[Lecce-sf] Fw: [movimento]

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Author: Rosario Gallipoli
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Subject: [Lecce-sf] Fw: [movimento]
Noi la volta scorsa siamo andati con i compagni di Taranto. stiamo
aspettando di vedere se il pulmann può partire da Brindisi. In ogni caso
nella mia auto c'è posto per altre due persone chi vuole venire mi contatti.
Rosario.
----- Original Message -----
From: "cobas taranto" <cobastaranto@???>
To: <movimento@???>
Cc: <pugliarossa@???>
Sent: Friday, October 17, 2003 3:37 PM
Subject: [movimento]


>
> Il 23 ottobre prossimo, di fronte al Tribunale della libertà di
>
> Catanzaro,
>
> si svolgerà la nuova udienza in merito alla richiesta di custodia
>
> cautelare
>
> di 18 attivisti del 'movimento dei movimenti', arrestati alle prime ore
>
> del
>
> 15 novembre 2002 con l'accusa di aver costituito un'associazione
>
> sovversiva
>
> dal nome 'Sud Ribelle'. Lo stesso tribunale aveva liberato tutte le
>
> persone
>
> ancora in carcere o agli arresti domiciliari il 3 dicembre scorso,
>
> ritenendo
>
> insussistente la gravità indiziaria con riferimento a tutti i reati
>
> associativi contestati. L'accoglimento del ricorso del PM da parte
>
> della
>
> Corte di Cassazione ha tuttavia riportato l'intera vicenda al suo punto
>
> iniziale, determinando la situazione paradossale della necessità di un
>
> ulteriore pronunciamento sull'opportunità di quelle scarcerazioni,
>
> avvenute
>
> ormai quasi un anno fa.
>
>
>
> Si giunge così all'ennesimo tornante di una vicenda fin troppo lunga e
>
> controversa, che ha coinvolto militanti del movimento, sindacalisti di
>
> base,
>
> mediattivisti, operatori della solidarietà con migranti e richiedenti
>
> asilo,
>
> occupanti di centri sociali, uniti da un agire politico trasparente
>
> ispirato
>
> ai valori della solidarietà e della partecipazione. Contro di essi è
>
> stata
>
> scatenata un'autentica persecuzione basata su accuse prive di riscontri
>
> fattuali, basate su interpretazioni vistosamente forzate delle
>
> conversazioni
>
> tra gli indagati, ascoltati attraverso intercettazioni telefoniche e
>
> ambientali che si protraggono dall'aprile del 2001.
>
>
>
> L'intero impianto accusatorio ruota in tutta evidenza attorno a un
>
> implicito
>
> assunto di base: è l'agire politico degli indagati, svoltosi
>
> nell'esercizio
>
> dei diritti democratici garantiti dalla Costituzione, a costituire in
>
> quanto
>
> tale oggetto di reato. Le decine di migliaia di pagine dell'inchiesta
>
> non
>
> lasciano spazio a dubbi per una mente scevra da pregiudizi: esse non
>
> fanno
>
> che descrivere l'azione degli indagati nel loro impegno a difesa dei
>
> diritti
>
> dei più deboli, contro l'inquinamento e la guerra, per un mondo
>
> diverso, il
>
> tutto nei modi legittimi tipici dei movimenti: riunioni, assemblee,
>
> diffusione di volantini e documenti, l'uso di internet, la
>
> partecipazione a
>
> manifestazioni.
>
>
>
> Le accuse, confermate dall'ulteriore materiale prodotto a luglio dal
>
> PM, si
>
> focalizzano in particolare sulle manifestazioni di Napoli (in occasione
>
> del
>
> Globa Forum dell'Ocse, il 17 marzo 2001) e di Genova (in occasione
>
> della
>
> riunione del G8, il 20 luglio 2001), quando gli indagati si sarebbero
>
> scontrati con le forze dell'ordine e avrebbero posto in essere azioni
>
> di
>
> devastazione, con l'aggravante della premeditazione. Al di là del fatto
>
> che
>
> non sia stata prodotta alcuna prova a sostegno di tali accuse, ci preme
>
> ribadire un punto di vista che faccia giustizia una volta per tutte dei
>
> reiterati tentativi di negare l'evidenza su cosa è realmente avvenuto
>
> in
>
> quelle giornate.
>
>
>
> Napoli e Genova hanno significato, da un lato, la manifestazione di una
>
> grande volontà di partecipazione e mutamento da parte di centinaia di
>
> migliaia di persone, dall'altro sono state l'occasione per lo
>
> scatenarsi di
>
> una violentissima azione repressiva, cieca e sorda (per calcolo e non
>
> per
>
> ottusità) alle istanze di quella moltitudine. Il prossimo rinvio a
>
> giudizio
>
> per decine di responsabili e semplici agenti dell'ordine pubblico è
>
> solo un'
>
> ulteriore conferma di quello a cui tutti abbiamo potuto assistere: la
>
> grave
>
> lesione alla Costituzione e allo stato di diritto consumatasi nei
>
> pestaggi
>
> indiscriminati contro persone inermi, nella loro traduzione coatta in
>
> prigioni o posti di polizia, nelle perquisizioni umilianti, fino alle
>
> torture e all'omissione di soccorso per i feriti.
>
>
>
> Tutto ciò desta gravi preoccupazioni per lo stato della democrazia nel
>
> nostro paese, lasciando intuire una degenerazione dello stato di
>
> diritto che
>
> trova ulteriori esemplificazioni negli arresti di altri manifestanti
>
> che si
>
> trovavano a Genova, nei reiterati tentativi di criminalizzare l'azione
>
> sindacale, le lotte dei disoccupati napoletani e quelle per la casa,
>
> nel
>
> rendere impossibile la vita dei migranti e rifugiati all'indomani
>
> dell'11
>
> settembre attraverso l'equazione musulmano = terrorista, che tende ad
>
> estinguere ogni spazio di espressione e partecipazione al di fuori dei
>
> rigidi canali istituzionali.
>
>
>
> Per queste gravi ragioni ribadiamo la nostra solidarietà agli indagati
>
> e
>
> invitiamo alla massima partecipazione nel giorno del 23 ottobre al
>
> presidio
>
> di fronte al tribunale di Catanzaro con inizio alle ore 9.00 e al
>
> corteo con
>
> concentramento alle ore 16.00 in piazza Matteotti.
>
>
>
> Per i compagni e le compagne della PUGLIA, l'autobus per raggiungere

CATANZARO parte da TARANTO la mattina del 23 ottobre alle ore 05,30 dalla
CONCATTEDRALE.il costo del biglietto è di 10 euro. Riferimento è la sede
della confederazione COBAS, via Monfalcone 27----tel 3381030521
>
>
>
>
> ---------------------------------
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>
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