[CSSF] La nonviolenza e' in cammino. 708

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Assumpte: [CSSF] La nonviolenza e' in cammino. 708
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From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac@???>
To: "centro di ricerca per la pace" <nbawac@???>
Sent: Saturday, October 18, 2003 11:35 PM
Subject: La nonviolenza e' in cammino. 708


> LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
>=20
> Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca =

per la
> pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
> Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, =

01100
> Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@???
>=20
> Numero 708 del 19 ottobre 2003
>=20
> Sommario di questo numero:
> 1. Lidia Menapace: una drammatica urgenza
> 2. Una cosa da fare
> 3. Silvia Marcuz: difendiamo la vita di chi lotta per la vita in =

Brasile
> 4. Sveva Haertter: obiezione di coscienza in Israele
> 5. Agnese Ginocchio: sulla proposta di Lidia Menapace, in forma di =

ballata
> 6. Enrico Peyretti: pace, religione, storia
> 7. Giuseppina Ciuffreda: la Red House e William Morris
> 8. Benedetto Vecchi presenta "Alla scoperta del sistema mondo" di =

Immanuel
> Wallerstein
> 9. Letture: AA. VV., Bobbio ad uso di amici e nemici
> 10. Letture: Harold Bloom, Shakespeare. L'invenzione dell'uomo
> 11. Letture: Paola Leonardi, Il coraggio di essere noi stesse. =

L'autostima
> al femminile e non solo
> 12. Letture: Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo
> 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
> 14. Per saperne di piu'
>=20
> 1. EDITORIALE. LIDIA MENAPACE: UNA DRAMMATICA URGENZA
> [Ringraziamo Lidia Menapace (per contatti: llidiamenapace@???) =

per
> questo intervento. Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, partecipa =

alla
> Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica
> amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' =

tra
> le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei =

movimenti
> della societa' civile, della nonviolenza in cammino. La maggior parte =

degli
> scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani =

e
> riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri =

cfr. (a
> cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, =

Bertani,
> Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia
> politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed =

in
> collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, =

Sinistra
> indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo
> accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la =

luna,
> Milano 2001. L'intervento di Ileana Montini cui si fa riferimento e' =

apparso
> sul n. 705 di questo foglio; quello della Libreria delle donne di =

Milano sul
> n. 701. Siamo infinitamente grati a Lidia, a Ileana, alle donne della
> Libreria delle donne di Milano per il prezioso generoso contributo che =

le
> loro riflessioni ed esperienze apportano all'impegno, e all'esserci, e =

al
> chiarificarsi in colloquio corale, di tutte le persone amiche della
> nonviolenza]
> Ileana e' come sempre intelligente e problematica - giustamente - e =

colgo
> l'occasione, nel dire alcune parole sulle sue riflessioni, per =

ringraziare
> la Libreria delle Donne di Milano che pur non condividendo la proposta =

per
> la nota posizione sul diritto e la legge, si esprime con simpatia e
> riconoscimento, e condivisione di un disegno di Europa pacifica e
> accogliente.
> Le problematiche cui accenna Ileana non hanno posto alcuno nel testo =

di
> Costituzione europea che e' antico nel piglio patriarcale e moderno =

nelle
> tecnologie militari, un mix funesto.
> Sento una tale drammatica urgenza dinanzi a cio', che quasi chiederei =

una
> breve sospensiva, una epoche', nelle nostre (di femministe) ormai note
> posizioni differenziate, perche' non vorrei svegliarmi in una Europa =

nella
> quale le sofisticate riflessioni di femministe colte e privilegiate
> troveranno sempre nicchie persino dorate, mentre la sorte delle donne =

di
> ogni giorno in carne ed ossa sara' separata da noi attraverso la legge =

sulla
> riproduzione assistita, le condizioni di lavoro insopportabili, la =

mancanza
> di servizi, le pensioni che sfuggono, la precarieta' che incombe, e =

messe
> loro davanti in piena luce, come modelli inarrivabili, alcune =

agguerrite
> concorrenti ai ruoli maschili ecc.
> Non mi stupisco e nemmeno rimprovero quelle che ricondotte alla =

schiavitu'
> domestica e alla fatica di una vita esclusa e isolata da qualsiasi
> socializzazione si rifugiano nel ruolo tradizionale, fino a quando non =

le
> colpisce la depressione.
>=20
> 2. EDITORIALE. UNA COSA DA FARE
> "L'ipocrisia e' un omaggio che il vizio rende alla virtu'". Cosi' la =

massima
> 218 di La Rochefoucauld. Ma anche noi che pure amiamo i modi =

cerimoniosi -
> che son sempre meglio della brutalita' - ci indignamo di lancinante =

dolore e
> soffocante vergogna quando l'ipocrisia e' palese complicita' con =

l'omicidio.
> Cosi' e' nel caso dell'esibito dispiacere dei pubblici poteri italiani =

per
> le ennesime morti di innocenti nel mare in vista delle nostre coste.
> Innocenti che in fuga da miseria e violenze inenarrabili speravano =

trovare
> qui umana accoglienza, ed hanno trovato solo lo strazio estremo.
> C'e' un solo modo perche' questa strage cessi: ed e' accogliere tutte =

le
> persone che ne hanno diritto cosi' come la nostra Costituzione, =

scritta col
> sangue e con le unghie dei morti della Resistenza, stabilisce.
> E c'e' un solo modo per concretamente inverare cio' che la legge
> fondamentale del nostro ordinamento giuridico ci fa obbligo di fare:
> organizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito per chi in =

fuga
> dalla fame e dalle guerre, dalle ingiustizie e violenze piu' atroci, =

nel
> nostro paese vuol giungere a trovare scampo.
> E' una proposta umile e austera che da anni propugnamo, e il primo che =

volle
> esprimerci il suo sostegno ad essa fu un amico che ora non piu' vive =

ma che
> dimenticato non abbiamo, e che si chiamava Dino Frisullo.
> Come gli eroi del Risorgimento italiano sottoposti alla caccia al'uomo =

delle
> autocrazie imperversanti furono accolti e salvati da paesi e popoli
> generosi, come furono accolti e salvati da generosi popoli e paesi gli
> antifascisti italiani perseguitati dalla dittatura e minacciati dal
> genocidio, cosi' oggi e' a noi il dovere di accogliere e salvare chi =

fugge
> da poteri disumani e da una terribile miseria le cui scaturigini sono =

in
> determinante misura in un ordine mondiale inquo di cui noi siamo tra i
> beneficiari a danno dei quattro quinti dll'umanita'.
> Accogliere tutti. Offrire a tutti un servizio di trasporto pubblico e
> gratuito. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto umano di =

fuggire
> dalla fame, dalle torture e dalla morte, di salvare la propria vita.
> Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi =

liberamente
> sull'unica terra che e' di tutti per trovare un luogo in cui vivere in =

pace
> e dignita'.
> E tutto il resto e' vilta', menzogna e assassinio.
>=20
> 3. APPELLI. SILVIA MARCUZ: DIFENDIAMO LA VITA DI CHI LOTTA PER LA VITA =

IN
> BRASILE
> [Ringraziamo Silvia Marcuz (per contatti: smarcuz@???) per =

averci
> tramesso questo appello (anche varie altre persone amiche ce lo hanno
> inviato e tutte le ringraziamo). Silvia Marcuz e' impegnata in =

iniziative di
> pace e di solidarieta', ha preso parte alla carovana della pace 2003
> promossa dai giovani e dai missionari comboniani]
> I missionari comboniani e i giovani di impegno missionario (Gim) =

chiedono di
> aderire e di divulgare attraverso tutti i mezzi possibili la seguente
> campagna (per informazioni: padre Dario Bossi, e-mail: =

gimpadova@???,
> tel. 04/8751506).
> *
> Brasile: minacce di morte per chi promuove la vita
> La violenza continua a crescere in tanti paesi del sud del mondo, che =

stanno
> scoppiando sotto la pressione della poverta', della corruzione, della
> mancanza di segni concreti di speranza.
> In Brasile i nostri fratelli ci chiedono con forza di diffondere =

queste
> notizie e questa campagna in difesa della vita minacciata di Valdenia
> Aparecida Paulino (avvocata, impegnata nella difesa dei diritti umani, =

sta
> subendo ingiurie, calunnie e minacce di morte...) e di padre Saverio
> Paolillo (missionario comboniano, impegnato nell'accompagnamento degli
> adolescenti nelle unita' di detenzione di San Paolo).
> Vi chiediamo di leggere con attenzione la seguente pagina web per =

conoscere
> le loro storie ed i motivi della terribile situazione in cui si stanno
> trovando: www.giovaniemissione.it/testimoni/darletvaldeniasaverio.htm =

e di
> esprimere la vostra solidarieta' e intervenire attivamente in una =

campagna
> di pressione per Valdenia e una per Saverio, rivolte ciascuna alle
> istituzioni competenti perche' cessino le minacce, sia appurata la =

verita' e
> la giustizia e siano poste le basi per fermare la violenza.
> Sono disponibili dei modelli di lettera gia' predisposti e gli =

indirizzi
> e-mail cui inviarle.
>=20
> 4. UMANITA'. SVEVA HAERTTER: OBIEZIONE DI COSCIENZA IN ISRAELE
> [Dal quotidiano "Il manifesto" del 17 ottobre 2003. Sveva Haertter,
> fortemente impegnata per la pace, la giustizia e il dialogo, fa parte =

della
> rete "Ebrei contro l'occupazione"]
> Subito dopo il rifiuto delle esecuzioni mirate da parte di 29 piloti
> dell'Iaf (l'aviazione mmilitare israeliana), alcuni intellettuali (tra =

cui
> Peretz Kidron ed Yitzchak Laor) sono ricorsi all'Alta corte chiedendo
> indagini sull'ordine di sganciare una bomba da una tonnellata su Gaza =

City
> per uccidere Salah Shehade (Hamas) causando la morte di 14 civili. Ma =

nel
> complesso l'aria per i piloti e' pesante anche per la coincidenza =

della loro
> iniziativa con la riapertura del dibattito sulla guerra del Kippur.
> Pesantissimo il pronunciamento dei piloti dell'El Al contro di loro; e =

nei
> confronti del generale refusenik Yitzchak Spector, eroe dell'aviazione
> israeliana, e' in corso una vera e propria campagna.
> Alla dichiarazione di sostegno ai piloti fatta da molti professori
> universitari e' seguita una inquietante iniziativa di studenti che =

invitano
> a disertare le lezioni tenute dai firmatari.
> Sono ben due gli appelli a sostegno dei piloti sottoscritti da =

scrittori: il
> primo, firmato tra gli altri da Grossman (autore di un articolo che =

invita
> ad ascoltare le istanze dei piloti), e dal drammaturgo Sobol (che in
> un'intervista parla apertamente di "fascistizzazione della societa'
> israeliana") che affronta la questione del diritto morale di scegliere =

se
> eseguire un ordine che ha conseguenze sulla popolazione civile, il =

secondo
> che vede tra i firmatari gli scrittori Yehoshua ed Oz, e' incentrato =

sul
> diritto di rifiutare ordini illegali senza fare esplicito riferimento =

a cio'
> che li rende illegali: le conseguenze sulla popolazione civile.
> Tema conduttore e' comunque la coscienza, la "linea rossa" da non
> oltrepassare e sulla quale si basa la teoria del rifiuto selettivo.
> In questo clima presso il tribunale militare di Jaffa dopo il fallito
> tentativo dei giudici di rimandare la palla al "conscience committee", =

sta
> per concludersi il processo a Yoni Ben-Artzi. In quanto pacifista, =

Yoni
> afferma che e' il servizio di leva in se' ad essere incompatibile con =

la sua
> coscienza e si batte dal carcere da oltre un anno per il diritto di
> rifiutarlo.
> L'avvocato Michael Sfarad ha riepilogato la sua linea di difesa a =

partire
> dalla constatazione che la decisione su chi e' considerato pacifista e =

chi
> no viene presa senza criteri chiari e competenza sulla materia, e dal
> carattere potenzialmente discriminatorio delle decisioni del comitato:
> "Mentre l'obiezione di coscienza viene accordata al 4% dei ragazzi che =

ne
> fanno richiesta, un altro comitato la riconosce alla quasi totalita' =

delle
> ragazze". All'obiezione del giudice che il servizio militare femminile =

e'
> diverso e di durata inferiore, l'avvocato ha risposto di aver a lungo
> sperato di sentirselo dire dall'esercito perche' questo gli avrebbe
> consentito un ricorso immediato: "Non posso immaginare che un giudice =

della
> corte suprema accetti che la liberta' di coscienza - fondamentale =

diritto
> umano e civile - si possa applicare diversamente sulla base del =

genere".
> "Yoni e' accusato di rifiutare un ordine legale. Ma costringere un =

pacifista
> a violare le proprie convinzioni indossando la divisa di un esercito -
> organizzazione la cui sola ragione di esistere e' la violenza - e' un =

ordine
> illegale, e rifiutare un ordine illegale e' ammesso dal codice =

militare".
> L'avvocato ha poi ricordato che la corte ha facolta' di interrompere =

un
> procedimento nel caso si convinca che le accuse nei confronti =

dell'imputato
> vengano mosse in maniera sleale: "La difesa non ha fatto mistero del =

fatto
> che avrebbe preferito condurre questo processo davanti ad un tribunale
> civile, dato che la liberta' di coscienza non e' un argomento di =

competenza
> militare. Ma dato che e' in questa corte che si celebra il processo, =

sarebbe
> un atto di giustizia poetica per un tribunale militare - carne della =

carne
> dell'esercito - rimediare al torto commesso nei confronti di Yoni Ben
> Artzi".
> Solo dopo essersi ritirati per oltre mezz'ora invece dei dieci minuti
> previsti, e' arrivato il secco annuncio che il verdetto arrivera' "tra =

due o
> tre settimane". Come mai ci sia voluto tanto per questa decisione non =

e'
> dato sapere. Certo e' che sia la centralita' dell'esercito nella =

societa'
> israeliana, che il carattere indiscutibile degli ordini che =

impartisce,
> stanno subendo duri colpi.
>=20
> 5. RIFLESSIONE. AGNESE GINOCCHIO: SULLA PROPOSTA DI LIDIA MENAPACE, IN =

FORMA
> DI BALLATA
>[Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: =

agnese.musica@???) per
> questo intervento. Agnese Ginocchio e' cantautrice impegnata nella =

musica da anni,=20
>reduce di diverse vittorie e concorsi a carattere nazionale.E'attivista =

per la pace.Amica della
> nonviolenza, impegnata in molte iniziative di pace e di solidarieta'.]
>=20
>=20
> "Un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e
> nonviolenta"
>=20
> L'Europa che vorrei, quella del futuro,
> assomiglia al volto d'un bambino che guarda curioso intorno a se'
> per scorgere le forme, i lineamenti delle cose e delle persone
> e impararne il significato.
>=20
> L'Europa che vorrei ha grandi occhi verdi
> verdi come l'immensa distesa dei campi,
> quelli su cui mi distendo, supina a terra, dimenticando
> in quel momento il pensiero che mi assilla
> il male che mi tormenta dentro.
>=20
> L'Europa che vorrei e' quel cielo che contemplo su di me
> in quel momento rimembro gli incontri d'ogni tempo
> gli abbracci tralasciati per paura
> di rischiare e di cadere a vuoto
> e quelli invece conquistati a caro prezzo
> per amore della liberta' e della maturita' che mi ha segnata
> perche' ho capito che nulla va perduto o dimenticato
> di quanto ho conosciuto e amato.
>=20
> L'Europa che vorrei mi rimembra gli sguardi
> della gente che ho incontrato
> volti scuri, volti chiari
> giovani e anziani, donne e bambini
> volti provati negli anni e dalla violenza martoriati
> ma li porto dentro tutti come un tesoro, un amore
> infinito come il vento, come un secondo cuore
> che batte all'unisono, fino a fondersi nel mio
>=20
> Ah, l'Europa che vorrei sa di speranza
> canterei senza sosta notte e giorno
> mesi e anni fino a consumarmi
> fino a dileguarmi nell'anima del vento
> oltre la morte oltre ogni dolore
> per farla rifiorire ovunque.
>=20
> E' l'arma di una bianca colomba
> si chiama: nonviolenza
> spiega le ali in alto per abbracciare il mondo
> volo di liberta'
> la nonviolenza e' liberta'!
> E' l'arma della solidarieta', della pace e dell'amore
> la nonviolenza e' amore!
> E' la mia chitarra che vibra sul mio corpo, la mia vita
> le note della liberta'
> il mio canto libero, il mio sogno
> il mio uomo, il mio mondo, il mio Dio!
> La nonviolenza e' il mio canto!
>=20
> L'Europa che vorrei e' un sogno di speranza
> s'avvera se ci credi
> s'avvera se ti impegni a realizzarla
> Rachel ce l'ha fatta...
>=20
> L'Europa che vorrei la porto nel mio cuore notte e giorno
> nel mio cuore
> il cuore dell'uomo
> il cuore del mondo
> il cuore che grida amore
> contro secoli di guerre e di odi infiniti
> il cuore che reclama amore
> contro l'indifferenza del silenzio innocente
> il cuore ferito e umiliato che continua a reclamare
> il suo diritto all'amore
> l'amore rinnegato, ripudiato
> l'amore calpestato, ucciso
> l'amore macchiato di sangue innocente
> omicidio del corrotto potere
> che uccide il sentimento del cuore
> attentato alla vita... guerra!
> Terribile ingiustizia
> contro l'indifferenza del silenzio innocente.
>=20
> Ma l'Europa che vorrei e' sempre quel volto di bambino
> che guarda disarmato
> non conosce il significato dell'attentato alla vita
> non conosce la guerra.
> La bellezza si veste nella sua innocenza
> seme privilegiante della piccolezza
> l'arcobaleno infinito che unisce cielo e terra
> "Chi non diventa come un bambino
> non puo' ereditare il regno dei cieli".
>=20
> L'Europa che vorrei e' quel bambino
> sono io, sei tu, siamo noi
> possiamo esserlo davvero
> non e' un sogno, basta volerlo
> provare a guardare e a pensare
> in modo disarmato,
> e' questo il giusto significato
> che rimette ordine e pone ogni cosa al suo posto!
>=20
> La nonviolenza e' il canto
> il mio canto libero
> il volto d'un bambino che guarda disarmato...
>=20
> L'Europa che vorrei
> e' il volto d'un bambino che guarda disarmato
> L'Europa che vorrei
> e' il volto d'un bambino che guarda disarmato...
> L'Europa che vorrei
> ancora e'... il volto d'un bambino che guarda disarmato
> e abbraccia il mondo intero
> con le ali della colomba bianca
> la nonviolenza
> appellativo femminile, immagine e figura
> dell'amore ,della bellezza e della procreazione
> creatura per eccellenza...
>=20
> La nonviolenza
> e' il volo e il canto della mia prima innocenza
> essenza che mi ha tracciata
> liberta' e Meta senza confini
> che va oltre il limite del tempo
> e dell'esistenza...
>=20
> 6. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: PACE, RELIGIONE, STORIA
> [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: peyretti@???) per =

questo
> intervento.
> Enrico Peyretti e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, =

ed uno
> dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di
> nonviolenza. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non =

uccidere",
> Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte =

1998;
> La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, =

Beppe
> Grande, Torino 1999; della sua fondamentale ricerca bibliografica =

Difesa
> senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e =

nonviolente, una
> edizione a stampa - ma il lavoro e' stato successivamente aggiornato - =

e' in
> Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Annuario della pace. =

Italia /
> maggio 2000 - giugno 2001, Asterios, Trieste 2001, un'edizione =

aggiornata e'
> apparsa recentemente in questo stesso notiziario (e contiamo di =

presentarne
> prossimamente un'edizione nuovamente aggiornata). Una piu' ampia
> bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 477 =

del 15
> gennaio 2003 di questo notiziario.
> Raimon (Raimundo) Panikkar e' nato a Barcellona nel 1918 da madre =

spagnola e
> padre indiano; laureato in chimica, filosofia e teologia, ha insegnato =

in
> molte universita' europee, asiatiche ed americane; e' uno dei =

principali
> esperti di studi interculturali. Opere di Raimon Panikkar: tra i suoi
> numerosi libri cfr. Il dialogo intrareligioso, Cittadella, Assisi =

1988;
> Trinita' ed esperienza religiosa dell'uomo, Cittadella, Assisi 1989; =

La
> torre di Babele, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole =

(Fi)
> 1990; La sfida di scoprirsi monaco, Cittadella, Assisi 1991; Ecosofia: =

la
> nuova saggezza, Cittadella, Assisi 1993; Saggezza stile di vita, =

Edizioni
> cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1993; La pienezza =

dell'uomo.
> Una cristofania, Jaca Book, Milano 1999; Pace e interculturalita', =

Jaca
> Book, Milano 2002; Pace e disarmo culturale, Rizzoli, Milano 2003; La =

nuova
> innocenza, tre volumi, Servitium, Palazzago (Bg). Si vedano anche gli =

atti
> del seminario animato da Panikkar su Pace e disarmo culturale,
> L'altrapagina, Citta' di Castello (Pg) 1987 (con interventi tra gli =

altri di
> Ernesto Balducci, Fabrizio Battistelli, Luigi Cortesi, Antonino Drago,
> Achille Rossi). Opere su Raimon Panikkar: Achille Rossi, Pluralismo e
> armonia: introduzione al pensiero di Raimon Panikkar, L'altrapagina, =

Citta'
> di Castello (Pg) s. d. ma 1990]
> Raimon Panikkar, nel libro Pace e disarmo culturale (Rizzoli, Milano =

2003,
> seconda edizione riveduta, pp. 85-86), scrive: "Prova del cambiamento =

della
> coscienza religiosa del nostro tempo e' il fatto che la pace tende a
> ritrovare la sua radice religiosa. E' con essa [la radice religiosa] =

che non
> solo si approfondisce lo studio della pace, ma anche si purifica il =

concetto
> medesimo di "religione"... La citta' terrena non e' considerata una =

semplice
> preparazione per il cielo o un riflesso della citta' di Dio, ma =

piuttosto
> un'arena nella quale si costruisce il destino ultimo dell'uomo. Ed e' =

cosi',
> si neghi o meno l'aldila'... Se uno non crede nell'altra vita, la sua
> realizzazione sulla terra si converte in qualcosa di ultimo e =

definitivo e,
> cioe', in questione religiosa; se si crede nell'altra vita, il goderne =

in
> cielo dipendera' da cio' che si e' stati in terra. Se il terrestre e' =

il
> trampolino per il celeste, la terra acquista essa pure caratteri =

definitivi:
> la pax terrena [a questa si richiama, dal titolo stesso, l'enciclica
> giovannea Pacem in Terris - ndr] che ha consentito la mia perfezione
> acquistera' un'importanza anche religiosa".
> Ora, mi pare che tra i cattolici (e tra i protestanti? e nelle =

religioni non
> cristiane?) ci sia ancora - ma in discussione e in diminuzione, =

speriamo -
> l'idea prevalente che la pace si puo' realizzare solo nell'aldila', =

oltre e
> fuori il tempo e il mondo, per sola opera di Dio, e che, in questo =

mondo
> imperfetto, pieno di male, e destinato a passare e a perire, ci si =

debba
> rassegnare alle soluzioni violente dei conflitti, come insuperabili, e =

che
> basti essere pacifici nella relazioni private, tra persone, per =

meritare il
> paradiso. In questo ordine di idee, se si cerca con troppa fiducia la =

pace
> in terra si rischia l'accusa dell'illusione di volere il paradiso in =

terra.
> Chiedo a chi conosce e appartiene al mondo religioso in generale, =

cattolico
> in specie: l'enciclica Pacem in terris ha modificato, sta modificando,
> questo modo di pensare che in definitiva condanna e consegna la terra =

alla
> guerra, e spera e si impegna solo per la pace del cielo?
>=20
> 7. RIFLESSIONE. GIUSEPPINA CIUFFREDA: LA RED HOUSE E WILLIAM MORRIS
> [Dal quotidiano "Il manifesto" del 17 ottobre 2003.
> Giuseppina Ciuffreda, intellettuale femminista, giornalista di =

particolare
> rigore intellettuale e morale, scrive sul quotidiano "Il manifesto" ed =

e'
> direttrice editoriale di "CNS Ecologia Politica"; e' una delle voci =

piu'
> autorevoli delle esperienze di ricerca e di liberazione nel nostro =

paese
> negli ultimi decenni, una maestra a molte e molti.
> William Morris (1834-1896) fu uno straordinario intellettuale, artista =

e
> militante; tra le sue opere di scrittore e pubblicista in edizione =

italiana
> segnaliamo la raccolta di scritti politici Come potremmo vivere, =

Editori
> Riuniti, Roma 1979; e il giustamente celebre romanzo Notizie da nessun
> luogo, Garzanti, Milano 1984 (ma anche presso altri editori, =

naturalmente)]
> Dono augurale per il matrimonio di William Morris con Jane Burden, la
> bellissima figlia di uno stalliere icona dei pittori preraffaelliti, =

Red
> House e' una costruzione che segna la storia dell'architettura.
> Hermann Muthesius, creatore del Werkbund tedesco, la defini' "il primo
> esempio di casa moderna", concepita come un tutto e perfettamente =

inserita
> nell'ambiente naturale. Ma il suo design originale manifesta la =

complessa
> anima di Morris, nostalgica del Medioevo e insieme protesa verso un =

futuro
> venato di utopia. Mobili e decorazioni sono opera di Philip Webb,
> l'architetto, dello stesso Morris, di sua moglie Jane, finissima
> ricamatrice, e dei suoi amici piu' cari: Dante Gabriele Rossetti e sua
> moglie Lizzie Siddal, Edward e Giorgiana Burne-Jones, Charles Faulkner =

e le
> sue sorelle Lucy e Kate, Ford Madox Brown.
> Dopo la prima vendita, si sono alternati diversi proprietari. =

Quest'anno
> finalmente e' stata acquistata (per piu' di un milione di sterline) =

dal
> National Trust ed e' stata aperta al pubblico.
> Red House, cosi' chiamata per il rosso dei mattoni, si trova nel Kent, =

a
> Bexleyheath, un villaggio non molto distante da Londra. Nonostante la
> dispersione di mobili e affreschi, tra cui il pannello centrale di =

Dantis
> Amor di Rossetti e l'armadio dipinto da Burne-Jones con motivi =

chauceriani,
> la casa conserva tracce rilevanti della non convenzionale compagnia. =

Gia'
> nell'ingresso troviamo una credenza verde dipinta da Morris con scene
> arturiane. Un'altra credenza di quercia laccata color sangue di drago =

con
> cerniere in ferro e' nel soggiorno, e un terzo mobile bianco sostiene =

una
> sorta di soppalco nel salotto, una delle stanze piu' affascinanti. Ai =

lati
> tre dipinti di Burne-Jones. Una splendida, intatta scala di quercia
> sovrastata da un soffitto dai motivi verde-blu-oro di influenza =

bizantina,
> e' l'asse centrale della casa. Lo studio e' totalmente moderno: tavolo
> funzionale, illuminato da tre delle cinque finestre, vista sul =

giardino,
> caminetto. Osservando il giardino, Morris creera' i primi motivi delle =

sue
> carte da parati, Trellis e Daisy.
> *
> Secondo Fiona MacCarthy, autrice della piu' completa biografia di =

Morris
> (William Morris: A Life for Our Time, Faber & Faber, London 1996), Red =

House
> fu una costruzione simbolica, il punto di partenza per la sua crociata
> contro il suo tempo. E anche una mostra dei prodotti dell'impresa =

artigiana
> (The Firm) fondata con Faulkner e Marshall, con la collaborazione di
> Burne-Jones, Madox Brown e Rossetti. Ma Red House non fu soltanto un
> progetto architettonico e un luogo ove sperimentare design innovativi. =

Fu
> anche, e soprattutto, un'esperienza di vita per un gruppo di artisti
> eccentrici e impegnati.
> Morris era legato a Dante Gabriele Rossetti, fondatore (con Millais e =

Holman
> Hunt) della "Fratellanza dei pittori pre-raffaelliti", e a Edward
> Burne-Jones da un'amicizia che risale agli anni di Oxford. Conquistati =

dalle
> antiche storie di cavalieri narrate nella Morte d'Arthur di Malory e =

dalle
> poesie di Tennyson, avevano dipinto episodi del ciclo di re Artu' =

sulle
> pareti della Debating Hall e, in una Oxford pervasa dal risveglio =

cristiano,
> avevano sognato di dare vita a novelle comunita' monastiche.
> Red House, edificata sulla strada che i pellegrini percorrevano verso
> Canterbury, nella visione di Morris doveva diventare una sorta di =

Camelot
> dell'Ottocento, la residenza conviviale di una comunita' di amici =

creativi
> impegnati a rinnovare il mondo con un progetto personale, politico e
> artistico. Ned e Giorgiana dovevano abitare in un'ala ampliata della =

casa, e
> anche Rossetti e Lizzie. Gli amici cari arrivano per ora nel fine =

settimana.
> Dipingono, costruiscono mobili, affrescano pareti e soffitti. Morris,
> storyteller eccezionale, racconta mentre Georgiana, Jane e sua sorella
> Elizabeth ricamano, vestite con seducenti abiti comodi ideati da loro: =

il
> contributo pre-raffaellita al movimento di Reform Dress lanciato in
> Inghilterra e negli Stati Uniti dalle prime femministe e dai =

salutisti,
> contro il corsetto e le crinoline. Morris ha anche il pollice verde. =

Crea
> uno splendido giardino seguendo lo schema medievale raffigurato nei
> manoscritti miniati. Alberi da frutta, querce e castagni, roseti, =

gelsomini
> e fiori della passione rampicanti, bordure di lavanda e rosmarino, =

siepi di
> fragole creano un ambiente da favola. La sua opera segnera' =

profondamente i
> rinnovatori del giardino inglese, William Robinson e Gertrude Jekyll.
> Il sogno dura cinque anni. Morris e' affaticato per i continui viaggi =

a
> Londra, sede della Firm. Georgiana si ammala dopo la perdita di un =

figlio,
> Lizzie Siddal muore per una overdose di laudano e Rossetti, preso
> eroticamente da Jane, inizia con lei una storia artistica - la =

dipingera'
> ossessivamente - e personale che tormentera' Morris per anni. Red =

House
> chiude e i Morris, nel 1865, tornano a Londra, in Queen Square, =

seconda di
> una serie di case che scandiranno la loro vita.
> *
> La strana confraternita ispiro' alcuni dei famosi acquerelli satirici =

di Max
> Beerbhom, ma fu una fonte di ispirazione straordinaria per le tante
> comunita' Arts and Crafts create come alternativa alla produzione di =

massa
> da una folta schiera di artisti e intellettuali, da C. R. Ashbee a =

Edward
> Carpenter. Alla fine dell'800 saranno 130, molte delle quali situate =

in
> campagna per il ruolo centrale assegnato all'agricoltura organica, =

all'aria
> pulita e alla vita semplice. Ma devono molto a Morris anche il =

"Movimento
> Estetico" di E. W. Godwin e gli Omega Workshop di Roger Fry e Vanessa =

Bell,
> la sorella pittrice di Virginia Woolf: Vanessa e Duncan Grant, =

decorarono
> per anni Charleston Farm, nel Sussex, ritrovo campestre del gruppo di
> Bloomsbury.
> *
> Ogni casa di Morris ha segnato momenti importanti della sua vita e =

aspetti
> del suo impegno artistico e politico. Kelmscott House ad Hammersmith, =

a
> Londra, vide la nascita della casa editrice che tra il 1891 e il 1898
> pubblichera' 53 volumi, rilanciando un'arte della calligrafia ancora =

viva in
> Inghilterra e recuperera' l'antica tecnica dei manoscritti miniati.
> La casa fu la sede della "Lega socialista" fondata nel 1890 da un =

Morris
> deluso dalle formazioni della sinistra esistenti, cui aderi' dai primi =

anni
> Ottanta. Le riunione si svolsero per anni nel giardino. Vi =

partecipavano
> regolarmente Eleanor, la figlia di Karl Marx; la scrittrice per =

l'infanzia
> Edith Nesbit e George Bernard Shaw, fondatori della Societa' Fabiana; =

la
> femminista e sindacalista Annie Besant, poi leader della Societa' =

Teosofica;
> l'illustratore di libri per bambini Walter Crane; il poeta Swinburne e =

il
> principe russo anarchico e ambientalista Kropotkin.
> Pioniere ecologista, Morris fonda anche un'associazione per la difesa =

del
> territorio contro la speculazione e l'inquinamento, convinto che alla =

base
> di una vita dignitosa ci fossero le comunita' rurali locali, semplici =

ma
> creative, unite l'una all'altra in cerchi sempre piu' ampi. Un ideale =

che
> aveva tentato di vivere personalmente a Red House e che descrivera' =

nel suo
> romanzo utopistico piu' noto, News from Nowhere. La risposta =

libertaria di
> Morris all'utopia statalista e industrialista di Looking Backward,
> pubblicata nel 1888 dallo statunitense Edward Bellamy, disegna un =

Medioevo
> trasformato dalle nuove tendenze culturali e politiche che l''800 sta
> incubando: socialismo, ambientalismo e femminismo.
> *
> Morris appartiene a quella generazione di intellettuali vittoriani, di =

cui
> John Ruskin fu il profeta, che reagirono al cattivo gusto dell'epoca, =

al
> degrado del design inglese e alla violenza della rivoluzione =

industriale
> sugli esseri umani e sulla natura, con un difficile e ambizioso =

progetto:
> unire l'istanza etica con la fruizione estetica.
> Poeta, artista, traduttore di saghe, imprenditore, artigiano =

straordinario,
> editore, miniaturista, autore di romanzi utopistici, imprenditore e
> socialista, William Morris e' una figura chiave nella cultura inglese, =

e non
> solo. Ha ispirato infatti quasi tutti i movimenti di rinnovamento =

dell'arte
> in Europa, dalla Scuola di Glasglow di Charles Rennie Mackintosh, =

all'Art
> Nouveau francese e belga, fino a elementi importanti della Bauhaus di =

Walter
> Gropius.
> Ma la sua vocazione artistica non puo' essere scissa dal suo impegno
> politico, molto vicino ai movimenti ambientalisti e comunitari
> contemporanei. Convinto che la bellezza sia un diritto umano =

fondamentale al
> pari del pane, disgustato dalla perdita di qualita' dei prodotti =

industriali
> e dalla violenza sugli operai, non solo sfruttati ma, soprattutto, =

privati
> della dignita' e della gioia che possono nascere soltanto da un lavoro
> creativo, Morris scorge con grande anticipo gli effetti negativi della
> rivoluzione industriale sull'ambiente naturale, sul lavoro e sul =

tessuto
> sociale delle comunita'. Vivente Felix Holt, il gentleman protagonista =

del
> romanzo di George Eliot che sceglie di diventare artigiano, celebra =

l'unione
> del lavoro intellettuale con quello manuale e rifiuta la gerarchia tra =

arti
> alte e basse, tra artigianato e belle arti.
> S'impegnera' politicamente nelle embrionali organizzazioni della =

sinistra,
> sara' in contatto con Marx e Engels e terra' conferenze per gli operai =

in
> tutta l'Inghilterra su "come viviamo e come potremmo vivere". Sostiene =

gli
> scioperi e viene arrestato, parlera' a Trafalgar Square a diecimila
> disoccupati nella domenica di sangue del 1887, il 13 novembre, quando =

un
> giovane manifestante fu ucciso dalla polizia.
> Fondera' la Lega socialista e cerchera' di creare oggetti della vita
> quotidiana belli e accessibili al popolo. Un fallimento. Per il costo
> eccessivo dei magnifici manufatti, che abbelliranno invece le case
> dell'aristocrazia e della ricca middle class. Prevarra' il design
> industriale di Christopher Dresser quindi la produzione di massa senza
> qualita', mentre la Lega socialista libertaria cedera' il posto ai =

partiti
> laburisti e al comunismo della Rivoluzione d'Ottobre.
> Ma gli operai, soprattutto i minatori con cui instauro' rapporti =

speciali,
> lo ameranno tanto da conservare gelosamente le copie dei suoi romanzi
> utopistici anche quando per fame avevano venduto tutto. E oggi, dopo =

il
> crollo dell'Unione sovietica e la crisi della sinistra, con =

l'esplosione
> drammatica dei disastri ambientali e la diffusione a macchia d'olio =

nel
> mondo dei nuovi movimenti di ecologia sociale centrati sulla =

comunita', il
> suo originale messaggio torna di nuovo attuale.
>=20
> 8. LIBRI. BENEDETTO VECCHI PRESENTA "ALLA SCOPERTA DEL SISTEMA MONDO" =

DI
> IMMANUEL WALLERSTEIN
> [Dal quotidiano "Il manifesto" del 9 ottobre 2003.
> Benedetto Vecchi e' redattore culturale del quotidiano "Il manifesto"; =

ha
> recentemente pubblicato per Laterza una Intervista sull'identita' a =

Zygmunt
> Bauman.
> Immanuel Wallerstein, economista, docente alla State University di New =

York,
> dirige il Fernand Braudel Center; fondamentale il suo contributo
> nell'elaborazione dell'approccio analitico dell'economia-mondo; una =

scheda
> del quotidiano cosi' lo presenta: "Autore prolifico, Immanuel =

Wallerstein ha
> iniziato ad occuparsi di storia africana. Della sua attivita' di =

studioso
> dell'Africa testimoniano i saggi di apertura del volume recensito in =

questa
> pagina, Alla scoperta del sistema mondo (manifestolibri). Sicuramente =

la sua
> opera piu' nota e' Il sistema mondiale dell'economia moderna (tre =

volumi, Il
> Mulino), un testo fondamentale per comprendere il suo pensiero. Nato =

nel
> 1930 a New York, occupa la cattedra di sociologia alla State =

University of
> New York ed e' diventato direttore del Fernand Braudel Center nel =

1977,
> centro di studi che ha raccolto attorno a se' una nutrita schiera di
> economisti, sociologhi, antropologi e storici. In quegli anni inizia =

un
> lungo sodalizio intellettuale con Giovanni Arrighi e Terence Hopkins =

(con
> quest'ultimo ha lavorato fino alla sua morte), e' a loro firma il =

volume
> Antisystemic mouvement (manifestolibri). Da segnalare inoltre Razza =

nazione
> classe (scritto con Etienne Balibar, Edizioni Associate), il =

Capitalismo
> storico (Einaudi), La scienza sociale: come sbarazzarsene (Il =

Saggiatore), e
> Dopo il liberalismo (Jaca Book). Da ricordare infine l'opera di =

raccolta e
> pubblicazione dei suoi ultimi libri da parte delle edizioni Asterios =

(L'era
> della transizione, Capitalismo storico e civilta' capitalistica, =

Geopolitica
> e geocultura, =B4Liberalismo e democrazia, e Navigando nella =

transizione)"]
> Sistema-mondo, economia mondo, impero. Sono queste le stelle polari =

nella
> produzione teorica di Immanuel Wallerstein da quando, agli inizi degli =

anni
> Settanta, mando' alle stampe Il sistema mondiale dell'economia =

moderna, una
> monumentale opera in tre volumi sulla formazione del capitalismo =

storico.
> Partendo dalle oramai famose affermazioni di Marx sull'intima =

vocazione
> "cosmopolita" del capitale, lo studioso americano - e' nato a New York =

nel
> 1930 - giungeva alla conclusione che cio' che vale per il capitalismo =

-
> creare un mondo a propria immagine e somiglianza - puo' pero' essere
> applicato retrospettivamente a qualsiasi formazione statale o =

economica. Sia
> l'impero romano che il capitalismo sono infatti sistemi-mondo, ma =

mentre
> Roma estendeva i suoi domini facendo leva sulle sue legioni, la Ibm, o =

la
> Esso o la General Electric o la Bayer hanno fondato la loro egemonia
> economica e politica sulla preminenza di una forma specifica di =

rapporto
> sociale basata sul lavoro salariato, anche se questo non esclude la =

presenza
> di altre tipologie di lavoro, come possono essere quello servile, =

quello
> coatto e quello "indipendente".
> Cosi', se nell'impero romano e' la casta raccolta attorno =

all'imperatore a
> tirare le redini del sistema-mondo, nel capitalismo storico e' =

l'attivita'
> economica che lo struttura. E' ovvio che una tale tesi risultasse =

eterodossa
> tanto per gli storici e gli economisti marxisti che per quelli =

liberali. I
> primi non negavano certo la dimensione internazionale dell'economia, =

ma
> preferivano parlare di imperialismo e dei conflitti tra gli stati =

leader per
> l'egemonia, mentre per i secondi e' la tendenza a un equilibrio =

generale
> dell'economia che spinge il capitale a ignorare vincoli nazionali o
> continentali. Wallersterin considera pero' entrambe le posizioni =

incapaci di
> spiegare il perche' tutte le formazioni sociali, economiche e =

politiche
> storicamente esistite tendono sempre ad attivare funzioni =

autoregolatrici e
> autoconservative - in primo luogo la divisione a cerchi concentrici =

tra un
> centro, una semiperiferia e una periferia - all'interno pero' di uno =

schema
> ciclico di genesi, sviluppo ed eclissi.
> Al di la' degli evidenti influssi della sociologia funzionalista e =

della
> teoria dei sistemi, l'aspetto piu' importante della sua riflessione =

risiede
> nell'aver colto la crisi dell'ordine mondiale uscito dalla seconda =

guerra
> mondiale e di aver indicato una possibile metodologia di analisi, da =

lui
> stesso definita "olistica", sugli sviluppi ulteriori del capitalismo
> storico.
> L'opera di Wallerstein non e' stata risparmiata da aspre critiche, ma
> l'accusa piu' sprezzante e' stata sicuramente quella di venire =

presentata
> come un postulato che non ha bisogno di dimostrazione. Accusa =

ingenerosa per
> un intellettuale da sempre militante, anche quando ha scelto di =

relegare
> alle sole aule universitarie il suo impegno politico.
> *
> Di questo scelta da' conto il denso volume che raccoglie i saggi =

scritti
> nell'arco di quarant'anni e pubblicato dalla Manifestolibri con il =

titolo
> Alla scoperta del sistema mondo (pp. 517, euro 30).
> Il libro e' infatti un'avvincente autobiografia intellettuale di uno
> studioso-militante che si dichiara sempre pronto a verificare ed
> eventualmente modificare le sue tesi se la realta' le smentisce. Un =

esempio
> di questo esercizio della verifica lo si ricava dalla sua previsione =

del
> declino dell'economia statunitense operata alla fine degli anni =

Settanta. In
> quel decennio, per Wallerstein, gli Stati uniti erano entrati =

decisamente
> nella fase discendente della loro egemonia mondiale e lo scettro del =

potere
> mondiale si stava spostando verso il Pacifico e il Vecchio continente. =

Tutti
> i dati lo attestavano, dagli indicatori della produzione industriale =

ai
> flussi del capitale finanziario, alla conquista della leadership in =

alcuni
> settori di punta, come stava avvenendo nel settore automobilistico o
> nell'elettronica di consumo, dove le corporation statunitensi erano =

scalzate
> dal podio dalle conglomerate giapponesi.
> Dieci anni piu' tardi gli stessi indicatori mostravano tutt'altra =

situazione
> con molte imprese made in Usa saldamente al comando. Wallerstein, a =

quel
> punto, mette da parte gli amati cicli di Kondratieff, attraverso i =

quali ha
> spiegato le crisi ricorrenti del sistema capitalistico, e cerca di
> verificare se qualcosa non va nella sua previsione di declino =

dell'economia
> americana. La sua conclusione, testimoniata da uno dei saggi contenuti =

nel
> volume, e' perentoria: ci troviamo di fronte a un fatto inedito nella =

storia
> del mondo moderno perche' e' la prima volta che un'economia mondo come
> quella capitalista si sta prontamente trasformando in un impero. La
> rinnovata egemonia degli Stati uniti e' transitoria e va cercata nella
> centralita' assunta dal complesso militare-industriale nella vita =

economica
> americana. Siamo quindi di fronte al mantenimento dell'egemonia in =

virtu'
> della potenza espressa dai marines e non della forza delle imprese.
> Questo work in progress ne e' ampiamente testimonianza nella seconda e =

terza
> parte de Alla conquista del sistema-mondo, e va inteso come la =

reazione di
> un intellettuale radical allo spaesamento politico della nuova =

sinistra
> americana dopo l'esaurirsi della spinta propulsiva del movimento dei =

diritti
> civili. Il suo ritiro nelle aule universitarie e' infatti prospettato =

come
> il necessario dislocamento dell'impegno politico dentro la fabbrica =

del
> consenso. La sua vicenda intellettuale e' quindi da considerare come
> emblematica delle vicende della new left statunitense, che ha il =

battesimo
> del fuoco nelle universita', una breve parentesi nelle piazze per poi
> tornare di nuovo nelle aule universitarie.
> Il volume inizia infatti con un giovane Wallerstein attivista a favore =

dei
> diritti civili, ma diffidente nei confronti del partito comunista =

americano,
> considerato troppo ortodosso e impermeabile alla societa' che pure =

voleva
> trasformare. Sono gli anni del secondo dopoguerra e del maccartismo e
> Wallerstein si specializza in storia africana.
> *
> Sull'Africa gli scritti presenti nel volume hanno sicuramente il =

merito di
> mettere nero su bianco alcune verita' scomode per il pensiero critico. =

Per
> Wallerstein, i semi di un'involuzione autoritaria dei paesi usciti dal
> colonialismo sono stati gettati quando il movimento di liberazione =

nazionale
> si trasforma in partito unico e comincia a utilizzare la razza come =

elemento
> di stabilita' e coesione sociale. E' il primo atto di un dramma che =

ancora
> non si e' concluso. Le linee di frattura dell'etnia si incistano cosi' =

in
> realta' sociali e culturali che le avevano elaborate e superate gia' =

durante
> il colonialismo come elemento di resistenza a un potere alieno che le
> sfruttava per depotenziare le rivendicazioni nazionali. La sua =

polemica nei
> confronti di chi, poco importa se storico o leader politico, inventa =

un
> "problema etnico" risulta ancora oggi illuminante sul presente di un
> continente mandato alla deriva dalle politiche neocolonialiste del =

nord del
> mondo e dalla complicita' delle leadership locali. E sorprendente e'
> altresi' la sua difesa appassionata dei Dannati della terra di Franz =

Fanon,
> un libro considerato il primo serio tentativo di una analisi di classe =

dei
> paesi africani che tiene conto delle trasformazioni dell'economia =

rurale
> operate dai conquistatori. Wallerstein si schiera quindi contro i =

cinesi e i
> vietnamiti, considerando la centralita' assegnata ai contadini nella =

lotta
> di liberazione nazionale come una semplificazione di un panorama =

sociale e
> culturale ben piu' ricco di quello prospettato dal comandante Giap.
> *
> Il saggio migliore della prima parte del volume e' pero' quello in =

cui, da
> militante, affronta anche le questioni interne alla nuova sinistra
> americana.
> Dopo aver sottolineato il carattere dirompente e innovativo del =

mouvement
> sia dal punto di vista delle forme di azione - il free-speach, i =

sit-in, le
> performance di strada - e teorico - l'affrancamento dall'ortodossia
> sovietica, ad esempio - Wallerstein affronta i rischi di una =

implosione
> derivanti da una certa attitudine all'ipercriticismo nei confronti dei
> liberal statunitensi. Il movimento, afferma lo studioso, non puo' =

sfuggire
> alla verifica della realta' e deve misurarsi sia con la sua forza che =

con le
> necessarie mediazioni con il pensiero liberal. Un saggio scarno, =

lucido e
> preveggente sulla ricorrente tentazione nei movimenti sociali di =

essere
> autosufficienti e indisposti a qualsiasi alleanza. La sua conclusione =

e'
> amara: "siamo stati troppo impazienti. Dobbiamo fermarci per =

comprendere
> come funziona il mondo".
> Sono anni di studio. Approfondisce la conoscenza dei testi di Braudel =

e di
> Bloch, si appassiona al dibattito francese sul rapporto tra breve e =

lunga
> durata storica, legge i testi filosofici del chimico Prigogine, =

ritorna piu'
> volte a Mao, arriva alla resa dei conti, teorica ovviamente, con =

alcuni
> economisti (Joseph Schumpeter), si immerge nello studio dei censimenti
> nazionali e dei rapporti economici di vari paesi. Wallerstein disegna =

cosi'
> un grande affresco di cinquecento anni di storia mondiale, dal ruolo =

delle
> citta'-stato europee all'espansione coloniale, soffermandosi sulle =

novita'
> che il sistema-mondo in formazione presenta. Il capitalismo - afferma =

- si
> caratterizza per la produzione di un surplus, parte del quale viene
> continuamente reinvestito per allargare sia la base produttiva che per
> conquistare nuovi mercati. Questo non significa, pero', che il lavoro
> salariato sia l'unica forma di attivita' lavorativa esistente.
> Nell'organizzazione del proprio sistema-mondo, il capitale prevede =

infatti
> la compresenza di diversi livelli di sviluppo economico - il centro, =

la
> semiperiferia e la periferia - a causa delle sua tendenza a creare =

catene di
> produzione che ignorano le barriere nazionale e che si avvalgono =

proprio
> delle compresenza di diverse forme di lavoro al fine di accrescere il
> surplus.
> Alle critiche di molti economisti di ascendenza marxista, che lo =

accusano di
> rendere irrilevante il conflitto tra capitale e lavoro, Wallerstein =

risponde
> con una serie di saggi sui "movimenti antisistema" sintomo e =

manifestazione
> dell'inizio del declino di un sistema-mondo. Quanto al Sessantotto il =

suo e'
> un giudizio netto: si tratta di una rivoluzione mondiale che annuncia =

la
> crisi dell'economia mondo capitalista, la quale e' tutta interna alla =

logica
> dell'accumulazione capitalistica. I movimenti cioe' sono il sintomo e =

non la
> causa della crisi del capitalismo. Il suo posto sara' occupato da un =

altro
> sistema-mondo, ma non sappiamo, avverte lo studioso, se sara' =

nuovamente
> un'economia-mondo come e' stato il capitalismo storico oppure se dara' =

vita
> a un impero.
> Alla scoperta del sistema-mondo si chiude proprio con questa ipotesi =

aperta,
> non esente pero' da una forte connotazione "naturalistica" sui
> sistemi-mondo, quasi che i loro cicli di genesi, sviluppo e morte =

siano piu'
> comprensibili attraverso la biologia che non attraverso le scienza =

sociali,
> ignorando quasi del tutto il ruolo deteminante dei conflitti sociali, =

di
> classe, interstatuali nel loro mutamento. Cosi' analizza negli ultimi =

saggi,
> quasi con fastidio, la grancassa sulla new economy o sul neoliberismo.
> Reagisce con fastidio al cahiers de doleances della sinistra europea =

sulla
> fine del welfare state - una breve parentesi destinata a essere chiusa =

dalle
> leggi dell'economia mondo capitalistica. Guarda con simpatico =

disincanto il
> "movimento dei movimenti". A Porto Alegre nel 2001, quando il suo nome =

e'
> saluto da una standing ovation di dieci minuti, chiude il suo =

intervento con
> l'invito a "comprendere come e' cambiato nuovamente il mondo e a non =

essere
> troppo impazienti". In fondo, per lui il tempo della trasformazione e'
> quello della lunga durata.
> *
> Un'autobiografia intellettuale importante per comprendere la =

traiettoria di
> una parte significativa del pensiero critico oltreoceano. Wallerstein =

ha
> sicuramente il merito di aver anticipato lo studio di quel fenomeno =

chiamato
> globalizzazione, con l'ambizione di chi punta a scoprire le "leggi" =

del
> capitalismo storico.
> La sua metodologia "olistica" lo ha inoltre portato a individuare la =

crisi
> dell'"imperialismo reale=AA", cioe' di quell'organizzazione =

dell'economia
> mondiale che prevede un centro e una sola periferia, individuando =

invece nei
> paesi della semiperiferia il ruolo di stabilizzazione del sistema =

grazie a
> un intervento statale nell'attivita' produttiva che ha evitato una
> polarizzazione mondiale tra paesi ricchi e paesi poveri che sarebbe
> risultata esplosiva per il capitalismo. Ha infine anticipato, con le =

sue
> "catene di produzione", quel downsizing su scala mondiale che e' =

diventato
> per le imprese uno degli strumenti istituzionali per affrontare la
> concorrenza: strumento che strutturalmente prevede la compresenza di =

diverse
> tipologie di lavoro, in un miscellanea indistinta di lavoro salariato,
> servile, coatto, indipendente.
> Ma via via che il suo modello cercava di spiegare la vita sociale - =

dalle
> migrazioni alla crisi della famiglia patriarcale, dal razzismo al
> fondamentalismo religioso, dalla crisi dello stato nazione =

all'industria
> culturale in quanto produttrice di consenso allo status quo - piu' =

quel
> modello risultava buono per tutte le epoche, quasi che il capitalismo
> storico altro non fosse che una momentanea deviazione dalla ciclicita' =

del
> susseguirsi di diversi sistema-mondo.
> Il capitalismo opera si' una cesura nella storia, ma nel modello di
> Wallerstein viene circoscritta alla fase della sua breve adolescenza =

che
> coincide con la rivoluzione industriale e con il diffondersi del =

lavoro
> salariato. Prima c'e' la sua lunghissima infanzia - piu' o meno =

quattrocento
> anni, dal 1350 al 1750 - segnata dalle citta'-stato e dall'attivita'
> mercantile. Ben diversa e' la sua maggiore eta', quella attuale: resta =

solo
> la produzione industriale, mentre il lavoro salariato coincide con un =

certo
> tipo di mansione - gli operai industriali - e sulla scena rimane solo =

una
> indistinta e anonima legione di proletari, cioe' di anonimi uomini e =

donne
> con prole. Alla fine del rapporto sociale di produzione capitalistico =

rimane
> ben poco, piccoli atolli nel gran mare della transizione a un altro
> sistema-mondo. Una prospettiva che andrebbe rovesciata. Quelli che =

appaiono
> atolli altro non sono che il mondo intero, mentre l'immenso mare di =

lavoro
> servile o coatto sono piccoli rigagnoli inquinati dal capitalismo =

reale. Nel
> sistema mondo capitalista, inoltre, si attenua sempre piu' quel =

confine tra
> economia mondo e forma imperiale del comando.
> Va da se' che la base costitutiva dell'economia mondo va ricercata =

nella
> cooperazione produttiva disseminata su tutti gli anelli delle "catene =

di
> produzione" incentrata sul regime del lavoro salariato. mentre =

l'impero
> altro non e' che la forma politica - transnazionale certo, ma sempre =

con un
> centro, una semiperiferia e una periferia - dove gli stati-nazione e =

gli
> organismi internazionali lavorano alacremente alla riscrittura della
> costituzione materiale e formale del capitalismo storico. Con un =

imprevisto,
> pero', l'emergere di un movimento globale antisistema che ha saputo
> dimostrare di saper studiare e essere paziente.
>=20
> 9. LETTURE. AA. VV.: BOBBIO AD USO DI AMICI E NEMICI
> AA. VV., Bobbio ad uso di amici e nemici, Marsilio, Venezia 2003, pp. =

222,
> euro 9,90. Una bella raccolta di interventi sul grande pensatore.
>=20
> 10. LETTURE. HAROLD BLOOM: SHAKESPEARE. L'INVENZIONE DELL'UOMO
> Harold Bloom, Shakespeare. L'invenzione dell'uomo, Rizzoli, Milano =

2001,
> 2003, pp. 580, euro 11. Leggere Bloom e' sempre una gioia, quando =

parla di
> Shakespeare poi - e lo legge e lo interpreta con finezza magistrale - =

e' una
> felicita' al quadrato.
>=20
> 11. LETTURE. PAOLA LEONARDI: IL CORAGGIO DI ESSERE NOI STESSE. =

L'AUTOSTIMA
> AL FEMMINILE E NON SOLO
> Paola Leonardi, Il coraggio di essere noi stesse. L'autostima al =

femminile e
> non solo, Baldini & Castoldi, Milano 2003, pp. 172, euro 12,40. Un =

agile
> libro della psicoterapeuta fondatrice del Centro autostima donne.
>=20
> 12. LETTURE. ROBIN MORGAN: SESSUALITA', VIOLENZA E TERRORISMO
> Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano =

1998,
> 2003, pp. 250, euro 14,40. Un llibro duro, intenso e impegnativo della
> prestigiosa poetessa, saggista e militante femminista americana.
>=20
> 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
> Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza =

individuale
> e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, =

nazionale
> e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che =

trae
> alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento =

persegue lo
> scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che =

promuova il
> libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
> Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
> 1. l'opposizione integrale alla guerra;
> 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
> l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e =

di
> nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
> geografica, al sesso e alla religione;
> 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola =

cultura, e
> la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
> responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come =

servizio
> comunitario;
> 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che =

sono
> patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui =

distruzione e
> contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
> Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il =

rifiuto
> dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
> dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di =

critica.
> Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, =

l'educazione,
> la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
> noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la =

formazione
> di organi di governo paralleli.
>=20
> 14. PER SAPERNE DI PIU'
> * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; =

per
> contatti, la e-mail e': azionenonviolenta@???
> * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
> Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in =

Italia:
> www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben@???;
> angelaebeppe@???; mir@???, sudest@???
> * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
> Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono =

impegnati
> per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per
> contatti: info@???
>=20
> LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
>=20
> Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca =

per la
> pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
> Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, =

01100
> Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@???
>=20
> Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un =

messaggio
> con richiesta di rimozione a: nbawac@???
>=20
> Numero 708 del 19 ottobre 2003
>=20


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<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV><STRONG></STRONG>&nbsp;</DIV>
<DIV><STRONG></STRONG>&nbsp;</DIV>
<DIV>
<DIV><STRONG>From: "Centro di ricerca per la pace" <</STRONG><A=20
href=3D"mailto:nbawac@tin.it"><STRONG>nbawac@???</STRONG></A><STRONG>&=
gt;</STRONG></DIV>
<DIV><STRONG>To: "centro di ricerca per la pace" <</STRONG><A=20
href=3D"mailto:nbawac@tin.it"><STRONG>nbawac@???</STRONG></A><STRONG>&=
gt;</STRONG></DIV>
<DIV><STRONG>Sent: Saturday, October 18, 2003 11:35 PM</STRONG></DIV>
<DIV><STRONG>Subject: La nonviolenza e' in cammino. =
708</STRONG></DIV></DIV>
<DIV><STRONG><BR></STRONG></DIV><STRONG>> LA NONVIOLENZA E' IN=20
CAMMINO<BR>> <BR>> Foglio quotidiano di approfondimento proposto =
dal=20
Centro di ricerca per la<BR>> pace di Viterbo a tutte le persone =
amiche della=20
nonviolenza<BR>> Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: =
strada S.=20
Barbara 9/E, 01100<BR>> Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: =
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:nbawac@tin.it"><STRONG>nbawac@???</STRONG></A><BR><STRO=
NG>>=20
<BR>> Numero 708 del 19 ottobre 2003<BR>> <BR>> Sommario di =
questo=20
numero:<BR>> 1. Lidia Menapace: una drammatica urgenza<BR>> 2. Una =
cosa da=20
fare<BR>> 3. Silvia Marcuz: difendiamo la vita di chi lotta per la =
vita in=20
Brasile<BR>> 4. Sveva Haertter: obiezione di coscienza in =
Israele<BR>> 5.=20
Agnese Ginocchio: sulla proposta di Lidia Menapace, in forma di =
ballata<BR>>=20
6. Enrico Peyretti: pace, religione, storia<BR>> 7. Giuseppina =
Ciuffreda: la=20
Red House e William Morris<BR>> 8. Benedetto Vecchi presenta "Alla =
scoperta=20
del sistema mondo" di Immanuel<BR>> Wallerstein<BR>> 9. Letture: =
AA. VV.,=20
Bobbio ad uso di amici e nemici<BR>> 10. Letture: Harold Bloom, =
Shakespeare.=20
L'invenzione dell'uomo<BR>> 11. Letture: Paola Leonardi, Il coraggio =
di=20
essere noi stesse. L'autostima<BR>> al femminile e non solo<BR>> =
12.=20
Letture: Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo<BR>> 13. La =
"Carta"=20
del Movimento Nonviolento<BR>> 14. Per saperne di piu'<BR>> =
<BR>> 1.=20
EDITORIALE. LIDIA MENAPACE: UNA DRAMMATICA URGENZA<BR>> [Ringraziamo =
Lidia=20
Menapace (per contatti: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:llidiamenapace@virgilio.it"><STRONG>llidiamenapace@virgili=
o.it</STRONG></A><STRONG>)=20
per<BR>> questo intervento. Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, =

partecipa alla<BR>> Resistenza, e' poi impegnata nel movimento =
cattolico,=20
pubblica<BR>> amministratrice, docente universitaria, fondatrice del=20
"Manifesto"; e' tra<BR>> le voci piu' alte e significative della =
cultura=20
delle donne, dei movimenti<BR>> della societa' civile, della =
nonviolenza in=20
cammino. La maggior parte degli<BR>> scritti e degli interventi di =
Lidia=20
Menapace e' dispersa in quotidiani e<BR>> riviste, atti di convegni, =
volumi=20
di autori vari; tra i suoi libri cfr. (a<BR>> cura di), Per un =
movimento=20
politico di liberazione della donna, Bertani,<BR>> Verona 1973; La =
Democrazia=20
Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia<BR>> politica della =
differenza=20
sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in<BR>> collaborazione =
con Chiara=20
Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra<BR>> indipendente, Roma =
1988;=20
Il papa chiede perdono: le donne glielo<BR>> accorderanno?, Il dito e =
la=20
luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna,<BR>> Milano 2001.=20
L'intervento di Ileana Montini cui si fa riferimento e' apparso<BR>> =
sul n.=20
705 di questo foglio; quello della Libreria delle donne di Milano =
sul<BR>> n.=20
701. Siamo infinitamente grati a Lidia, a Ileana, alle donne =
della<BR>>=20
Libreria delle donne di Milano per il prezioso generoso contributo che=20
le<BR>> loro riflessioni ed esperienze apportano all'impegno, e =
all'esserci,=20
e al<BR>> chiarificarsi in colloquio corale, di tutte le persone =
amiche=20
della<BR>> nonviolenza]<BR>> Ileana e' come sempre intelligente e=20
problematica - giustamente - e colgo<BR>> l'occasione, nel dire =
alcune parole=20
sulle sue riflessioni, per ringraziare<BR>> la Libreria delle Donne =
di Milano=20
che pur non condividendo la proposta per<BR>> la nota posizione sul =
diritto e=20
la legge, si esprime con simpatia e<BR>> riconoscimento, e =
condivisione di un=20
disegno di Europa pacifica e<BR>> accogliente.<BR>> Le =
problematiche cui=20
accenna Ileana non hanno posto alcuno nel testo di<BR>> Costituzione =
europea=20
che e' antico nel piglio patriarcale e moderno nelle<BR>> tecnologie=20
militari, un mix funesto.<BR>> Sento una tale drammatica urgenza =
dinanzi a=20
cio', che quasi chiederei una<BR>> breve sospensiva, una epoche', =
nelle=20
nostre (di femministe) ormai note<BR>> posizioni differenziate, =
perche' non=20
vorrei svegliarmi in una Europa nella<BR>> quale le sofisticate =
riflessioni=20
di femministe colte e privilegiate<BR>> troveranno sempre nicchie =
persino=20
dorate, mentre la sorte delle donne di<BR>> ogni giorno in carne ed =
ossa=20
sara' separata da noi attraverso la legge sulla<BR>> riproduzione =
assistita,=20
le condizioni di lavoro insopportabili, la mancanza<BR>> di servizi, =
le=20
pensioni che sfuggono, la precarieta' che incombe, e messe<BR>> loro =
davanti=20
in piena luce, come modelli inarrivabili, alcune agguerrite<BR>> =
concorrenti=20
ai ruoli maschili ecc.<BR>> Non mi stupisco e nemmeno rimprovero =
quelle che=20
ricondotte alla schiavitu'<BR>> domestica e alla fatica di una vita =
esclusa e=20
isolata da qualsiasi<BR>> socializzazione si rifugiano nel ruolo=20
tradizionale, fino a quando non le<BR>> colpisce la =
depressione.<BR>>=20
<BR>> 2. EDITORIALE. UNA COSA DA FARE<BR>> "L'ipocrisia e' un =
omaggio che=20
il vizio rende alla virtu'". Cosi' la massima<BR>> 218 di La =
Rochefoucauld.=20
Ma anche noi che pure amiamo i modi cerimoniosi -<BR>> che son sempre =
meglio=20
della brutalita' - ci indignamo di lancinante dolore e<BR>> =
soffocante=20
vergogna quando l'ipocrisia e' palese complicita' con =
l'omicidio.<BR>> Cosi'=20
e' nel caso dell'esibito dispiacere dei pubblici poteri italiani =
per<BR>> le=20
ennesime morti di innocenti nel mare in vista delle nostre =
coste.<BR>>=20
Innocenti che in fuga da miseria e violenze inenarrabili speravano=20
trovare<BR>> qui umana accoglienza, ed hanno trovato solo lo strazio=20
estremo.<BR>> C'e' un solo modo perche' questa strage cessi: ed e' =
accogliere=20
tutte le<BR>> persone che ne hanno diritto cosi' come la nostra =
Costituzione,=20
scritta col<BR>> sangue e con le unghie dei morti della Resistenza,=20
stabilisce.<BR>> E c'e' un solo modo per concretamente inverare cio' =
che la=20
legge<BR>> fondamentale del nostro ordinamento giuridico ci fa =
obbligo di=20
fare:<BR>> organizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito =
per chi=20
in fuga<BR>> dalla fame e dalle guerre, dalle ingiustizie e violenze =
piu'=20
atroci, nel<BR>> nostro paese vuol giungere a trovare scampo.<BR>> =
E' una=20
proposta umile e austera che da anni propugnamo, e il primo che =
volle<BR>>=20
esprimerci il suo sostegno ad essa fu un amico che ora non piu' vive ma=20
che<BR>> dimenticato non abbiamo, e che si chiamava Dino =
Frisullo.<BR>>=20
Come gli eroi del Risorgimento italiano sottoposti alla caccia al'uomo=20
delle<BR>> autocrazie imperversanti furono accolti e salvati da paesi =
e=20
popoli<BR>> generosi, come furono accolti e salvati da generosi =
popoli e=20
paesi gli<BR>> antifascisti italiani perseguitati dalla dittatura e=20
minacciati dal<BR>> genocidio, cosi' oggi e' a noi il dovere di =
accogliere e=20
salvare chi fugge<BR>> da poteri disumani e da una terribile miseria =
le cui=20
scaturigini sono in<BR>> determinante misura in un ordine mondiale =
inquo di=20
cui noi siamo tra i<BR>> beneficiari a danno dei quattro quinti=20
dll'umanita'.<BR>> Accogliere tutti. Offrire a tutti un servizio di =
trasporto=20
pubblico e<BR>> gratuito. Riconoscere a tutti gli esseri umani il =
diritto=20
umano di fuggire<BR>> dalla fame, dalle torture e dalla morte, di =
salvare la=20
propria vita.<BR>> Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di =

muoversi liberamente<BR>> sull'unica terra che e' di tutti per =
trovare un=20
luogo in cui vivere in pace<BR>> e dignita'.<BR>> E tutto il resto =
e'=20
vilta', menzogna e assassinio.<BR>> <BR>> 3. APPELLI. SILVIA =
MARCUZ:=20
DIFENDIAMO LA VITA DI CHI LOTTA PER LA VITA IN<BR>> BRASILE<BR>>=20
[Ringraziamo Silvia Marcuz (per contatti: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:smarcuz@libero.it"><STRONG>smarcuz@???</STRONG></A><=
STRONG>)=20
per averci<BR>> tramesso questo appello (anche varie altre persone =
amiche ce=20
lo hanno<BR>> inviato e tutte le ringraziamo). Silvia Marcuz e' =
impegnata in=20
iniziative di<BR>> pace e di solidarieta', ha preso parte alla =
carovana della=20
pace 2003<BR>> promossa dai giovani e dai missionari =
comboniani]<BR>> I=20
missionari comboniani e i giovani di impegno missionario (Gim) chiedono=20
di<BR>> aderire e di divulgare attraverso tutti i mezzi possibili la=20
seguente<BR>> campagna (per informazioni: padre Dario Bossi, e-mail:=20
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:gimpadova@libero.it"><STRONG>gimpadova@???</STRONG><=
/A><STRONG>,<BR>>=20
tel. 04/8751506).<BR>> *<BR>> Brasile: minacce di morte per chi =
promuove=20
la vita<BR>> La violenza continua a crescere in tanti paesi del sud =
del=20
mondo, che stanno<BR>> scoppiando sotto la pressione della poverta', =
della=20
corruzione, della<BR>> mancanza di segni concreti di =
speranza.<BR>> In=20
Brasile i nostri fratelli ci chiedono con forza di diffondere =
queste<BR>>=20
notizie e questa campagna in difesa della vita minacciata di =
Valdenia<BR>>=20
Aparecida Paulino (avvocata, impegnata nella difesa dei diritti umani,=20
sta<BR>> subendo ingiurie, calunnie e minacce di morte...) e di padre =

Saverio<BR>> Paolillo (missionario comboniano, impegnato =
nell'accompagnamento=20
degli<BR>> adolescenti nelle unita' di detenzione di San =
Paolo).<BR>> Vi=20
chiediamo di leggere con attenzione la seguente pagina web per =
conoscere<BR>>=20
le loro storie ed i motivi della terribile situazione in cui si =
stanno<BR>>=20
trovando: </STRONG><A=20
href=3D"http://www.giovaniemissione.it/testimoni/darletvaldeniasaverio.ht=
m"><STRONG>www.giovaniemissione.it/testimoni/darletvaldeniasaverio.htm</S=
TRONG></A><STRONG>=20
e di<BR>> esprimere la vostra solidarieta' e intervenire attivamente =
in una=20
campagna<BR>> di pressione per Valdenia e una per Saverio, rivolte =
ciascuna=20
alle<BR>> istituzioni competenti perche' cessino le minacce, sia =
appurata la=20
verita' e<BR>> la giustizia e siano poste le basi per fermare la=20
violenza.<BR>> Sono disponibili dei modelli di lettera gia' =
predisposti e gli=20
indirizzi<BR>> e-mail cui inviarle.<BR>> <BR>> 4. UMANITA'. =
SVEVA=20
HAERTTER: OBIEZIONE DI COSCIENZA IN ISRAELE<BR>> [Dal quotidiano "Il=20
manifesto" del 17 ottobre 2003. Sveva Haertter,<BR>> fortemente =
impegnata per=20
la pace, la giustizia e il dialogo, fa parte della<BR>> rete "Ebrei =
contro=20
l'occupazione"]<BR>> Subito dopo il rifiuto delle esecuzioni mirate =
da parte=20
di 29 piloti<BR>> dell'Iaf (l'aviazione mmilitare israeliana), alcuni =

intellettuali (tra cui<BR>> Peretz Kidron ed Yitzchak Laor) sono =
ricorsi=20
all'Alta corte chiedendo<BR>> indagini sull'ordine di sganciare una =
bomba da=20
una tonnellata su Gaza City<BR>> per uccidere Salah Shehade (Hamas) =
causando=20
la morte di 14 civili. Ma nel<BR>> complesso l'aria per i piloti e' =
pesante=20
anche per la coincidenza della loro<BR>> iniziativa con la riapertura =
del=20
dibattito sulla guerra del Kippur.<BR>> Pesantissimo il =
pronunciamento dei=20
piloti dell'El Al contro di loro; e nei<BR>> confronti del generale =
refusenik=20
Yitzchak Spector, eroe dell'aviazione<BR>> israeliana, e' in corso =
una vera e=20
propria campagna.<BR>> Alla dichiarazione di sostegno ai piloti fatta =
da=20
molti professori<BR>> universitari e' seguita una inquietante =
iniziativa di=20
studenti che invitano<BR>> a disertare le lezioni tenute dai=20
firmatari.<BR>> Sono ben due gli appelli a sostegno dei piloti =
sottoscritti=20
da scrittori: il<BR>> primo, firmato tra gli altri da Grossman =
(autore di un=20
articolo che invita<BR>> ad ascoltare le istanze dei piloti), e dal=20
drammaturgo Sobol (che in<BR>> un'intervista parla apertamente di=20
"fascistizzazione della societa'<BR>> israeliana") che affronta la =
questione=20
del diritto morale di scegliere se<BR>> eseguire un ordine che ha =
conseguenze=20
sulla popolazione civile, il secondo<BR>> che vede tra i firmatari =
gli=20
scrittori Yehoshua ed Oz, e' incentrato sul<BR>> diritto di rifiutare =
ordini=20
illegali senza fare esplicito riferimento a cio'<BR>> che li rende =
illegali:=20
le conseguenze sulla popolazione civile.<BR>> Tema conduttore e' =
comunque la=20
coscienza, la "linea rossa" da non<BR>> oltrepassare e sulla quale si =
basa la=20
teoria del rifiuto selettivo.<BR>> In questo clima presso il =
tribunale=20
militare di Jaffa dopo il fallito<BR>> tentativo dei giudici di =
rimandare la=20
palla al "conscience committee", sta<BR>> per concludersi il processo =
a Yoni=20
Ben-Artzi. In quanto pacifista, Yoni<BR>> afferma che e' il servizio =
di leva=20
in se' ad essere incompatibile con la sua<BR>> coscienza e si batte =
dal=20
carcere da oltre un anno per il diritto di<BR>> rifiutarlo.<BR>>=20
L'avvocato Michael Sfarad ha riepilogato la sua linea di difesa a=20
partire<BR>> dalla constatazione che la decisione su chi e' =
considerato=20
pacifista e chi<BR>> no viene presa senza criteri chiari e competenza =
sulla=20
materia, e dal<BR>> carattere potenzialmente discriminatorio delle =
decisioni=20
del comitato:<BR>> "Mentre l'obiezione di coscienza viene accordata =
al 4% dei=20
ragazzi che ne<BR>> fanno richiesta, un altro comitato la riconosce =
alla=20
quasi totalita' delle<BR>> ragazze". All'obiezione del giudice che il =

servizio militare femminile e'<BR>> diverso e di durata inferiore, =
l'avvocato=20
ha risposto di aver a lungo<BR>> sperato di sentirselo dire =
dall'esercito=20
perche' questo gli avrebbe<BR>> consentito un ricorso immediato: "Non =
posso=20
immaginare che un giudice della<BR>> corte suprema accetti che la =
liberta' di=20
coscienza - fondamentale diritto<BR>> umano e civile - si possa =
applicare=20
diversamente sulla base del genere".<BR>> "Yoni e' accusato di =
rifiutare un=20
ordine legale. Ma costringere un pacifista<BR>> a violare le proprie=20
convinzioni indossando la divisa di un esercito -<BR>> organizzazione =
la cui=20
sola ragione di esistere e' la violenza - e' un ordine<BR>> illegale, =
e=20
rifiutare un ordine illegale e' ammesso dal codice militare".<BR>> =
L'avvocato=20
ha poi ricordato che la corte ha facolta' di interrompere un<BR>>=20
procedimento nel caso si convinca che le accuse nei confronti=20
dell'imputato<BR>> vengano mosse in maniera sleale: "La difesa non ha =
fatto=20
mistero del fatto<BR>> che avrebbe preferito condurre questo processo =
davanti=20
ad un tribunale<BR>> civile, dato che la liberta' di coscienza non e' =
un=20
argomento di competenza<BR>> militare. Ma dato che e' in questa corte =
che si=20
celebra il processo, sarebbe<BR>> un atto di giustizia poetica per un =

tribunale militare - carne della carne<BR>> dell'esercito - rimediare =
al=20
torto commesso nei confronti di Yoni Ben<BR>> Artzi".<BR>> Solo =
dopo=20
essersi ritirati per oltre mezz'ora invece dei dieci minuti<BR>> =
previsti, e'=20
arrivato il secco annuncio che il verdetto arrivera' "tra due o<BR>> =
tre=20
settimane". Come mai ci sia voluto tanto per questa decisione non =
e'<BR>>=20
dato sapere. Certo e' che sia la centralita' dell'esercito nella=20
societa'<BR>> israeliana, che il carattere indiscutibile degli ordini =
che=20
impartisce,<BR>> stanno subendo duri colpi.<BR>> <BR>> 5. =
RIFLESSIONE.=20
AGNESE GINOCCHIO: SULLA PROPOSTA DI LIDIA MENAPACE, IN FORMA<BR>> DI=20
BALLATA<BR></STRONG><STRONG>>[Ringraziamo Agnese Ginocchio (per =
contatti: <A=20
href=3D"mailto:agnese.musica@katamail.com"><STRONG>agnese.musica@katamail=
.com</STRONG></A><STRONG>)=20
per<BR>> questo intervento. Agnese Ginocchio e' cantautrice impegnata =
nella=20
musica da anni,</STRONG>=20
<DIV><STRONG>>reduce di diverse vittorie e concorsi&nbsp;a carattere=20
nazionale.E'attivista per la pace.Amica della<BR>> nonviolenza, =
impegnata in=20
molte iniziative di pace e di solidarieta'.]<BR>> <BR></STRONG>>=20
<BR><EM>> "Un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, =
solidale=20
e<BR>> nonviolenta"<BR></EM>> <BR>> L'Europa che vorrei, quella =
del=20
futuro,<BR>> assomiglia al volto d'un bambino che guarda curioso =
intorno a=20
se'<BR>> per scorgere le forme, i lineamenti delle cose e delle=20
persone<BR>> e impararne il significato.<BR>> <BR>> L'Europa =
che vorrei=20
ha grandi occhi verdi<BR>> verdi come l'immensa distesa dei =
campi,<BR>>=20
quelli su cui mi distendo, supina a terra, dimenticando<BR>> in quel =
momento=20
il pensiero che mi assilla<BR>> il male che mi tormenta =
dentro.<BR>>=20
<BR>> L'Europa che vorrei e' quel cielo che contemplo su di =
me<BR>> in=20
quel momento rimembro gli incontri d'ogni tempo<BR>> gli abbracci =
tralasciati=20
per paura<BR>> di rischiare e di cadere a vuoto<BR>> e quelli =
invece=20
conquistati a caro prezzo<BR>> per amore della liberta' e della =
maturita' che=20
mi ha segnata<BR>> perche' ho capito che nulla va perduto o=20
dimenticato<BR>> di quanto ho conosciuto e amato.<BR>> <BR>> =
L'Europa=20
che vorrei mi rimembra gli sguardi<BR>> della gente che ho =
incontrato<BR>>=20
volti scuri, volti chiari<BR>> giovani e anziani, donne e =
bambini<BR>>=20
volti provati negli anni e dalla violenza martoriati<BR>> ma li porto =
dentro=20
tutti come un tesoro, un amore<BR>> infinito come il vento, come un =
secondo=20
cuore<BR>> che batte all'unisono, fino a fondersi nel mio<BR>> =
<BR>>=20
Ah, l'Europa che vorrei sa di speranza<BR>> canterei senza sosta =
notte e=20
giorno<BR>> mesi e anni fino a consumarmi<BR>> fino a dileguarmi=20
nell'anima del vento<BR>> oltre la morte oltre ogni dolore<BR>> =
per farla=20
rifiorire&nbsp; ovunque.<BR>> <BR>> E' l'arma di una bianca=20
colomba<BR>> si chiama: nonviolenza<BR>> spiega le ali in alto per =

abbracciare il mondo<BR>> volo di liberta'<BR>> la nonviolenza e'=20
liberta'!<BR>> E' l'arma della solidarieta', della pace e =
dell'amore<BR>>=20
la nonviolenza e' amore!<BR>> E' la mia chitarra che vibra sul mio =
corpo, la=20
mia vita<BR>> le note della liberta'<BR>> il mio canto libero, il =
mio=20
sogno<BR>> il mio uomo, il mio mondo, il mio Dio!<BR>> La =
nonviolenza e'=20
il mio canto!<BR>> <BR>> L'Europa che vorrei e' un sogno di=20
speranza<BR>> s'avvera se ci credi<BR>> s'avvera se ti impegni a=20
realizzarla<BR>> Rachel ce l'ha fatta...<BR>> <BR>> L'Europa =
che vorrei=20
la porto nel mio cuore notte e giorno<BR>> nel mio cuore<BR>> il =
cuore=20
dell'uomo<BR>> il cuore del mondo<BR>> il cuore che grida =
amore<BR>>=20
contro secoli di guerre e di odi infiniti<BR>> il cuore che reclama=20
amore<BR>> contro l'indifferenza del silenzio innocente<BR>> il =
cuore=20
ferito e umiliato che continua a reclamare<BR>> il suo diritto=20
all'amore<BR>> l'amore rinnegato, ripudiato<BR>> l'amore =
calpestato,=20
ucciso<BR>> l'amore macchiato di sangue innocente<BR>> omicidio =
del=20
corrotto potere<BR>> che uccide il sentimento del cuore<BR>> =
attentato=20
alla vita... guerra!<BR>> Terribile ingiustizia<BR>> contro =
l'indifferenza=20
del silenzio innocente.<BR>> <BR>> Ma l'Europa che vorrei e' =
sempre quel=20
volto di bambino<BR>> che guarda disarmato<BR>> non conosce il =
significato=20
dell'attentato alla vita<BR>> non conosce la guerra.<BR>> La =
bellezza si=20
veste nella sua innocenza<BR>> seme privilegiante della =
piccolezza<BR>>=20
l'arcobaleno infinito che unisce cielo e terra<BR>> "Chi non diventa =
come un=20
bambino<BR>> non puo' ereditare il regno dei cieli".<BR>> <BR>> =

L'Europa che vorrei e' quel bambino<BR>> sono io, sei tu, siamo =
noi<BR>>=20
possiamo esserlo davvero<BR>> non e' un sogno, basta volerlo<BR>> =
provare=20
a guardare e a pensare<BR>> in modo disarmato,<BR>> e' questo il =
giusto=20
significato<BR>> che rimette ordine e pone ogni cosa al suo =
posto!<BR>>=20
<BR>> La nonviolenza e' il canto<BR>> il mio canto libero<BR>> =
il volto=20
d'un bambino che guarda disarmato...<BR>> <BR>> L'Europa che=20
vorrei<BR>> e' il volto d'un bambino che guarda disarmato<BR>> =
L'Europa=20
che vorrei<BR>> e' il volto d'un bambino che guarda =
disarmato...<BR>>=20
L'Europa che vorrei<BR>> ancora e'... il volto d'un bambino che =
guarda=20
disarmato<BR>> e abbraccia il mondo intero<BR>> con le ali della =
colomba=20
bianca<BR>> la nonviolenza<BR>> appellativo femminile, immagine e=20
figura<BR>> dell'amore ,della bellezza e della procreazione<BR>> =
creatura=20
per eccellenza...<BR>> <BR>> La nonviolenza<BR>> e' il volo e =
il canto=20
della mia prima innocenza<BR>> essenza che mi ha tracciata<BR>> =
liberta' e=20
Meta senza confini<BR>> che va oltre il limite del tempo<BR>> e=20
dell'esistenza...<BR>> <BR>> 6. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: =
PACE,=20
RELIGIONE, STORIA<BR>> [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti:=20
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:peyretti@tiscali.it"><STRONG>peyretti@???</STRONG><=
/A><STRONG>)=20
per questo<BR>> intervento.<BR>> Enrico Peyretti e' uno dei =
principali=20
collaboratori di questo foglio, ed uno<BR>> dei maestri piu' nitidi =
della=20
cultura e dell'impegno di pace e di<BR>> nonviolenza. Tra le sue =
opere: (a=20
cura di), Al di la' del "non uccidere",<BR>> Cens, Liscate 1989; =
Dall'albero=20
dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998;<BR>> La politica e' pace, =

Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe<BR>> Grande, =
Torino=20
1999; della sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa<BR>> senza =
guerra.=20
Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, una<BR>> =
edizione a=20
stampa - ma il lavoro e' stato successivamente aggiornato - e' =
in<BR>>=20
Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Annuario della pace. =
Italia=20
/<BR>> maggio 2000 - giugno 2001, Asterios, Trieste 2001, un'edizione =

aggiornata e'<BR>> apparsa recentemente in questo stesso notiziario =
(e=20
contiamo di presentarne<BR>> prossimamente un'edizione nuovamente=20
aggiornata). Una piu' ampia<BR>> bibliografia dei principali scritti =
di=20
Enrico Peyretti e' nel n. 477 del 15<BR>> gennaio 2003 di questo=20
notiziario.<BR>> Raimon (Raimundo) Panikkar e' nato a Barcellona nel =
1918 da=20
madre spagnola e<BR>> padre indiano; laureato in chimica, filosofia e =

teologia, ha insegnato in<BR>> molte universita' europee, asiatiche =
ed=20
americane; e' uno dei principali<BR>> esperti di studi =
interculturali. Opere=20
di Raimon Panikkar: tra i suoi<BR>> numerosi libri cfr. Il dialogo=20
intrareligioso, Cittadella, Assisi 1988;<BR>> Trinita' ed esperienza=20
religiosa dell'uomo, Cittadella, Assisi 1989; La<BR>> torre di =
Babele,=20
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi)<BR>> 1990; =
La sfida=20
di scoprirsi monaco, Cittadella, Assisi 1991; Ecosofia: la<BR>> nuova =

saggezza, Cittadella, Assisi 1993; Saggezza stile di vita, =
Edizioni<BR>>=20
cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1993; La pienezza=20
dell'uomo.<BR>> Una cristofania, Jaca Book, Milano 1999; Pace e=20
interculturalita', Jaca<BR>> Book, Milano 2002; Pace e disarmo =
culturale,=20
Rizzoli, Milano 2003; La nuova<BR>> innocenza, tre volumi, Servitium, =

Palazzago (Bg). Si vedano anche gli atti<BR>> del seminario animato =
da=20
Panikkar su Pace e disarmo culturale,<BR>> L'altrapagina, Citta' di =
Castello=20
(Pg) 1987 (con interventi tra gli altri di<BR>> Ernesto Balducci, =
Fabrizio=20
Battistelli, Luigi Cortesi, Antonino Drago,<BR>> Achille Rossi). =
Opere su=20
Raimon Panikkar: Achille Rossi, Pluralismo e<BR>> armonia: =
introduzione al=20
pensiero di Raimon Panikkar, L'altrapagina, Citta'<BR>> di Castello =
(Pg) s.=20
d. ma 1990]<BR>> Raimon Panikkar, nel libro Pace e disarmo culturale=20
(Rizzoli, Milano 2003,<BR>> seconda edizione riveduta, pp. 85-86), =
scrive:=20
"Prova del cambiamento della<BR>> coscienza religiosa del nostro =
tempo e' il=20
fatto che la pace tende a<BR>> ritrovare la sua radice religiosa. E' =
con essa=20
[la radice religiosa] che non<BR>> solo si approfondisce lo studio =
della=20
pace, ma anche si purifica il concetto<BR>> medesimo di =
"religione"... La=20
citta' terrena non e' considerata una semplice<BR>> preparazione per =
il cielo=20
o un riflesso della citta' di Dio, ma piuttosto<BR>> un'arena nella =
quale si=20
costruisce il destino ultimo dell'uomo. Ed e' cosi',<BR>> si neghi o =
meno=20
l'aldila'... Se uno non crede nell'altra vita, la sua<BR>> =
realizzazione=20
sulla terra si converte in qualcosa di ultimo e definitivo e,<BR>> =
cioe', in=20
questione religiosa; se si crede nell'altra vita, il goderne in<BR>> =
cielo=20
dipendera' da cio' che si e' stati in terra. Se il terrestre e' =
il<BR>>=20
trampolino per il celeste, la terra acquista essa pure caratteri=20
definitivi:<BR>> la pax terrena [a questa si richiama, dal titolo =
stesso,=20
l'enciclica<BR>> giovannea Pacem in Terris - ndr] che ha consentito =
la mia=20
perfezione<BR>> acquistera' un'importanza anche religiosa".<BR>> =
Ora, mi=20
pare che tra i cattolici (e tra i protestanti? e nelle religioni =
non<BR>>=20
cristiane?) ci sia ancora - ma in discussione e in diminuzione, speriamo =

-<BR>> l'idea prevalente che la pace si puo' realizzare solo =
nell'aldila',=20
oltre e<BR>> fuori il tempo e il mondo, per sola opera di Dio, e che, =
in=20
questo mondo<BR>> imperfetto, pieno di male, e destinato a passare e =
a=20
perire, ci si debba<BR>> rassegnare alle soluzioni violente dei =
conflitti,=20
come insuperabili, e che<BR>> basti essere pacifici nella relazioni =
private,=20
tra persone, per meritare il<BR>> paradiso. In questo ordine di idee, =
se si=20
cerca con troppa fiducia la pace<BR>> in terra si rischia l'accusa=20
dell'illusione di volere il paradiso in terra.<BR>> Chiedo a chi =
conosce e=20
appartiene al mondo religioso in generale, cattolico<BR>> in specie:=20
l'enciclica Pacem in terris ha modificato, sta modificando,<BR>> =
questo modo=20
di pensare che in definitiva condanna e consegna la terra alla<BR>> =
guerra, e=20
spera e si impegna solo per la pace del cielo?<BR>> <BR>> 7. =
RIFLESSIONE.=20
GIUSEPPINA CIUFFREDA: LA RED HOUSE E WILLIAM MORRIS<BR>> [Dal =
quotidiano "Il=20
manifesto" del 17 ottobre 2003.<BR>> Giuseppina Ciuffreda, =
intellettuale=20
femminista, giornalista di particolare<BR>> rigore intellettuale e =
morale,=20
scrive sul quotidiano "Il manifesto" ed e'<BR>> direttrice editoriale =
di "CNS=20
Ecologia Politica"; e' una delle voci piu'<BR>> autorevoli delle =
esperienze=20
di ricerca e di liberazione nel nostro paese<BR>> negli ultimi =
decenni, una=20
maestra a molte e molti.<BR>> William Morris (1834-1896) fu uno =
straordinario=20
intellettuale, artista e<BR>> militante; tra le sue opere di =
scrittore e=20
pubblicista in edizione italiana<BR>> segnaliamo la raccolta di =
scritti=20
politici Come potremmo vivere, Editori<BR>> Riuniti, Roma 1979; e il=20
giustamente celebre romanzo Notizie da nessun<BR>> luogo, Garzanti, =
Milano=20
1984 (ma anche presso altri editori, naturalmente)]<BR>> Dono =
augurale per il=20
matrimonio di William Morris con Jane Burden, la<BR>> bellissima =
figlia di=20
uno stalliere icona dei pittori preraffaelliti, Red<BR>> House e' una =

costruzione che segna la storia dell'architettura.<BR>> Hermann =
Muthesius,=20
creatore del Werkbund tedesco, la defini' "il primo<BR>> esempio di =
casa=20
moderna", concepita come un tutto e perfettamente inserita<BR>> =
nell'ambiente=20
naturale. Ma il suo design originale manifesta la complessa<BR>> =
anima di=20
Morris, nostalgica del Medioevo e insieme protesa verso un =
futuro<BR>> venato=20
di utopia. Mobili e decorazioni sono opera di Philip Webb,<BR>> =
l'architetto,=20
dello stesso Morris, di sua moglie Jane, finissima<BR>> ricamatrice, =
e dei=20
suoi amici piu' cari: Dante Gabriele Rossetti e sua<BR>> moglie =
Lizzie=20
Siddal, Edward e Giorgiana Burne-Jones, Charles Faulkner e le<BR>> =
sue=20
sorelle Lucy e Kate, Ford Madox Brown.<BR>> Dopo la prima vendita, si =
sono=20
alternati diversi proprietari. Quest'anno<BR>> finalmente e' stata =
acquistata=20
(per piu' di un milione di sterline) dal<BR>> National Trust ed e' =
stata=20
aperta al pubblico.<BR>> Red House, cosi' chiamata per il rosso dei =
mattoni,=20
si trova nel Kent, a<BR>> Bexleyheath, un villaggio non molto =
distante da=20
Londra. Nonostante la<BR>> dispersione di mobili e affreschi, tra cui =
il=20
pannello centrale di Dantis<BR>> Amor di Rossetti e l'armadio dipinto =
da=20
Burne-Jones con motivi chauceriani,<BR>> la casa conserva tracce =
rilevanti=20
della non convenzionale compagnia. Gia'<BR>> nell'ingresso troviamo =
una=20
credenza verde dipinta da Morris con scene<BR>> arturiane. Un'altra =
credenza=20
di quercia laccata color sangue di drago con<BR>> cerniere in ferro =
e' nel=20
soggiorno, e un terzo mobile bianco sostiene una<BR>> sorta di =
soppalco nel=20
salotto, una delle stanze piu' affascinanti. Ai lati<BR>> tre dipinti =
di=20
Burne-Jones. Una splendida, intatta scala di quercia<BR>> sovrastata =
da un=20
soffitto dai motivi verde-blu-oro di influenza bizantina,<BR>> e' =
l'asse=20
centrale della casa. Lo studio e' totalmente moderno: tavolo<BR>> =
funzionale,=20
illuminato da tre delle cinque finestre, vista sul giardino,<BR>> =
caminetto.=20
Osservando il giardino, Morris creera' i primi motivi delle sue<BR>> =
carte da=20
parati, Trellis e Daisy.<BR>> *<BR>> Secondo Fiona MacCarthy, =
autrice=20
della piu' completa biografia di Morris<BR>> (William Morris: A Life =
for Our=20
Time, Faber & Faber, London 1996), Red House<BR>> fu una =
costruzione=20
simbolica, il punto di partenza per la sua crociata<BR>> contro il =
suo tempo.=20
E anche una mostra dei prodotti dell'impresa artigiana<BR>> (The =
Firm)=20
fondata con Faulkner e Marshall, con la collaborazione di<BR>> =
Burne-Jones,=20
Madox Brown e Rossetti. Ma Red House non fu soltanto un<BR>> progetto =

architettonico e un luogo ove sperimentare design innovativi. Fu<BR>> =
anche,=20
e soprattutto, un'esperienza di vita per un gruppo di artisti<BR>> =
eccentrici=20
e impegnati.<BR>> Morris era legato a Dante Gabriele Rossetti, =
fondatore (con=20
Millais e Holman<BR>> Hunt) della "Fratellanza dei pittori =
pre-raffaelliti",=20
e a Edward<BR>> Burne-Jones da un'amicizia che risale agli anni di =
Oxford.=20
Conquistati dalle<BR>> antiche storie di cavalieri narrate nella =
Morte=20
d'Arthur di Malory e dalle<BR>> poesie di Tennyson, avevano dipinto =
episodi=20
del ciclo di re Artu' sulle<BR>> pareti della Debating Hall e, in una =
Oxford=20
pervasa dal risveglio cristiano,<BR>> avevano sognato di dare vita a =
novelle=20
comunita' monastiche.<BR>> Red House, edificata sulla strada che i =
pellegrini=20
percorrevano verso<BR>> Canterbury, nella visione di Morris doveva =
diventare=20
una sorta di Camelot<BR>> dell'Ottocento, la residenza conviviale di =
una=20
comunita' di amici creativi<BR>> impegnati a rinnovare il mondo con =
un=20
progetto personale, politico e<BR>> artistico. Ned e Giorgiana =
dovevano=20
abitare in un'ala ampliata della casa, e<BR>> anche Rossetti e =
Lizzie. Gli=20
amici cari arrivano per ora nel fine settimana.<BR>> Dipingono, =
costruiscono=20
mobili, affrescano pareti e soffitti. Morris,<BR>> storyteller =
eccezionale,=20
racconta mentre Georgiana, Jane e sua sorella<BR>> Elizabeth =
ricamano,=20
vestite con seducenti abiti comodi ideati da loro: il<BR>> contributo =

pre-raffaellita al movimento di Reform Dress lanciato in<BR>> =
Inghilterra e=20
negli Stati Uniti dalle prime femministe e dai salutisti,<BR>> contro =
il=20
corsetto e le crinoline. Morris ha anche il pollice verde. Crea<BR>> =
uno=20
splendido giardino seguendo lo schema medievale raffigurato nei<BR>>=20
manoscritti miniati. Alberi da frutta, querce e castagni, roseti,=20
gelsomini<BR>> e fiori della passione rampicanti, bordure di lavanda =
e=20
rosmarino, siepi di<BR>> fragole creano un ambiente da favola. La sua =
opera=20
segnera' profondamente i<BR>> rinnovatori del giardino inglese, =
William=20
Robinson e Gertrude Jekyll.<BR>> Il sogno dura cinque anni. Morris e' =

affaticato per i continui viaggi a<BR>> Londra, sede della Firm. =
Georgiana si=20
ammala dopo la perdita di un figlio,<BR>> Lizzie Siddal muore per una =

overdose di laudano e Rossetti, preso<BR>> eroticamente da Jane, =
inizia con=20
lei una storia artistica - la dipingera'<BR>> ossessivamente - e =
personale=20
che tormentera' Morris per anni. Red House<BR>> chiude e i Morris, =
nel 1865,=20
tornano a Londra, in Queen Square, seconda di<BR>> una serie di case =
che=20
scandiranno la loro vita.<BR>> *<BR>> La strana confraternita =
ispiro'=20
alcuni dei famosi acquerelli satirici di Max<BR>> Beerbhom, ma fu una =
fonte=20
di ispirazione straordinaria per le tante<BR>> comunita' Arts and =
Crafts=20
create come alternativa alla produzione di massa<BR>> da una folta =
schiera di=20
artisti e intellettuali, da C. R. Ashbee a Edward<BR>> Carpenter. =
Alla fine=20
dell'800 saranno 130, molte delle quali situate in<BR>> campagna per =
il ruolo=20
centrale assegnato all'agricoltura organica, all'aria<BR>> pulita e =
alla vita=20
semplice. Ma devono molto a Morris anche il "Movimento<BR>> Estetico" =
di E.=20
W. Godwin e gli Omega Workshop di Roger Fry e Vanessa Bell,<BR>> la =
sorella=20
pittrice di Virginia Woolf: Vanessa e Duncan Grant, decorarono<BR>> =
per anni=20
Charleston Farm, nel Sussex, ritrovo campestre del gruppo di<BR>>=20
Bloomsbury.<BR>> *<BR>> Ogni casa di Morris ha segnato momenti =
importanti=20
della sua vita e aspetti<BR>> del suo impegno artistico e politico. =
Kelmscott=20
House ad Hammersmith, a<BR>> Londra, vide la nascita della casa =
editrice che=20
tra il 1891 e il 1898<BR>> pubblichera' 53 volumi, rilanciando =
un'arte della=20
calligrafia ancora viva in<BR>> Inghilterra e recuperera' l'antica =
tecnica=20
dei manoscritti miniati.<BR>> La casa fu la sede della "Lega =
socialista"=20
fondata nel 1890 da un Morris<BR>> deluso dalle formazioni della =
sinistra=20
esistenti, cui aderi' dai primi anni<BR>> Ottanta. Le riunione si =
svolsero=20
per anni nel giardino. Vi partecipavano<BR>> regolarmente Eleanor, la =
figlia=20
di Karl Marx; la scrittrice per l'infanzia<BR>> Edith Nesbit e George =
Bernard=20
Shaw, fondatori della Societa' Fabiana; la<BR>> femminista e =
sindacalista=20
Annie Besant, poi leader della Societa' Teosofica;<BR>> =
l'illustratore di=20
libri per bambini Walter Crane; il poeta Swinburne e il<BR>> principe =
russo=20
anarchico e ambientalista Kropotkin.<BR>> Pioniere ecologista, Morris =
fonda=20
anche un'associazione per la difesa del<BR>> territorio contro la=20
speculazione e l'inquinamento, convinto che alla base<BR>> di una =
vita=20
dignitosa ci fossero le comunita' rurali locali, semplici ma<BR>> =
creative,=20
unite l'una all'altra in cerchi sempre piu' ampi. Un ideale che<BR>> =
aveva=20
tentato di vivere personalmente a Red House e che descrivera' nel =
suo<BR>>=20
romanzo utopistico piu' noto, News from Nowhere. La risposta libertaria=20
di<BR>> Morris all'utopia statalista e industrialista di Looking=20
Backward,<BR>> pubblicata nel 1888 dallo statunitense Edward Bellamy, =
disegna=20
un Medioevo<BR>> trasformato dalle nuove tendenze culturali e =
politiche che=20
l''800 sta<BR>> incubando: socialismo, ambientalismo e =
femminismo.<BR>>=20
*<BR>> Morris appartiene a quella generazione di intellettuali =
vittoriani, di=20
cui<BR>> John Ruskin fu il profeta, che reagirono al cattivo gusto=20
dell'epoca, al<BR>> degrado del design inglese e alla violenza della=20
rivoluzione industriale<BR>> sugli esseri umani e sulla natura, con =
un=20
difficile e ambizioso progetto:<BR>> unire l'istanza etica con la =
fruizione=20
estetica.<BR>> Poeta, artista, traduttore di saghe, imprenditore, =
artigiano=20
straordinario,<BR>> editore, miniaturista, autore di romanzi =
utopistici,=20
imprenditore e<BR>> socialista, William Morris e' una figura chiave =
nella=20
cultura inglese, e non<BR>> solo. Ha ispirato infatti quasi tutti i =
movimenti=20
di rinnovamento dell'arte<BR>> in Europa, dalla Scuola di Glasglow di =
Charles=20
Rennie Mackintosh, all'Art<BR>> Nouveau francese e belga, fino a =
elementi=20
importanti della Bauhaus di Walter<BR>> Gropius.<BR>> Ma la sua =
vocazione=20
artistica non puo' essere scissa dal suo impegno<BR>> politico, molto =
vicino=20
ai movimenti ambientalisti e comunitari<BR>> contemporanei. Convinto =
che la=20
bellezza sia un diritto umano fondamentale al<BR>> pari del pane, =
disgustato=20
dalla perdita di qualita' dei prodotti industriali<BR>> e dalla =
violenza=20
sugli operai, non solo sfruttati ma, soprattutto, privati<BR>> della =
dignita'=20
e della gioia che possono nascere soltanto da un lavoro<BR>> =
creativo, Morris=20
scorge con grande anticipo gli effetti negativi della<BR>> =
rivoluzione=20
industriale sull'ambiente naturale, sul lavoro e sul tessuto<BR>> =
sociale=20
delle comunita'. Vivente Felix Holt, il gentleman protagonista =
del<BR>>=20
romanzo di George Eliot che sceglie di diventare artigiano, celebra=20
l'unione<BR>> del lavoro intellettuale con quello manuale e rifiuta =
la=20
gerarchia tra arti<BR>> alte e basse, tra artigianato e belle =
arti.<BR>>=20
S'impegnera' politicamente nelle embrionali organizzazioni della=20
sinistra,<BR>> sara' in contatto con Marx e Engels e terra' =
conferenze per=20
gli operai in<BR>> tutta l'Inghilterra su "come viviamo e come =
potremmo=20
vivere". Sostiene gli<BR>> scioperi e viene arrestato, parlera' a =
Trafalgar=20
Square a diecimila<BR>> disoccupati nella domenica di sangue del =
1887, il 13=20
novembre, quando un<BR>> giovane manifestante fu ucciso dalla=20
polizia.<BR>> Fondera' la Lega socialista e cerchera' di creare =
oggetti della=20
vita<BR>> quotidiana belli e accessibili al popolo. Un fallimento. =
Per il=20
costo<BR>> eccessivo dei magnifici manufatti, che abbelliranno invece =
le=20
case<BR>> dell'aristocrazia e della ricca middle class. Prevarra' il=20
design<BR>> industriale di Christopher Dresser quindi la produzione =
di massa=20
senza<BR>> qualita', mentre la Lega socialista libertaria cedera' il =
posto ai=20
partiti<BR>> laburisti e al comunismo della Rivoluzione =
d'Ottobre.<BR>> Ma=20
gli operai, soprattutto i minatori con cui instauro' rapporti =
speciali,<BR>>=20
lo ameranno tanto da conservare gelosamente le copie dei suoi =
romanzi<BR>>=20
utopistici anche quando per fame avevano venduto tutto. E oggi, dopo =
il<BR>>=20
crollo dell'Unione sovietica e la crisi della sinistra, con =
l'esplosione<BR>>=20
drammatica dei disastri ambientali e la diffusione a macchia d'olio =
nel<BR>>=20
mondo dei nuovi movimenti di ecologia sociale centrati sulla comunita',=20
il<BR>> suo originale messaggio torna di nuovo attuale.<BR>> =
<BR>> 8.=20
LIBRI. BENEDETTO VECCHI PRESENTA "ALLA SCOPERTA DEL SISTEMA MONDO" =
DI<BR>>=20
IMMANUEL WALLERSTEIN<BR>> [Dal quotidiano "Il manifesto" del 9 =
ottobre=20
2003.<BR>> Benedetto Vecchi e' redattore culturale del quotidiano "Il =

manifesto"; ha<BR>> recentemente pubblicato per Laterza una =
Intervista=20
sull'identita' a Zygmunt<BR>> Bauman.<BR>> Immanuel Wallerstein,=20
economista, docente alla State University di New York,<BR>> dirige il =
Fernand=20
Braudel Center; fondamentale il suo contributo<BR>> nell'elaborazione =

dell'approccio analitico dell'economia-mondo; una scheda<BR>> del =
quotidiano=20
cosi' lo presenta: "Autore prolifico, Immanuel Wallerstein ha<BR>> =
iniziato=20
ad occuparsi di storia africana. Della sua attivita' di studioso<BR>> =

dell'Africa testimoniano i saggi di apertura del volume recensito in=20
questa<BR>> pagina, Alla scoperta del sistema mondo (manifestolibri). =

Sicuramente la sua<BR>> opera piu' nota e' Il sistema mondiale =
dell'economia=20
moderna (tre volumi, Il<BR>> Mulino), un testo fondamentale per =
comprendere=20
il suo pensiero. Nato nel<BR>> 1930 a New York, occupa la cattedra di =

sociologia alla State University of<BR>> New York ed e' diventato =
direttore=20
del Fernand Braudel Center nel 1977,<BR>> centro di studi che ha =
raccolto=20
attorno a se' una nutrita schiera di<BR>> economisti, sociologhi, =
antropologi=20
e storici. In quegli anni inizia un<BR>> lungo sodalizio =
intellettuale con=20
Giovanni Arrighi e Terence Hopkins (con<BR>> quest'ultimo ha lavorato =
fino=20
alla sua morte), e' a loro firma il volume<BR>> Antisystemic =
mouvement=20
(manifestolibri). Da segnalare inoltre Razza nazione<BR>> classe =
(scritto con=20
Etienne Balibar, Edizioni Associate), il Capitalismo<BR>> storico =
(Einaudi),=20
La scienza sociale: come sbarazzarsene (Il Saggiatore), e<BR>> Dopo =
il=20
liberalismo (Jaca Book). Da ricordare infine l'opera di raccolta =
e<BR>>=20
pubblicazione dei suoi ultimi libri da parte delle edizioni Asterios=20
(L'era<BR>> della transizione, Capitalismo storico e civilta' =
capitalistica,=20
Geopolitica<BR>> e geocultura, =B4Liberalismo e democrazia, e =
Navigando nella=20
transizione)"]<BR>> Sistema-mondo, economia mondo, impero. Sono =
queste le=20
stelle polari nella<BR>> produzione teorica di Immanuel Wallerstein =
da=20
quando, agli inizi degli anni<BR>> Settanta, mando' alle stampe Il =
sistema=20
mondiale dell'economia moderna, una<BR>> monumentale opera in tre =
volumi=20
sulla formazione del capitalismo storico.<BR>> Partendo dalle oramai =
famose=20
affermazioni di Marx sull'intima vocazione<BR>> "cosmopolita" del =
capitale,=20
lo studioso americano - e' nato a New York nel<BR>> 1930 - giungeva =
alla=20
conclusione che cio' che vale per il capitalismo -<BR>> creare un =
mondo a=20
propria immagine e somiglianza - puo' pero' essere<BR>> applicato=20
retrospettivamente a qualsiasi formazione statale o economica. =
Sia<BR>>=20
l'impero romano che il capitalismo sono infatti sistemi-mondo, ma =
mentre<BR>>=20
Roma estendeva i suoi domini facendo leva sulle sue legioni, la Ibm, o=20
la<BR>> Esso o la General Electric o la Bayer hanno fondato la loro=20
egemonia<BR>> economica e politica sulla preminenza di una forma =
specifica di=20
rapporto<BR>> sociale basata sul lavoro salariato, anche se questo =
non=20
esclude la presenza<BR>> di altre tipologie di lavoro, come possono =
essere=20
quello servile, quello<BR>> coatto e quello "indipendente".<BR>> =
Cosi', se=20
nell'impero romano e' la casta raccolta attorno all'imperatore a<BR>> =
tirare=20
le redini del sistema-mondo, nel capitalismo storico e' =
l'attivita'<BR>>=20
economica che lo struttura. E' ovvio che una tale tesi risultasse=20
eterodossa<BR>> tanto per gli storici e gli economisti marxisti che =
per=20
quelli liberali. I<BR>> primi non negavano certo la dimensione =
internazionale=20
dell'economia, ma<BR>> preferivano parlare di imperialismo e dei =
conflitti=20
tra gli stati leader per<BR>> l'egemonia, mentre per i secondi e' la =
tendenza=20
a un equilibrio generale<BR>> dell'economia che spinge il capitale a =
ignorare=20
vincoli nazionali o<BR>> continentali. Wallersterin considera pero' =
entrambe=20
le posizioni incapaci di<BR>> spiegare il perche' tutte le formazioni =

sociali, economiche e politiche<BR>> storicamente esistite tendono =
sempre ad=20
attivare funzioni autoregolatrici e<BR>> autoconservative - in primo =
luogo la=20
divisione a cerchi concentrici tra un<BR>> centro, una semiperiferia =
e una=20
periferia - all'interno pero' di uno schema<BR>> ciclico di genesi, =
sviluppo=20
ed eclissi.<BR>> Al di la' degli evidenti influssi della sociologia=20
funzionalista e della<BR>> teoria dei sistemi, l'aspetto piu' =
importante=20
della sua riflessione risiede<BR>> nell'aver colto la crisi =
dell'ordine=20
mondiale uscito dalla seconda guerra<BR>> mondiale e di aver indicato =
una=20
possibile metodologia di analisi, da lui<BR>> stesso definita =
"olistica",=20
sugli sviluppi ulteriori del capitalismo<BR>> storico.<BR>> =
L'opera di=20
Wallerstein non e' stata risparmiata da aspre critiche, ma<BR>> =
l'accusa piu'=20
sprezzante e' stata sicuramente quella di venire presentata<BR>> come =
un=20
postulato che non ha bisogno di dimostrazione. Accusa ingenerosa =
per<BR>> un=20
intellettuale da sempre militante, anche quando ha scelto di =
relegare<BR>>=20
alle sole aule universitarie il suo impegno politico.<BR>> *<BR>> =
Di=20
questo scelta da' conto il denso volume che raccoglie i saggi =
scritti<BR>>=20
nell'arco di quarant'anni e pubblicato dalla Manifestolibri con il=20
titolo<BR>> Alla scoperta del sistema mondo (pp. 517, euro =
30).<BR>> Il=20
libro e' infatti un'avvincente autobiografia intellettuale di =
uno<BR>>=20
studioso-militante che si dichiara sempre pronto a verificare ed<BR>> =

eventualmente modificare le sue tesi se la realta' le smentisce. Un=20
esempio<BR>> di questo esercizio della verifica lo si ricava dalla =
sua=20
previsione del<BR>> declino dell'economia statunitense operata alla =
fine=20
degli anni Settanta. In<BR>> quel decennio, per Wallerstein, gli =
Stati uniti=20
erano entrati decisamente<BR>> nella fase discendente della loro =
egemonia=20
mondiale e lo scettro del potere<BR>> mondiale si stava spostando =
verso il=20
Pacifico e il Vecchio continente. Tutti<BR>> i dati lo attestavano, =
dagli=20
indicatori della produzione industriale ai<BR>> flussi del capitale=20
finanziario, alla conquista della leadership in alcuni<BR>> settori =
di punta,=20
come stava avvenendo nel settore automobilistico o<BR>> =
nell'elettronica di=20
consumo, dove le corporation statunitensi erano scalzate<BR>> dal =
podio dalle=20
conglomerate giapponesi.<BR>> Dieci anni piu' tardi gli stessi =
indicatori=20
mostravano tutt'altra situazione<BR>> con molte imprese made in Usa=20
saldamente al comando. Wallerstein, a quel<BR>> punto, mette da parte =
gli=20
amati cicli di Kondratieff, attraverso i quali ha<BR>> spiegato le =
crisi=20
ricorrenti del sistema capitalistico, e cerca di<BR>> verificare se =
qualcosa=20
non va nella sua previsione di declino dell'economia<BR>> americana. =
La sua=20
conclusione, testimoniata da uno dei saggi contenuti nel<BR>> volume, =
e'=20
perentoria: ci troviamo di fronte a un fatto inedito nella =
storia<BR>> del=20
mondo moderno perche' e' la prima volta che un'economia mondo =
come<BR>>=20
quella capitalista si sta prontamente trasformando in un impero. =
La<BR>>=20
rinnovata egemonia degli Stati uniti e' transitoria e va cercata =
nella<BR>>=20
centralita' assunta dal complesso militare-industriale nella vita=20
economica<BR>> americana. Siamo quindi di fronte al mantenimento=20
dell'egemonia in virtu'<BR>> della potenza espressa dai marines e non =
della=20
forza delle imprese.<BR>> Questo work in progress ne e' ampiamente=20
testimonianza nella seconda e terza<BR>> parte de Alla conquista del=20
sistema-mondo, e va inteso come la reazione di<BR>> un intellettuale =
radical=20
allo spaesamento politico della nuova sinistra<BR>> americana dopo=20
l'esaurirsi della spinta propulsiva del movimento dei diritti<BR>> =
civili. Il=20
suo ritiro nelle aule universitarie e' infatti prospettato come<BR>> =
il=20
necessario dislocamento dell'impegno politico dentro la fabbrica =
del<BR>>=20
consenso. La sua vicenda intellettuale e' quindi da considerare =
come<BR>>=20
emblematica delle vicende della new left statunitense, che ha il=20
battesimo<BR>> del fuoco nelle universita', una breve parentesi nelle =
piazze=20
per poi<BR>> tornare di nuovo nelle aule universitarie.<BR>> Il =
volume=20
inizia infatti con un giovane Wallerstein attivista a favore dei<BR>> =
diritti=20
civili, ma diffidente nei confronti del partito comunista =
americano,<BR>>=20
considerato troppo ortodosso e impermeabile alla societa' che pure=20
voleva<BR>> trasformare. Sono gli anni del secondo dopoguerra e del=20
maccartismo e<BR>> Wallerstein si specializza in storia =
africana.<BR>>=20
*<BR>> Sull'Africa gli scritti presenti nel volume hanno sicuramente =
il=20
merito di<BR>> mettere nero su bianco alcune verita' scomode per il =
pensiero=20
critico. Per<BR>> Wallerstein, i semi di un'involuzione autoritaria =
dei paesi=20
usciti dal<BR>> colonialismo sono stati gettati quando il movimento =
di=20
liberazione nazionale<BR>> si trasforma in partito unico e comincia a =

utilizzare la razza come elemento<BR>> di stabilita' e coesione =
sociale. E'=20
il primo atto di un dramma che ancora<BR>> non si e' concluso. Le =
linee di=20
frattura dell'etnia si incistano cosi' in<BR>> realta' sociali e =
culturali=20
che le avevano elaborate e superate gia' durante<BR>> il colonialismo =
come=20
elemento di resistenza a un potere alieno che le<BR>> sfruttava per=20
depotenziare le rivendicazioni nazionali. La sua polemica nei<BR>> =
confronti=20
di chi, poco importa se storico o leader politico, inventa un<BR>> =
"problema=20
etnico" risulta ancora oggi illuminante sul presente di un<BR>> =
continente=20
mandato alla deriva dalle politiche neocolonialiste del nord del<BR>> =
mondo e=20
dalla complicita' delle leadership locali. E sorprendente e'<BR>> =
altresi' la=20
sua difesa appassionata dei Dannati della terra di Franz Fanon,<BR>> =
un libro=20
considerato il primo serio tentativo di una analisi di classe =
dei<BR>> paesi=20
africani che tiene conto delle trasformazioni dell'economia =
rurale<BR>>=20
operate dai conquistatori. Wallerstein si schiera quindi contro i cinesi =
e=20
i<BR>> vietnamiti, considerando la centralita' assegnata ai contadini =
nella=20
lotta<BR>> di liberazione nazionale come una semplificazione di un =
panorama=20
sociale e<BR>> culturale ben piu' ricco di quello prospettato dal =
comandante=20
Giap.<BR>> *<BR>> Il saggio migliore della prima parte del volume =
e' pero'=20
quello in cui, da<BR>> militante, affronta anche le questioni interne =
alla=20
nuova sinistra<BR>> americana.<BR>> Dopo aver sottolineato il =
carattere=20
dirompente e innovativo del mouvement<BR>> sia dal punto di vista =
delle forme=20
di azione - il free-speach, i sit-in, le<BR>> performance di strada - =
e=20
teorico - l'affrancamento dall'ortodossia<BR>> sovietica, ad esempio =
-=20
Wallerstein affronta i rischi di una implosione<BR>> derivanti da una =
certa=20
attitudine all'ipercriticismo nei confronti dei<BR>> liberal =
statunitensi. Il=20
movimento, afferma lo studioso, non puo' sfuggire<BR>> alla verifica =
della=20
realta' e deve misurarsi sia con la sua forza che con le<BR>> =
necessarie=20
mediazioni con il pensiero liberal. Un saggio scarno, lucido e<BR>>=20
preveggente sulla ricorrente tentazione nei movimenti sociali di =
essere<BR>>=20
autosufficienti e indisposti a qualsiasi alleanza. La sua conclusione =
e'<BR>>=20
amara: "siamo stati troppo impazienti. Dobbiamo fermarci per =
comprendere<BR>>=20
come funziona il mondo".<BR>> Sono anni di studio. Approfondisce la=20
conoscenza dei testi di Braudel e di<BR>> Bloch, si appassiona al =
dibattito=20
francese sul rapporto tra breve e lunga<BR>> durata storica, legge i =
testi=20
filosofici del chimico Prigogine, ritorna piu'<BR>> volte a Mao, =
arriva alla=20
resa dei conti, teorica ovviamente, con alcuni<BR>> economisti =
(Joseph=20
Schumpeter), si immerge nello studio dei censimenti<BR>> nazionali e =
dei=20
rapporti economici di vari paesi. Wallerstein disegna cosi'<BR>> un =
grande=20
affresco di cinquecento anni di storia mondiale, dal ruolo delle<BR>> =

citta'-stato europee all'espansione coloniale, soffermandosi sulle=20
novita'<BR>> che il sistema-mondo in formazione presenta. Il =
capitalismo -=20
afferma - si<BR>> caratterizza per la produzione di un surplus, parte =
del=20
quale viene<BR>> continuamente reinvestito per allargare sia la base=20
produttiva che per<BR>> conquistare nuovi mercati. Questo non =
significa,=20
pero', che il lavoro<BR>> salariato sia l'unica forma di attivita' =
lavorativa=20
esistente.<BR>> Nell'organizzazione del proprio sistema-mondo, il =
capitale=20
prevede infatti<BR>> la compresenza di diversi livelli di sviluppo =
economico=20
- il centro, la<BR>> semiperiferia e la periferia - a causa delle sua =

tendenza a creare catene di<BR>> produzione che ignorano le barriere=20
nazionale e che si avvalgono proprio<BR>> delle compresenza di =
diverse forme=20
di lavoro al fine di accrescere il<BR>> surplus.<BR>> Alle =
critiche di=20
molti economisti di ascendenza marxista, che lo accusano di<BR>> =
rendere=20
irrilevante il conflitto tra capitale e lavoro, Wallerstein =
risponde<BR>> con=20
una serie di saggi sui "movimenti antisistema" sintomo e =
manifestazione<BR>>=20
dell'inizio del declino di un sistema-mondo. Quanto al Sessantotto il =
suo=20
e'<BR>> un giudizio netto: si tratta di una rivoluzione mondiale che =
annuncia=20
la<BR>> crisi dell'economia mondo capitalista, la quale e' tutta =
interna alla=20
logica<BR>> dell'accumulazione capitalistica. I movimenti cioe' sono =
il=20
sintomo e non la<BR>> causa della crisi del capitalismo. Il suo posto =
sara'=20
occupato da un altro<BR>> sistema-mondo, ma non sappiamo, avverte lo=20
studioso, se sara' nuovamente<BR>> un'economia-mondo come e' stato il =

capitalismo storico oppure se dara' vita<BR>> a un impero.<BR>> =
Alla=20
scoperta del sistema-mondo si chiude proprio con questa ipotesi =
aperta,<BR>>=20
non esente pero' da una forte connotazione "naturalistica" sui<BR>>=20
sistemi-mondo, quasi che i loro cicli di genesi, sviluppo e morte siano=20
piu'<BR>> comprensibili attraverso la biologia che non attraverso le =
scienza=20
sociali,<BR>> ignorando quasi del tutto il ruolo deteminante dei =
conflitti=20
sociali, di<BR>> classe, interstatuali nel loro mutamento. Cosi' =
analizza=20
negli ultimi saggi,<BR>> quasi con fastidio, la grancassa sulla new =
economy o=20
sul neoliberismo.<BR>> Reagisce con fastidio al cahiers de doleances =
della=20
sinistra europea sulla<BR>> fine del welfare state - una breve =
parentesi=20
destinata a essere chiusa dalle<BR>> leggi dell'economia mondo =
capitalistica.=20
Guarda con simpatico disincanto il<BR>> "movimento dei movimenti". A =
Porto=20
Alegre nel 2001, quando il suo nome e'<BR>> saluto da una standing =
ovation di=20
dieci minuti, chiude il suo intervento con<BR>> l'invito a =
"comprendere come=20
e' cambiato nuovamente il mondo e a non essere<BR>> troppo =
impazienti". In=20
fondo, per lui il tempo della trasformazione e'<BR>> quello della =
lunga=20
durata.<BR>> *<BR>> Un'autobiografia intellettuale importante per=20
comprendere la traiettoria di<BR>> una parte significativa del =
pensiero=20
critico oltreoceano. Wallerstein ha<BR>> sicuramente il merito di =
aver=20
anticipato lo studio di quel fenomeno chiamato<BR>> globalizzazione, =
con=20
l'ambizione di chi punta a scoprire le "leggi" del<BR>> capitalismo=20
storico.<BR>> La sua metodologia "olistica" lo ha inoltre portato a=20
individuare la crisi<BR>> dell'"imperialismo reale=AA", cioe' di=20
quell'organizzazione dell'economia<BR>> mondiale che prevede un =
centro e una=20
sola periferia, individuando invece nei<BR>> paesi della =
semiperiferia il=20
ruolo di stabilizzazione del sistema grazie a<BR>> un intervento =
statale=20
nell'attivita' produttiva che ha evitato una<BR>> polarizzazione =
mondiale tra=20
paesi ricchi e paesi poveri che sarebbe<BR>> risultata esplosiva per =
il=20
capitalismo. Ha infine anticipato, con le sue<BR>> "catene di =
produzione",=20
quel downsizing su scala mondiale che e' diventato<BR>> per le =
imprese uno=20
degli strumenti istituzionali per affrontare la<BR>> concorrenza: =
strumento=20
che strutturalmente prevede la compresenza di diverse<BR>> tipologie =
di=20
lavoro, in un miscellanea indistinta di lavoro salariato,<BR>> =
servile,=20
coatto, indipendente.<BR>> Ma via via che il suo modello cercava di =
spiegare=20
la vita sociale - dalle<BR>> migrazioni alla crisi della famiglia=20
patriarcale, dal razzismo al<BR>> fondamentalismo religioso, dalla =
crisi=20
dello stato nazione all'industria<BR>> culturale in quanto =
produttrice di=20
consenso allo status quo - piu' quel<BR>> modello risultava buono per =
tutte=20
le epoche, quasi che il capitalismo<BR>> storico altro non fosse che =
una=20
momentanea deviazione dalla ciclicita' del<BR>> susseguirsi di =
diversi=20
sistema-mondo.<BR>> Il capitalismo opera si' una cesura nella storia, =
ma nel=20
modello di<BR>> Wallerstein viene circoscritta alla fase della sua =
breve=20
adolescenza che<BR>> coincide con la rivoluzione industriale e con il =

diffondersi del lavoro<BR>> salariato. Prima c'e' la sua lunghissima =
infanzia=20
- piu' o meno quattrocento<BR>> anni, dal 1350 al 1750 - segnata =
dalle=20
citta'-stato e dall'attivita'<BR>> mercantile. Ben diversa e' la sua =
maggiore=20
eta', quella attuale: resta solo<BR>> la produzione industriale, =
mentre il=20
lavoro salariato coincide con un certo<BR>> tipo di mansione - gli =
operai=20
industriali - e sulla scena rimane solo una<BR>> indistinta e anonima =
legione=20
di proletari, cioe' di anonimi uomini e donne<BR>> con prole. Alla =
fine del=20
rapporto sociale di produzione capitalistico rimane<BR>> ben poco, =
piccoli=20
atolli nel gran mare della transizione a un altro<BR>> sistema-mondo. =
Una=20
prospettiva che andrebbe rovesciata. Quelli che appaiono<BR>> atolli =
altro=20
non sono che il mondo intero, mentre l'immenso mare di lavoro<BR>> =
servile o=20
coatto sono piccoli rigagnoli inquinati dal capitalismo reale. =
Nel<BR>>=20
sistema mondo capitalista, inoltre, si attenua sempre piu' quel confine=20
tra<BR>> economia mondo e forma imperiale del comando.<BR>> Va da =
se' che=20
la base costitutiva dell'economia mondo va ricercata nella<BR>> =
cooperazione=20
produttiva disseminata su tutti gli anelli delle "catene di<BR>> =
produzione"=20
incentrata sul regime del lavoro salariato. mentre l'impero<BR>> =
altro non e'=20
che la forma politica - transnazionale certo, ma sempre con un<BR>> =
centro,=20
una semiperiferia e una periferia - dove gli stati-nazione e gli<BR>> =

organismi internazionali lavorano alacremente alla riscrittura =
della<BR>>=20
costituzione materiale e formale del capitalismo storico. Con un=20
imprevisto,<BR>> pero', l'emergere di un movimento globale =
antisistema che ha=20
saputo<BR>> dimostrare di saper studiare e essere paziente.<BR>> =
<BR>>=20
9. LETTURE. AA. VV.: BOBBIO AD USO DI AMICI E NEMICI<BR>> AA. VV., =
Bobbio ad=20
uso di amici e nemici, Marsilio, Venezia 2003, pp. 222,<BR>> euro =
9,90. Una=20
bella raccolta di interventi sul grande pensatore.<BR>> <BR>> 10. =
LETTURE.=20
HAROLD BLOOM: SHAKESPEARE. L'INVENZIONE DELL'UOMO<BR>> Harold Bloom,=20
Shakespeare. L'invenzione dell'uomo, Rizzoli, Milano 2001,<BR>> 2003, =
pp.=20
580, euro 11. Leggere Bloom e' sempre una gioia, quando parla di<BR>> =

Shakespeare poi - e lo legge e lo interpreta con finezza magistrale - e' =

una<BR>> felicita' al quadrato.<BR>> <BR>> 11. LETTURE. PAOLA =
LEONARDI:=20
IL CORAGGIO DI ESSERE NOI STESSE. L'AUTOSTIMA<BR>> AL FEMMINILE E NON =

SOLO<BR>> Paola Leonardi, Il coraggio di essere noi stesse. =
L'autostima al=20
femminile e<BR>> non solo, Baldini & Castoldi, Milano 2003, pp. =
172, euro=20
12,40. Un agile<BR>> libro della psicoterapeuta fondatrice del Centro =

autostima donne.<BR>> <BR>> 12. LETTURE. ROBIN MORGAN: =
SESSUALITA',=20
VIOLENZA E TERRORISMO<BR>> Robin Morgan, Sessualita', violenza e =
terrorismo,=20
La Tartaruga, Milano 1998,<BR>> 2003, pp. 250, euro 14,40. Un llibro =
duro,=20
intenso e impegnativo della<BR>> prestigiosa poetessa, saggista e =
militante=20
femminista americana.<BR>> <BR>> 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL =
MOVIMENTO=20
NONVIOLENTO<BR>> Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione =
della=20
violenza individuale<BR>> e di gruppo in ogni settore della vita =
sociale, a=20
livello locale, nazionale<BR>> e internazionale, e per il superamento =

dell'apparato di potere che trae<BR>> alimento dallo spirito di =
violenza. Per=20
questa via il movimento persegue lo<BR>> scopo della creazione di una =

comunita' mondiale senza classi che promuova il<BR>> libero sviluppo =
di=20
ciascuno in armonia con il bene di tutti.<BR>> Le fondamentali =
direttrici=20
d'azione del movimento nonviolento sono:<BR>> 1. l'opposizione =
integrale alla=20
guerra;<BR>> 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le =
ingiustizie=20
sociali,<BR>> l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, =
di=20
privilegio e di<BR>> nazionalismo, le discriminazioni legate alla =
razza, alla=20
provenienza<BR>> geografica, al sesso e alla religione;<BR>> 3. lo =

sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, =
e<BR>> la=20
creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e<BR>>=20
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come =
servizio<BR>>=20
comunitario;<BR>> 4. la salvaguardia dei valori di cultura e =
dell'ambiente=20
naturale, che sono<BR>> patrimonio prezioso per il presente e per il =
futuro,=20
e la cui distruzione e<BR>> contaminazione sono un'altra delle forme =
di=20
violenza dell'uomo.<BR>> Il movimento opera con il solo metodo =
nonviolento,=20
che implica il rifiuto<BR>> dell'uccisione e della lesione fisica, =
dell'odio=20
e della menzogna,<BR>> dell'impedimento del dialogo e della liberta' =
di=20
informazione e di critica.<BR>> Gli essenziali strumenti di lotta =
nonviolenta=20
sono: l'esempio, l'educazione,<BR>> la persuasione, la propaganda, la =

protesta, lo sciopero, la<BR>> noncollaborazione, il boicottaggio, la =

disobbedienza civile, la formazione<BR>> di organi di governo=20
paralleli.<BR>> <BR>> 14. PER SAPERNE DI PIU'<BR>> * Indichiamo =
il sito=20
del Movimento Nonviolento: </STRONG><A=20
href=3D"http://www.nonviolenti.org"><STRONG>www.nonviolenti.org</STRONG><=
/A><STRONG>;=20
per<BR>> contatti, la e-mail e': </STRONG><A=20
href=3D"mailto:azionenonviolenta@sis.it"><STRONG>azionenonviolenta@???=
</STRONG></A><BR><STRONG>>=20
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della<BR>>=20
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in=20
Italia:<BR>> </STRONG><A=20
href=3D"http://www.peacelink.it/users/mir"><STRONG>www.peacelink.it/users=
/mir</STRONG></A><STRONG>;=20
per contatti: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:lucben@libero.it"><STRONG>lucben@???</STRONG></A><ST=
RONG>;<BR>>=20
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:angelaebeppe@libero.it"><STRONG>angelaebeppe@???</ST=
RONG></A><STRONG>;=20
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:mir@peacelink.it"><STRONG>mir@???</STRONG></A><ST=
RONG>,=20
</STRONG><A=20
href=3D"mailto:sudest@iol.it"><STRONG>sudest@???</STRONG></A><BR><STRO=
NG>> *=20

Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica =
pacifista<BR>>=20
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono=20
impegnati<BR>> per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: =
</STRONG><A=20
href=3D"http://www.peacelink.it"><STRONG>www.peacelink.it</STRONG></A><ST=
RONG>.=20
Per<BR>> contatti: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:info@peacelink.it"><STRONG>info@???</STRONG></A><=
BR><STRONG>>=20
<BR>> LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO<BR>> <BR>> Foglio quotidiano =
di=20
approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la<BR>> pace di =
Viterbo a=20
tutte le persone amiche della nonviolenza<BR>> Direttore =
responsabile: Peppe=20
Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100<BR>> Viterbo, tel. e =
fax:=20
0761353532, e-mail: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:nbawac@tin.it"><STRONG>nbawac@???</STRONG></A><BR><STRO=
NG>>=20
<BR>> Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare =
un=20
messaggio<BR>> con richiesta di rimozione a: </STRONG><A=20
href=3D"mailto:nbawac@tin.it"><STRONG>nbawac@???</STRONG></A><BR><STRO=
NG>>=20
<BR>> Numero 708 del 19 ottobre 2003<BR>>=20
</STRONG></FONT></DIV></DIV></BODY></HTML>

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