[Cerchio] Fw: [movimento] Salonicco 2003

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Autor: Pkrainer
Data:  
Assumpte: [Cerchio] Fw: [movimento] Salonicco 2003
molto interessante
----- Original Message -----
From: <askatasuna@???>

> il testo seguente è l'intervista fatta ad un compagno della delegazione

del
> network antagonista piemontese presente alle mobiitazioni di Salonicco
>
> SALONICCO 2003
>
>
> Come era strutturato il Greek Social Forum, e quali diverse anime lo
> componevano?
>
> L'organizzazione del controvertice e delle mobilitazioni che si sono

svolte
> a Salonicco era gestita dal social forum greco, che ovviamente contava al
> suo interno diverse altre sigle e collettivi. Fra queste spiccava per
> importanza Action Salonicco, una sigla dietro alla quale si ritrovavano
> numerosi gruppi, spesso anche di ispirazione marxista-leninista, che in
> piazza giocava un ruolo non solo di rappresentanza politica, dialogando e
> coordinandosi per esempio con il cosiddetto black block, l'ala più
> antagonista presente a Salonicco, il quale aveva la sua base all'interno
> dell'università occupata. A fianco delle mobilitazioni sono stati
> organizzati anche numerosi dibattiti, conferenze e proiezioni che si
> svolgevano principalmente all'interno del centro congressi Vellidio, e una
> serie di concerti di musica rock, che si svolgevano invece all'aperto sul
> lungomare della città. Per quanto ho potuto capire le assemblee di
> movimento si tenevano all'università occupata, un fatto che dimostrerebbe
> che le eventuali divisioni sui contenuti e sulle modalità d'azione non
> precludevano in via pregiudiziale il confronto con l'ala più radicale del
> movimento.
>
> Come si sono svolte le mobilitazioni alle quali hai partecipato?
>
> In occasione dell'incontro dei capi di stato europei di venerdi 20 a
> Marmaras, una località turistica a un centinaio di chilometri da

Salonicco,
> il movimento greco aveva organizzato nella stessa località una
> manifestazione. Sulla carta quella doveva essere la manifestazione più
> tesa, in quanto l'obiettivo dichiarato era quello di sfondare la zona

rossa
> che circondava il residence dove i capi di stato si sarebbero incontrati.
> L'assemblea di movimento tenutasi giovedì sera aveva concluso che in
> seguito agli inevitabili scontri che ci sarebbero stati con la polizia
> erano da preventivarsi circa 500 arresti. E non a caso venerdi mattina
> diversi degli autobus che ci dovevano portare a Marmaras si sono rifiutati
> di partire per il timore di danneggiamenti ai mezzi, creando non pochi
> problemi organizzativi.
> Il problema principale che ci si è presentato a Marmaras era rappresentato
> dal fatto che per raggiungere la zona rossa, che distava non più di 500
> metri dal luogo del concentramento ed era presidiata da circa duecento
> poliziotti, si poteva percorrere una sola piccola strada, con a destra la
> spiaggia e a sinistra i boschi. Circa 5000 manifestanti si sono comunque
> presentati all'appuntamento e intorno alle 14.30 il corteo si è mosso. Una
> metà del corteo, formata dalle organizzazioni che si riconoscevano in
> Action Salonicco, si è diretta verso la zona rossa confinante con il mare;
> mentre l'altra metà, l'ala cioè più estrema rappresentata dal blocco nero,
> dopo un centinaio di metri ha preso un'altra strada che girando intorno al
> bosco arrivava nei pressi del residence. Tanto da una parte che dall'altra
> il corteo ha caricato la polizia con bastoni, pietre, fionde e anche
> qualche molotov, tentando realmente lo sfondamento della zona rossa. L'uso
> dei gas lacrimogeni ha però impedito che i cortei prolungassero l'assedio
> soprattutto a causa del forte vento a nostro sfavore, che nel giro di

pochi
> secondi ha reso irrespirabile l'aria in tutta la baia. Inoltre

cominciavano
> a sbucare dai boschi altri poliziotti e la strada statale sulla quale

erano
> in attesa gli autobus era stata nel frattempo interamente occupata da
> diverse centinaia di appartenenti alle forze dell'ordine. I cortei sono
> quindi progressivamente arretrati ma ancora per almeno mezz'ora i più
> determinati hanno proseguito la lotta.
> Per il corteo conclusivo di sabato 21 a Salonicco erano previsti quattro
> diversi cortei che si sarebbero poi uniti in uno dei corsi principali

della
> città, formando quindi un unico grande corteo, che si sarebbe concluso in
> seguito in un grande piazzale sul lungomare della città. Intorno alle 15
> (i cortei si dovevano muovere alle 16.30) girava già la voce che
> l'università fosse interamente circondata dalla polizia e che questa
> avrebbe fatto irruzione all'interno. In realtà alle 17.00 i manifestanti
> sono usciti dall'università senza problemi e hanno formato uno spezzone di
> circa 500 persone, alle quali dopo pochi minuti se ne sono aggiunte molte
> altre, arrivando a formare uno spezzone di almeno 2000 persone. Intanto i
> vari altri cortei sopraggiungevano e si univano lungo il corso sul quale

si
> trova l'università. Lo spezzone antagonista si è quindi unito al corteo e
> ha percorso un centinaio di metri insieme agli altri. A un certo punto lo
> spezzone ha deviato sulla destra in una strada in salita, ma dopo un altro
> centinaio di metri è stato bloccato da un cordone di polizia che gli ha
> sbarrato la strada. Qualche minuto dopo la coda dello spezzone ha preso
> alcune vie laterali sulla sinistra e si è ricongiunto al corteo

principale,
> mentre la testa si è diretta verso una grande piazza sul percorso
> concordato. La polizia, forse pensando che la testa dello spezzone avrebbe
> atteso nella piazza il passaggio degli altri componenti per poi riunirsi,
> si è allontanata. Da quel momento, in contemporanea nella piazza e sul
> corso, sono partiti gli attacchi ai vari obiettivi simbolici: banche,
> grandi magazzini, sedi di società di multinazionali ecc. Sono cominciate a
> volare un numero impressionante di bocce, in particolare contro un palazzo
> di una decina di piani che è interamente andato a fuoco, mentre alla coda
> del corteo, a un centinaio di metri da dove mi trovavo in quel momento,
> sono iniziati pesanti scontri con la polizia che sono andati avanti per
> circa trenta minuti. Il resto del corteo è rimasto comunque unito,
> attendendo il da farsi, sino alla fine degli scontri. Dopodiché è

probabile
> che qualche gruppetto sparso abbia cercato altri obiettivi da colpire, ma
> di questo non ne sono certo. Terminati gli scontri il corteo è poi passato
> sotto l'ambasciata americana, ma lì non è avvenuto nulla, anche perché
> l'edificio era interamente protetto da una pesante struttura metallica.
> Intorno alle 20 la manifestazione si è poi conclusa come previsto sul
> lungomare di Salonicco. Nel frattempo la polizia si era diretta nei pressi
> dell'università, dove una ventina di compagni, molti anche stranieri, sono
> stati arrestati con diverse accuse.
>
> Più in generale, come ti è sembrata la situazione di movimento in Grecia,

e
> quali differenze hai riscontrato con quanto avviene invece in Italia?
>
> La cosa che subito colpisce è la dimensione fortemente militante che
> caratterizza si può dire nella sua interezza il movimento greco. Ogni
> spezzone, anche quello più moderato, è autodifeso da un proprio servizio
> d'ordine, e la maggior parte dei militanti scende in piazza dotato di
> maschere antigas e protezioni varie. Sono assenti i sound system, ma
> d'altro canto i manifestanti gridano incessantemente slogan e parole
> d'ordine e non hanno problemi a farsi sentire. Inoltre anche la componente
> più radicale, che a Salonicco faceva riferimento in maggioranza ad aree
> libertarie e anarchiche, si presenta in piazza molto organizzata. Durante
> il corteo di sabato, per esempio, slogan e indicazioni venivano lanciati

da
> un unico compagno attraverso il megafono, e si aveva la sensazione che

poco
> venisse lasciato al caso. Un altro dato significativo a mio avviso era

dato
> dalla presenza quasi esclusiva di militanti giovani e giovanissimi
> all'interno della maggior parte delle aree presenti in piazza. Bisogna
> comunque dire che la realtà greca appare piuttosto caratterizzata da una
> certa "arretratezza" rispetto agli standard e al tenore di vita di un

paese
> come l'Italia. I prezzi sono di poco inferiori rispetto ai nostri, ma lo
> stipendio medio si aggira intorno ai 600 euro mensili. E' perciò
> inevitabile che i parametri economici imposti dall'unione europea e la
> modernizzazione forzata operata dal capitalismo provochino forti
> contraddizioni all'interno della società greca. E' poi emblematico il caso
> del KKE, il partito comunista greco, che un po' sul modello del PCI
> italiano degli anni sessanta e settanta, è apertamente schierato contro
> ogni movimento sociale che non si riconosca nelle sue fila, arrivando al
> punto di schierare il proprio servizio d'ordine per bloccare e scontrarsi
> con gli spezzoni antagonisti, gridando slogan del tipo "le strade di
> Salonicco si bagneranno col sangue dei riformisti" e simili. E anche in
> questo caso, l'età media dei militanti del KKE non superava i 25 anni. Ad
> ogni modo l'impressione generale rispetto all'Italia, almeno per quanto
> riguardava le mobilitazioni, era quella di una intensa partecipazione alla
> vita e al dibattito politico da parte dei militanti dei vari gruppi da un
> lato, e di un relativo scarso interesse da parte di tutti gli altri. I
> cortei non erano vissuti da nessuno come delle feste a cui partecipare per
> passare una giornata diversa, divertendosi e ballando (significativamente
> assente del tutto il pink block), e nemmeno come delle marce o delle
> passeggiate (anche i percorsi erano in realtà molto brevi se confrontati
> con quelli italiani); in sostanza il corteo rappresenta un momento di

lotta
> che viene assunto e vissuto come tale, a seconda di ciascuna pratica
> politica e con tutti i rischi che ciò può comportare. Il contrario, cioè,
> di quello che per esempio è accaduto a Firenze. Anche il dibattito sulla
> violenza esiste ed è acceso, ma sempre su un piano e su un livello
> strettamente politici, e mai su quelli etici o morali.
>
> Se dovessi tirare un bilancio, il tuo giudizio quale sarebbe?
>
> Tenendo presente quanto detto finora, quindi tenendo anche conto della
> particolare situazione greca, il bilancio alla fine non può che essere
> positivo. Alla fine di tutto, il problema maggiore che ho potuto
> riscontrare è stato quello della lingua e dell'alfabeto. Persino il
> programma completo delle manifestazioni, con tutti gli appuntamenti,
> stampato e distribuito in decine di migliaia di copie, era scritto solo in
> greco! Un ulteriore segno della particolarità e in certo senso unicità
> delle situazioni di movimento in Grecia.
>
>
>