Dal CORRIERE DEL MEZZOGIORNO  del 03.03.2004
Una beffa, non cè che dire. Inseguita per tanti mesi, onde impedirne lo 
scempio ad opera del cantiere della tangenziale Ovest, il parco di Villa 
Tuzzo ha finalmente ottenuto la dichiarazione di notevole interesse 
pubblico da parte del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali. Il 
relativo decreto, che porta la data del giugno 2003, è stato infatti 
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.48 del 27 febbraio 2004. Ma è arrivato 
troppo tardi: infatti le ruspe sono già entrate nel parco di Villa Tuzzo ed 
hanno costruito i pilastri su cui poi dovrà scorrere, se dovrà scorrere, 
larteria stradale, facendo scempio di lecci, carrubi, corbezzoli, allori, 
querce virgiliane e querce vallonee, oltre a diversissimi esemplari di 
macchia mediterranea. Per salvare quel parco il più che ottuagenario 
ingegnere Ferrero Tuzzo aveva dato lanima: aveva mobilitato tutti, dalle 
scuole ai Verdi allUniversità, aveva fatto ricorsi al Tar, invitato 
amministratori a visitare il parco. Aveva anche proposto allAnas un 
progetto alternativo, con lo spostamento di soli 40 metri del tracciato, 
donando allo stesso ente la superficie necessaria a fare la strada. Ma 
niente, non cè stato nulla da fare, nemmeno di fronte alla notizia del 
ministero che due anni fa aveva avviato liter per la concessione del 
vincolo. Lingegnere Tuzzo al Tar aveva perso, lAnas ed il Comune avevano 
respinto il suo progetto e le ruspe hanno invaso il suo parco. Nemmeno una 
denuncia alla Procura della Repubblica presentata nel 2001 dai Verdi era 
valsa a fermare le ruspe. Ora la beffa del vincolo concesso ufficialmente 
dal ministero.
Il bello è che in quel punto i lavori della tangenziale Ovest sono fermi: 
proprio a 10 metri di distanza dal parco, dallaltro lato della statale 
Lecce-Campi, cè infatti lo stabilimento della Emmepigas che il Consiglio di 
Stato ha ritenuto pericoloso, troppo vicino alla nuova arteria. In aprile ci 
sarà ludienza per la sentenza definitiva e se i giudici manterranno la 
decisione adottata, lAnas dovrà spostare limpianto della Emmepigas a sue 
spese o dovrà spostare il tracciato come aveva proposto, chiesto ed 
implorato di fare lingegnere Tuzzo. Una beffa doppia, quindi: si chiude la 
stalla dopo che i buoi sono scappati.
In più occasioni esponenti politici ed istituzionali quali il sindaco di 
Lecce e il prefetto avevano messo in dubbio il valore ambientale del parco  
ricorda con malcelata indignazione il Verde Mauro Pascariello  e hanno 
sempre attaccato gli ambientalisti per la loro battaglia. Ora il decreto fa 
giustizia, ma non restituisce alla città quel polmone verde che con rara 
miopia si è voluto distruggere.
Alfredo Ancora
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