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10.03.2004
«In Iraq c'è la guerra». Punito il maresciallo per questa frase
di red
Consegna. Consegna di rigore. In questa punizione è incorso il
maresciallo capo dei carabinieri, Ernesto Pallotta. Colpevole di alcune
dichiarazioni sulla missione Babilonia. Colpevole di una semplcie
constatazione: «In Iraq c' è la guerra». La notizia l'ha data Il
giornale dei carabinieri. «Con questo grave atto - spiega il giornale -
è stato colpito l'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo, l'articolo 21 della Costituzione italiana, la sentenza 126
del 1985, nonchè l'articolo 9 della legge 382/78, che conferiscono anche
ai militari la libertà di espressione e di pensiero».
La sanzione, osserva ancora l'organo, «arriva un mese dopo la
candidatura del maresciallo alla lista Di Pietro-Occhetto alle prossime
elezioni europee, a distanza da pochissimi giorni dalla denuncia dei
piloti militari per ammutinamento ed il giorno dopo il ferimento di un
carabiniere a Nassiriya». Di più: il provvedimento «scaturisce da una
richiesta del gabinetto del ministro, che ha chiesto ed ottenuto la
punizione del maresciallo. Il Governo, quindi, vuole comprimere la
democrazia nel Paese, sia con la recente applicazione del codice penale
militare di guerra, sia con la denuncia alla magistratura dei piloti
militari che con il sollecito ad attivare inchieste disciplinari nei
confronti di chi manifesta il proprio pensiero».