[NuovoLaboratorio] Appello "Culture di Pace", con adesioni i…

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Autore: mao_ri@katamail.com
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] Appello "Culture di Pace", con adesioni in ordie alfabetico
Il "forum del teatro" aderisce a questo appello. La pace come cardine della nostre culture, elemento irrinuciabile tra gli altri delle nostre relazioni sociali. Per la nostra esistenza e le nostre visioni del mondo.
grazie




> Da: Paola Manduca <man-via@???>
> Data:
> A: forumgenova@???
> Oggetto: [NuovoLaboratorio] Appello "Culture di Pace", con adesioni in ordie alfabetico
>
> CULTURE DI PACE
> Appello dalla città di Genova per il ritiro delle truppe dall'Irak contro
> tutte le guerre
>
> La guerra contro l'Irak Ë un conflitto che il mondo non voleva, scatenato
> dal governo statunitense e dai suoi alleati scavalcando gli organismi
> sovranazionali
> e il diritto internazionale.  E' una guerra illegittima, le cui vere ragioni
> vanno individuate negli interessi diretti dei circoli finanziari dei componenti
> dell'amministrazione USA, e nella spregiudicata corsa all'accaparramento
> delle risorse petrolifere condotta dal Governo degli Stati Uniti e dei suoi
> alleati, che hanno eletto la guerra infinita e preventiva a moderno paradigma
> di governo del pianeta
>
> La guerra in Irak, dopo un anno, non ha ottenuto nessuno degli obiettivi
> "ufficiali" che si era prefissa: le armi di distruzioni di massa non sono
> state trovate, evidentemente perchÈ non c?erano, ma l?attacco militare ha
> ulteriormente depauperato un paese giý stremato da 12 anni di embargo e
> da una feroce dittatura militare, ha annichilito la societý civile irakena,
> ha devastato ed avvelenato il territorio producendo danni economici sociali
> ambientali incalcolabili
>
> Il terrorismo non Ë stato sconfitto, ma si alimenta quotidianamente con
> i corpi delle sue vittime e dei suoi carnefici/vittime: il terrorismo, che
> sempre condanniamo, puÚ essere sconfitto solo attraverso risposte concrete
> alle ingiustizie e agli squilibri geopolitici e commerciali dei paesi
> coinvolti.
> La mancanza di democrazia, di libertý, di una vita dignitosa, di prospettive
> di vita credibili sono il vero brodo di cultura dei terrorismi che insanguinano
> i paesi nel mondo
>
> La democrazia non Ë stata esportata in Iraq nË in altri Paesi sconvolti
> dalla guerra; la situazione in Iraq Ë del tutto fuori controllo. La democrazia
> non si impone con la forza militare ma creando, anche attraverso azioni
> di peace keeping garantite dalla diplomazia internazionale e dall?ONU, le
> condizioni per cui un popolo possa liberamente scegliere il proprio governo
> e il proprio modello di sviluppo.
>
> I "vincitori" oggi in Iraq sono seduti al banchetto della ricostruzione,
> sgomitano per accaparrarsi contratti di miliardi dollari e cercano nuove
> alleanze per le loro politiche, come esplicitamente dichiarato dal
> vicepresidente
> degli U.S.A., Cheney. Tutte le imprese dell?Iraq, a cominciare da quelle
> petrolifere, sono state privatizzate e consegnate a multinazionali U.S.A
> ed ai loro alleati. La popolazione irachena non Ë stata in alcun modo coinvolta
> in percorsi di ricostruzione del proprio autogoverno previsti dalla risoluzione
> 1511 dell'ONU, ad oggi completamente disattesa.
>
> I soldati italiani sono stati inviati in una missione dagli obiettivi non
> chiari, in un quadro incerto, al di fuori del diritto internazionale. Essi
> partecipano ad una guerra a cui la risoluzione 1511 dell'ONU continua a
> non dare legittimitý. La presenza dei soldati italiani ha assimilato il
> nostro Paese alle forze responsabili del conflitto. La decisione di tutte
> le Ong italiane di rifiutare ogni collaborazione con le truppe e le autoritý
> di occupazione, svela e denuncia in modo inequivoco l?inconsistenza della
>  "funzione umanitaria" della missione militare italiana.
>
> La presenza del contingente italiano in Irak Ë stata prorogata per decreto,
> nel silenzio assordante dei mezzi di informazione, in spregio al Parlamento
> cui non Ë ancora stata garantita la possibilitý di discutere se, come e
> per quanto tempo rimanere in Iraq con le nostre truppe, che oggi fanno parte,
> di fatto, di un contingente militare di occupazione, nonostante i limiti
> posti dall'articolo 11 della nostra Costituzione.
>
> ***
>
> Noi, persone singole, associazioni, movimenti, articolazioni della societý
> civile organizzata, portatori/trici di una proposta complessiva per la pace
> (disarmo, lotta alla miseria, agli squilibri nord-sud, alle spese militari,
> alla diseguale allocazione delle risorse su scala planetaria), ci rivolgiamo
> agli abitanti vecchi e nuovi di questa cittý multiculturale e multietnica,
> alla ricchezza del suo tessuto associativo, alle forze sociali, politiche,
> sindacali,  agli amministratori locali affinchË sottoscrivano il seguente
>
> APPELLO
> Chiediamo la rottura della complicitý italiana con la guerra preventiva
> voluta dal Governo degli Stati Uniti
>
> Chiediamo il ritiro immediato del contingente italiano dall'Irak, ridando
> simultaneamente la parola alla diplomazia, all'ONU, al necessario processo
> di autodeterminazione del popolo irakeno.
>
> Al Parlamento chiediamo il rispetto dell?art.11 delle Costituzione, non
> convertendo in legge il decreto del governo che d?imperio proroga la missione
> italiana in Iraq
>
> Genova, Capitale europea della Cultura 2004 non puÚ che essere portatrice
> di una autentica cultura di pace e di ripudio della guerra in ogni sua forma:
> guerra militare, politica, economica, sociale e globale permanente:  a tutte
> le persone che vivono in questa cittý, alle reti, organizzazioni, associazioni
> che si sono opposte alla guerra in Iraq chiediamo di raccogliere l?appello
> del movimento pacifista statunitense per una giornata di mobilitazione il
> 20 marzo 2004, anniversario dell?inizio della guerra in Iraq contro la guerra
> e per il ritiro delle truppe di occupazione .
>
> RICORDIAMO CHE LE FIRME AL PRESENTE DOCUMENTO SI RACCOLGONO ANCHE PRESSO
> LE SEDI DELLE ORGANIZZAZIONI CHE HANNO ADERITO ALL?APPELLO, CHE VENGONO
> RIPORTATE QUI DI SEGUITO.
>
> adesioni ad oggi (10.02.2004)
> Arci Genova
> Associazione Piazza Carlo Giuliani Onlus
> Centro Sociale Zapata
> Centro Ligure documentAzione Pace
> Centro Sociale Zapata
> Centro Ligure documentAzione Pace Cgil
> Circolo Arci Mascherona
> Cobas
> Comunitý S.Benedetto al porto
> Forum ambientalista-Movimento rosso verde
> Forum sociale di Genova
> Forum sociale del Ponente Legambiente
> Giovani Comunisti
> Laboratorio Buridda
> Manitese
> Prc
> Rete Lilliput nodo di Genova
> Sinistra giovanile Genova
> Uisp Genova
>
> Paola Manduca, Prof.
> Dipartimento di Oncologia,Biologia e Genetica
> Università di Genova
> 4°piano, Palazzo delle Scienze
> 26, C.Europa
> 16132, Genova
> Tel.& Fax 0039-010-353 8240
> Email  man-via@???
>
>
> Moderiamoci: no html, risposte private in privato: il reply e' alla lista,
> e viene letto da tutti gli iscritti.
> L'iscrizione alla lista e' aperto a tutt*, ma consigliato solo alle persone
> che agiscono localmente per iniziative "di movimento" a Genova.
> Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, vai su: :
> http://www.autistici.org/mailman/listinfo/forumgenova
> Ricordati di immettere la password che
> ti e' stata assegnata al momento dell'iscrizione.
> L'invio di attach e' stato disabilitato.
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> Forumgenova mailing list
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