[Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime

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Autor: luca ruberti
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime
non sostengo di vivere in una società "civile e democratica", rosario.
le ultime che inoltri dall'ilva di taranto (che riescono a parlare comunque
di iniziative di lotta sindacale civile e nonviolenta), la tua stessa
esperienza personale, confermano anche a me il contrario.
il senso di impotenza misto a rabbia, di inadeguatezza rispetto alla
complessità del momento ed alle tendenze, ai rapporti di forza non
esattamente incoraggianti che pure provo non riesce - nonostante tutto - ad
allontanarmi da certe opzioni.. conoscendoti poi come persona mite, sono
convinto pure del mero valore di sfogo delle tue parole.
luca


----- Original Message -----
From: "Rosario Gallipoli" <r.attanasio@???>
To: "socialforumlecce" <forumlecce@???>
Sent: mercoledì 18 giugno 2003 15.15
Subject: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime


> "Sono giovani operai AMMAZZATI per la logica del profitto di padron RIVA"
> Non vi rendete conto di quanto incredibile e spaventosa sia questa logica

e
> voi continuate a chiamarla "Societa Civile e democratica" Ma fatemi la
> cortesia e alzate un pò le chiappe dalle vostre sedie dietro una

scrivania,
> LUCA ,ALESSANDRO, TOMEO ecc.venite a lavorare con me sù di una impalcatura
> nel terrore di dover cadere e non essere neanche assicurati, io lo faccio

da
> oltre quarant'anni e non ho neanche dieci anni di contributi per giunta di
> quando stavo emigrante all'estero. O almeno evitate di dire che siete
> Marxisti, non vi collocherei neanche ai socialdemocratici

tedeschi.Rosario.

> ----- Original Message -----
> From: "slai cobas Taranto" <cobasta@???>
> To: "movimento" <movimento@???>
> Sent: Tuesday, June 17, 2003 8:32 PM
> Subject: [movimento] ilva ta-ultime
>
>
> gli operai del reparto man- ghisa rifiutano di tornare al lavoro nel

reparto
> della morte -pressioni dei dirigenti sindacali sui lavoratori
> massiccia sottoscrizione alla port. D della raccolta firme per le

dimissioni
> delle RSU e presenza dello slai cobas
>
> Non permettiamo che Pasquale e Paolo siano morti invano
> Non sono morti per fatalità, né per errore umano, né per colpa degli

operai
> delle ditte appaltatrici.
> Magistratura/ Ispettorato/Periti/ facciano bene il loro mestiere! Gli

stiamo
> con gli occhi addosso!
> Sono giovani operai AMMAZZATI dalla logica del profitto di padron Riva!
> Ogni giorno giovani operai spesso ancora in formazione lavoro vengono
> buttati a lavorare a rischio dentro e vicino ad impianti non in sicurezza

o
> con scarsa manutenzione, che vengono sfruttati fino all¹osso e non vengono
> rinnovati fino a loro esaurimento. E¹ una fortuna se gli incidenti non

sono
> ancora maggiori
> Morire schiacciati sotto una gru che si è addirittura spezzata non ha

niente
> a che fare con la naturale pericolosità di un grande stabilimento
> siderurgico.
> E¹ un crimine che si poteva evitare e che ha dei responsabili! Era stata

già
> denunciata la pericolosità di quella gru, un capo aveva minimizzato e
> invitato a lavorare comunque, ne vorremmo sapere il nome
> Per Riva vale molto più risparmiare su un impianto, sui costi di
> manutenzione, che la vita dei lavoratori.
> Non possiamo, né vogliamo continuare a piangere i morti, a contare i
> feriti,né a costruire una massa di invalidi e malati di tumore del futuro.
> Si é scioperato, ma non abbastanza, ricatti e paura tra molti giovani
> lavoratori, ma anche forme di opportunismo e insensibilità non
> giustificabili
> Taranto avrebbe dovuto fermarsi per onorare questi ultimi suoi figli

caduti
> sull¹altare dello sfruttamento! Che dire poi di quei due sindaci di
> Fragagnano e San Marzano, che non hanno voluto dichiarare il lutto

cittadino
> .. vergogna !
>
> E¹ ora ? Direzione e capi che ricattano gli operai con la precarietà dei
> contratti in formazione lavoro e a tempo determinato, che chiedono il

lavoro
> in ogni condizione..... sono sempre lì.
> La lotta deve essere vera prolungata e mirata, deve servire a cambiare
> qualcosa di sostanziale in questa fabbrica. Si fa chiaro che all¹ombra del
> nuovo piano industriale, dell¹accordo di programma con Fitto e Di Bello,
> padron Riva vuole solo mettere a tacere la città, bloccare le inchieste
> giudiziarie e fare come sempre solo i suoi affari. Annuncia assunzioni ma
> intanto tutto in fabbrica é all¹insegna del massimo sfruttamento,
> insicurezza; ma intanto mette in ferie forzate e mobilità, minaccia nuova
> cassa integrazione, blocca l¹integrativo, vuole solo e sempre contratti
> precari.
> Grande é la responsabilità dei sindacati confederali, delle rsu, degli rls
> in un atteggiamento impotente, incapace ma anche spesso complice con la
> Direzione aziendale e capi. Fortissima é stata in fabbrica, ai picchetti

la
> critica ai dirigenti confederali.Con che coraggio si sono presentati ai
> cancelli Palombella (UILM) e un certo Lazzaro ( segr.FIM).? L¹accordo
> firmato da FIM/UILM per i metalmeccanici dice Si alla precarietà e accetta
> un ridimensionamento e peggioramento della 626 (legge per la
> sicurezza)Questi dirigenti sindacali invece che rappresentare interessi e
> volontà dei lavoratori si sono trasformati in ufficio stampa e ufficio
> personale dell¹azienda
> .
> Dobbiamo organizzare una vera ribellione collettiva dei giovani operai,

una
> lotta vera.
> Serve un sindacato di classe in mano ai lavoratori, che non ha scheletri
> nell¹armandio - anche la FIOM i suoi uomini, i suoi delegati ce l¹hanno -

un
> sindacato che non ha compromessi con l¹azienda da mantenere in cambio di
> favori ricevuti, fossero pure assunzioni.
> Occorre che non si sia ipocriti anche come giovani e lavoratori , serve

ora
> organizzare un cobas di massa, serve lo slai cobas che ha già inchiodato
> Riva in tribunale sulla vicenda palazzina laf e ex-nuova siet e che da
> sempre opera ai cancelli con pazienza e tenacia
> Bisogna firmare massicciamente per rinnovare le RSU per assicurare la
> presenza nuova e fresca dello slai Cobas.
> Lo dobbiamo a Pasquale e Paolo che non ci sono più, dobbiamo poter lottare
> con l¹impegno di non fermarci fin quando non ci siano più morti in

fabbrica
>
> slai COBAS via rintone 22 sede aperta giovedì-martedì ore 17.30-19.30
> in altri giorni e altri orari telef. 099-4792086 cell. 3475301704