili appositamente studiati e monouso, visto che il secondo è
vietato dalla legge. Quindi c'è da chiedersi: esiste la copertura
finanziaria per acquistare tubi di gomma, frese, seghe circolari,
taglierini per le orecchie, spilloni, fiamme ossidriche e stivaletti
malesi? Se non c'è questa copertura finanziaria si potrebbe, che so,
tagliare un po' di fondi dagli ospedali, dalla scuole, dalle pensioni, e
dedicarli sapientemente al riordino del settore tortura. Porca miseria,
per una volta consiglierei di fare le cose per benino!

Certo, ogni legge è perfettibile. Questa sulla tortura ha per esempio un
grosso difetto: lascia aperta ed irrisolta tutta la problematica
relativa alla pervicace resistenza del torturato. Per intenderci: se il
torturato non cede alla prima tortura che facciamo, la fa franca? Anche
con tutta l'ampiezza di vedute di cui siamo capaci, non è ammissibile
che uno stato di diritto dia questa opportunità a un torturato, uno che
forse in seguito sarà persino processato! Per fortuna la Lega viene in
soccorso anche in questo caso, riempiendo il vuoto legislativo: se dopo
la prima seduta di tortura il torturato non ha parlato (è raro, ma
capita), si potrà sparargli in testa invocando la legittima difesa. Non
sarà necessario nemmeno dimostrare che si è stati aggrediti, basterà
sostenere che ha cercato di fregarci qualcosa. Ehi, non ci credete? E'
la mia parola contro la sua, e lui è morto! Poi, col cadavere ancora
caldo si potrà guardare negli occhi il giudice e allargare le braccia:
vostro onore, cerchi di capire, la vittima cercava di sottrarmi gli
elettrodi con i genitali!

(alessandro robecchi)