[RSF] REFERENDUM. Il "capolavoro" dell'Ulivo

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Autore: albion
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Oggetto: [RSF] REFERENDUM. Il "capolavoro" dell'Ulivo
parovit@??? ha scritto:

> Caro Albion , tu poni una questione di grande interesse. Critichi la mia
> posizione di compiacimento rispetto all'editoriale di RadioCittàaperta.


piu' che una critica era un bisogno di comprensione: al momento non ho
le idee ancora chiarissime su quanto successo durante la campagna
referendaria e cosa questo comporta. Sono quindi curioso di capire le
mosse che vengono fatte da chi invece ha lettura dei fatti.

zac
> E' un
> lucido disegno politico che ha bisogno di un accordo con le forze

che stanno
> più a sinistra e con i movimenti.


IMHO ha bisogno "anche" di un accordo con le forze di sinistra. A
livello nazionale si vince se si riesce a costruire l'alleanza piu'
ampia possibile e questo vuol dire da DiPietro a Bertinotti.
Sempre IMHO non so se c'e' cosi' bisogno dei movimenti per vincere le
elezioni: non creiamo consenso e non siamo rappresentativi (come e'
giusto che sia), quindi non siamo interlocutori possibili. Partiti e
movimenti sono due fenomenti che si intersecano, ma si muovono in due
spazi diversi, auspicabilmente complementari, ma cmq diversi.

zac
> Manca di due cose, il rilancio della
> democrazia partecipata, che presuppone una nuova relazione fra

società civile
> ed istituzioni, e la difesa della dignità del lavoro.


E' invece sul locale che i movimenti si giocano la carta piu'
importante per incidere sulla realta' sociopolitica. Mi spiace pero'
dire che oltre ad una generica richiesta di democrazia partecipativa,
sono fuori dai social forum (se esistono ancora) le esperienze di
reale coinvolgimento dei cittadini nella gestione della citta'.

Gli stessi strumenti che utilizziamo per veicolare le nostre
rivendicazioni (manifestazioni, sit-in etc) sono spesso inscritti in
un modello comunicativo che vede un referente politico ed un pubblico
"bove" che da' piu' o meno senso al messaggio che "gli organizzatori"
hanno deciso. Questo non e' un modello che spinge verso la democrazia
partecipata, ma piuttosto verso una democrazia rappresentata (che e'
quella attuale in crisi).

Altra via sarebbe quella di mettere in scena una serie di
manifestazioni o eventi che diano le spalle al potere politico e si
rivolgano direttamente al pubblico: i cittadini, i lavoratori, i
consumatori.
In parte lo abbiamo fatto noi (come Newbrainframes) con il corteo del
Buy Nothing Day oppure i disobbedienti e l'area del mediattivismo con
le varie "parade" per SanLorenzo e Roma. Ancora poca roba pero'.

zac
> C'è bisogno nei Ds di una vera sinistra.


ne siamo tutti convinti.

ciao
Stefano
aka Albion

--
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