Autore: albion Data: Oggetto: [RSF] Fwd: [BSF] poetici nel deserto del parco nord tra pochitudini
politiche
Inoltrato da: pino de march <di14424@???>
> > POCHITUDINI verso MOLTITUDINI
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> > 7 giorni nel deserto e non 40 come è nella tradizione ebraica e
> cristiana
> > 7 giorni sotto la collina tra sudate genti cercando di trovare una
> relazione da sempre maledetta tra poetica e politica
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> > In questi sette giorni abbiamo incontrato poeti e poetesse della città e > non solo..
> > abbiamo incontrato tanta gente che normalmente condivide con noi le strade > della contestazione e della disobbedienza
> > ma non le assemblee del BSF
> >
> > 3 giorni di comunicazione notturne ininterotte dove con linguaggi non
> convenzionali ma poetici abbiamo sondato il malessere che serpeggia nella > città e negli animi ma anche le infinite possibilità che questa città
> nasconde tra le sue pieghe
> >
> > Ricerca di nuovi linguaggi
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> > I linguaggi poetici sono linguaggi minori ma non sono di valore minore di > quelli analitici come qualcuno ancora nel Bsf si attarda a pensare
> > Possa capire che su un piano politico istituzionale l'uso dei linguaggi > poetici può essere inadeguato ma sui i mille piani sociali che noi invece > pratichiamo i linguaggi poetici con la loro polivalenza di significati
> suscitano affetti, percezioni e concetti singolari ma ache condivisioni di > mondi e di forme di vita.
> >
> > Il paradosso e questo sì politico, è che il nostro nemico storico cioè il > capitale usa i linguaggi poetici che la società produce per riprodursi e > simularsi come società e noi parte attiva di questa società che tali
> linguaggi produciamo non riusciamo nè a intercettarli nè a farli diventare > arma critica se non in contesti di reale contestazione quali possono essere > le azioni di strada. Solo in quei contesti di azione la società si prende la > parola e il gesto e solo allora ci si sente società in divenire comune.
> > I comapagni e le compagne che si sono impegnati nella realizzazione del > BolognAlegre con tanta passione e dedizione alla causa comune che condivido, > hanno ricreato un contesto novecentesco, contesto politicamente rassicurante > ma che non corrispondente più al vissuto dei singolari comuni del XXI
> secolo. Mi sono trovato non solo a condividere uno spazio ma nello stesso > tempo mi si chiedeva pure di svolgere un ruolo pirandelliano che non posso > più vivere, perchè PINO ANGOSCIA, è morto con il 77.
> > Sono ancora disposto a condividere esistenze comuni, spero ad angosciarmi > poco, e a gioire molto come ho fatto con i poetici della collina delle
> beatutudini sociali, ma in questo tempo, con i nostri linguaggi. Ma una
> cosa deve esssere chiara a tutti: detesto la autoreferenzialità.
> > Mi piace condividere tutto con gli altri e le altre ma non mi piace
> identificarmi con nessuno.
> > Quindi mi sento male nel BSF, ma mi sento ancora parte seppur non presente > nelle assemblee del BSF come ho fatto ieri. Ma non perchè non condivida ma > perchè lo sento regressivo per la mia esperienza politica e poetica.