[Forumlucca] brunini per intero

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Scusate se rispondo solo ora ma ero in viaggio da Huancayo (sierra centrale peruviana) a Lima e da li mi sono spostato a Santiago del Cile.
__________
La questione per la veritá é molto semplice.

Cosa suscita questa targa?
Difronte allo stesso paesaggio ognuno lo analizza dal punto di vista dei propri contenuti interni.

Chi é che veramente si indigna di fronte a chi distrugge negozi, mcdonald, pompe di benzina o minaccia la lotta armata? O a volte nel fondo prova gusto in prese di posizione tanto radicali verso i "veri responsabili"?
Santi di un altra epoca...martiri di ieri, oggi e domani.
Toglietemi una curiositá: forse che il "...siam pronti alla morte..." dell'inno d'Italia possa fare adepti? Eppure siamo tutti coscenti che proviene direttamente da un'altra epoca.....
Ok! Allora che la causa giusta inizi da li.
Cambiamo l'inno d'Italia!!!.....e cosí finisce che ci perdiamo in mille sfumature nella ricerca di qualcosa che ravivi il giusto diritto alla ribellione.
Che l'Azione nasca da qualcosa di piú profondo della necessitá di dissentire o dalla congiuntura del momento. Magari con un po' piú di allegria!!!
(Quando ci sono le elezioni peró tutti non dissentono dalle prese di posizione della sinistra strampalata e vanno a votare perché hanno paura del lupo cattivo.....vabbé, un commento estemporaneo...)

Forse la ricerca deve andare oltre. Qualcosa che sia imperturbabile dai continui stimoli esterni che non sono altro che "scontri" tra "paesaggi" differenti.
Allora potrebbe avere senso apprendere il gioco dei "paesaggi", come attuano in me e puo' dare senso insegnare agli altri come si strutturano i paesaggi interni e come si strutturano i valori.
Ma questo prevede la messa in discussione dei propri (ahi-ahi!!!)...o forse che i nostri valori sono davvero immuni da questa analisi e noi abbiamo tutti i valori "apposto"? Antifascisti, apolitici, obiettivi, "resistenti", "contrapponenti", non-violenti pero con tutto il diritto a manifestare anche con la forza.....etc...

Andiamo verso la gente e chiediamo cosa la fa felice.
Chiediamogli che ne pensa e impariamo a non fare i giudici.
Chiediamo a Brunini cosa ci vede in quelle parole.
Senza dubbio ci vede qualcosa di "diverso" che per come si impone il nostro paesaggio non riusciamo a vedere. Potrebbe essere che se andassimo al fondo di quello che gli produce, proprio li, in quel luogo remoto della coscenza, andremmo ad incontrare la "ricerca" di qualcosa di buono? Qualcosa (magari) da rafforzare perché possa andare oltre le stesse parole. Perché possa cercare anche lui il meglio di se stesso non solo nelle parole della targa...magari disidentificandosi del suo ruolo istituzionale e politico...
E' urgente muoversi in modo differente come dice Renato. Dove si applica l'azione non violenta? Nell'ennesimo scontro? Nell'ennesima imposizione dei vincitori di una guerra? Lo sappiamo che chi scrive la storia é sempre chi l'ha vinta, o no? I nostri ferrei valori antifascio da dove vengono? Forse abbiamo vissuto quel periodo? Forse alcuni di noi si, pero la maggioranza li ha assorbiti nel paesaggio di formazione.
Badate bene che non sto cercando di riscattare il fascismo...é che semplicemente vorrei che rimanesse dove é: nella storia: recente, stupida dal nostro punto di vista e violenta sotto qualunque qualunque altro punto di vista.

Cosi ritorno alla domanda iniziale e dico che se stiamo parlando di non violenza forse dovremmo fare chiarezza sulle forme personali di giustificare la violenza e del risentimento di una epoca che continua nel nostro presente facendoci attuare in un certo modo attraverso valori che giá non sono di questa epoca.
Continuando a chiudere i "dialoghi" probabilmente non ci sará affatto d'aiuto per trovare qualcosa che possa avvicinarci in una azione comune che vada oltre la storia, la posizione politica e i paesaggi.

Riguardo alla questione storica mi sembra che dalla risposta del sindaco non esca una sola virgola di animositá politica. E' un reperto storico recuperato. Ben differente se l'avessa fatta fare nuova di pacca. Che si fa? La bruciamo? Bruciamo tutti i libri dell'epoca? Li togliamo dalle biblioteche e dagli archivi?...mi sembra che epurazioni di questo tipo tutt'ora bruciano per il vuoto che hanno lasciato.
Chiedere scusa a chi? A quelli che un giorno erano tutti pronti a immolarsi per la conquista dell'Impero perché gli avrebbe portato soldi e prosperitá e che al giorno dopo della conquista della Libia si sono disillusionati perché i calcoli non gli tornavano? Senza dubbio nessuno scelse di stare in guerra o in pace...ma questo lo sappiamo...e finché ci saranno "altri" valori al di sopra dell'essere umano non ci sará scelta ma imposizione.





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<DIV>Scusate se rispondo solo ora ma ero in viaggio da Huancayo (sierra centrale peruviana) a Lima e da li mi sono spostato a Santiago del Cile.</DIV>
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<DIV>Santi di un altra epoca...martiri di ieri, oggi e domani.</DIV>
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<DIV>Forse la ricerca deve andare oltre. Qualcosa che sia imperturbabile dai continui stimoli esterni che non sono altro che "scontri" tra "paesaggi" differenti.</DIV>
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<DIV>Ma questo prevede la messa in discussione dei propri (ahi-ahi!!!)...o forse che i nostri valori sono davvero immuni da questa analisi e noi abbiamo tutti i valori "apposto"? Antifascisti, apolitici, obiettivi, "resistenti", "contrapponenti", non-violenti pero con tutto il diritto a manifestare anche con la forza..<IMG src="http://us.i1.yimg.com/us.yimg.com/i/mesg/tsmileys2/26.gif">...etc...</DIV>
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<DIV>Senza dubbio ci vede qualcosa di "diverso" che per come si impone il nostro paesaggio non riusciamo a vedere. Potrebbe essere che se andassimo al fondo di quello che gli produce, proprio li, in quel luogo remoto della coscenza,&nbsp;andremmo ad incontrare&nbsp;la "ricerca" di qualcosa di buono? Qualcosa (magari)&nbsp;da rafforzare perché possa andare oltre le stesse parole. Perché possa cercare anche lui il meglio di se stesso non solo nelle parole della targa...magari disidentificandosi del suo ruolo istituzionale e politico...</DIV>
<DIV>E' urgente muoversi in modo differente come dice Renato. Dove si applica l'azione non violenta? Nell'ennesimo scontro? Nell'ennesima imposizione dei vincitori di una guerra? Lo sappiamo che chi scrive la storia é sempre chi l'ha vinta, o no? I nostri ferrei valori&nbsp;antifascio da dove vengono? Forse abbiamo vissuto quel periodo? Forse alcuni di noi si, pero la maggioranza li ha assorbiti nel paesaggio di formazione.</DIV>
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<DIV>Cosi ritorno alla domanda iniziale e dico che se stiamo parlando di non violenza forse dovremmo fare chiarezza sulle forme personali di giustificare la violenza e del risentimento di una epoca che continua nel nostro presente facendoci attuare in un certo modo attraverso valori che giá non sono di questa epoca.</DIV>
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<DIV>Riguardo alla questione storica mi sembra che dalla risposta del sindaco non esca una sola virgola di animositá politica. E' un reperto storico recuperato. Ben differente se l'avessa fatta fare nuova di pacca. Che si fa? La bruciamo? Bruciamo tutti i libri dell'epoca? Li togliamo dalle biblioteche e dagli archivi?...mi sembra che epurazioni di questo tipo tutt'ora bruciano per il vuoto che hanno lasciato.</DIV>
<DIV>Chiedere scusa a chi? A quelli che un giorno erano tutti pronti a immolarsi per la conquista dell'Impero perché gli avrebbe portato soldi e prosperitá e che al giorno dopo della conquista della Libia si sono disillusionati perché i calcoli non gli tornavano? Senza dubbio nessuno scelse di stare in guerra o in pace...ma questo lo sappiamo...e finché ci saranno "altri" valori al di sopra dell'essere umano non ci sará scelta ma imposizione.</DIV>
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