Author: pkrainer Date: Subject: [Cerchio] da Indymedia, scrive tal Garabombo
Le parole qui sotto sono dei brani dell' INNO DEI LAVORATORI, scritto nel
1886, avete letto bene milleottocentoottantasei, da Filippo Turati, che per
dei comunisti come Bertinotti, o dei diessini e' un antenato un po di
destra.
Sono parole che ad ogni manifestazione sindacale vengono fatte sentire, sono
verita' secolari, ma non ripetute abbastanza, se da Agnoletto a Bertinotti,
da Rutelli a Fassino, c'e' una riscoperta del nazionalismo contro i popoli
che lottano per la propria liberazione.
Seguite da brani della MARSIGLIESE DEL LAVORO, anch'essa canzone dell '800
(si sempre milleottocento).
Dall' INNO DEI LAVORATORI :
[.]
I confini scellerati
cancelliam dagli emisferi;
i nemici, gli stranieri
non son lungi ma son qui.
Guerra al regno della Guerra,
morte al regno della morte;
contro il dritto del più forte,
forza amici, è giunto il dì.
Il riscatto del lavoro
dei suoi figli opra sarà:
o vivremo del lavoro
o pugnando si morrà.
[.]
MARSIGLIESE DEL LAVORO
[.]
Per natura tutti uguali...
Di patria al nome talor sospinti,
contro altri popoli noi si pugnò,
ma vincitori fossimo o vinti
la nostra sorte mai non cangiò.
Tedesco od italo, se v'ha padrone
il sangue nostro deve succhiar:
la patria libera è un'irrisione
e ancora il basto ci fan portar.