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10.03.2004
Nassiriya, gli italiani trovano nel deserto una tonnellata di mine.
Tutte made in Italy
di red.
Sequestro record di esplosivo da parte dei militari del contingente
italiano in Iraq: in un'area desertica a circa 70 km a nord di Nassiriya
sono state trovate 91 mine anticarro di produzione italiana e 12 sacchi
pieni di esplosivo. Complessivamente circa 1.300 kg di tritolo ed altri
composti. Le mine sono state prodotte dalla Valsella di Brescia, mentre
l'esplosivo che contengono è stato prodotto dalla Cheddite di Livrono.
Si tratta di mine vendute al regime di Saddam negli anni Ottanta, quando
il dittatore iracheno era grande amico dell'Occidente. Risale a quegli
anni anche un contratto con i cantieri italiani per varie navi militari,
tra cui quattro fregate e quattro motovedette lanciamissili.
Nella stessa zona sono stati anche sequestrati un mortaio da 60 mm, una
quarantina di bombe a mano di vario tipo ed altrettanti accenditori,
completi di detonatore. Le mine erano state in gran parte svuotate
dall'esplosivo, che era stato poi messo nei sacchi ritrovati nello
stesso luogo. Sacchi probabilmente destinati a costruire delle autobomba
per qualche altra azione dei guerriglieri, forse proprio contro gli
stessi italiani.
Il ritrovamento è stato compiuto mercoledì mattina da parte degli uomini
dell'11° Reggimento Bersaglieri, da quelli del plotone di bonifica
ordigni esplosivi, con il supporto di un nucleo NBC - che ha compiuto un
sopralluogo dell'area per constatare l'assenza di minacce radiologiche,
biologiche e chimiche - e di un altro per la guerra elettronica, che
serve a neutralizzare eventuali apparati radiocomandati.
Il materiale esplosivo di trovava in un'area assolutamente desertica, a
cinque chilometri da Ar-Rifài, un villaggio a 70 chilometri a nord da
Nassiriya. Gli artificieri del genio hanno spiegato che le mine sono
vecchie di una ventina di anni e non sono funzionanti. Vengono però
utilizzate per recuperare l'esplosivo contenuto al loro interno. Il
tritolo contenuto nelle mine e quello che si trovava nei sacchi era
sufficiente «per compiere un attentato di notevoli proporzioni», ha
detto il colonnello Luigi Scollo, comandante dell'11° reggimento
bersaglieri. Il materiale, che è stato giudicato trasportabile, verrà
ora portato altrove per essere distrutto.