[Cerchio] Come stabilire un Protettorato USA in Africa Centr…

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Come stabilire un Protettorato USA in Africa Centrale

di Michel Chossudovsky (tradotto da Marco Fiocco per=20
<HTTP://WWW.NUOVIMONDIMEDIA.IT>Nuovi Mondi Media )

La guerra civile e i massacri etnici in Ruanda facevano parte della=20
politica estera degli USA, attentamente gestita secondo precisi obiettivi=20
strategici ed economici. Sin dall'inizio della guerra civile in Ruanda nel=
=20
1990, il progetto segreto di Washington era di stabilire una sfera=20
d'influenza americana in una regione dominata storicamente da Francia e=20
Belgio. Il progetto americano era di sostituire la Francia attraverso il=20
sostegno del Rwandan Patriotic Front e le forniture di armi al suo braccio=
=20
militare, la Rwandan Patriotic Army (RPA).

GLI USA DIETRO IL GENOCIDIO IN RUANDA

ovvero

COME STABILIRE UN PROTETTORATO USA IN AFRICA CENTRALE Di MICHEL CHOSSUDOVSKY

Traduzione di Marco Fiocco Scritto nel maggio 2000, il seguente testo =E8 la=
=20
seconda parte del settimo capitolo, intitolato "Genocidio economico in=20
Ruanda", della seconda edizione di The Globalization of Poverty and the New=
=20
World Order, Global Outlook, Shanty Bay, Ontario 2003. Questo testo=20
aggiorna l'analisi dell'autore sul Ruanda scritta nel 95, pubblicata in=20
prima edizione come The Globalization of Poverty, TWN and Zed books, Penang=
=20
and London, 1997. Questo testo risulta in parte da uno studio dell'autore,=
=20
condotto insieme all'economista belga Pierre Galand, sull'uso del debito=20
estero del Ruanda nel 1990-94 per finanziare militari e paramilitari. La=20
guerra civile e i massacri etnici in Ruanda facevano parte della politica=20
estera degli USA, attentamente gestita secondo precisi obiettivi strategici=
=20
ed economici. Sin dall'inizio della guerra civile in Ruanda nel 1990, il=20
progetto segreto di Washington era di stabilire una sfera d'influenza=20
americana in una regione dominata storicamente da Francia e Belgio. Il=20
progetto americano era di sostituire la Francia attraverso il sostegno del=
=20
Rwandan Patriotic Front e le forniture di armi al suo braccio militare, la=
=20
Rwandan Patriotic Army (RPA). Dalla met=E0 degli anni 80 il governo di=20
Kampala, in mano al Presidente Yoweri Musaveni, era diventato per=20
Washington il simbolo della democrazia in Africa. L'Uganda rappresentava=20
inoltre una base di lancio per i movimenti di guerriglia sostenuti dagli=20
USA in Sudan, Ruanda e Congo. Il Maggiore Generale Paul Kagame era divenuto=
=20
capo dei servizi segreti delle forze armate dell'Uganda, addestrato dal=20
comando militare USA e presso lo Staff College (CGSG) di Leavenworth,=20
Kansas, specializzato in combattimento e strategia militare. Kagame torn=F2=
=20
da Leavenworth per guidare l'RPA, poco dopo l'invasione del 1990. Prima=20
dello scoppio della guerra civile in Ruanda, l'RPA faceva parte delle forze=
=20
armate ugandesi. Poco prima dell'invasione del Ruanda nell'ottobre 1990 le=
=20
mostrine scomparirono. Da un giorno all'altro un gran numero di soldati=20
ugandesi si un=EC al Rwandan Patriotic Army (RPA). Durante la guerra civile,=
=20
l'RPA ricevette forniture dalle basi militari delle United People's Defense=
=20
Forces (UPDF) in Uganda. Agli ufficiali Tutsi dell'esercito ugandese furono=
=20
assegnati dei posti nell'RPA. L'invasione delle forze ugandesi nel 1990 fu=
=20
presentata all'opinione pubblica come una guerra di liberazione combattuta=
=20
da guerriglieri Tutsi. La militarizzazione dell'Uganda era parte integrante=
=20
della politica estera USA. La preparazione delle forze UPDF dell'Uganda e=20
dell'Armata Patriottica del Ruanda (RPA) fu supportata da USA e Gran=20
Bretagna. Quest'ultima forn=EC addestramento militare nella base di Jinja:=
"A=20
partire dal 1989 l'America ha sostenuto gli attacchi congiunti di RPF=20
(Rwandan Patriotic Front) e Uganda contro il Ruanda&C'erano almeno 56=20
'situation report' presso il Dipartimento di Stato USA nel 1991&come le=20
relazioni anglo-americane con l'Uganda si rafforzavano, cos=EC le ostilit=E0=
=20
tra Uganda e Ruanda aumentavano d'intensit=E0&nell'agosto 1990 l'RPF=
cominci=F2=20
ad organizzare un'invasione, con la piena approvazione dei servizi segreti=
=20
britannici." L'RPA in Rwanda e l'UDPF in Uganda supportavano anche la=20
People's Liberation Army di John Garang e la sua guerra secessionista nel=20
sud del Sudan. Washington appoggiava queste iniziative col supporto segreto=
=20
della CIA. Inoltre, nell'ambito dell'Africa Crisis Reaction Initiative=20
(ACRI), gli ufficiali ugandesi venivano addestrati dalle forze speciali=20
USA, in collaborazione con un'impresa di mercenari, la Military=20
Professional Resources Inc. (MPRI), che aveva un contratto col Dipartimento=
=20
di Stato USA. L'MPRI aveva gi=E0 addestrato l'UCK e le forze armate croate=
=20
durante la guerra civile in Jugoslavia, e pi=F9 recentemente le forze=20
colombiane nell'ambito del Piano Colombia. L'accumularsi del debito estero=
=20
dell'Uganda durante la presidenza Musaveni coincide cronologicamente con le=
=20
guerre civili in Ruanda e Congo. Quando Musaveni divent=F2 presidente nel=20
1986, il debito estero dell'Uganda era di 1,3 miliardi di dollari. Con=20
l'arrivo di denaro fresco, il debito estero si avvolse in una spirale che=20
lo port=F2 a diventare quasi il triplo, 3,7 miliardi nel 1997. In effetti,=
=20
l'Uganda non aveva debiti arretrati con la Banca Mondiale all'inizio del=20
suo 'programma di recupero economico'. Nel 1997 aveva invece 2 miliardi di=
=20
dollari di debito solamente con la Banca Mondiale. Dove sono finiti i soldi=
=20
? I finanziamenti esteri al governo Musaveni erano destinati al supporto=20
della ricostruzione sociale ed economica del paese. In seguito al protrarsi=
=20
della guerra civile, il Fondo Monetario Internazionale (IMF) sponsorizz=F2=
un=20
'programma di stabilizzazione economica' che richiese dei tagli massicci ai=
=20
fondi per i programmi civili. La Banca Mondiale era responsabile del=20
controllo del bilancio dell'Uganda su delega dei creditori. Con la=20
'Revisione della Spesa Pubblica' (PER) il governo era obbligato a rivelare=
=20
le voci del bilancio. In altre parole, ogni singola voce di spesa -incluso=
=20
il bilancio del Ministero della Difesa- era aperto al controllo della Banca=
=20
Mondiale. Nonostante le misure di austerit=E0 (imposte esclusivamente alle=
=20
spese civili), i finanziatori hanno permesso che la spesa militare=20
aumentasse senza problemi. Parte dei soldi destinati a progetti civili fu=20
deviata sui fondi della Forza di Difesa del Popolo Unito (UPDF), che a sua=
=20
volta era coinvolta in operazioni militari in Ruanda e Congo. Il debito=20
estero dell'Uganda veniva usato per finanziare queste operazioni militari=20
per conto di Washington mentre il paese e il suo popolo ne pagavano il=20
conto. Col tagliare le spese sociali, le misure di austerit=E0 avevano=20
facilitato lo spostamento di fondi verso i programmi militari. Un processo=
=20
simile di finanziamento dei militari attraverso il debito estero era=20
avvenuto in Ruanda sotto il governo Habyarimana. Con una crudele ironia i=20
due avversari della guerra civile erano finanziati dalle stesse persone,=20
con la Banca Mondiale a fare da controllore. Il regime di Habyarimana aveva=
=20
a disposizione un arsenale comprendente lanciatori di missili da 83 mm,=20
anticarro francesi, armi leggere di fabbricazione belga e tedesca e armi=20
automatiche, come i kalashnikov prodotti in Egitto, Cina e Sudafrica e=20
veicoli armati AML-60 e M3. Mentre parte di questi acquisti provenivano da=
=20
finanziamenti militari francesi, il flusso di denaro proveniente dai=20
prestiti facili della Banca Mondiale, dall'Associazione per lo Sviluppo=20
Internazionale (IDA), dal Fondo di Sviluppo Africano (AFD), dal Fondo di=20
Sviluppo Europeo (EDF), come pure da Germania, Stati Uniti, Belgio e=20
Canada, era stato deviato su fondi militari e sulla milizia Interhamwe.=20
Un'analisi dettagliata delle carte, dei conti e della corrispondenza del=20
governo, condotta in Ruanda nel 1996-97 dall'autore -insieme all'economista=
=20
belga Pierre Galand- ha confermato che molti acquisti di armi erano stati=20
negoziati al di fuori degli aiuti militari governativi, attraverso vari=20
intermediari e commercianti privati di armi. Tuttavia queste spese,=20
registrate come spese in buona fede del governo, sono state incluse nel=20
bilancio del governo, che era sotto la supervisione della Banca Mondiale.=20
Grandi quantit=E0 di machete e altri articoli usati nei massacri etnici del=
=20
1994 -considerati usualmente 'prodotti civili'- furono importati attraverso=
=20
i normali canali commerciali. Stando ai dati della Banca Nazionale del=20
Ruanda (NBR), alcune di queste importazioni erano state effettuate in=20
violazione degli accordi firmati con i finanziatori. Secondo i dati=20
dell'NBR relativi alle importazioni, circa un milione di machete erano=20
stati importati attraverso vari canali, compreso Radio Mille Collines,=20
un'organizzazione legata alla milizia Interhamwe, solita fomentare odio=20
etnico. Quei fondi erano stati stanziati dai donatori per sostenere lo=20
sviluppo economico e sociale del Ruanda. Era chiaramente previsto che i=20
fondi non potessero essere usati per "spese militari per armi, munizioni o=
=20
altro materiale militare". In effetti, l'accordo sui i prestiti della IDA -=
=20
Banca Mondiale era ancora pi=F9 restrittivo. I fondi non potevano essere=20
usati per importare dei prodotti civili, come carburante, cibo, medicine,=20
vestiti e scarpe "destinati all'uso militare o paramilitare". I dati della=
=20
NBR confermano tuttavia che il governo Habyarimana utilizz=F2 fondi della=20
Banca Mondiale per finanziare l'importazione di machete, classificata di=20
routine come importazione di "prodotti civili". Un esercito di esperti e=20
revisori dei conti era stato inviato dalla Banca Mondiale per verificare i=
=20
risultati della politica del governo rispetto agli impegni presi con il=20
contratto di prestito. L'uso di finanziamenti per importare machete ed=20
altro materiale usato nei massacri di civili non risult=F2 dal controllo=20
indipendente commissionato da governo e Banca Mondiale secondo l'accordo di=
=20
prestito. (IDA Credit Agreement 2271-RW). Nel 1993 la Banca Mondiale decise=
=20
di sospendere il versamento della seconda rata del prestito IDA. C'erano,=20
secondo la missione, errori e ritardi inopportuni nell'attuazione delle=20
riforme richieste. Le misure di libero mercato erano rimaste indietro, gli=
=20
obiettivi previsti -compresa la privatizzazione di beni statali- non erano=
=20
stati raggiunti. Il fatto che nel paese fosse in corso una guerra civile=20
non era nemmeno menzionato. Mai ci si preoccup=F2 del modo in cui i soldi=20
venivano spesi. Mentre la seconda tranche del finanziamento IDA fu bloccato=
=20
dalla Banca Mondiale, i soldi versati nel 1991 erano depositati in un conto=
=20
speciale presso la Banque Bruxelles Lambert di Bruxelles. Questo conto=20
rimase aperto e accessibile al regime precedente (in esilio), due mesi dopo=
=20
i massacri etnici dell'aprile 1994. In seguito alla guerra civile, la Banca=
=20
Mondiale invi=F2 una missione a Kigali per redigere un cosiddetto 'rapporto=
=20
di completamento' del prestito. Questo era un esercizio di routine,=20
concentrato su problemi macroeconomici piuttosto che politici. Nel rapporto=
=20
si ammetteva che "lo sforzo bellico ha portato il governo [precedente] ad=20
aumentare nettamente la spesa, ben oltre gli obiettivi fiscali fissati dal=
=20
SAP". L'appropriazione indebita di denaro della Banca Mondiale non veniva=20
nominata. Il governo Habyarimana veniva invece elogiato per aver "fatto=20
importanti e genuini sforzi& specialmente nel 1991& per ridurre lo=20
squilibrio finanziario domestico ed estero, eliminare le distorsioni che=20
impediscono la crescita dell'esportazione e la differenziazione, ed=20
introdurre meccanismi di mercato per l'allocazione delle risorse&" I=20
massacri di civili non erano neppure menzionati. Dal punto di vista dei=20
finanziatori non era successo niente. Infatti i 'rapporto di completamento'=
=20
della Banca Mondiale non ammisero l'esistenza di una guerra civile che nel=
=20
1994. Nel 1995, appena un anno dopo i massacri etnici del 1994, i creditori=
=20
esteri del Ruanda ebbero qualche discussione con il governo dell'RPF retto=
=20
dai Tutsi circa il debito usato dal precedente regime per finanziare i=20
massacri. L'RPF decise di riconoscere pienamente la legittimit=E0 dei=
'debiti=20
odiosi' del 1990-94. L'uomo forte dell'RPF, vicepresidente Paul Kagame,=20
[ora presidente] diede istruzione al governo di non interessarsi=20
dell'argomento n=E9 contattare la Banca Mondiale. Sotto la pressione di=20
Washington, l'RPF non sarebbe entrato in alcun tipo di negoziato, tanto=20
meno in un dialogo informale con i finanziatori. La legittimit=E0 dei debiti=
=20
della guerra non =E8 mai stata messa in discussione. Invece i creditori=
hanno=20
messo a punto delle procedure che ne assicurino il rimborso in tempi brevi.=
=20
Nel 1998, in una riunione speciale dei finanziatori a Stoccolma, fu=20
istituito un fondo fiduciario internazionale di 55,2 milioni di dollari=20
sotto la bandiera della ricostruzione del dopoguerra. In effetti, questi=20
soldi non erano destinati al Ruanda. Erano stati messi da parte per=20
appianare i 'debiti odiosi' con la Banca Mondiale (vedi IDA), l'African=20
Development Bank e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).=
=20
In altre parole, il 'denaro fresco' -che alla fine il Ruanda dovr=E0=20
rimborsare- veniva prestato per permettere al Ruanda di onorare i debiti=20
usati per finanziare i massacri. Vecchi prestiti si trasformavano cos=EC in=
=20
nuovi debiti sotto la bandiera della ricostruzione. Ci si era ripuliti dei=
=20
'debiti odiosi', erano scomparsi dai libri contabili. Le responsabilit=E0=
dei=20
creditori venivano cancellate. Inoltre, si poneva come condizione=20
l'accettazione di una nuova ondata di riforme di stampo FMI-Banca Mondiale.=
=20
Un'amara medicina economica fu imposta sotto la bandiera della=20
'ricostruzione e riconciliazione'. Infatti il pacchetto di riforme=20
post-belliche del Fondo Monetario Internazionale era nettamente pi=F9=20
rigoroso di quello imposto allo scoppio della guerra civile nel 1990.=20
Mentre salari e impiego erano sprofondati a livelli abissali, l'FMI=20
richiedeva il congelamento degli stipendi degli impiegati statali e una=20
riduzione massiccia di insegnanti e operatori sanitari. L'obiettivo era di=
=20
'ristabilire la stabilit=E0 macroeconomica'. Fu lanciata la riduzione del=20
pubblico impiego. La paga degli impiegati statali non poteva eccedere il=20
4,5 % del PIL mentre i cosiddetti 'impiegati pubblici senza qualifica'=20
(soprattutto insegnanti) dovevano scomparire dal libro paga dello Stato.=20
Nel frattempo, il reddito pro capite del paese era precipitato da 360 $=20
prima della guerra a 140 $ nel 1995. I proventi statali venivano usati per=
=20
appianare il debito estero. I debiti di Kigali col Paris Club venivano=20
prolungati in cambio di riforme per il libero mercato. Le rimanenti=20
ricchezze dello Stato vennero cedute per quattro soldi a compratori esteri.=
=20
Il governo dell'RPF retto dai Tutsi, invece di richiedere la cancellazione=
=20
del 'debito odioso' del Ruanda, accolse a braccia aperte le istituzioni di=
=20
Bretton Wood. Occorreva l'approvazione del FMI per poter potenziare=20
l'esercito. Nonostante le misure di austerit=E0, la spesa militare continu=
=F2 a=20
crescere. Si ripeteva ci=F2 che era avvenuto nel 1990-94. I fondi di=
sviluppo=20
concessi a partire dal 1995 non furono utilizzati per finanziare lo=20
sviluppo economico e sociale del paese. I fondi esteri venivano ancora una=
=20
volta deviati sul potenziamento dell'esercito, questa volta dell'Armata=20
Patriottica Ruandese (RPA). Questo potenziamento avvenne nel periodo=20
immediatamente precedente lo scoppio della guerra civile nell'ex-Zaire. A=20
seguito dell'insediamento in Ruanda di un regime favorevole agli Stati=20
Uniti nel 1994, le forze ruandesi e ugandesi addestrate dagli USA=20
intervennero nell'ex-Zaire, roccaforte dell'influenza francese e belga=20
sotto la presidenza di Mobutu Sese Seko. =C8 ampiamente documentato che le=
=20
forze speciali USA - specialmente i berretti verdi del 3=B0 gruppo delle=20
Forze Speciali, di stanza a Fort Bragg, NC - avevano attivamente addestrato=
=20
l'RPA. Questo programma era la continuazione del supporto segreto e degli=20
aiuti militari forniti alla RPA prima del 1994. A sua volta, l'esito=20
tragico della guerra civile in Ruanda aveva posto le premesse per la=20
partecipazione delle forze dell'Uganda e della RPA ruandese alla guerra=20
civile in Congo: "Washington ha fornito aiuti militari all'esercito di=20
Kagame, mentre le forze speciali USA ed altro personale militare hanno=20
addestrato centinaia di soldati del Ruanda. Ma Kagame e colleghi avevano=20
gi=E0 altri piani. Mentre i berretti verdi addestravano l'RPA, quest'ultima=
=20
stava addestrando segretamente dei ribelli dello Zaire& [In] Ruanda, gli=20
ufficiali USA dipingevano il loro aiuto all'esercito come quasi=20
esclusivamente destinato alla formazione sui diritti civili. Ma la=20
formazione delle forze speciali comprendeva anche altri aspetti, come il=20
combattimento& Centinaia di soldati e ufficiali vennero arruolati nei=20
programmi di addestramento USA, sia in Ruanda che negli Stati Uniti&=20
Guidati dalle forze speciali USA, i ruandesi studiarono tecniche mimetiche,=
=20
movimento di piccole unit=E0, tecniche di guida della truppa, sviluppo dei=
=20
gruppi di soldati, [ecc.]& E mentre l'addestramento procedeva, degli=20
incontri si svolgevano regolarmente tra ufficiali USA e Kagame ed altri=20
maggiorenti del Ruanda per discutere della minaccia continua subita dal=20
governo [ruandese precedente, in esilio] dall'interno dello Zaire&=20
Chiaramente, l'argomento degli incontri Ruanda-militari USA era passato=20
dalla costruzione dei diritti umani a come combattere un'insurrezione& Con=
=20
il supporto di Museveni [presidente ugandese], Kagame elabor=F2 un piano per=
=20
appoggiare un movimento ribelle nello Zaire orientale [capeggiato da=20
Laurent Desir=E9 Kabila]& L'operazione fu varata nell'ottobre 1996, poche=20
settimane dopo il viaggio di Kagame a Washington e il termine=20
dell'addestramento da parte delle forze speciali USA& Una volta scoppiata=20
la guerra [in Congo], gli Stati Uniti fornirono 'assistenza politica' al=20
Ruanda& un ufficiale dell'ambasciata USA a Kigali si rec=F2 varie volte=
nello=20
Zaire orientale per allacciare contatti con Kabila. I ribelli avanzarono in=
=20
poco tempo. Spazzando via l'esercito dello Zaire con l'aiuto delle forze=20
ruandesi, essi marciarono attraverso il terzo paese africano per estensione=
=20
in sette mesi, con poche battaglie significative. Mobutu scapp=F2 dalla=20
capitale Kinshasa nel maggio 1997, e Kabila prese il potere, cambiando il=20
nome del paese in Congo&Gli ufficiali USA negano che personale militare USA=
=20
fosse presente con le truppe ruandesi in Zaire durante la guerra, sebbene=20
dei rapporti ufficiosi di consulenza americana circolassero nella regione=20
sin dai primi giorni di guerra. L'oggetto del contendere di queste=20
operazioni militari in Congo erano le enormi miniere dello Zaire=20
meridionale e orientale comprendenti riserve strategiche di cobalto, di=20
importanza cruciale per l'industria militare americana. Durante la guerra=20
civile, svariati mesi prima della caduta di Mobutu, Laurent Desire Kabila,=
=20
di base a Goma, nello Zaire dell'est, rinegozi=F2 i contratti di gestione=20
delle miniere con varie societ=E0 americane ed inglesi, compresa American=20
Mineral Fields (AMF), una societ=E0 che ha sede nella citt=E0 natale di Bill=
=20
Clinton, Hope, Arkansas. Tornati nel frattempo a Washington, i funzionari=20
del FMI erano impegnati nella revisione della situazione macroeconomica=20
dello Zaire. Non fu perso tempo. Il programma economico del post-Mobutu era=
=20
gi=E0 stato deciso. In uno studio pubblicato nell'aprile 1997, un mese=
scarso=20
prima della fuga del presidente Mobutu Sese Seko, l'FMI raccomand=F2 di=20
"interrompere l'emissione di valuta completamente ed immediatamente". Pochi=
=20
mesi dopo la presa di potere a Kinshasa, al nuovo governo di Kabila fu=20
imposto dal FMI il congelamento degli stipendi pubblici allo scopo di=20
"ripristinare la stabilit=E0 macroeconomica". Erosa dall'iperinflazione, la=
=20
paga media di un dipendente pubblico era scesa a 30.000 New Zaire (NZ) al=20
mese, l'equivalente di un dollaro USA. Le richieste del FMI corrispondevano=
=20
al mantenimento dell'intera popolazione in condizioni di povert=E0 estrema.=
=20
Esse preclusero sin dall'inizio una ricostruzione economica sensata,=20
contribuendo cos=EC ad alimentare la guerra civile in Congo in cui si=
contano=20
quasi 2 milioni di caduti. Per concludere, la guerra civile in Ruanda fu=20
una lotta all'ultimo sangue per il potere politico tra il governo Hutu di=20
Habyarimana, sostenuto dalla Francia, e il Fronte Patriottico Ruandese=20
(RPF) dei Tutsi, sostenuto economicamente e militarmente da Washington.=20
Rivalit=E0 etniche furono usate deliberatamente per il conseguimento di=20
obiettivi geopolitici. Sia la CIA che i servizi segreti francesi ne erano=20
coinvolti. Secondo Bernard Debr=E9, che fu ministro per la cooperazione nel=
=20
governo di Henri Balladur: "Ci=F2 che si dimentica di dire =E8 che se da un=
=20
lato c'era la Francia, dall'altro c'erano gli americani, che armarono i=20
Tutsi e indirettamente gli ugandesi. Non voglio definirla una prova di=20
forza tra francesi e anglosassoni, ma occorre dire la verit=E0." In aggiunta=
=20
all'aiuto militare provvisto alle fazioni in guerra, il flusso di fondi per=
=20
lo sviluppo gioc=F2 un ruolo importante nel finanziare il conflitto. In=
altre=20
parole, il debito estero di Uganda e Ruanda venne deviato sul supporto di=20
militari e paramilitari. Il debito estero dell'Uganda aument=F2 di oltre 2=
=20
miliardi di dollari, ad un ritmo nettamente maggiore di quello del Ruanda=20
(un aumento di circa 250 milioni di dollari dal 90 al 94). In=20
retrospettiva, l'RPA - finanziato dall'aiuto USA e dal debito dell'Uganda -=
=20
era molto meglio addestrato ed equipaggiato delle Forces Arm=E9es du Rwanda=
=20
(FAR) fedeli al presidente Habyarimana. Sin dall'inizio l'RPA aveva un=20
netto vantaggio militare sulle FAR. Secondo la testimonianza di Paul=20
Mugabe, che fu membro dell'alto comando delle RPF, il Maggiore Generale=20
Paul Kagame ordin=F2 di persona l'abbattimento dell'aereo del presidente=20
Habyarimana, allo scopo di prendere in mano in controllo del paese. Egli=20
era pienamente consapevole che l'assassinio di Habyarimana avrebbe=20
scatenato un genocidio contro i civili Tutsi. Le forze dell'RPA erano=20
perfettamente dispiegate a Kigali quando si verificarono i massacri, ma non=
=20
fecero nulla per prevenirli: "La decisione di Paul Kagame di abbattere=20
l'aereo del presidente Habyarimana fu il catalizzatore di un dramma senza=20
precedenti nella storia del Ruanda, e il Maggiore Generale Paul Kagame=20
prese questa decisione con piena consapevolezza. L'ambizione di Kagame ha=20
causato lo sterminio di tutte le nostre famiglie: Tutsi, Hutu e Twa.=20
Abbiamo perso tutti. L'insediamento di Kagame mise milioni di Hutu, molti=20
dei quali innocenti, nelle mani dei capibanda del genocidio. Alcuni ingenui=
=20
in Ruanda hanno acclamato Kagame come il loro salvatore, ma il tempo ha=20
dimostrato che era egli stesso la causa delle nostre sventure e sofferenze&=
=20
Pu=F2 Kagame spiegare al Ruanda perch=E9 invi=F2 Claude Dusaidi e Charles=20
Muligande a New York e Washington per fermare l'intervento delle forze ONU,=
=20
che aveva lo scopo di proteggere il popolo del Ruanda dal genocidio ?=20
Ricordiamo tutti che il genocidio dur=F2 tre mesi, nonostante Kagame=20
affermasse di poterlo fermare nel giro di una settimana dal disastro aereo.=
=20
Pu=F2 spiegare il Maggiore Generale Paul Kagame perch=E9 chiese al MINUAR di=
=20
lasciare immediatamente il Ruanda mentre l'ONU esaminava la possibilit=E0 di=
=20
aumentare le sue truppe in Ruanda per fermare il genocidio ? La=20
testimonianza di Paul Mugabe sull'abbattimento dell'aereo di Habyarimana=20
per ordine di Kagame =E8 corroborata da informazioni e documenti dei servizi=
=20
segreti, presentati all'inchiesta parlamentare francese. Il Maggiore=20
Generale Paul Kagame era uno strumento di Washington. La perdita di vite=20
umane in Africa non costitu=EC un problema. La guerra civile in Ruanda ed i=
=20
massacri etnici erano parte integrante della politica estera USA, messa a=20
punto secondo precisi obiettivi strategici ed economici. Nonostante le=20
buone relazioni diplomatiche tra Parigi e Washington e l'apparente unit=E0=
=20
dell'alleanza militare occidentale, si tratt=F2 di una guerra non dichiarata=
=20
tra Francia ed America. Attraverso il supporto delle forze ugandesi e=20
ruandesi e l'intervento diretto nella guerra civile in Congo, Washington ha=
=20
anche una responsabilit=E0 diretta per i massacri etnici compiuto nell'est=
=20
del Congo, incluse varie migliaia di persone che morirono nei campi=20
profughi. I dirigenti USA erano pienamente al corrente che una catastrofe=20
era imminente. Infatti, quattro mesi prima del genocidio, la CIA avvert=EC=
=20
con una lettera confidenziale il Dipartimento di Stato USA che gli accordi=
=20
di Arusha sarebbero saltati e che "se le ostilit=E0 dovessero ricominciare,=
=20
perderebbe la vita pi=F9 di mezzo milione di persone." Quest'informazione fu=
=20
nascosta alle Nazioni Unite: "fu solo dopo la fine del genocidio che=20
l'informazione fu passata al Magg. Gen. Dallaire [responsabile delle forze=
=20
ONU in Ruanda]." L'obiettivo di Washington era di rimpiazzare la Francia,=20
screditare il governo francese (che sosteneva il regime di Habyarimana) e=20
stabilire un protettorato anglo-americano in Ruanda sotto l'egida del Magg.=
=20
Gen. Paul Kagame. Intenzionalmente, Washington non fece nulla per prevenire=
=20
i massacri etnici. Quando fu creata una forza ONU il Magg. Gen. Paul Kagame=
=20
volle ritardare il suo dispiegamento, dichiarando che avrebbe accettato una=
=20
forza di pace soltanto quando l'RPA avesse avuto il controllo di Kigali.=20
Kagame "temeva [che] la forza ONU di oltre 5.000 persone che era stata=20
proposta& [potesse] intervenire per impedire la loro [RPA] vittoria". Nel=20
frattempo il Consiglio di Sicurezza decise di posticipare l'intervento dopo=
=20
una delibera e un rapporto del segretario generale Boutros Boutros Ghali.=20
Il genocidio in Ruanda del 1994 ha perseguito degli obiettivi prettamente=20
strategici e geopolitici. I massacri etnici costituirono un colpo maldestro=
=20
alla credibilit=E0 della Francia, e questo colpo permise agli USA di=20
stabilire una postazione neo-colonialista in Africa centrale. Da=20
insediamento coloniale tipicamente franco-belga che era, Kigali, la=20
capitale del Ruanda, =E8 diventata nettamente anglo-americana sotto il=20
governo RPF retto da Tutsi provenienti dall'esilio. L'inglese =E8 diventato=
=20
la lingua dominante tra governo e settore privato. Molti esercizi privati=20
appartenuti agli Hutu vennero espropriati nel 1994 da Tutsi di ritorno=20
dall'esilio. Questi ultimi avevano trascorso l'esilio nell'Africa=20
anglofona, in USA e Gran Bretagna. L'Armata Patriottica del Ruanda (RPA)=20
funziona in inglese e Kinyarwanda; l'universit=E0, legata in passato a=20
Francia e Belgio, funziona in inglese. Mentre l'inglese diventa una lingua=
=20
ufficiale insieme al francese e al Kinyarwanda, l'influenza=20
politico-culturale della Francia va lentamente scomparendo. Washington =E8=
=20
diventata il nuovo protettore coloniale di un paese francofono. Altri paesi=
=20
francofoni dell'Africa sub-sahariana hanno firmato accordi di cooperazione=
=20
militare con gli USA. Questi paesi sono candidati da Washington a seguire=20
l'esempio del Ruanda. Nel frattempo nell'Africa occidentale francofona il=20
dollaro USA va rapidamente sostituendo il franco CFA, legato ad un accordo=
=20
con il tesoro francese. Note (numerazione come nel capitolo originale) 19.=
=20
Redatto nel 1999, il seguente testo corrisponde alla parte seconda del=20
capitolo 5 della seconda edizione di The Globalization of Poverty and the=20
New World Order. La prima parte del capitolo pubblicato nella prima=20
edizione fu scritta nel 1994. La parte seconda risulta in parte dai=20
risultati di uno studio dell'autore, condotto insieme all'economista belga=
=20
Pierre Galand, sull'uso del debito estero del Ruanda nel 1990-94 per=20
finanziare militari e paramilitari. 20. Africa Direct, documenti sottoposti=
=20
al tribunale ONU per il Ruanda,=20
http://www.junius.co.uk/africa-direct/tribunal.html Ibid. 21. Africa's New=
=20
Look, Jane's Foreign Report, August 14, 1997. 22. Jim Mugunga, Uganda=20
foreign debt hits Shs 4 trillion, The Monitor, Kampala, 19 February 1997.=20
23. Michel Chossudovsky e Pierre Galand, L'usage de la dette exterieure du=
=20
Rwanda, la responsabilit=E9 des cr=E9anciers, mission report, United Nations=
=20
Development Program and Government of Rwanda, Ottawa and Brussels, 1997.=20
24. Ibid 25. Ibid 26. Ibid, le importazioni registrate sono dell'ordine dei=
=20
500.000 kg, circa un milione di machete. 27. Ibid 28. Ibid. Si veda anche=20
la schedule 1.2 del Development Credit Agreement con l' IDA, Washington, 27=
=20
June 1991, CREDIT IDA 2271 RW. 29. Chossudovsky and Galand, op cit 30.=20
Ibid. 31. Ibid. 32. World Bank completion report, citato in Chossudovsky=20
and Galand, op cit. 33. Ibid 34. Ibid 35. Si veda World Bank, Rwanda sul=20
sito http://www.worldbank.org/afr/rw2.htm. 36. Ibid, corsivo aggiunto. 37.=
=20
Il tetto massimo di impiegati pubblici fu fissato a 38.000 per il 1998,=20
mentre era di 40.600 nel 1997. Si veda la 'lettera di intenti' del Governo=
=20
del Ruanda inclusa la copertina indirizzata all'amministratore delegato del=
=20
FMI Michel Camdessus, IMF, Washington,=20
http://www.imf.org/external/np/loi/060498.htm , 1998. 38. Ibid. 39. Lynne=20
Duke: Africans Use US Military Training in Unexpected Ways, Washington=20
Post. July 14, 1998; p.A01. 40. Musengwa Kayaya: U.S. Company To Invest in=
=20
Zaire, Pan African News, 9 May 1997. 41. International Monetary Fund, Zaire=
=20
Hyperinflation 1990-1996, Washington, April 1997. 42. Alain Shungu Ngongo,=
=20
Zaire-Economy: How to Survive On a Dollar a Month, International Press=20
Service, 6 June 1996. 43. Si veda Therese LeClerc, "Who is responsible for=
=20
the genocide in Rwanda?", World Socialist website at=20
http://www.wsws.org/index.shtml , 29 April 1998. 44. Paul Mugabe, The=20
Shooting Down Of The Aircraft Carrying Rwandan President Habyarimama,=20
testimonianza presso la International Strategic Studies Association (ISSA),=
=20
Alexandria, Virginia, 24 April 2000. 45. Linda Melvern, Betrayal of the=20
Century, Ottawa Citizen, Ottawa, 8 April 2000. 46. Ibid 47. Scott Peterson,=
=20
Peacekeepers will not halt carnage, say Rwanda rebels, Daily Telegraph,=20
London, May 12, 1994. Fonte: http://globalresearch.ca/articles/CHO305A.html=
=20
Copyright Michel Chossudovsky 2003. Utilizzare in modo equo / for fair use=
=20
only / pour usage =E9quitable seulement


--=====================_8592935==.ALT
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<html>
<body>
<br>
<div align=3D"center"><font size=3D6><b>Come stabilire un Protettorato USA i=
n
Africa Centrale</b></font> <br><br>
<b>di Michel Chossudovsky (tradotto da Marco Fiocco per
<a href=3D"HTTP://WWW.NUOVIMONDIMEDIA.IT"><font color=3D"#CC0000">Nuovi Mond=
i
Media </a></font>) <br><br>
</b>La guerra civile e i massacri etnici in Ruanda facevano parte della
politica estera degli USA, attentamente gestita secondo precisi obiettivi
strategici ed economici. Sin dall'inizio della guerra civile in Ruanda
nel 1990, il progetto segreto di Washington era di stabilire una sfera
d'influenza americana in una regione dominata storicamente da Francia e
Belgio. Il progetto americano era di sostituire la Francia attraverso il
sostegno del Rwandan Patriotic Front e le forniture di armi al suo
braccio militare, la Rwandan Patriotic Army (RPA). <br><br>
<font size=3D5 color=3D"#0066FF"><b>GLI USA DIETRO IL GENOCIDIO IN RUANDA
<br><br>
</font><font size=3D5 color=3D"#CC0000">ovvero</font><font size=3D5 color=3D=
"#0066FF">
<br><br>
COME STABILIRE UN PROTETTORATO USA IN AFRICA CENTRALE Di MICHEL
CHOSSUDOVSKY</b></font> <br><br>
Traduzione di Marco Fiocco Scritto nel maggio 2000, il seguente testo =E8
la seconda parte del settimo capitolo, intitolato "Genocidio
economico in Ruanda", della seconda edizione di The Globalization of
Poverty and the New World Order, Global Outlook, Shanty Bay, Ontario
2003. Questo testo aggiorna l'analisi dell'autore sul Ruanda scritta nel
95, pubblicata in prima edizione come The Globalization of Poverty, TWN
and Zed books, Penang and London, 1997. Questo testo risulta in parte da
uno studio dell'autore, condotto insieme all'economista belga Pierre
Galand, sull'uso del debito estero del Ruanda nel 1990-94 per finanziare
militari e paramilitari. La guerra civile e i massacri etnici in Ruanda
facevano parte della politica estera degli USA, attentamente gestita
secondo precisi obiettivi strategici ed economici. Sin dall'inizio della
guerra civile in Ruanda nel 1990, il progetto segreto di Washington era
di stabilire una sfera d'influenza americana in una regione dominata
storicamente da Francia e Belgio. Il progetto americano era di sostituire
la Francia attraverso il sostegno del Rwandan Patriotic Front e le
forniture di armi al suo braccio militare, la Rwandan Patriotic Army
(RPA). Dalla met=E0 degli anni 80 il governo di Kampala, in mano al
Presidente Yoweri Musaveni, era diventato per Washington il simbolo della
democrazia in Africa. L'Uganda rappresentava inoltre una base di lancio
per i movimenti di guerriglia sostenuti dagli USA in Sudan, Ruanda e
Congo. Il Maggiore Generale Paul Kagame era divenuto capo dei servizi
segreti delle forze armate dell'Uganda, addestrato dal comando militare
USA e presso lo Staff College (CGSG) di Leavenworth, Kansas,
specializzato in combattimento e strategia militare. Kagame torn=F2 da
Leavenworth per guidare l'RPA, poco dopo l'invasione del 1990. Prima
dello scoppio della guerra civile in Ruanda, l'RPA faceva parte delle
forze armate ugandesi. Poco prima dell'invasione del Ruanda nell'ottobre
1990 le mostrine scomparirono. Da un giorno all'altro un gran numero di
soldati ugandesi si un=EC al Rwandan Patriotic Army (RPA). Durante la
guerra civile, l'RPA ricevette forniture dalle basi militari delle United
People's Defense Forces (UPDF) in Uganda. Agli ufficiali Tutsi
dell'esercito ugandese furono assegnati dei posti nell'RPA. L'invasione
delle forze ugandesi nel 1990 fu presentata all'opinione pubblica come
una guerra di liberazione combattuta da guerriglieri Tutsi. La
militarizzazione dell'Uganda era parte integrante della politica estera
USA. La preparazione delle forze UPDF dell'Uganda e dell'Armata
Patriottica del Ruanda (RPA) fu supportata da USA e Gran Bretagna.
Quest'ultima forn=EC addestramento militare nella base di Jinja: "A
partire dal 1989 l'America ha sostenuto gli attacchi congiunti di RPF
(Rwandan Patriotic Front) e Uganda contro il Ruanda&C'erano almeno 56
'situation report' presso il Dipartimento di Stato USA nel 1991&come
le relazioni anglo-americane con l'Uganda si rafforzavano, cos=EC le
ostilit=E0 tra Uganda e Ruanda aumentavano d'intensit=E0&nell'agosto 199=
0
l'RPF cominci=F2 ad organizzare un'invasione, con la piena approvazione dei
servizi segreti britannici." L'RPA in Rwanda e l'UDPF in Uganda
supportavano anche la People's Liberation Army di John Garang e la sua
guerra secessionista nel sud del Sudan. Washington appoggiava queste
iniziative col supporto segreto della CIA. Inoltre, nell'ambito
dell'Africa Crisis Reaction Initiative (ACRI), gli ufficiali ugandesi
venivano addestrati dalle forze speciali USA, in collaborazione con
un'impresa di mercenari, la Military Professional Resources Inc. (MPRI),
che aveva un contratto col Dipartimento di Stato USA. L'MPRI aveva gi=E0
addestrato l'UCK e le forze armate croate durante la guerra civile in
Jugoslavia, e pi=F9 recentemente le forze colombiane nell'ambito del Piano
Colombia. L'accumularsi del debito estero dell'Uganda durante la
presidenza Musaveni coincide cronologicamente con le guerre civili in
Ruanda e Congo. Quando Musaveni divent=F2 presidente nel 1986, il debito
estero dell'Uganda era di 1,3 miliardi di dollari. Con l'arrivo di denaro
fresco, il debito estero si avvolse in una spirale che lo port=F2 a
diventare quasi il triplo, 3,7 miliardi nel 1997. In effetti, l'Uganda
non aveva debiti arretrati con la Banca Mondiale all'inizio del suo
'programma di recupero economico'. Nel 1997 aveva invece 2 miliardi di
dollari di debito solamente con la Banca Mondiale. Dove sono finiti i
soldi ? I finanziamenti esteri al governo Musaveni erano destinati al
supporto della ricostruzione sociale ed economica del paese. In seguito
al protrarsi della guerra civile, il Fondo Monetario Internazionale (IMF)
sponsorizz=F2 un 'programma di stabilizzazione economica' che richiese dei
tagli massicci ai fondi per i programmi civili. La Banca Mondiale era
responsabile del controllo del bilancio dell'Uganda su delega dei
creditori. Con la 'Revisione della Spesa Pubblica' (PER) il governo era
obbligato a rivelare le voci del bilancio. In altre parole, ogni singola
voce di spesa -incluso il bilancio del Ministero della Difesa- era aperto
al controllo della Banca Mondiale. Nonostante le misure di austerit=E0
(imposte esclusivamente alle spese civili), i finanziatori hanno permesso
che la spesa militare aumentasse senza problemi. Parte dei soldi
destinati a progetti civili fu deviata sui fondi della Forza di Difesa
del Popolo Unito (UPDF), che a sua volta era coinvolta in operazioni
militari in Ruanda e Congo. Il debito estero dell'Uganda veniva usato per
finanziare queste operazioni militari per conto di Washington mentre il
paese e il suo popolo ne pagavano il conto. Col tagliare le spese
sociali, le misure di austerit=E0 avevano facilitato lo spostamento di
fondi verso i programmi militari. Un processo simile di finanziamento dei
militari attraverso il debito estero era avvenuto in Ruanda sotto il
governo Habyarimana. Con una crudele ironia i due avversari della guerra
civile erano finanziati dalle stesse persone, con la Banca Mondiale a
fare da controllore. Il regime di Habyarimana aveva a disposizione un
arsenale comprendente lanciatori di missili da 83 mm, anticarro francesi,
armi leggere di fabbricazione belga e tedesca e armi automatiche, come i
kalashnikov prodotti in Egitto, Cina e Sudafrica e veicoli armati AML-60
e M3. Mentre parte di questi acquisti provenivano da finanziamenti
militari francesi, il flusso di denaro proveniente dai prestiti facili
della Banca Mondiale, dall'Associazione per lo Sviluppo Internazionale
(IDA), dal Fondo di Sviluppo Africano (AFD), dal Fondo di Sviluppo
Europeo (EDF), come pure da Germania, Stati Uniti, Belgio e Canada, era
stato deviato su fondi militari e sulla milizia Interhamwe. Un'analisi
dettagliata delle carte, dei conti e della corrispondenza del governo,
condotta in Ruanda nel 1996-97 dall'autore -insieme all'economista belga
Pierre Galand- ha confermato che molti acquisti di armi erano stati
negoziati al di fuori degli aiuti militari governativi, attraverso vari
intermediari e commercianti privati di armi. Tuttavia queste spese,
registrate come spese in buona fede del governo, sono state incluse nel
bilancio del governo, che era sotto la supervisione della Banca Mondiale.
Grandi quantit=E0 di machete e altri articoli usati nei massacri etnici del
1994 -considerati usualmente 'prodotti civili'- furono importati
attraverso i normali canali commerciali. Stando ai dati della Banca
Nazionale del Ruanda (NBR), alcune di queste importazioni erano state
effettuate in violazione degli accordi firmati con i finanziatori.
Secondo i dati dell'NBR relativi alle importazioni, circa un milione di
machete erano stati importati attraverso vari canali, compreso Radio
Mille Collines, un'organizzazione legata alla milizia Interhamwe, solita
fomentare odio etnico. Quei fondi erano stati stanziati dai donatori per
sostenere lo sviluppo economico e sociale del Ruanda. Era chiaramente
previsto che i fondi non potessero essere usati per "spese militari
per armi, munizioni o altro materiale militare". In effetti,
l'accordo sui i prestiti della IDA - Banca Mondiale era ancora pi=F9
restrittivo. I fondi non potevano essere usati per importare dei prodotti
civili, come carburante, cibo, medicine, vestiti e scarpe "destinati
all'uso militare o paramilitare". I dati della NBR confermano
tuttavia che il governo Habyarimana utilizz=F2 fondi della Banca Mondiale
per finanziare l'importazione di machete, classificata di routine come
importazione di "prodotti civili". Un esercito di esperti e
revisori dei conti era stato inviato dalla Banca Mondiale per verificare
i risultati della politica del governo rispetto agli impegni presi con il
contratto di prestito. L'uso di finanziamenti per importare machete ed
altro materiale usato nei massacri di civili non risult=F2 dal controllo
indipendente commissionato da governo e Banca Mondiale secondo l'accordo
di prestito. (IDA Credit Agreement 2271-RW). Nel 1993 la Banca Mondiale
decise di sospendere il versamento della seconda rata del prestito IDA.
C'erano, secondo la missione, errori e ritardi inopportuni
nell'attuazione delle riforme richieste. Le misure di libero mercato
erano rimaste indietro, gli obiettivi previsti -compresa la
privatizzazione di beni statali- non erano stati raggiunti. Il fatto che
nel paese fosse in corso una guerra civile non era nemmeno menzionato.
Mai ci si preoccup=F2 del modo in cui i soldi venivano spesi. Mentre la
seconda tranche del finanziamento IDA fu bloccato dalla Banca Mondiale, i
soldi versati nel 1991 erano depositati in un conto speciale presso la
Banque Bruxelles Lambert di Bruxelles. Questo conto rimase aperto e
accessibile al regime precedente (in esilio), due mesi dopo i massacri
etnici dell'aprile 1994. In seguito alla guerra civile, la Banca Mondiale
invi=F2 una missione a Kigali per redigere un cosiddetto 'rapporto di
completamento' del prestito. Questo era un esercizio di routine,
concentrato su problemi macroeconomici piuttosto che politici. Nel
rapporto si ammetteva che "lo sforzo bellico ha portato il governo
[precedente] ad aumentare nettamente la spesa, ben oltre gli obiettivi
fiscali fissati dal SAP". L'appropriazione indebita di denaro della
Banca Mondiale non veniva nominata. Il governo Habyarimana veniva invece
elogiato per aver "fatto importanti e genuini sforzi&
specialmente nel 1991& per ridurre lo squilibrio finanziario
domestico ed estero, eliminare le distorsioni che impediscono la crescita
dell'esportazione e la differenziazione, ed introdurre meccanismi di
mercato per l'allocazione delle risorse&" I massacri di civili
non erano neppure menzionati. Dal punto di vista dei finanziatori non era
successo niente. Infatti i 'rapporto di completamento' della Banca
Mondiale non ammisero l'esistenza di una guerra civile che nel 1994. Nel
1995, appena un anno dopo i massacri etnici del 1994, i creditori esteri
del Ruanda ebbero qualche discussione con il governo dell'RPF retto dai
Tutsi circa il debito usato dal precedente regime per finanziare i
massacri. L'RPF decise di riconoscere pienamente la legittimit=E0 dei
'debiti odiosi' del 1990-94. L'uomo forte dell'RPF, vicepresidente Paul
Kagame, [ora presidente] diede istruzione al governo di non interessarsi
dell'argomento n=E9 contattare la Banca Mondiale. Sotto la pressione di
Washington, l'RPF non sarebbe entrato in alcun tipo di negoziato, tanto
meno in un dialogo informale con i finanziatori. La legittimit=E0 dei
debiti della guerra non =E8 mai stata messa in discussione. Invece i
creditori hanno messo a punto delle procedure che ne assicurino il
rimborso in tempi brevi. Nel 1998, in una riunione speciale dei
finanziatori a Stoccolma, fu istituito un fondo fiduciario internazionale
di 55,2 milioni di dollari sotto la bandiera della ricostruzione del
dopoguerra. In effetti, questi soldi non erano destinati al Ruanda. Erano
stati messi da parte per appianare i 'debiti odiosi' con la Banca
Mondiale (vedi IDA), l'African Development Bank e il Fondo Internazionale
per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). In altre parole, il 'denaro fresco' -che
alla fine il Ruanda dovr=E0 rimborsare- veniva prestato per permettere al
Ruanda di onorare i debiti usati per finanziare i massacri. Vecchi
prestiti si trasformavano cos=EC in nuovi debiti sotto la bandiera della
ricostruzione. Ci si era ripuliti dei 'debiti odiosi', erano scomparsi
dai libri contabili. Le responsabilit=E0 dei creditori venivano cancellate.
Inoltre, si poneva come condizione l'accettazione di una nuova ondata di
riforme di stampo FMI-Banca Mondiale. Un'amara medicina economica fu
imposta sotto la bandiera della 'ricostruzione e riconciliazione'.
Infatti il pacchetto di riforme post-belliche del Fondo Monetario
Internazionale era nettamente pi=F9 rigoroso di quello imposto allo scoppio
della guerra civile nel 1990. Mentre salari e impiego erano sprofondati a
livelli abissali, l'FMI richiedeva il congelamento degli stipendi degli
impiegati statali e una riduzione massiccia di insegnanti e operatori
sanitari. L'obiettivo era di 'ristabilire la stabilit=E0 macroeconomica'.
Fu lanciata la riduzione del pubblico impiego. La paga degli impiegati
statali non poteva eccedere il 4,5 % del PIL mentre i cosiddetti
'impiegati pubblici senza qualifica' (soprattutto insegnanti) dovevano
scomparire dal libro paga dello Stato. Nel frattempo, il reddito pro
capite del paese era precipitato da 360 $ prima della guerra a 140 $ nel
1995. I proventi statali venivano usati per appianare il debito estero. I
debiti di Kigali col Paris Club venivano prolungati in cambio di riforme
per il libero mercato. Le rimanenti ricchezze dello Stato vennero cedute
per quattro soldi a compratori esteri. Il governo dell'RPF retto dai
Tutsi, invece di richiedere la cancellazione del 'debito odioso' del
Ruanda, accolse a braccia aperte le istituzioni di Bretton Wood.
Occorreva l'approvazione del FMI per poter potenziare l'esercito.
Nonostante le misure di austerit=E0, la spesa militare continu=F2 a crescere=
.
Si ripeteva ci=F2 che era avvenuto nel 1990-94. I fondi di sviluppo
concessi a partire dal 1995 non furono utilizzati per finanziare lo
sviluppo economico e sociale del paese. I fondi esteri venivano ancora
una volta deviati sul potenziamento dell'esercito, questa volta
dell'Armata Patriottica Ruandese (RPA). Questo potenziamento avvenne nel
periodo immediatamente precedente lo scoppio della guerra civile
nell'ex-Zaire. A seguito dell'insediamento in Ruanda di un regime
favorevole agli Stati Uniti nel 1994, le forze ruandesi e ugandesi
addestrate dagli USA intervennero nell'ex-Zaire, roccaforte
dell'influenza francese e belga sotto la presidenza di Mobutu Sese Seko.
=C8 ampiamente documentato che le forze speciali USA - specialmente i
berretti verdi del 3=B0 gruppo delle Forze Speciali, di stanza a Fort
Bragg, NC - avevano attivamente addestrato l'RPA. Questo programma era la
continuazione del supporto segreto e degli aiuti militari forniti alla
RPA prima del 1994. A sua volta, l'esito tragico della guerra civile in
Ruanda aveva posto le premesse per la partecipazione delle forze
dell'Uganda e della RPA ruandese alla guerra civile in Congo:
"Washington ha fornito aiuti militari all'esercito di Kagame, mentre
le forze speciali USA ed altro personale militare hanno addestrato
centinaia di soldati del Ruanda. Ma Kagame e colleghi avevano gi=E0 altri
piani. Mentre i berretti verdi addestravano l'RPA, quest'ultima stava
addestrando segretamente dei ribelli dello Zaire& [In] Ruanda, gli
ufficiali USA dipingevano il loro aiuto all'esercito come quasi
esclusivamente destinato alla formazione sui diritti civili. Ma la
formazione delle forze speciali comprendeva anche altri aspetti, come il
combattimento& Centinaia di soldati e ufficiali vennero arruolati nei
programmi di addestramento USA, sia in Ruanda che negli Stati Uniti&
Guidati dalle forze speciali USA, i ruandesi studiarono tecniche
mimetiche, movimento di piccole unit=E0, tecniche di guida della truppa,
sviluppo dei gruppi di soldati, [ecc.]& E mentre l'addestramento
procedeva, degli incontri si svolgevano regolarmente tra ufficiali USA e
Kagame ed altri maggiorenti del Ruanda per discutere della minaccia
continua subita dal governo [ruandese precedente, in esilio] dall'interno
dello Zaire& Chiaramente, l'argomento degli incontri Ruanda-militari
USA era passato dalla costruzione dei diritti umani a come combattere
un'insurrezione& Con il supporto di Museveni [presidente ugandese],
Kagame elabor=F2 un piano per appoggiare un movimento ribelle nello Zaire
orientale [capeggiato da Laurent Desir=E9 Kabila]& L'operazione fu
varata nell'ottobre 1996, poche settimane dopo il viaggio di Kagame a
Washington e il termine dell'addestramento da parte delle forze speciali
USA& Una volta scoppiata la guerra [in Congo], gli Stati Uniti
fornirono 'assistenza politica' al Ruanda& un ufficiale
dell'ambasciata USA a Kigali si rec=F2 varie volte nello Zaire orientale
per allacciare contatti con Kabila. I ribelli avanzarono in poco tempo.
Spazzando via l'esercito dello Zaire con l'aiuto delle forze ruandesi,
essi marciarono attraverso il terzo paese africano per estensione in
sette mesi, con poche battaglie significative. Mobutu scapp=F2 dalla
capitale Kinshasa nel maggio 1997, e Kabila prese il potere, cambiando il
nome del paese in Congo&Gli ufficiali USA negano che personale
militare USA fosse presente con le truppe ruandesi in Zaire durante la
guerra, sebbene dei rapporti ufficiosi di consulenza americana
circolassero nella regione sin dai primi giorni di guerra. L'oggetto del
contendere di queste operazioni militari in Congo erano le enormi miniere
dello Zaire meridionale e orientale comprendenti riserve strategiche di
cobalto, di importanza cruciale per l'industria militare americana.
Durante la guerra civile, svariati mesi prima della caduta di Mobutu,
Laurent Desire Kabila, di base a Goma, nello Zaire dell'est, rinegozi=F2 i
contratti di gestione delle miniere con varie societ=E0 americane ed
inglesi, compresa American Mineral Fields (AMF), una societ=E0 che ha sede
nella citt=E0 natale di Bill Clinton, Hope, Arkansas. Tornati nel frattempo
a Washington, i funzionari del FMI erano impegnati nella revisione della
situazione macroeconomica dello Zaire. Non fu perso tempo. Il programma
economico del post-Mobutu era gi=E0 stato deciso. In uno studio pubblicato
nell'aprile 1997, un mese scarso prima della fuga del presidente Mobutu
Sese Seko, l'FMI raccomand=F2 di "interrompere l'emissione di valuta
completamente ed immediatamente". Pochi mesi dopo la presa di potere
a Kinshasa, al nuovo governo di Kabila fu imposto dal FMI il congelamento
degli stipendi pubblici allo scopo di "ripristinare la stabilit=E0
macroeconomica". Erosa dall'iperinflazione, la paga media di un
dipendente pubblico era scesa a 30.000 New Zaire (NZ) al mese,
l'equivalente di un dollaro USA. Le richieste del FMI corrispondevano al
mantenimento dell'intera popolazione in condizioni di povert=E0 estrema.
Esse preclusero sin dall'inizio una ricostruzione economica sensata,
contribuendo cos=EC ad alimentare la guerra civile in Congo in cui si
contano quasi 2 milioni di caduti. Per concludere, la guerra civile in
Ruanda fu una lotta all'ultimo sangue per il potere politico tra il
governo Hutu di Habyarimana, sostenuto dalla Francia, e il Fronte
Patriottico Ruandese (RPF) dei Tutsi, sostenuto economicamente e
militarmente da Washington. Rivalit=E0 etniche furono usate deliberatamente
per il conseguimento di obiettivi geopolitici. Sia la CIA che i servizi
segreti francesi ne erano coinvolti. Secondo Bernard Debr=E9, che fu
ministro per la cooperazione nel governo di Henri Balladur: "Ci=F2 che
si dimentica di dire =E8 che se da un lato c'era la Francia, dall'altro
c'erano gli americani, che armarono i Tutsi e indirettamente gli
ugandesi. Non voglio definirla una prova di forza tra francesi e
anglosassoni, ma occorre dire la verit=E0." In aggiunta all'aiuto
militare provvisto alle fazioni in guerra, il flusso di fondi per lo
sviluppo gioc=F2 un ruolo importante nel finanziare il conflitto. In altre
parole, il debito estero di Uganda e Ruanda venne deviato sul supporto di
militari e paramilitari. Il debito estero dell'Uganda aument=F2 di oltre 2
miliardi di dollari, ad un ritmo nettamente maggiore di quello del Ruanda
(un aumento di circa 250 milioni di dollari dal 90 al 94). In
retrospettiva, l'RPA - finanziato dall'aiuto USA e dal debito dell'Uganda
- era molto meglio addestrato ed equipaggiato delle Forces Arm=E9es du
Rwanda (FAR) fedeli al presidente Habyarimana. Sin dall'inizio l'RPA
aveva un netto vantaggio militare sulle FAR. Secondo la testimonianza di
Paul Mugabe, che fu membro dell'alto comando delle RPF, il Maggiore
Generale Paul Kagame ordin=F2 di persona l'abbattimento dell'aereo del
presidente Habyarimana, allo scopo di prendere in mano in controllo del
paese. Egli era pienamente consapevole che l'assassinio di Habyarimana
avrebbe scatenato un genocidio contro i civili Tutsi. Le forze dell'RPA
erano perfettamente dispiegate a Kigali quando si verificarono i
massacri, ma non fecero nulla per prevenirli: "La decisione di Paul
Kagame di abbattere l'aereo del presidente Habyarimana fu il
catalizzatore di un dramma senza precedenti nella storia del Ruanda, e il
Maggiore Generale Paul Kagame prese questa decisione con piena
consapevolezza. L'ambizione di Kagame ha causato lo sterminio di tutte le
nostre famiglie: Tutsi, Hutu e Twa. Abbiamo perso tutti. L'insediamento
di Kagame mise milioni di Hutu, molti dei quali innocenti, nelle mani dei
capibanda del genocidio. Alcuni ingenui in Ruanda hanno acclamato Kagame
come il loro salvatore, ma il tempo ha dimostrato che era egli stesso la
causa delle nostre sventure e sofferenze& Pu=F2 Kagame spiegare al
Ruanda perch=E9 invi=F2 Claude Dusaidi e Charles Muligande a New York e
Washington per fermare l'intervento delle forze ONU, che aveva lo scopo
di proteggere il popolo del Ruanda dal genocidio ? Ricordiamo tutti che
il genocidio dur=F2 tre mesi, nonostante Kagame affermasse di poterlo
fermare nel giro di una settimana dal disastro aereo. Pu=F2 spiegare il
Maggiore Generale Paul Kagame perch=E9 chiese al MINUAR di lasciare
immediatamente il Ruanda mentre l'ONU esaminava la possibilit=E0 di
aumentare le sue truppe in Ruanda per fermare il genocidio ? La
testimonianza di Paul Mugabe sull'abbattimento dell'aereo di Habyarimana
per ordine di Kagame =E8 corroborata da informazioni e documenti dei
servizi segreti, presentati all'inchiesta parlamentare francese. Il
Maggiore Generale Paul Kagame era uno strumento di Washington. La perdita
di vite umane in Africa non costitu=EC un problema. La guerra civile in
Ruanda ed i massacri etnici erano parte integrante della politica estera
USA, messa a punto secondo precisi obiettivi strategici ed economici.
Nonostante le buone relazioni diplomatiche tra Parigi e Washington e
l'apparente unit=E0 dell'alleanza militare occidentale, si tratt=F2 di una
guerra non dichiarata tra Francia ed America. Attraverso il supporto
delle forze ugandesi e ruandesi e l'intervento diretto nella guerra
civile in Congo, Washington ha anche una responsabilit=E0 diretta per i
massacri etnici compiuto nell'est del Congo, incluse varie migliaia di
persone che morirono nei campi profughi. I dirigenti USA erano pienamente
al corrente che una catastrofe era imminente. Infatti, quattro mesi prima
del genocidio, la CIA avvert=EC con una lettera confidenziale il
Dipartimento di Stato USA che gli accordi di Arusha sarebbero saltati e
che "se le ostilit=E0 dovessero ricominciare, perderebbe la vita pi=F9
di mezzo milione di persone." Quest'informazione fu nascosta alle
Nazioni Unite: "fu solo dopo la fine del genocidio che
l'informazione fu passata al Magg. Gen. Dallaire [responsabile delle
forze ONU in Ruanda]." L'obiettivo di Washington era di rimpiazzare
la Francia, screditare il governo francese (che sosteneva il regime di
Habyarimana) e stabilire un protettorato anglo-americano in Ruanda sotto
l'egida del Magg. Gen. Paul Kagame. Intenzionalmente, Washington non fece
nulla per prevenire i massacri etnici. Quando fu creata una forza ONU il
Magg. Gen. Paul Kagame volle ritardare il suo dispiegamento, dichiarando
che avrebbe accettato una forza di pace soltanto quando l'RPA avesse
avuto il controllo di Kigali. Kagame "temeva [che] la forza ONU di
oltre 5.000 persone che era stata proposta& [potesse] intervenire per
impedire la loro [RPA] vittoria". Nel frattempo il Consiglio di
Sicurezza decise di posticipare l'intervento dopo una delibera e un
rapporto del segretario generale Boutros Boutros Ghali. Il genocidio in
Ruanda del 1994 ha perseguito degli obiettivi prettamente strategici e
geopolitici. I massacri etnici costituirono un colpo maldestro alla
credibilit=E0 della Francia, e questo colpo permise agli USA di stabilire
una postazione neo-colonialista in Africa centrale. Da insediamento
coloniale tipicamente franco-belga che era, Kigali, la capitale del
Ruanda, =E8 diventata nettamente anglo-americana sotto il governo RPF retto
da Tutsi provenienti dall'esilio. L'inglese =E8 diventato la lingua
dominante tra governo e settore privato. Molti esercizi privati
appartenuti agli Hutu vennero espropriati nel 1994 da Tutsi di ritorno
dall'esilio. Questi ultimi avevano trascorso l'esilio nell'Africa
anglofona, in USA e Gran Bretagna. L'Armata Patriottica del Ruanda (RPA)
funziona in inglese e Kinyarwanda; l'universit=E0, legata in passato a
Francia e Belgio, funziona in inglese. Mentre l'inglese diventa una
lingua ufficiale insieme al francese e al Kinyarwanda, l'influenza
politico-culturale della Francia va lentamente scomparendo. Washington =E8
diventata il nuovo protettore coloniale di un paese francofono. Altri
paesi francofoni dell'Africa sub-sahariana hanno firmato accordi di
cooperazione militare con gli USA. Questi paesi sono candidati da
Washington a seguire l'esempio del Ruanda. Nel frattempo nell'Africa
occidentale francofona il dollaro USA va rapidamente sostituendo il
franco CFA, legato ad un accordo con il tesoro francese. Note
(numerazione come nel capitolo originale) 19. Redatto nel 1999, il
seguente testo corrisponde alla parte seconda del capitolo 5 della
seconda edizione di The Globalization of Poverty and the New World Order.
La prima parte del capitolo pubblicato nella prima edizione fu scritta
nel 1994. La parte seconda risulta in parte dai risultati di uno studio
dell'autore, condotto insieme all'economista belga Pierre Galand,
sull'uso del debito estero del Ruanda nel 1990-94 per finanziare militari
e paramilitari. 20. Africa Direct, documenti sottoposti al tribunale ONU
per il Ruanda,
<a href=3D"http://www.junius.co.uk/africa-direct/tribunal.html" eudora=3D"au=
tourl">http://www.junius.co.uk/africa-direct/tribunal.html</a>
Ibid. 21. Africa's New Look, Jane's Foreign Report, August 14, 1997. 22. Jim=
Mugunga, Uganda foreign debt hits Shs 4 trillion, The Monitor, Kampala, 19=
February 1997. 23. Michel Chossudovsky e Pierre Galand, L'usage de la dette=
exterieure du Rwanda, la responsabilit=E9 des cr=E9anciers, mission report,=
United Nations Development Program and Government of Rwanda, Ottawa and=
Brussels, 1997. 24. Ibid 25. Ibid 26. Ibid, le importazioni registrate sono=
dell'ordine dei 500.000 kg, circa un milione di machete. 27. Ibid 28. Ibid.=
Si veda anche la schedule 1.2 del Development Credit Agreement con l' IDA,=
Washington, 27 June 1991, CREDIT IDA 2271 RW. 29. Chossudovsky and Galand,=
op cit 30. Ibid. 31. Ibid. 32. World Bank completion report, citato in=
Chossudovsky and Galand, op cit. 33. Ibid 34. Ibid 35. Si veda World Bank,=
Rwanda sul sito <a href=3D"http://www.worldbank.org/afr/rw2.htm"=
eudora=3D"autourl">http://www.worldbank.org/afr/rw2.htm</a>. 36. Ibid,=
corsivo aggiunto. 37. Il tetto massimo di impiegati pubblici fu fissato a=
38.000 per il 1998, mentre era di 40.600 nel 1997. Si veda la 'lettera di=
intenti' del Governo del Ruanda inclusa la copertina indirizzata=
all'amministratore delegato del FMI Michel Camdessus, IMF, Washington, <a=
href=3D"http://www.imf.org/external/np/loi/060498.htm"=
eudora=3D"autourl">http://www.imf.org/external/np/loi/060498.htm</a> ,=
1998. 38. Ibid. 39. Lynne Duke: Africans Use US Military Training in=
Unexpected Ways, Washington Post. July 14, 1998; p.A01. 40. Musengwa=
Kayaya: U.S. Company To Invest in Zaire, Pan African News, 9 May 1997. 41.=
International Monetary Fund, Zaire Hyperinflation 1990-1996, Washington,=
April 1997. 42. Alain Shungu Ngongo, Zaire-Economy: How to Survive On a=
Dollar a Month, International Press Service, 6 June 1996. 43. Si veda=
Therese LeClerc, "Who is responsible for the genocide in=
Rwanda?", World Socialist website at <a=
href=3D"http://www.wsws.org/index.shtml"=
eudora=3D"autourl">http://www.wsws.org/index.shtml</a> , 29 April 1998. 44.=
Paul Mugabe, The Shooting Down Of The Aircraft Carrying Rwandan President=
Habyarimama, testimonianza presso la International Strategic Studies=
Association (ISSA), Alexandria, Virginia, 24 April 2000. 45. Linda Melvern,=
Betrayal of the Century, Ottawa Citizen, Ottawa, 8 April 2000. 46. Ibid 47.=
Scott Peterson, Peacekeepers will not halt carnage, say Rwanda rebels,=
Daily Telegraph, London, May 12, 1994. Fonte: <a=
href=3D"http://globalresearch.ca/articles/CHO305A.html"=
eudora=3D"autourl">http://globalresearch.ca/articles/CHO305A.html</a>=
Copyright Michel Chossudovsky 2003. Utilizzare in modo equo / for fair use=
only / pour usage =E9quitable seulement <br><br>
</div>
</body>
</html>

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