[ssf] report dalla Palestina

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Author: Walter
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Subject: [ssf] report dalla Palestina
Scusate l'ormai usuale intromissione, voglio inoltrarvi alcuni appunti
redatti dalle volontarie e dai volontari che, nelle scorse settimane, =
sono
stati in Palestina.
Se volete, potete trovare tutto il materiale sul sito di Assopace,
www.assopace.org=20
Niente di eccezionale, solo storie di vita quotidiana....
Walter


Campagna Volontari/e di Pace
Report dell'08/07/2003
=A0
Ieri sera con andrea siamo andati a Balata camp per cambiare i bendaggi =
ad
uno dei feriti dell`invasione d`aprile. L`=E9quipe del m.r. =E8 di =
grandissima
efficienza; un momento prima stanno prendendo il caff=E8 e chiacchierano
amabilmente, un attimo dopo si prende l`ambulanza e si va, redarguendo =
chi,
tra i volontari pi=F9 giovani, sta ancora scherzando. C'=E8 un ragazzo =
che avra`
vent`anni, immobilizzato a letto da quattro=20
mesi e che oggi dovrebbe essere traferito in Giordania per essere =
sottoposto
ad un`ulteriore operazione per consentirgli di rialzarsi. E`stato =
colpito da
sei pallottole, tre nelle gambe, due nell`addome e nell`inguine ed una =
nel
braccio. Man mano che Ahmad, un`omaccione di vent`anni con delicatezza e
precisione procedeva nella sostituzione dei bendaggi, si avvicendevano =
in
questa stanza di un sottoscala, decine di ragazzi ed almeno un terzo di =
loro
portava i segni dell`invasione dell`esercito israeliano, chi aveva un
braccio che non poteva pi=F9 utilizzare, chi con le stampelle, chi oggi
integro ma cos=EC pieno di cicatrici che non si riusciva a riconoscere, =
in
alcune parti del suo corpo, il primigenio tessuto della pelle.
Ed anche qui, a Balata, nelle stradine di cui =E8 impossibile descrivere =
il
senso di claustrofobia che danno,
l` accoglienza di questo popolo si mostra attraverso un te, consumato
insieme ad Ahmad e J`rir l`autista, al termine delle medicazioni.
Stamane abbiamo scelto di andare ad osservare l`azione dell`esercito
d`occupazione israeliano presso Beit Kourif, altra via minore d`accesso
bloccata da e verso Nablus per alcuni villaggi. La chiusura oggi sembra =
pi=F9
leggera, il passaggio =E8 consentito non senza le "normali" forme di
umiliazione cui sono sottoposti i cittadini palestinesi quotidianamente,
come il controllo di ogni tipo di contenitore, l`imposizione ad ogni =
maschio
adulto di mostrare il proprio addome e la propria schiena anche ormai a
distanze dai soldati che mostrano che l`imposizione =E8 solo un altro =
modo per
sottolineare la soggezione che questo popolo sulla sua terra =E8 =
costretto a
sopportare. Vale sempre la pena di ricordare che questi territori sono
palestinesi e che la presenza dll`esercito d`occupazione israeliano =E8 =
in
totale violazione di ogni norma di diitto internazionale. Leggera =
significa
solo che non ci sono file interminabili per entrare ed uscire da Nablus, =
che
i tempi di attesa sotto un sole cocente sono "solo" di due o tre ore, =
che i
giovani fermati per oggi e che rimangono per un tempo interminabile ad
attendere una kafkiana risposta sul loro passaggio o meno sono 10,
confortati solo da un p=F2 d`acqua che riescono a ricevere dalle =
cisterne che
passano spessissimo da qui, perch=E9 nei paesini vicini l`acqua non =
c`=E8.
Abbiamo tentato di aiutare un giovane palestinese che era atteso per un
incontro con la famiglia della promessa sposa in un paese vicinissimo, =
ma,
nonostante la mediazione di Barbara, non siamo riusciti nell`intento. Lo
stesso =E8 valso per una donna che avendo sulla id provenienza Tulkarem =
e
vivendo a nasseria invece le =E8 stato rifiutato il passaggio. Pensate =
=E8 come
se avendo una carta d`identit=E0 su cui =E8 scritto il mio vecchio =
indirizzo
p.es. via santa lucia, 39, non mi consentissero di raggiungere la mia =
nuova
casa a p.zza amedeo, ma questo non sempre, solo quando la pattuglia di
polizia municipale di p.zza cavour ha deciso che cosi gli girano...

Non pensate che l`ironia dei miei racconti sia frutto di una
sottovalutazione, =E8 che spesso anche per i nostri amici palestinesi, a =
volte
un sorriso aiuta molto di pi=F9.
=A0=20

Campagna Volontari/e di Pace
Report dell'11/07/2003
=A0
Scrivere da Nablus non =E8 cos=EC semplice.
Pu=F2 capitare che si organizzino nel caldo ed a fatica idee ed =
informazioni
da inviare in Italia... e improvvisamente salti l`impianto elettrico, o =
i
programmi si interrompano, o altro che non sappiamo. Almeno tre nostri
report sono stati ingoiati dalle macchine su cui scriviamo ed a cui
affidiamo frammenti di esperienze, pensieri, storie... La frustrazione =
che
ne consegue viene inevitabilemnte ridimensionata dal contesto in cui ci
troviamo, dove si tratta di convivere con ben altre frustrazioni e =
problemi.
Questa premessa solo per chiarire la difficolt=E0 di selezionare oggi =
ci=F2 che
nelle ore e nelle giornate trascorse a Nablus ormai si affolla nelle =
nostre
teste.
Tra le tante cose avvenute, tra i numerosi incontri realizzati e gli
insegnamenti ricevuti, impossibile non parlare della visita al campo dei
rifugiati di Askar. Dei 4 campi all`interno della citt=E0 di Nablus =
abbiamo
avuto modo per ora di farci un`idea di questo, diviso in due parti: =
vecchio
e nuovo Askar. Alcuni dati: dei 13.000 abitanti ammassati in pochi Km
quadrati in condizioni critiche, il 60% =E8 costituito da giovani, un =
migliaio
sono stati feriti dalla prima Intifada ad oggi, 70 i morti, numerosi gli
arrestati (anche minorenni). I muri delle strette e sporche stradine ci
parlano di giovani vite stroncate nei giorni tragici seguiti alla
rioccupazione della citt=E0 l`anno scorso, ad aprile. Ci sono le vie
cosiddette dei "martiri", dove in ogni casa si conta una vittima
dell`esercito di Israele. E'straziante incontrare le famiglie di questi
ragazzi, entrare in contatto col loro dolore, guardare le fotografie,
ascoltare le circostanze degli assassinii...e non sapere cosa dire =
quando a
volte, con garbo, ci chiedono perch=E8 permettiamo che ci=F2 avvenga.
La storia della seconda Intifada a Nablus non =E8 ancora stata narrata e
scritta: ci viene detto (e sappiamo) che quanto =E8 accaduto qua non ha =
avuto
testimoni: pochi gli internazionali, pochi i giornalisti, scarsa la
percezione delle tragedie che si sono consumate soprattutto tra i vicoli
della citt=E0 vecchia e dei campi profughi. Ci dicono che la propaganda
palestinese costruisce dei fotomontaggi che mostrano ogni martire con le
armi in pugno, ma in realt=E0 la maggior parte delle vittime =E8 =
costituita da
civili, soprattutto da ragazzi che si sono trovati nel posto sbagliato =
ed
hanno per quersto pagato con la vita. In alcuni casi =E8 stato =
sufficiente
uscire dalle case che sembrano i nostri garages per auto (dove vivono =
dalle
6 alle 15 persone) per cercare acqua o cibo, oppure recarsi al lavoro, =
per
essere uccisi dai soldati penetrati nel campo. Si vedono i segni dei
passaggi dei tanks, i colpi di artiglieria sui muri, le immagini dei =
ragazzi
deceduti che vengono riprodotte su medaglioni, manifesti, fotocopie. Le
famiglie allestiscono piccoli mausolei sul loro defunto e cercano di =
reagire
al profondo dolore soprattutto per i figli pi=F9 piccoli, che spesso =
hanno
assistito inermi e terrorizzati alla fine dei loro fratelli. In alcuni =
casi
nessuno =E8 potuto intervenire in soccorso dei feriti o ritirare i =
cadaveri
per ore (ci crediamo avendo assistito a scene simili a Ramallah l`anno
scorso), le ambulanze stesse sono diventate target e solo il coraggio =
dei
volontari e dei medici ha consentito di limitare l`entit=E0 del dramma.
Conosciamo attempati signori con le stampelle per ferite riportate nei =
mesi
scorsi, giovani portatori di handicap da cui non potranno mai pi=F9 =
guarire,
oppure persone che non hanno il denaro per pagare interventi =
costosissimi.
Nessuno nasconde che a Nablus si sia anche combattuto, ma la repressione
feroce =E8 stata una volta di piu` verso i civili, verso Palestinesi =
inermi
assediati nelle loro povere case e nella loro terra.=20
Il campo dei rifugiati di Askar conta 12.000 abitanti tutti provenienti
dalle zone occupate dal nascente stato di Israele nel 1948: Jaffa, Haifa =
ed
altre citt=E0. Tutti in questo campo, che =E8 un intrico di viuzze e =
vicoli in
cui vivono ammassati, tengono a ricordare la loro terra d`origine. Per i
palestinesi quello del 1948 =E8 ricordato come la nakba, il disastro,
centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a scappare dalle =
loro
terre per far posto allo stato di Israele, da allora vivono in questi =
campi,
ormai quindi da piu di cinquanta anni, in questa condizione di perenne
limbo, in cui ogni diritto =E8 negato, non essendo, per una vecchia =
legge
britannica, titolari di diritti elettorali, e quindi privi di una =
qualsiasi
amministrazione che non sia quella delle NU, che provvedono, oggi sempre
meno, solo all`educazione, alla sanit=E0, alla nettezza urbana ed anche
all`approvigionamento di cibo. Negli anni precedenti alla seconda =
Intifada
il campo contava circa 5000 abitanti, perch=E8 molti di loro lavoravano =
in
altre citt=E0. Oggi dopo la occupazione dell`esercito israeliano della =
west
bank e di gaza, non possono pi=F9 uscire di qui, la loro economia =E8
praticamente distrutta. Spesso avrete sentito parlare dei "martiri", dei
terroristi suicidi, ebbene sia chiaro che di quanti sono morti in questo
campo solo un`esigua minoranza appartiene a questa categoria, la maggior
parte delle vittime dell`occupazione, non parlo solo dei morti, sono =
persone
normali, colpiti nelle loro attivit=E0 quotidiane o nel lancio di =
pietre,
contro i tank del quinto esercito al mondo, che qui, come in tutta la
cisgiordania e a gaza, dispiega il meglio del suo arsenale. Abbiamo
incontrato le famiglie di due giovani uccisi dall`esercito =
d`occupazione,
due ragazzi di meno di vent`anni, in una casa poverissima in cui vivono =
oggi
8 persone in due stanzette in cui le condizioni igieniche sono =
assolutamente
precarie, perch=E9 senz`acqua. Ci ha accompagnato Badran il responsabile =
di un
centro giovanile che ci ha consentito di porre alcune domande, anche se =
la
situazione appariva talmente devastata, che sono occorsi alcuni minuti =
per
riuscire a parlare. Il primo dei ragazzi =E8 stato ucciso per strada nel =
corso
di un`incursione dell`esercito ed =E8 morto nelle braccia di suo =
fratello.
L`altro invece =E8 stato ucciso,dopo l`uscita dalla moschea, perch=E8 il =
tank
israeliano che lo aveva colpito, non ha consentito che fosse soccorso, =
ed =E8
morto dissanguato di fronte alla sua famiglia. Abbiamo poi incontrato un
signore di una cinquantina d`anni, un onesto muratore, si direbbe dalle
nostre parti, che oggi non puo pi=F9 lavorare perch=E8 l`esercito =
d`occupazione
l`ha colpito ad una gamba e gliel`ha rotta in pi=F9 punti, da allora =E8
costretto a camminare con due stampelle e vive con sei persone a carico =
con
una pensione di 900 shekel (200 euro) al mese. Di questi casi nel campo =
di
Askar e negli altri ce ne sono migliaia ad oggi solo nel campo di Askar =
vi
sono stati in due anni pi=F9 di mille feriti e circa 70 morti, a partire =
dalla
prima intifada.=20

Report dalla Palestina n=B09
del 22/07/2003
Questa mattina insieme ai volontari del Medical Relief abbiamo =
impiantato
nel villaggio di Madma una Mobil Clinic. Erano presenti per farsi curare =
una
cinquantina di persone. Mentre i due dottori si prodigavano a visitare i
diversi malati, ho avuto l'opportunita' di scambiare due parole con il =
capo
del villaggio il quale mi ha illustrato la situazione in cui versa il
piccolo villaggio. Chiuso tra quattro check-point e sormontato da un
villaggio di coloni israeliani, la piu' grande difficolta' cui e' =
costretto
a far fronte e' la mancanza di acqua. Non perche' non ci siano risorse
idriche, ma perche' queste vengono sistematicamente tagliate =
dall'esercito
israeliano. Ogni volta poi che si cerca di riattivarle si corre il =
rischio
di essere colpiti dagli elicotteri israeliani che, anche mentre =
parlavamo,
perlustrano continuamente la zona alla ricerca di chi tenta di aggirare =
i
check-point. Ma al di la' delle difficolta' oggettive cui il paese deve =
far
fronte, ho potuto costatare come la socialita' impressa nell'anima di =
queste
persone e' tutt'altro che affievolita, anzi. Un esempio concreto ci =
viene
fornito dalla associazione di donne che da qualche mese si e' costituita
stabilmente in un proprio edificio all'interno del paese. Tale =
associazione
persegue fini quali l'educazione alla democrazia, alla maternita'
responsabile, alla salute, all'alimentazione ed altri quali lo studio =
della
letteratura, l'uso dei computer o la produzione di miele. E' stato =
davvero
bello oltre che incoraggiante trovare delle donne cosi' determinate a
mantenere viva nel cuore del villaggio una presenza femminile con i =
panni di
chi non rimane con le mani in mano rispetto ai tanti segni negativi che
provengono dall'esterno, ma che, da protagonista, tiene viva la speranza =
di
poter costruire comunque una realta' diversa. Certo e' che tutto questo =
va
rapportato ai tanti racconti che tali donne facevano. Racconti che =
parlavano
delle difficolta' a poter mandare i figli a scuola, la qual cosa e' =
impedita
dai soldati israeliani che pattugliano le scuole nei primi mesi in cui
questa ha inizio, con le mamme costrette ad attendere che vadono via per
introdurvi dentro i propri figli. Oppure i racconti dei tanti uliveti e =
del
bestiame rispettivamente distrutti e abbattuti dai tank o dai mitra
israeliani. Nella scorsa serata e' avvenuta una nuova incursione, sempre =
per
le famose operazioni militari, di cui ancora non sappiamo gli effetti. =
Tutto
cio' che sappiamo e' che erano 7 Jeep e due mezzi blindati, cercheremo =
di
saperne qualcosa in piu' appena se ne presentera' l'occasione.
fra GIGI