[NuovoLaboratorio] RE: [forumsociale-ponge] Il vescovo Berto…

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Szerző: norma
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] RE: [forumsociale-ponge] Il vescovo Bertone richiama don gallo. "Atteggiamenti antievangelici"
sono d'accordo
Norma
----- Original Message -----
From: "Matteo Cresti" <matteo.cresti@???>
To: <forumsociale-ponge@???>; <fori-sociali@???>
Cc: <forumsociale-ponge@???>; <forumgenova@???>
Sent: Thursday, March 06, 2003 9:58 AM
Subject: [NuovoLaboratorio] RE: [forumsociale-ponge] Il vescovo Bertone
richiama don gallo. "Atteggiamenti antievangelici"


Non sarà il caso di pensare ad un comunicato di appoggio a Don Gallo? Come
si dice...gli amici si vedono nel momento del bisogno...ciao, M.

>-- Messaggio Originale --
>To: fori-sociali@???
>Cc: forumsociale-ponge@???,
>              forumgenova@???
>From: abruno@???
>Date: Thu, 06 Mar 2003 08:39:45 +0100
>Subject: [forumsociale-ponge] Il vescovo Bertone richiama don gallo.

"Atteggiamenti
>antievangelici"
>Reply-To: forumsociale-ponge@???
>
>
>dal secolo xix
>
>Intervento ufficiale per difendere il Papa dalle accuse mosse durante
>la presentazione genovese del volume. Con una porta aperta per don
>Gallo
>Bertone: cinque preti all?indice
>L?Arcidiocesi attacca i protagonisti di un libro ?scomodo? Genova.
>?Preti contro? del giornalista genovese
>Corrado Zunino (edizioni Fandango, 260 pagine, 16 euro) racconta le
>storie di cinque preti, che in modo differente e con differenti
>conseguenze sul piano personale, sono venuti in contrasto con le
>gerarchie della Chiesa cattolica. Ad accomunarli è anche un altro
>fattore: il fortissimo impegno sociale in favore dei poveri, dei
>diversi, degli emarginati che a un certo punto si è tradotto in
>impegno politico, in tutti e cinque casi vicino a forze della
>sinistra, parlamentare e non. Il libro è stato presentato martedì
>scorso alla libreria Feltrinelli di Genova, presenti Don Gallo e don
>Vitaliano, oltre all?autore. Molti i partecipanti.
>
>IL LIBRO Un pugno allo stomaco delle gerarchie ecclesiali
>
>Don Andrea Gallo, il prete di San Benedetto, è nella bufera, colpito
>da quello che appare come l?antipasto di un processo canonico. La
>Chiesa genovese ha preso una posizione durissima nei confronti dei
>quattro sacerdoti protagonisti (con l?ex abate Giovanni Franzoni, che
>non viene considerato in quanto ridotto allo stato laicale da papa
>Paolo VI) di un libro, ?Preti contro? del giornalista Corrado Zunino,
>presentato martedì alla libreria Feltrinelli. Secondo la Curia
>arcivescovile genovese i quattro sono «delegittimati da tempo per i
>loro atteggiamenti antievangelici, antiecclesiali e alieni dalla loro
>condizione di appartenenza alla Chiesa».
>I quattro sono don Vitaliano della Sala, padre Renato Chiera, don
>Franco Barbero. E don Andrea Gallo, il prete della Comunità di San
>Benedetto. La Curia fa riferimento a un volantino diffuso dalla
>Libreria Feltrinelli che parla di cinque sacerdoti uniti
>nell??opposizione alla Chiesa di Papa Wojtyla?. E ad alcune
>affermazioni di don Gallo riportate da quotidiani locali: «Se il
>Pontefice continuerà così torneremo presto agli anni della censura.
>E? certo, però, che questa è la Chiesa che noi vogliamo, tanto che io
>e Vitaliano siamo anche un po? preoccupati, visto che ultimamente ci
>troviamo troppo frequentemente d?accordo con il Papa».
>In Curia si racconta che l?arcivescovo Bertone, apprese queste
>dichiarazioni, abbia chiamato immediatamente il responsabile
>dell?ufficio stampa dell?Arcidiocesi. Ne è scaturito un comunicato
>che non ha la firma del vescovo ma porta i sigilli della Curia.
>Una esternazione durissima nei confronti di don Gallo, accusato di
>aver preso una posizione ?contro? il Papa e di aver scelto dei
>pessimi compagni di strada: un sacerdote che sposa le coppie gay, un
>altro sospeso a divinis, un terzo che è sotto procedimento canonico
>per le sue posizioni no global.
>L?arcivescovo Bertone non si sottrae alle domande. È possibile
>che tutto sia nato da un fraintendimento? «Non credo proprio ?
>dice ? ho letto le prese di posizione contraddittorie e confuse di
>don Gallo, vorrei che fosse tutto un fraintendimento, ma non mi
>sembra possibile. Il libro no, non l?ho letto e non ho intenzione di
>comprarlo». Pensa di incontrare don Gallo? «Lo farò certamente,
>appena possibile. È un mio prete e sto facendo conoscenza di tutti i
>sacerdoti. Vorrei che Don Gallo si spiegasse meglio, che fosse più
>coerente». La difficoltà di comprendersi acuisce i contrasti. «Dire
>?Chiesa contro?, ?Preti contro? non ha senso ? incalza l?arcivescovo
>? Il titolo in questo momento storico sconcerta. Io non so cos?ha
>detto Don Gallo. Ma sui g iornali ci sono frasi molto contradditorie:
>da una parte Don Gallo si dice a favore del Papa, dice che lo stima,
>dall?altra si dice contro. Non capisco». Appare chiaro che a
>sconcertare le gararchie della Curia è anche la compagnia di don
>Gallo, non ripudiata ma anzi difesa dal prete di San Benedetto.
>In particolare deve essere risultata difficile da accettare la
>dichiarazione di disponibilità ad accogliere don Vitaliano Della Sala
>nella comunità di San Benedetto, se il prete no global arriverà alla
>rottura con il suo vescovo. «Non posso incardinare un prete nella
>Chiesa di Genova se non ci sono le condizioni di piena comunione con
>tutta la Chiesa e se non ricevo una comunicazione precisa dal suo
>vescovo e dai suoi superiori», dice Tarcisio Bertone.
>Ecco, è proprio la scelta dei compagni di viaggio l?ostacolo più
>arduo alla pacificazione tra il prete di San Benedetto e il suo
>arcivescovo dopo la ?dichiarazione di guerra? che don Andrea
>Gallo giura di non capire. Se il suo rivale storico, don Gianni Baget
>Bozzo, può dire che «questo intervento della Curia è segno che sono
>cambiati i tempi», don Gallo difende tenacemente anche don Franco
>Barbero che celebra i matrimoni tra omosessuali. Anche l?ex abate
>Giovanni Franzoni ridotto allo stato laicale per la sua campagna pro-
>divorzio negli anni Settanta e per la sua dichiarata militanza nel
>Pci. Anche don Vitaliano del quale si dichiara amico.
>
>Bruno Viani
>
>LA REAZIONE Don Baget Bozzo esulta «Sono cambiati i tempi»
>
>Genova. «È finalmente un segnale che sono cambiati i tempi. Non è più
>pensabile una accondiscendenza con l?ideologia dei no global
>». Don Gianni Baget Bozzo, prete dell?altra metà della Chiesa
>rispetto a don Gallo ? quella più legata a posizioni conservatrici,
>senza concessioni al modernismo e alle sinistre ? accoglie con
>entusiasmo la notizia della presa di posizione della Curia nei
>confronti di don Gallo. Vuol dire che prima c?era una vicinanza della
>Chiesa genovese al mondo della sinistra? «È un fatto inconfutabile.
>Ma l?ideologia no global ha in sé una visione utopistica e
>irrealizzabile che genera, inevitabilmente, frustrazione
>e violenza».
>
>
>
>«Monsignor Tanasini ce l?ha con me, ma non so perché. Siamo fedeli
>alla Chiesa. Farò tutto ciò che vorrà Bertone, tranne lasciare i miei
>poveri»
>
>Ma don Gallo non ci sta «Un?idea del vescovo vicario»
>
>«È una dichiarazione di guerra. Ma io sono per la pace». Don Andrea
>Gallo, il prete della comunità di San Benedetto, commenta a caldo il
>messaggio appena ricevuto contenente la durissima presa di posizione
>della curia contro di lui e contro i sacerdoti che, dalle pagine di
>un libro («Preti contro», edizioni Fandango) parlano di rapporti con
>le gerarchie ecclesiastiche e di morale in modo giudicato disinvolto
>e inaccettabile dai vertici dell?Arcidiocesi. Si dice sorpreso e
>amareggiato don Andrea Gallo per quella che definisce una ?velenosa
>dichiarazione di guerra? da parte della Curia. «Non riesco a capire
>il motivo di questo attacco ? dice il sacerdote ? perché, se qualcuno
>della curia fosse stato ad ascoltare me e Vitaliano, avrebbe sentito
>le nostre intenzioni profonde di fedeltà alla Chiesa, il nostro
>spirito conciliare, il nostro invito alla comunione». Dopo le
>dichiarazioni piene di entusiasmo alla notizia dell?arrivo di Bertone
>(«È un salesiano, ha la mia stessa origine»), peraltro non condivise
>da molti altri all?interno della sua comunità, don Gallo che è
>passato indenne davanti a Siri si trova oggi a affrontare la sfida
>più dura all?interno della sua Chiesa, da parte del vescovo da cui
>aspettava più comprensione.
>Si difende e spiega quello che sta succedendo come una
>incomprensione, dovuta a notizie trasmesse confusamente
>all?arcivescovo. «Noi non abbiamo mai dichiarato ? aggiunge
>don Gallo ? di essere contro la Chiesa, perché non lo pensiamo.
>Nel corso di quella presentazione ho persino scherzato: ?preti contro
>nessuno?, avrebbe dovuto essere il titolo del libro, ho detto. Noi
>siamo sì contro la guerra, contro l?emarginazione, contro
>l?ingiustizia, ma contro la Chiesa no. Non ho mai messo in
>discussione la parola di un vescovo e tantomeno del Papa, perciò non
>capisco la natura di queste accuse così dure. Di me si può dire
>tutto, anche che sono arteriosclerotico, ma non antievangelico».
>Don Gallo ritiene che «a suggerire all?arcivescovo Bertone le accuse,
>infondate, nei miei confronti sia stato il vescovo vicario, monsignor
>Tanasini. Monsignor Tanasini ce l?ha con me da tempo - afferma don
>Gallo - e non ne conosco il motivo. Tra l?altro non ho mai ricevuto
>un richiamo e lui peraltro non ha mai voluto approfondire e sapere
>quale lavoro faccio. Ma non importa, anche se non comprendo il motivo
>di questa avversione io lo amo lo stesso, è un fratello, e sono
>sempre disponibile a dialogare con lui». Sulla fedeltà alla sua
>Chiesa don Gallo non ha dubbi: «Se il mio arcivescovo mi dicesse di
>uscire con un vaso in testa in mezzo alla strada, lo farei senza
>esitazione ? dice ? perché io amo la mia Chiesa e sono pronto
>a chinare il capo e a obbedire. Solo se mi dicesse di lasciare i miei
>poveri non potrei accettare, perché prima di tutto viene la fedeltà a
>l Vangelo: ma questo, ne sono certo, non potrà accadere mai».
>B. V.
>
>
>L?EX ABATE FRANZONI Il padre conciliare che votava Pci
>
>Giovanni Franzoni, 75anni, è stato il più giovane membro del Concilio
>Vaticano II. Abate di San Paolo, all?epoca era considerato uno
>straordinario intellettuale cattolico, con una mente formata
>agli studi di filosofia e teologia. Ma la sua interpretazione del
>Concilio, vicina in qualche modo all?analisi marxista (malgrado il
>rifiuto del materialismo storico, più volte proclamato) lo portò ben
>presto in contrasto con la Chiesa. Venne sospeso a divinis nel 1974
>per aver appoggiato la causa divorzista.
>La sua riduzione allo stato laicale risale al 1976: l?accusa era
>quella di aver continuato a dire messa nella sua comunità in via
>Ostiense a Roma, di aver dichiarato pubblicamente il proprio voto a
>favore del Pci e di aver divulgato la successiva lettera di minacce
>del Vaticano. Dom Franzoni vive tuttora nella sua comunità dove
>continua le sue battaglie contro la povertà, viaggiando in tutto il
>mondo. Nel 1990 si è sposato con un?insegnante giapponese. Nei suoi
>scritti ha più volte criticato papa Wojtyla accusandolo di aver
>isolato tutte le voci di dissenso, compreso il vescovo Romero,
>ponendo le premesse per il suo assassinio.
>don VITALIANO
>«Sono addolorato, ma cerco il dialogo Genova non perda l?eredità di
>Tettamanzi» Don Vitaliano Della Sala
>
>«E? una dichiarazione di guerra ma io amo la pace. Di me possono dire
>tutto, ma non che sono antievangelico»
>Napoli. «Sono addolorato, meravigliato dalle dure critiche
>dell?Arcidiocesi di Genova: viene stroncato un tentativo di dialogo
>che noi ?preti contro? abbiamo avviato con le gerarchie
>ecclesiastiche. Tutto ciò mi fa soffrire, spero che si tratti di
>un?eccezione e che la Chiesa genovese continui sulla scia
>tracciata da monsignor Tettamanzi durante il G8. Strategie
>vaticane contro sacerdoti scomodi? Mi auguro di no».
>Don Vitaliano della Sala, il prete no global rimosso dalla
>parrocchia irpina di Sant?Angelo a Scala, non riesce a mascherare
>l?amarezza mentre esce dalla libreria Feltrinelli di Milano, dove ha
>appena partecipato alla presentazione di ?Preti contro? di Corrado
>Zunino, ritratti di sacerdoti scomodi, volume che poi in serata l?ex
>parroco presenta anche al centro sociale Leoncavallo. Salutando
>un gruppo di Disobbedienti lombardi, don Vitaliano ammette con
>rammarico: «Entro sabato dovrò lasciare la casa».
>Glielo ha imposto l?abate di Montevergine Tarcisio Nazzaro,
>lo stesso che lo ha sotituito con un altro sacerdote. «E? un
>ordine strano - commenta il prete no global - da quando mi
>ha cacciato via abito in un alloggio messo a mia disposizione
>dal Comune di Sant?Angelo, ma questo non va bene all?abate,
>devo lasciare a tutti i costi il paese, questi sono i veri
>atteggiamenti antievangelici».
>Diventato famoso per la sua partecipazione al Gay Pride di
>Roma nel 2000 e al G8 di Genova, don Vitaliano è stato per
>dieci anni parroco a Sant?Angelo e dal suo paesino irpino di
>600 anime ha sempre predicato il Vangelo schierando con
>movimenti di sinistra e guadagnandosi l?appellativo di prete
>comunista. Clamorosa nel 1997 la sua protesta: espose sul
>campanile la bandiera cubana, contro l?embargo verso il regime
>di Fidel Castro. Dal Chiapas, all?ex Jugoslavia, passando per
>l?Iraq, manifesta per la pace, scendendo di recente al fianco
>dei pacificisti che bloccano i treni con le armi statunitensi.
>Contemporaneamente continua a concelebrare la messa,
>l?ultima volta domenica scorsa in una parrocchia romana, «insieme
>con ex compagni di seminario ». «Noi preti contro - puntualizza - non
>siamo contro la Chiesa, anzi abbiamo pronunciato solo parole di
>apertura e di dialogo, come nella lettera al Pontefice per la sua
>voce contro la guerra in Iraq. Mi stupisce che proprio mentre si
>schiera con i deboli, poi la Chiesa al suo interno non rispetti
>questi stessi diritti». «Nel libro si raccontano anche le vicende
>di sacerdoti cacciati dalle gerarchie negli anni Settanta, che
>vivono con sofferenza questa loro condizione. E insieme con
>loro mi sento colpito ora da giudizi sommari. Noi non ci
>sentiamo delegittimati, il nostro è il vero spirito evangelico.
>La figura di don Gallo è la prova vivente che le critiche non
>corrispondono alla realtà. Per dimostrare che non ho niente
>contro le gerarchie e monsignor Bertone, sono pronto a
>chiedergli scusa se ho pronunciato parole sconvenienti nei
>suoi confronti».
>Michele A. Giordano
>
>DON FRANCO BARBERO Il sacerdote che sposa i gay
>
>Nato a Pinerolo 64 anni fa, don Franco Barbero è ancora prete a tutti
>gli effetti, anche se teme di essere vicino a una sospensione a
>divinis da parte del proprio vescovo, che più volte lo ha ammonito.
>I suoi studi sul Vangelo lo hanno convinto che non esista un
>contrasto tra cristianesimo e omosessualità. Di qui la scelta di
>sposare coppie omossessuali: in 25 anni ha celebrato 43 matrimoni
>gay, di cui tre fra donne. Don Franco non contesta il celibato di per
>se stesso «purché - spiega - lo si viva serenamente ». Secondo don
>Barbero non c?è mai incompatibilità tra il sacerdozio e una bella
>storia d?amore ed è necessario impedire che un prete abbandoni il
>ministero quando vive alla luce del sole una esperienza di coppia.
>Altro punto di contrasto con la chiesa, il dogma della verginità
>della Madonna. Secondo don Barbero, questo appartiene alla componente
>favolistica delle scritture: «Maria ha avuto almeno sette figli, ma
>la chiesa non riesce a dire la verità sul popolo cristiano», ha
>scritto, sottolineando che la stessa convinzione è condivisa da
>molti teologi.
>
>
>PADRE RENATO CHIERA
>Il missionario delle favelas
>
>Padre Renato Chiera, 61 anni, ha trascorso 25 anni nelle favelas di
>Rio de Janeiro, nella terribile Baixada Fluminense, uno dei luoghi
>più violenti del mondo. Ha lasciato le gerarchie ecclesiastiche
>del Basso Piemonte e ha creato, dall?altra parte del mondo, insieme
>alla comunità brasiliana, una scuola di formazione al lavoro,
>strutture per curare la tossicodipendenze, squadre di
>calcio e samba. Tutto per cercare di togliere i bambini dalla strada,
>per cercare di salvare loro la vita, minacciati come sono ogni giorno
>dai narcotraffcanti e dagli squadroni della morte. Molte volte non
>c?è riuscito ma il suo orgoglio è quello di aver realizzato otto
>strutture per l?assistenza agli orfani e aver dato loro istruzione,
>cibo, affetto. Padre Renato Chiera crede nel movimento
>no global e nel Forum di Porto Alegre. E? fiducioso che qualcosa in
>Brasile cambierà grazie al suo nuovo presidente, Lula da Silva.
>«Sono convinto - dice - che la fame e i bambini crocifissi dai
>poliziotti abbiano una spiegazione tutta terrena».
>
>
>
>
>
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