[ssf] Irragionevoli e irrealisti

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Author: Walter
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Irragionevoli e irrealisti


Pierluigi Sullo (da Carta)


La guerra in Iraq =E8 finita, come dimostrano le statue di Saddam =
abbattute.
Trenitalia sta cercando di abolire la dozzina di treni speciali in
preparazione. E il meteo dice che sabato, forse, a Roma piover=E0. =
Qualunque
organizzazione politica assennata avrebbe, in queste condizioni, =
annullato
la manifestazione nazionale di sabato 12 aprile. Che invece =E8 stata, =
tra i
sogghigni di destra e di sinistra, confermata. Ne consegue che chi l'ha
promossa, il composito Comitato Fermiamo la guerra, =E8 dissennato, =
illogico e
irrealista.


Infatti =E8 proprio cos=EC. E non =E8 neanche una novit=E0. Fate, per =
favore, un
piccolo sforzo di memoria. Nel luglio del 2001, a Genova, ci fu una =
serata
di venerd=EC in cui, raccolto per strada il corpo di un ragazzo, tutto
congiurava perch=E9 la manifestazione dell'indomani fosse annullata: non =
ha
pi=F9 senso, dopo il venerd=EC delle devastazioni e delle aggressioni, =
ed =E8
troppo pericolosa, dicevano in coro destre e sinistre assennate, e il =
Tg1
delle ore 20 annunci=F2, infatti, che il corteo era annullato. Invece, =
decine
di migliaia decisero, in quel momento di salire su un pullman o un treno =
o
un'auto, e di andare a Genova. Nel novembre successivo, mentre le bombe
cadevano su Kabul (il primo atto della "guerra infinita", il secondo =E8
l'Iraq, ce ne saranno un terzo e un quarto), era annunciata una
manifestazione, a Roma, in cui si sarebbero sventolate le bandiere a =
stelle
e strisce: qualche strada pi=F9 in l=E0, si manifest=F2 contro la =
guerra, e contro
i consigli di prudenza o le autentiche intimidazioni delle sinistre =
perbene,
che avevano votato a favore dell'intervento in Afghanistan dopo aver
inventato la "guerra umanitaria" in Serbia. E l'esibizione di =
patriottismo
provincial-statunitense fu cancellata. Altro novembre, a Firenze: Oriana
Fallaci incitava istericamente a chiudere la citt=E0, di fronte =
all'invasione
dei vandali, e il coro di stampa e tv prevedeva guerriglie, feriti e =
morti:
ma, contro ogni ragionevolezza, un milione di persone marci=F2 per la =
pace.


Bisogna continuare?=20
Se il mondo obbedisse alla ragionevolezza del realismo politico, sarebbe =
il
disastro che infatti =E8. Un mondo in cui, se la superpotenza militare =
numero
uno decide, contro ogni legalit=E0 internazionale, di invadere un paese, =
e
sconfigge un esercito cento volte pi=F9 debole, e per far questo uccide
migliaia di uomini, donne, bambini e anziani, la sua vittoria militare =
viene
celebrata come la "liberazione" dell'Iraq e paragonata al 25 aprile del
1945. E' un mondo in cui un governo militare viene descritto come la
"democratizzazione" del paese, e, c'=E8 da scommetterci, la =
privatizzazione e
rapina dei beni nazionali sar=E0 raccontata come "sviluppo" e =
"progresso". E',
soprattutto, un mondo in cui il prevalere della violenza diventa la
legittimazione per la prossima violenza: contro la Siria, l'Iran, =
chiunque
la superpotenza decida debba essere "liberato". Infine, =E8 un mondo in =
cui
trova ripugnante questo "ordine" mondiale, viene descritto come qualcuno =
che
sostiene dittature ed eserciti creati ed armati dalla superpotenza che =
ora
li distrugge.


S=EC, quelli che saliranno su un pullman, un treno o un'auto per andare =
a
Roma, sabato 12 aprile, sono persone che sfidano il senno, la logica e =
il
realismo. In nome di un senno e di un realismo straordinariamente pi=F9
solidi, che infatti non trovano posto, nemmeno uno strapuntino o un =
posto in
piedi, nel "dibattito" infinito, proprio come la guerra, che =
commentatori di
giornali e tv, e politici responsabili, intrecciano tra loro, in un =
autismo
ormai patologico e in nome dell'unica regola che sono disposti a =
rispettare:
stare dalla parte del vincitore.
Noi stiamo dalla parte dei perdenti, per la semplice ragione che sono
l'immensa maggioranza dell'umanit=E0, iracheni o di qualunque altra
nazionalit=E0, religione o tradizione culturale. Stiamo con i "nessuno", =
come
ha scritto il subcomandante Marcos, che rovesceranno la Torre di Babele
neoliberista.
E poi, volete mettere la soddisfazione di leggere sui giornali, domenica
mattina, l'imbarazzo e la rabbia, lo stupore e il veleno di chi oggi =
incita
a lasciar perdere, ad arrendersi all'evidenza che "la guerra =E8 =
finita"?
Anche solo per questo, si devono sfidare Trenitalia, la pioggia e ogni =
altro
ostacolo sulla via di Roma.


=20

=20

=20


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e irrealisti</span></font></b></h1>

<h2><b><font size=3D1 color=3Dblack face=3DArial><span =
style=3D'font-size:9.0pt'>Pierluigi
Sullo (</span></font></b><span style=3D'font-weight:normal'>da =
</span><i><span
style=3D'font-style:italic'>Carta</span></i>)</h2>

<h3><font size=3D1 color=3Dblack face=3DArial><span =
style=3D'font-size:9.0pt'>La guerra
in Iraq =E8 finita, come dimostrano le statue di Saddam abbattute. =
Trenitalia sta
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meteo
dice che sabato, forse, a Roma piover=E0. Qualunque organizzazione =
politica
assennata avrebbe, in queste condizioni, annullato la manifestazione =
nazionale
di sabato 12 aprile. Che invece =E8 stata, tra i sogghigni di destra e =
di
sinistra, confermata. Ne consegue che chi l'ha promossa, il composito =
Comitato Fermiamo
la guerra, =E8 dissennato, illogico e irrealista.</span></font></h3>

<h3><font size=3D1 color=3Dblack face=3DArial><span =
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di memoria. Nel luglio del 2001, a Genova, ci fu una serata di venerd=EC =
in cui,
raccolto per strada il corpo di un ragazzo, tutto congiurava perch=E9 la
manifestazione dell'indomani fosse annullata: non ha pi=F9 senso, dopo =
il venerd=EC
delle devastazioni e delle aggressioni, ed =E8 troppo pericolosa, =
dicevano in
coro destre e sinistre assennate, e il Tg1 delle ore 20 annunci=F2, =
infatti, che
il corteo era annullato. Invece, decine di migliaia decisero, in quel =
momento
di salire su un pullman o un treno o un'auto, e di andare a Genova. Nel
novembre successivo, mentre le bombe cadevano su Kabul (il primo atto =
della
"guerra infinita", il secondo =E8 l'Iraq, ce ne saranno un =
terzo e un
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sventolate le bandiere a stelle e strisce: qualche strada pi=F9 in l=E0, =
si
manifest=F2 contro la guerra, e contro i consigli di prudenza o le =
autentiche
intimidazioni delle sinistre perbene, che avevano votato a favore
dell'intervento in Afghanistan dopo aver inventato la "guerra
umanitaria" in Serbia. E l'esibizione di patriottismo =
provincial-statunitense
fu cancellata. Altro novembre, a Firenze: Oriana Fallaci incitava =
istericamente
a chiudere la citt=E0, di fronte all'invasione dei vandali, e il coro di =
stampa e
tv prevedeva guerriglie, feriti e morti: ma, contro ogni ragionevolezza, =
un
milione di persone marci=F2 per la pace.</span></font></h3>

<h3><font size=3D1 color=3Dblack face=3DArial><span =
style=3D'font-size:9.0pt'>Bisogna
continuare? <br>
Se il mondo obbedisse alla ragionevolezza del realismo politico, sarebbe =
il
disastro che infatti =E8. Un mondo in cui, se la superpotenza militare =
numero uno
decide, contro ogni legalit=E0 internazionale, di invadere un paese, e =
sconfigge
un esercito cento volte pi=F9 debole, e per far questo uccide migliaia =
di uomini,
donne, bambini e anziani, la sua vittoria militare viene celebrata come =
la
"liberazione" dell'Iraq e paragonata al 25 aprile del 1945. E' =
un
mondo in cui un governo militare viene descritto come la
"democratizzazione" del paese, e, c'=E8 da scommetterci, la
privatizzazione e rapina dei beni nazionali sar=E0 raccontata come
"sviluppo" e "progresso". E', soprattutto, un mondo =
in cui
il prevalere della violenza diventa la legittimazione per la prossima =
violenza:
contro la Siria, l'Iran, chiunque la superpotenza decida debba essere =
"liberato".
Infine, =E8 un mondo in cui trova ripugnante questo "ordine" =
mondiale, viene
descritto come qualcuno che sostiene dittature ed eserciti creati ed =
armati
dalla superpotenza che ora li distrugge.</span></font></h3>

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12 aprile, sono persone che sfidano il senno, la logica e il realismo. =
In nome
di un senno e di un realismo straordinariamente pi=F9 solidi, che =
infatti non
trovano posto, nemmeno uno strapuntino o un posto in piedi, nel
"dibattito" infinito, proprio come la guerra, che commentatori =
di
giornali e tv, e politici responsabili, intrecciano tra loro, in un =
autismo
ormai patologico e in nome dell'unica regola che sono disposti a =
rispettare:
stare dalla parte del vincitore.<br>
Noi stiamo dalla parte dei perdenti, per la semplice ragione che sono =
l'immensa
maggioranza dell'umanit=E0, iracheni o di qualunque altra nazionalit=E0, =
religione
o tradizione culturale. Stiamo con i "nessuno", come ha =
scritto il subcomandante
Marcos, che rovesceranno la Torre di Babele neoliberista.<br>
E poi, volete mettere la soddisfazione di leggere sui giornali, domenica
mattina, l'imbarazzo e la rabbia, lo stupore e il veleno di chi oggi =
incita a
lasciar perdere, ad arrendersi all'evidenza che "la guerra =E8 =
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