[NuovoLaboratorio] Dal proletariato ai no global. La Bad God…

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Author: statodiallucinazione@iol.it
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Subject: [NuovoLaboratorio] Dal proletariato ai no global. La Bad Godesberg di Bertinotti
Sulle interessanti questioni sollevate dalle riflessioni presentate, vorr=
ei richiamarmi alla celebre affermazione ingraiana al VI congresso del PC=
I: "compagni, francamente non mi avete convinto"
Sinceramente mi sforzo =
di capire (non riuscendomi di farlo, per mia personale ignavia) l'ossessi=
one del "comunismo" portata avanti da Repubblica nell'ultimo ventennio: c=
hi non ricorda la celebre intervista di Scalfari a Berlinguer nel 1981 (c=
redo, sto citando a memoria, mi si perdonino le imprecisioni) in cui il "=
barbudo" della sinistra liberal chiedeva al segretario comunista perch=E9=
continuava a definirsi tale, che differenza intercorresse fra il PCI e =
la socialdemocrazia ecc...?
La cosa curiosa =E8 che tale domanda sembra =
riaffiorare nei circoli liberali ogni qualvolta i comunismi (al plurale) =
tentano di trovare una chiave di lettura del presente: nel 1981, le rifle=
ssioni dell'ultimo Berlinguer, quello dell'alternativa democratica, del g=
lobalismo, del non allineamento, dell'apertura all'"emergere delle sogge=
ttivit=E0" (per l'Ingrao di "Tradizione e progetto"), tentavano, in un co=
ntesto di riflusso dei movimenti e di profonde ristrutturazioni capitalis=
tiche( la non comprensione delle quali port=F2 alla vera morte del PCI) d=
i tracciare una linea altra, riprendendo lo spirito originariamente liber=
tario e autenticamente classista del comunismo : altro che l'"ideologia",=
la "religione", lo "Stato" del De Marchis....
Quello che i commentator=
i (craxiani in atto e in potenza)di allora (e i Fassino di oggi) definiva=
no radicalismo senza via d'uscita, non era altro che un generoso tentativ=
o di riportare il partito alla classe, avendo Berlinguer intuito come uno=
dei cancri del nuovo assetto politico fosse proprio
la separatezza dei =
partiti storici (quelli protagonisti della Resistenza e fondatori del pat=
to costituzionale) dal popolo (termine desueto ma quanto mai calzante).=0D
=
Tale processo di svuotamento di significato della politica, divenuta tecn=
ica doroteo- bizantina prima, e
autentica associazione a delinquere poi=
era secondo Berlinguer la cifra del nuovo ordinamento nato dalle ristrut=
turazioni capitalistiche, quello che noi oggi chiamiamo il NEOLIBERISMO.=0D
=
La solitaria marcia del segretario comunista, ormai prigioniero delle ten=
denze liquidazioniste e liberiste dei caporali del suo partito (quelli ca=
ri a Repubblica, per capirci), stretto nella morsa del craxismo, con la s=
confitta della classe operaia alle spalle ( per la quale, pealtro, il PCI=
non fu esente da responsabilit=E0, dal "Compromesso storico" in avanti),=
fu allora il rprimo tentativo di portare il comunismo oltre il Novecento=
, cosa ben diversa dal liquidare il comunismo in quanto tale.
Evidenteme=
nte, l'ossessione di Repubblica e dei novelli nipotini di Padre Bresciani=
(come direbbe il vecchio Gramsci) =E8 quella propria di certa piccola bo=
rghesia terrorizzata all'idea stessa che esista un'ipotesi di radicale al=
ternativa al capitalismo, ma per niente timorosa dei quotidiani guasti ch=
e lo stesso capitalismo produce al Pianeta.
Concludo con una provocazion=
e: se secondo alcuni liberali oggi non ha pi=F9 senso che qualcuno si def=
inisca comunista per ragioni storiche, che senso ha definirsi oggi "liber=
ale"?
P.S. "La ricchezza delle Nazioni", testo base di riferimento del l=
iberalismo economico e sociale, =E8 stato scritto 72 anni prima del "Mani=
festo del Partito comunista" .

Ciao a tutt*
Ennio