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Sent: Tuesday, July 01, 2003 10:23 PM
Subject: [movimento] il nuovo vietnam
>
> Guerra: Il Vietnam di Bush
> di John Pilger
>
> "Ancora una volta l'America è stata risucchiata in un pantano. Le
avventure
> rapaci in Iraq e Afghanistan stanno andando veramente male". In un
reportage
> scritto per il settimanale inglese "New Statesman", John Pilger svela il
> disastro che si cela dietro le due "grandi vittorie" americane dopo l'11
> settembre, in Afghanistan e in Iraq.
>
>
>
> Le due "grandi vittorie" dell'America dall'11 settembre 2001 si stanno
> rivelando per quello che sono. In Afghanistan, il regime di Hamid Karzai
non
> ha autorità, non ha denaro, e collasserebbe senza le armi americane, al
> Qaeda non è stata sconfitta e i talebani stanno riapparendo. Andando oltre
> ciò che ci vogliono raccontare, la situazione delle donne e dei bambini
> resta disperata. La donna che è stata simbolicamente inserita nel gruppo
di
> Karzai, il coraggioso medico Sima Samar, è stata cacciata dal governo e
teme
> ora per la sua vita, costretta a vivere con una guardia armata fuori dalla
> porta del suo ufficio e un'altra al cancello. Omicidi, stupri, abusi sui
> bambini sono commessi nella totale impunità dall'esercito privato degli
> "amici" dell'America, i Signori della Guerra che Washington ha comprato
> pagandoli milioni di dollari, soldi alla mano, per dare una parvenza di
> stabilità.
> "Ci troviamo in zona di guerra non appena lasciamo la nostra base", mi ha
> detto un colonnello americano alla base aerea di Bagram, vicino a Kabul.
"Ci
> sparano ogni giorno, molte volte al giorno":
> Quando gli ho detto che però di certo erano venuti per liberare e
proteggere
> le persone, ha riso tenendosi la pancia.
> Le truppe americane sono viste di rado nelle città afgane. Scortano gli
> ufficiali USA che passano ad alta velocità su veicoli blindati, con i
> finestrini oscurati seguendoli su veicoli militari ad armi spianate
montate
> ovunque. Anche la base ampia di Bagram è stata considerata troppo insicura
> per il Segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, durante la sua recente e
> velocissima visita. Gli americani sono così nervosi che poche settimane fa
> hanno "casualmente" sparato, nel centro di Kabul, su 4 soldati
dell'esercito
> afgano, uccidendoli, dando il via alla seconda maggior protesta di strada
in
> una settimana contro la loro presenza.
> Nel giorno in cui ho lasciato Kabul, un autobomba è esplosa lungo la via
che
> conduce all'aeroporto, uccidendo 4 soldati tedeschi, membri della forza di
> sicurezza internazionale, Isaf. Il bus dei tedeschi è stato sparato in
aria,
> carne umana giaceva sul bordo della strada. Quando i soldati britannici
sono
> arrivati, per "isolare" l'area, sono stati accolti da una folla silenziosa
> che li osservava, uno sguardo torvo e il calore e la polvere, una
divisione
> profonda quanto quella che già gli afgani conobbero nei confronti dell'
> esercito britannico nel diciannovesimo secolo, quanto quella dei francesi
> con gli algerini, degli americani con i vietnamiti.
> Nell'Iraq, teatro della seconda "grande vittoria", due segreti si stanno
> svelando. Il primo è che i "terroristi" che stanno combattendo
l'occupazione
> americana rappresentano una resistenza armata all'occupazione che ha il
> supporto della maggioranza degli iracheni che, contrariamente alla
> propaganda pre-bellica, si stanno opponendo alla loro "liberazione"
forzata
> (a tal proposito si veda l'indagine di Jonathan Steele, 19 marzo 2003,
> www.guardian.co.uk). Il secondo segreto è che stanno emergendo le prove di
> massacri compiuti dagli anglo-americani, bagni di sangue che Bush e Blair
> hanno sempre negato.
> I confronti con il Vietnam sono stati fatti così spesso nel corso degli
anni
> che ho esitato a farne un altro. Tuttavia le similitudini colpiscono. Per
> esempio, il ritorno di frasi come "essere risucchiati in un pantano".
> Suggeriscono, ancora una volta, che gli americani sono vittime, non
> invasori: la versione che Hollywood suggerisce quando un'avventura rapace
> non volge al meglio. Da quando la statua di Saddam Hussein è stata
> abbattuta, quasi tre mesi fa, sono stati uccisi più americani che durante
la
> guerra. Dieci sono stati uccisi e 25 feriti in un classico attacco in
stile
> guerriglia e attacchi contro i posti di blocco e i checkpoint si contano a
> dozzine al giorno.
> Gli americani chiamano i guerriglieri "i fedeli di Saddam" o "combattenti
> del partito Ba'ath", nello stesso modo in cui rifiutavano di chiamare la
> resistenza vietnamita col nome di vietnamiti ma li definivano "comunisti".
> Recentemente, a Falluja, nel cuore dell'Iraq sunnita, è stato chiarissimo
> che non era la presenza del partito Ba'ath o di fedeli di Saddam, ma la
> brutalità degli occupanti, che hanno sparato senza motivo sulla folla, a
> ispirare la resistenza.
> I carriarmati americani che hanno sparato su una famiglia di pastori
rievoca
> negli iracheni le stragi di pastori, delle loro famiglie e delle loro
> greggi, da parte degli aerei della "coalizione", nella "no-fly zone" 4
anni
> fa, che io filmai e nel quale vidi i giochi assassini che gli aerei
> americani erano soliti fare in Vietnam, sparando sui contadini nei loro
> campi, sui bambini e sui bufali.
>
> Il 12 giugno, gli americani, in forze, hanno attaccato una "base dei
> terroristi" a nord di Bagdad, lasciando più di 100 morti, in accordo con
un
> portavoce statunitense. Il termine "terrorista" è importante, perché
implica
> che personaggi simili ad al Qaeda stiano attaccando i liberatori, e così
il
> collegamento tra l'Iraq e l'11 settembre è fatto, cosa che non fu fatta
> esplicitamente nella propaganda pre-bellica.
> Più di 400 prigionieri sono stati fatti nell'operazione. E' stato
riportato
> che la maggioranza è andata ad aggiungersi a migliaia di iracheni in un
> luogo di prigionia all'aeroporto di Baghdad: un campo di concentramento
> sullo stile di quello di Bagram, da dove le persone vengono portate a
> Guanatanamo Bay. In Afghanistan gli americani catturano gli autisti di
taxi
> per spedirli all'oblio, via Bagram. Come i ragazzi di Pinochet in Cile,
> coloro che vengono percepiti come ostili "spariscono".
> "Cerca e distruggi", la tattica di far terra bruciata del Vietnam, è
> tornata. Nelle aride pianure del sud est dell'Afghanistan, il villaggio di
> Niazi Qala non esiste più. Gli aerei americani l'hanno fatto sparire prima
> dell'alba del 30 dicembre 2001 massacrando, tra gli altri, i partecipanti
a
> un matrimonio. Coloro che abitavano il villaggio hanno detto che donne e
> bambini correvano in direzione di uno stagno senz'acqua, in cerca di
> protezione, ma hanno sparato loro mentre fuggivano. Dopo due ore gli aerei
e
> gli assalitori se ne sono andati. In accordo con un'indagine delle Nazioni
> Unite 52 persone erano state uccise, tra loro 25 bimbi. "Li abbiamo
> identificati come obiettivo militare", dice il Pentagono, come un eco
della
> risposta che venne inizialmente data per il massacro di My Lai, 35 anni
fa.
>
> Colpire i civili è stato per lungo tempo un tabù giornalistico in
Occidente.
> Chi faceva questo era reputato il mostro, non eravamo mai "noi". Il
tributo
> di vittime civili alla guerra del Golfo del 1991 è stato sfrenatamente
> sottostimato. Quasi un anno dopo, uno studio del Medical Education Trust
di
> Londra ha valutato che più di 200.000 iracheni erano morti durante o
> immediatamente dopo la guerra, come conseguenza diretta o indiretta degli
> attacchi sulle infrastrutture civili. Il rapporto è stato completamente
> ignorato.
> Questo mese l'Iraq Body Count, un gruppo di accademici americani e
> britannici e di ricercatori, hanno valutato che più di 10.000 civili
possono
> essere stati uccisi, compresi 2356 civili nella sola Bagdad.
> E si tratta di una valutazione estremamente prudente.
> In Afghanistan la carneficina è stata simile. A maggio, l'anno scorso,
> Jonathan Steele ha estrapolato tutte le prove disponibili per giungere a
un
> conteggio del costo in vite umane dei bombardamenti USA, e ha concluso che
> 20.000 afgani hanno perso la vita.
> Questi effetti "nascosti" non sono nuovi. Un recente studio
dell'Università
> di Columbia, a New York, ha dimostrato come l'Agente Orange e altri
> pesticidi sono stati sparsi in Vietnam in misura 4 volte maggiore di
quanto
> si riteneva. L'Agente Orange contiene diossina, uno dei veleni più mortali
> che si conoscano. In quella che chiamarono inizialmente Operation Hades,
> successivamente modificato nel più diplomatico Operation Ranch Hand, gli
> americani distrussero nel corso di 10.000 "missioni", in Vietnam, circa la
> metà delle foreste del sud, con un costo in vite umane incalcolabile. E'
> stato il più insidioso e probabilmente il più devastante utilizzo di armi
> chimiche di distruzione di massa di tutti i tempi. Oggi i bimbi vietnamiti
> continuano a nascere con una serie di deformità, o nascono morti, o i feti
> vengono abortiti.
> L'uso di munizioni all'uranio ora evoca la catastrofe dell'Agente Orange.
> Nella prima guerra del Golfo, nel 1991, gli americani e i britannici
usarono
> 350 tonnellate di uranio impoverito. In accordo con l'Atomic Energy
> Authority, del Regno Unito, in base a uno studio internazionale, 50
> tonnellate di uranio impoverito, se inalate o ingerite, possono causare
> 500.000 morti. La maggioranza delle vittime sono civili del sud dell'Iraq.
> Durante l'ultimo attacco sono state utilizzate 2000 tonnellate di Uranio
> Impoverito.
>
> In un'importante serie di reportage per il Christian Science Monitor, il
> giornalista investigativo Scott Peterson, ha descritto le pallottole
> radioattive per le strade di Bagdad, i carriarmati contaminati tra i quali
i
> bambini giocano senza precauzioni. In ritardo sono apparse alcune scritte
in
> arabo: "pericolo, state lontani da questa zona".
> Contemporaneamente, in Afghanistan, l'Uranium Medical Research Centre, con
> sede in Canada, ha fatto due studi sul campo, i cui risultati sono
descritti
> come "scioccanti". "Senza eccezioni", è riportato, "in ogni luogo
bombardato
> le persone sono ora malate. Una parte significativa della popolazione
civile
> presenta sintomi gravi, da contaminazione da uranio".
>
> Una mappa distribuita dalle agenzie non governative in Iraq mostra che i
> militari americani e britannici hanno disseminato di bombe a grappolo
intere
> aree urbane, e molte di queste sono inesplose. Queste di solito restano
così
> sino a chè un bimbo non le prende, allora esplodono.
>
> Nel centro di Kabul ho trovato due avvisi per mettere in guardia le
persone
> che le rovine delle loro case, le strade, contengono bombe a grappolo
> inesplose "made in USA". E chi dovrebbe leggerlo? I bambini piccoli? Il
> giorno in cui vidi dei bambini saltare in aria in quello che era un campo
> minato urbano, vidi poi Tony Blair alla Cnn, nel mio hotel. Era in Iraq, a
> Bassora, e sollevava un bambino tenendolo in braccio, in una scuola che
era
> stata appena dipinta in funzione della sua visita, e nella quale un pranzo
> era stato preparato in suo onore, in una città nella quale i servizi di
> base, come l'educazione, il cibo, l'acqua, sono impossibili sotto l'
> occupazione britannica.
> Fu a Bassora tre anni fa che filmai centinaia di bimbi malati, che stavano
> morendo, perché era stato loro negato il necessario per il trattamento del
> cancro, erano stati negati loro i farmaci a causa dell'embargo voluto con
> entusiasmo da Tony Blair. Ora lui era lì, con la maglia aperta, con quel
> sorrisino fisso, uomo delle truppe se non addirittura della gente, che
> quindi sollevava un bimbo piccolo per le telecamere.
> Quando tornai a Londra lessi "Dopo Pranzo", di Harold Pinter, da una nuova
> collana chiamata Guerra (Faber & Faber):
>
> "E dopo pranzo le creature ben vestite vengono.
>
> Per annusare la morte
> Per avere il loro pasto
>
>
> E tutte le creature ben vestite strappano
> Gli avocadi gonfi dalla polvere
> E mescolano il minestrone con ossa smarrite
> E dopo il pasto
>
> Ciondolano e oziano
> Decantando il vino rosso nei teschi più adatti"
>
> Fonte: http://pilger.carlton.com/print
> Traduzione a cura di Nuovi Mondi Media - Reprinted for fair use only
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