[Cm-roma] COP9... effetto serra e mobilita' sostenibile (e q…

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Author: Luigi Pirelli
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Subject: [Cm-roma] COP9... effetto serra e mobilita' sostenibile (e qualcos'altro :-)
COMUNICATO STAMPA

Il "Libro Bianco sull'effetto serra in Italia"

del Coordinamento COP9Italia

5 linee d'azione per ridurre
l'effetto serra in Italia e tagliare del 50% i combustibili fossili al 20=
20

Due i campi d'azione strategici: efficienza energetica e trasporti



Il Coordinamento COP9 Italia, formato da una trentina di associazioni p=
er la lotta ai=20
cambiamenti climatici, ha presentato questa mattina a Milano il "Libro B=
ianco=20
sull'effetto serra in Italia". Alla presentazione del documento scientifi=
co ha fatto=20
seguito una tavola rotonda tra il terzo settore, il mondo politico, l'ind=
ustria, il mondo=20
economico, quello cattolico e quello del lavoro.

Scopo del documento scientifico, che a dicembre verr=E0 sottoposto ai del=
egati che=20
interverranno alla COP9, =E8 quello di orientare le politiche nazionali v=
erso azioni=20
concrete per la mitigazione dei cambiamenti climatici.



Il cambiamento climatico non =E8 solo una minaccia per il futuro, ma una =
realt=E0 del=20
presente. La temperatura globale =E8 aumentata di 0,7=B0C nell'ultimo se=
colo ed esiste una=20
forte correlazione con la curva di aumento dei gas serra. Sulle Alpi la s=
uperficie dei=20
ghiacciai si =E8 ridotta di oltre il 40% nell'ultimo secolo.

L'adempimento del protocollo di Kyoto, pur cos=EC limitato nei suoi effet=
ti, costituirebbe=20
il punto d'avvio di una politica globale che fronteggi questa grande sfid=
a. Sar=E0 il primo=20
passo per riportare nei prossimi decenni le concentrazioni di CO2 in atmo=
sfera ai livelli=20
di equilibrio attraverso una drastica riduzione delle emissioni globali.

Il Coordinamento pone all'Italia l'obiettivo di ridurre del 50% i consumi=
di combustibili=20
fossili nell'arco dei prossimi 20 anni. Questo =E8 il futuro. Mentre a l=
ivello europeo si=20
riscontra una riduzione del 2%, nel nostro Paese, con 545.000 tonnellate =
di CO2=20
eqivalenti, dal 1990 al 2001 le emissioni lorde sono cresciute del 7,3% e=
complessivamente=20
nel 2001 lo scarto rispetto all'obiettivo del protocollo di Kyoto =E8 orm=
ai pari a c.a. il 15%.



Per conseguire gli obiettivi del Protocollo di Kyoto proponiamo 5 linee d=
'azione:

=B7        efficienza nell'uso delle risorse energetiche, dei processi e =
dei prodotti. Oggi,=20
attraverso interventi di maggiore efficienza, sono conseguibili risparmi =
del 30% dei=20
consumi finali.


=B7        sviluppo delle fonti rinnovabili e conversione ambientale del =
parco=20
termoelettrico tradizionale con l'uso di tecnologie pi=F9 efficienti. Pu=F2=
 essere l'occasione=20
per sviluppare una rete di impianti decentrati, basati in primo luogo su =
cogenerazione e=20
micro-cogenerazione e che alimentino reti di teleriscaldamento.


=B7        conversione del sistema della mobilit=E0, attraverso il conten=
imento della mobilit=E0=20
privata e la riduzione dei bisogni di mobilit=E0 e attraverso reti effici=
enti di trasporto=20
collettivo che siano in grado di riequilibrare il sistema dei trasporti.


=B7        gestione dei meccanismi flessibili, cio=E8 dei crediti di emis=
sioni ottenuti=20
attraverso azioni nei paesi in via di sviluppo.




Per l'Italia la strada di Kyoto =E8 la strada dell'innovazione ambientale=
, della ricerca e=20
delle nuove tecnologie, dell'economia della conoscenza, dei servizi immat=
eriali, di una=20
nuova industria che guarda alla qualit=E0 e non alla concorrenza sul cost=
o del lavoro.

Due le strade da percorrere: quella dell'efficienza energetica e quella d=
i una mobilit=E0=20
sostenibile.

Di fronte alla figuraccia del black-out che dimostra l'incapacit=E0 di ge=
stire il mercato=20
libero dell'energia e di organizzare una rete con la necessaria flessibil=
it=E0 =E8 necessario=20
operare un'intelligente selezione delle proposte di "nuove centrali" Nel=
processo di=20
localizzazione il il semplice criterio di mercato non =E8 sufficiente.. A=
llora occorre=20
governare l'offerta energetica e la sua distribuzione territoriale assegn=
ando alle Regioni=20
in maniera coordinata, la funzione di operare una selezione basata su cri=
teri di=20
efficienza energetica e di compatibilit=E0 ambientale e riduzione comples=
siva delle=20
emissioni climalteranti. La nuova offerta energetica deve essere anche so=
stitutiva di=20
vecchi impianti inefficienti e inquinanti

La crescita della mobilit=E0 =E8 il principale fattore di incremento dell=
e emissioni=20
climalteranti in Italia, come negli altri paesi sviluppati. Il nostro pae=
se ha bisogno di=20
interventi per la riduzione dei bisogni di mobilit=E0 (attraverso telelav=
oro, teleservizi,=20
revisione degli insediamenti, politiche degli orari ecc.), interventi di =
contenimento=20
della mobilit=E0 privata (ticket di ingresso, aree pedonalizzate etc), pe=
r il potenziamento=20
dei trasporti pubblici in ambito urbano (metropolitane e tram), il trasfe=
rimento su ferro=20
(rotaia)e su acqua (cabotaggio) di una parte cospicua del trasporto merci=
e passeggeri,=20
dell'adozione di biocombustibili e di carburanti a pi=F9 basso contenuto =
di carbonio,=20
dell'introduzione di veicoli a bassa emissione (metano, ibridi..), di una=
conversione=20
ambientale della fiscalit=E0 (come l'eliminazione dei benefici fiscali al=
trasporto merci,=20
la detassazione dei biocombustibili, l'agevolazione fiscale degli abbonam=
enti al trasporto=20
pubblico e ferroviario etc).

Per realizzare questi obiettivi occorre innovare con decisione anche sott=
o il profilo=20
dell'uso degli strumenti economici e fiscali. La prima urgenza =E8 quella=
di procedere -=20
oltre una carbon tax che non =E8 di fatto mai stata in vigore - ad una re=
visione generale=20
della fiscalit=E0 sulla produzione energetica, modulando l'insieme della =
fiscalit=E0 secondo=20
il principio della minimizzazione degli effetti ambientali. Insieme ai ti=
cket d'accesso=20
nei centri urbani delle aree metropolitane e alla tassazione del traspor=
to su gomma nelle=20
aree alpine si pu=F2 convertire il sistema della mobilit=E0 urbana e ince=
ntivare le=20
alternative su ferro e su acqua nel trasporto merci.

In secondo luogo occorre prevedere, potenziando e affiancando il meccanis=
mo dei=20
certificati verdi e dei certificati bianchi, specifici strumenti di incen=
tivazione e=20
agevolazione all'uso delle fonti rinnovabili (ad esempio per il solare te=
rmico e la=20
micro-cogenerazione), anche per il sostegno alla ricerca e all'innovazion=
e.



Il documento e gli appuntamenti del coordinamento sono scaricabili su: ww=
w.cop9italia.org



Milano, 8 novembre 2003

Ufficio stampa WWF Italia onlus Sara Bragonzi tel 0283133233 - 329 831571=
8
Ufficio stampa Legambiente Lombardia onlus Laura Biffi tel. 02 45475777 -=
349 5768894

Ufficio stampa Amici della Terra Lombardia Francesca Biagi tel.0227201315=
- 3482714931



Fanno parte del Coordinamento COP9Italia

Acea, ACLI Anni Verdi, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, Arciragazzi =
Milano,=20
Associazione la Freccia, Campagna per la riforma della Banca Mondiale, Ch=
ico Mendes, CGIL=20
Milano, Cipra Italia, Codacons, Ekoclub, Federazione Nazionale Pro Natura=
, FIAB, Fondo per=20
la Terra, Libera, Italia Nostra, Legambiente, Lifeventuno, Lipu, L'Offic=
inadellambiente,=20
Olduvai, Retelilliput Milano, ROBA dell'altro mondo, Studenti Umanisti, S=
inistra=20
Ecologista, Terranostra, Touring Club Italiano, VAS, WWF Italia.