[Lecce-sf] Parco di Portoselvaggio -Nardò

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Szerző: Verdi Lecce
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Tárgy: [Lecce-sf] Parco di Portoselvaggio -Nardò
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Nardò, 01/04/04


Al Presidente della Regione Puglia

All’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia

Al Sindaco di Nardò

All’Assessore all’Ambiente di Nardò

Alla Senatrice Maria Rosaria Manieri

All’Onorevole Gregorio Dell’Anna

All’Onorevole Bulgarelli

OGGETTO: Parco di Portoselvaggio


Con la presente nota il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di
Nardò intende portare a conoscenza delle SS.VV. illustrissime le motivazioni
che inducono le nostre associazioni a sostenere ed a richiedere a gran voce,
forti del sostegno di eminenti studi scientifici, la classificazione
dell’area Portoselvaggio – Torre di Uluzzo quale Parco Naturale.

Tra le caratteristiche peculiari del Parco di Portoselvaggio spicca la
presenza di numerose cavità carsiche ubicate a diverse quote altimetriche,
fino alla profondità di 17 metri sotto il livello del mare. Le 23 grotte
ricadenti nell’area del parco sono tutte inserite nel Catasto Regionale
delle Grotte e dei Fenomeni Carsici Pugliesi, riconosciuto dalla L.R.32/86
“Tutela e valorizzazione del patrimonio speleologico pugliese”.
Tali cavità, oltre a costituire di per se un bene naturalistico degno di
tutela, così come disposto dalla citata legge regionale, hanno un’enorme
valenza biologica ed archeologica, come è stato dimostrato dai numerosi
studi scientifici, che citiamo nella bibliografia allegata.


IL FENOMENO CARSICO NELL’AREA DI PORTOSELVAGGIO
Il tratto costiero che va dalla Grotta del Capelvenere alla Torre di Uluzzu
(Carta IGM 214 III NO) si può ritenere il più interessante di tutto il
tratto jonico della penisola salentina, per la concentrazione di fenomeni
carsici conosciuti. Le grotte ubicate in quest'area si aprono nei fianchi di
antiche scarpate costiere, e presentano i segni di un'azione combinata
carsico-marina: all'azione corrosiva delle acque meteoriche e di scorrimento
ipogeo, si è aggiunta ed accavallata nel tempo l'azione erosiva del mare.
Gli affioramenti dell'area sono costituiti da calcari dolomitici (calcari di
Melissano del Senoniano-Turoniano: circa 80 milioni di anni). La
stratificazione si presenta irregolare e della potenza di pochi metri.
Nell'area di Portoselvaggio si nota una struttura a gradinate, le cui
scarpate si raccordano ai piani inferiori con forme piuttosto ripide. Questa
struttura prosegue anche sotto l'attuale livello del mare, e ciò
confermerebbe un’attività tettonica quanto mai varia.
Il punto più elevato della zona, con i suoi 75 m s.l.m. è quello in cui si
trova la Masseria dell'Alto. Da questo piano si passa, con una prima
scarpata, al piano sottostante posto tra le quote 50 e 30 metri. Si scende
quindi, con un'altra scarpata, alla quota 6-4 metri della spianata della
Lea, ubicata tra il promontorio dell'Alto e quello della Grotta del Cavallo.
Se si esclude l'incisione dell'insenatura di Portoselvaggio, il profilo di
questo tratto di costa, in cui si notano degli affioramenti di superfici di
strato con giacitura suborizzontale e presenza di rari pesci fossili, ha un
andamento piuttosto regolare. Esso però contrasta nettamente col profilo
morfologico subacqueo, caratterizzato da incisioni di numerosi, piccoli
canyon, e dalla presenza di diverse grotticelle, che stanno a testimoniare
un'azione carsica molto intensa.
Osservando il paesaggio dell’area, si possono facilmente individuare tre
grandi fasi di stazionamento marino, succedutesi nel tempo, tra quota -15 e
quota 30 metri s.l.m.. Al piede delle scarpate (-12 m) si apre la Grotta
delle Corvine e Grotta Luigino Marras; ad una quota intermedia, che coincide
con l'attuale livello marino, si trovano diverse cavità ubicate tra Torre
Uluzzu e S.Caterina, (Grotta Centrale Cala di Uluzzu, Grotta Verde, Grotta
Roversi); infine, a quota 25-30 metri, si trovano le grotte ormai fossili,
come la Grotta del Cavallo, la Grotta di Uluzzu, la Grotta del Capelvenere.
Osservando le morfologie delle cavità della zona, riscontriamo che alcune di
esse, ormai fossili, hanno avuto in passato il ruolo di risorgenti carsiche
( ad esempio nella Grotta di Uluzzu si notano evidenti le tracce di un
canale di volta). In altre, invece, attualmente sommerse ed interessate da
risorgenze più o meno forti di acque dolci, come la Grotta delle Corvine, si
trovano stalattiti e stalagmiti, che denunciano un lungo periodo di
continentalità. Tracce di antichi livelli di battente, scolpiti nei fianchi
delle rocce dai flutti marini, si possono riscontrare a diverse quote, come
lungo l'attuale scarpata dei 30 metri, si notano relitti di condotte
freatiche.
Da tutti questi elementi si possono trarre due importanti dati. Il primo è
che nella zona compresa tra Uluzzu e Santa Caterina le sorgenti di acqua
dolce, elemento vitale, sono sempre state abbondanti, e ciò spiegherebbe la
notevole antropizzazione dell'area fin dai tempi più remoti. Il secondo è
che non si può escludere che anche quelle grotte che attualmente giacciono
sotto diversi metri di acqua marina, ma che presentano le inequivocabili
tracce di un lungo periodo di emersione, un tempo siano state abitate
dall'uomo. Anche se tali cavità a tutt'oggi non sono state indagate dal
punto di vista archeologico, riteniamo opportuno menzionarle per completare
il quadro carsico dell'area del Parco di Porto Selvaggio.
Per concludere, diremo che in nessun’altra zona del Salento occidentale è
possibile leggere, come sulle pagine di un libro aperto, la storia geologica
e carsica del nostro territorio.

LA BIOSPELEOLOGIA E LA BIOLOGIA MARINA DI PORTOSELVAGGIO
Un’equipe del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali
dell’Università di Lecce, diretta dal prof. Genuario Belmonte e coadiuvata
dagli speleosub neretini, ha condotto uno studio sistematico di una delle
cavità sottomarine dell’area di Portoselvaggio, e precisamente la Grotta
delle Corvine, ubicata all’estremità nord della piana della Lea. Lo studio
ha avuto inizio nel dicembre 1997 e si è concluso nel maggio 1999, nella sua
prima fase. In quest’arco di tempo, sono state effettuate 35 immersioni
nella cavità, alcune delle quali in notturna. Ad ogni immersione hanno preso
parte, mediamente, quattro sub, per un totale di circa 140 immersioni. Lo
studio della comunità vivente di un ambiente, infatti, non può limitarsi a
una o poche visite ma deve tener conto delle stagioni di sviluppo che
possono essere diverse da un organismo all'altro. Anche le ore diurne e
notturne influenzano differentemente l'attività degli organismi. In alcune
occasioni, gli speleosub neritini ed i ricercatori del Dipartimento di
Biologia dell’Università di Lecce, si sono immersi più volte, in orari
diversi, nell'arco della stessa giornata.
La Grotta sottomarina delle Corvine, in poco più di un anno di studi, ha
rivelato non poche sorprese. Nella grande cavità sommersa è stata
riscontrata un'alta biodiversità, comprendente un elevato numero di specie
viventi: ben 195, per l’esattezza. Di queste, due si sono subito rivelate
nuove per la fauna italiana e due nuove per la Scienza. Pochi mesi fa, i
ricercatori leccesi e gli speleosub, che continuano a studiare la Grotta
delle Corvine, hanno individuato nel plancton prelevato all’interno della
cavità un copepode finora mai classificato. Si tratta, quindi, della terza
specie vivente finora sconosciuta alla Scienza rinvenuta nella Grotta delle
Corvine. Ciò dimostra l’enorme valore biologico delle cavità sottomarine di
Portoselvaggio, che possono essere classificate come rari e pregevoli
ecosistemi sommersi, e, in quanto tali, devo essere adeguatamente tutelati e
valorizzati.


I GIACIMENTI PREISTORICI ED I LIVELLI DI PESCI FOSSILI NELL’AREA DI
PORTOSELVAGGIO – CALA DI ULUZZO
Le ricerche preistoriche lungo la costa di Nardò vennero intraprese per la
prima volta nell’estate del 1961 dal prof. Arturo Palma di Cesnola
dell’Università di Siena e dal prof. Edoardo Borzatti von Lowenstern
dell’Università di Firenze.
Già al tempo dei primi sondaggi, condotti nelle cavità ubicate per lo più
nell’area successivamente denominata “Parco naturale attrezzato di
Portoselvaggio – Torre Uluzzi”, vennero alla luce emergenze di eccezionale
importanza, tanto che le successive campagne di scavo aprirono nuovi
orizzonti per la conoscenza della preistoria salentina, proiettando l’area
del Parco in un contesto europeo.
Per la prima volta si iniziò a parlare di CULTURA ULUZZIANA e a ridisegnare
un quadro paleoecologico che, ancora oggi, è punto di riferimento per la
comprensione delle variazioni climatiche a cui le popolazioni preistoriche
del Salento e dell’Italia in genere sono state sottoposte. La Grotta del
cavallo, nella Baia di Uluzzo, è a tutt’oggi oggetto di studio da parte
dell’Università di Siena e nuove ricerche si prospettano in tutte le cavità.
Nuovi tasselli vengono ad aggiungersi, anno dopo anno, allo studio della
preistoria dell’area del Parco.
Dal 1998 la prof.ssa Elettra Ingravallo, docente di Paletnologia
dell’Università di Lecce, studia quelli che sono i resti di un’area di
culto del Neolitico, segnalata nel 1995 dal Gruppo Speleologico Neretino,
la cui tipologia dei rinvenimenti risulta essere unica in Europa.
Il giacimento dei pesci fossili è un’altra peculiarità di Portoselvaggio.
Studiato dai proff. Sorbini e Medizza del Museo di Storia Naturale di
Verona, ha restituito pesci e vertebrati risalenti a circa 72 milioni di
anni fa.
Oltre quarant’anni di studi sono stati accuratamente documentati nelle
numerose pubblicazioni di alto valore scientifico, che evidenziano le
potenzialità dell’area.

A tutto ciò si deve aggiungere la presenza, nell’area del Parco, di
importanti emergenze botaniche (Marchiori & Medagli, 1998; B. Vaglio, 1996)
ed un’indiscutibile valenza paesaggistica, che arricchisce e caratterizza
l’intera costa neretina.

Certi di un totale accoglimento delle nostre richieste, porgiamo distinti
saluti.


Gruppo Speleologico Neretino

Legambiente

Fare Verde

ACLI “Anni Verdi”

CSS Apogon

Rifondazione Comunista Nardò

Federazione Verdi Nardò




BIBLIOGRAFIA SUI GIACIMENTI PREISTORICI NEL PARCO DI PORTOSELVAGGIO – TORRE
ULUZZI


ARTURO PALMA DI CESNOLA Il paleolitico superiore in Italia – introduzione
allo studio –
Garlatti e Razzai editori. Firenze 1993

GRUPPO SPELEOLOGICO NERETINO – G.Dantoni, R.Onorato – L’acqua scolpì un
cielo di pietra – Portoselvaggio Preistoria e Speleologia. Conte editore.
Lecce 1995.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – Un saggio nella Grotta di Capel Venere a S.Caterina (Nardò).
Estratto dalla:”RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XVI – Fasc. 1-4 1961
– CARTOGRAFICA S.P.A. FIRENZE

LUIGI CAPASSO – Dente umano neandertaliano alla Grotta di Capelvenere presso
Santa Caterina di Nardò (Lecce) – ISTITUTO DI ANTROPOLOGIA DELL’UNIVERSITA’
DI FIRENZE
MARCO GIUSTI – La Grotta di Capelvenere a S.Caterina – Nardò (Campagna di
scavo 1974) – Studi per l’Ecologia del Quaternario vol. 1 – Firenze 1979.

MARCO GIUSTI – La Grotta di Capelvenere a S. Caterina – Nardò (campagna di
Scavo 1975) – Studi per l’Ecologia del Quaternario vol. II – Firenze 1980.

GABRIELE PATRIARCHI - Studio sedimentologico e geochimico del paleosuolo
della Grotta di Capelvenere (Nardò-Lecce) – Studi per l’Ecologia del
Quaternario

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – Alcuni aspetti del Musteriano nel Salento (La grotta-riparo di
Torre dell’Alto e la Grotta di Uluzzo C) Scavi 1965 e 1966 – Estratto
anticipato dalla “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE “ Vol. XXI – Fasc. 2 –
1966 – STAMPERIA EDITORIALE F.LLI PARENTI DI G. – FIRENZE

E. BORZATTI VON LOWENSTERN ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA –
D. MAGALDI ISTITUTO DI GEOLOGIA APPLICATA DELL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE –
Ultime ricerche nella Grotta dell’Alto (S:Caterina – Narddò) – Estratto
dalla “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XXII – Fasc. 2 – 1967.
STAMPERIA EDITORIALE F.LLI PARENTE - FIRENZE 1968.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – Dente umano proveniente dal deposito
musteriano di grotta di Torre dell’Alto (Nardò, Lecce) – Archivio per
l’antrolopogia e l’etnologia, vol. XCIX 1-2, pp. 75-78, La Nuova Italia
1969.

GIAMPIERO DANTONI – NICOLETTA NARDI – La Grotta riparo “Marcello Zei” (Santa
Caterina, Nardò) STUDI PER L’ECOLOGIA DEL QUATERNARIO Vol.2 FIRENZE 1980.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – Selci paleolitiche raccolte all’aperto fra Torre dell’Alto e
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ARTURO PALMA DI CESNOLA – ISTITUTO DI ANTROPOLOGIA E PELEONTOLOGIA UMANA
UNIVERSITA – SIENA – La scopertas di arte mobiliare romanelliana nella
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ARTURO PALMA DI CESNOLA – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA –
Prima campagna di scavi nella Grotta del Cavallo presso Santa Caterina
(Lecce). Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XVIII –
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ARTURO PALMA DI CESNOLA – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA –
Seconda campagna di scavi nella Grotta del Cavallo presso Santa Caterina
(Lecce). Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XIX – Fasc.
1-4 – 1964 – Stamperia Editoriale F.lli Parenti di G. Firenze.

ARTURO PALMA DI CESNOLA – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA –
Notizie preliminari sulla terza campagna di scavi nella Grotta del Cavallo
(Lecce). Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XX – Fasc.
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ALDA VIGLIARDI – ISTITUTO DI PALETNOLOGIA DELL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE – Le
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(Scavi Palma di Cesnola 1963-66).

ARTURO PALMA DI CESNOLA – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA – Il
Paleolitico superiore arcaico (facies uluzziana) della Grotta del Cavallo
(Lecce). Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XX – Fasc.
1 – 1965 – Vol. XXI – Fasc. 1 - 1966 Stamperia Editoriale F.lli Parenti di
G. Firenze 1966.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – La grotta – riparo di Uluzzo C (Campagna di scavi 1964)
Estratto dalla “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol., XX – Fasc. 1 – 1965
– Stamperia Editoriale F.lli Parenti di G. Firenze.

E. BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA –
D. MAGALDI – ISTITUTO DI GEOLOGIA APPLICATA DELL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE –
Risultati conclusivi dello studio paletnologico e sedimentologico della
grotta di Uluzzo C (Nardò, Lecce) Estratto dalla “RIVISTA DI SCIENZE
PREISTORICHE” Vol., XXIV – Fasc. 1 – 1969 – Stamperia Editoriale F.lli
Parenti di G. Firenze.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – La Grotta di Uluzzzo Campagna di scavo 1963 - Estratto dalla:
“RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XVIII – fasc. 1-4 – 1963 – Stamperia
editoriale F.lli Parenti di G. Firenze.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – La Grotta di Uluzzzo Campagna di scavo 1964 - Estratto dalla:
“RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XIX – fasc. 1-4 – 1964 – Stamperia
editoriale F.lli Parenti di G. Firenze.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – Prima campagna di scavi nella grotta “Mario Bernardini” (Nardò
– Lecce) - Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol. XXV –
fasc. 1 – 1970 – Stamperia editoriale Parenti. Firenze.

EDOARDO BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E
PROTOSTORIA – Seconda campagna di scavi nella grotta “Mario Bernardini”
(Nardò – Lecce) - Estratto dalla: “RIVISTA DI SCIENZE PREISTORICHE” Vol.
XXVI – fasc. 1 – 1971 – Stamperia editoriale Parenti. Firenze.

A. PALMA DI CESNOLA E. BORZATTI VON LOWENSTERN – ISTITUTO ITALIANO DI
PREISTORIA E PROTOSTORIA – Gli scavi dell’Istituto Italiano di Preistoria e
Protostoria nel Salento durante l’ultimo triennio - Estratto dagli Atti
della VIII E XI RIUNIONE SCIENTIFICA Trieste 19 – 20 Ottobre – Calabria, 6
– 8 Aprile 1964 ,Firenze 1964

EDOARDO BORZATTI VON LOVENSTERN – RICERCHE PREISTORICHE ESEGUITE
DALL’ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA NEL SALENTO DAL 1964 AL
1967 Estratto dal fascicolo XXVIII della Rivista Studi Salentini – Dicembre
1967. I.T.E.S. LECCE.

ANTONIO GIORGIO SPENNATO – I livelli protoaurignaziani della grotta di Serra
Cicora (Nardò – Lecce). Studi per l’Ecologia del Quaternario Vol.3 anno 1981
Firenze.
STEFANIA CAMPETTI – Il Musteriano della grotta di Serra Cicora A nell’ambito
dell’evoluzione del Paleolitico Superiore nel Salento – Studi per l’Ecologia
del Quaternario Vol. VIII, 1986 Firenze

ARTURO PALMA DI CESNOLA – AURIGNACIEN ET GRAVETTIEN EN EUROPE – Actes des
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Périgordien – Gravettien et cultures dérivées” FASCICULE II CRACOVIE – NITRA
– 1980 . LIEGE 1982.

GIAMPIERO DANTONI – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE – Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali – Tesi di Laurea - L’EVOLUZION E
DELL’AMBIENTE E DELL’UOMO NEL SALENTO DALLA FINE DELL’ULTIMO INTERGLACIALE
AL III STADIALE DI WURM (BORDES) Anno Accademico 1977/78.

GIAMPIERO DANTONI – I livelli musteriani con strumenti su valva di Callista
(Callista) chione (L.) nel Salento – Studi per l’Ecologia del Quaternario
Vol. II 1980 Firenze

ROBERTO FILOGRANA - La grotta del cavallo e la sua preistoria, CDD: 945.759
- estratto da " Lu Lampiune", p.23.

COSIMO PAGLIARA -Le potenzialità della ricerca archeologica nel territorio
di Nardò , Cosimo Pagliata Sta in : Il Territorio tra passato e futuro /
[CRSEC Le 41] Nardò : CRSEC Le 41, [1989] - CDD: 945.759

ELETTRA INGRAVALLO - Lontano nel tempo: la preistoria del Salento, Lecce:
Argo Editore, 1999 - p. 57






BIBLIOGRAFIA SUL FENOMENO CARSICO, LA BIOLOGIA E LA BOTANICA DI
PORTOSELVAGGIO


"Le risorse subacquee del parco" , Aut. R. Onorato, PORTOSELVAGGIO, UNA
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"La grotta sottomarina delle corvine", Aut. R. Onorato, P. Palmisano,
ITINERARI SPELEOLOGICI n° 3, Nuova Editrice Apulia, Martina Franca 1988.

"Note sull'avvio di ricerche sul carsismo sottomarino del Salento", Aut. P.
Palmisano, R. Onorato, LE GROTTE MARINE D'ITALIA atti del convegno SPELEOMAR
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"L'acqua scolpì un cielo di pietra", Aut. G. Dantoni, R. Onorato, Conte
Editore, Lecce 1995.

“Gruppo Speleologico Neretino - Sezione Speleosub. Relazione Attività 1998”,
Aut.: R. Onorato, M. Poto, A. Costantini - Gruppo Speleologico Neretino,
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“Le grotte marine del Salento”, Aut. R. Onorato, F. Denitto, G. Belmonte, 
THALASSIA     SALENTINA n° 23, Edizioni del Grifo, settembre 1999.


“Biocenotica della Grotta sottomarina delle Corvine”, Aut. F. Denitto, C.
Longo, G. Belmonte, A. Costantini, M. Poto, R. Onorato, ITINERARI
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“GROTTE MARINE cinquant’anni di ricerca in Italia” a cura F. Cicogna, C. N.
Bianchi, P. Forti, G. Ferrari, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio, 2003

“Guida alla flora di Portoselvaggio” / Bruno Vaglio; Rangers
d'Italia;A.N.D.O. Nardò : Edizioni A.N.D.O., 1996 - p. 95. - CDD: 945.753

“Ambienti e Itinerari Naturalistici della Provincia di Lecce” Lega per
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945.753

“Guida alle Marine di Nardò : S.Maria al Bagno - S.Caterina - S.Isidoro -
Portoselvaggio e la natura - Torri - Masserie – Ville” Mario Mennonna
[Galatina] : Congedo Editore, 1999 - p.143. - (Le guide Verdi, 31).

“Misidacei stigobionti di Puglia”, Salvatore Inguscio; con il patrocinio
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Martinese, Comune di Nardò (Lecce), Assessorato all'Agricoltura della
Regione Puglia., Nardò : Ideemultimediali - p.95

“Guida Botanica del Salento”, Silvano Marchiori; Piero Medagli; Livio
Ruggiero, Galatina: Congedo Editore, 1998 - p.237 – (Le Grandi Guide Vrdi,
1).

“Alberi Monumentali del Salento”, Roberto Gennaio; Biagio De Santis; Piero
Medagli Galatina: Congedo Editore, 2000 - p.119 – (Le Grandi Guide Verdi,
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“Bibliografia geobotanica della Puglia: Porto Cesareo provincia di Lecce”
Sabato, S.; Marchiori, S. Taranto : Grafiche Cressati - p.143. N. 19 1989
Supplemento del periodico Thalassia Salentina / Università degli studi di
Lecce ; Amministrazione Provinciale di Lecce; Stazione di Biologia Marina.

“Porto selvaggio: un parco da valorizzare” , Istituto Tecnico industriale
Statale "Enrico Medi"
[Galatone : ITIS] - p.26.

"Portoselvaggio un bosco da salvare!” Scuola Media annessa all'Istituto
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“Grotte del versante occidentale” , Pietro Parenzan sta in : Speleologia
Pugliese / Pietro Parenzan
Taranto : Ed. Comune di Taranto,

“Life Natura 1998 : recupero dei Siti Palude del Capitano e Torre
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Formulario redatto da : A&T Ambiente e Territorio Associati; Proponente
Comune di Nardò. Ottobre 1997.






BIBLIOGRAFIA SUI RINVENIMENTI PALEONTOLOGICI


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MEDIZZA F., SORBINI L. Il giacimento del Salento (Lecce). In “I vertebrati
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SORBINI L. New fish bed localities of latest Campanian age (Lecce-South
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TAVERNE L. Les poissons cretaces de Nardò 4°. Apulichthys gayeti gen. nov.,
sp. nov. (Teleostei, Ostariophysi, Gonorhychiformes). Bollettino del Museo
Civico di Storia Naturale di Verona, vol. 21. 1997.

TAVERNE L. Les poissons cretaceus de Nardò 5°. Pycnodus nardoensis sp. nov.
et considerations sur l’osteologie du genere Pycnodus (Actiopterygii,
Helecostomi, Pycnodontiformes). Bollettino del Museo Civico di Storia
Naturale di Verona, vol. 21. 1997.

TAVERNE L. Les poissons cretaces de Nardò 6°. Belonostomus sp
(Aspidorhynchidae). et considerations sur les relations entre les
Aspidorhynchiformes et les Teleostéens (Pisces, Actiopterygii). Bollettino
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TAVERNE L. Les poissons cretaces de Nardò 7°. Lecceichthys wautyi gen. nov.,
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TAVERNE L. Les poissons cretaces de Nardò 8°. Sorbininardus apuliensis gen.
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TAVERNE L., BRONZI P..Les poissons cretaces de Nardò 9°. Notes
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